El Quseir: relax e immersioni
Qui il mare è ricco di pesce per via della presenza della barriera corallina, molto apprezzata dai subacquei grazie ai molti siti d’immersione ancora incontaminati, dove si possono facilmente incontrare delfini e squali martello. El Quseir si trova a circa 140 km a Sud di Hurgada e circa 30 km a Nord di Marsa Alam.
E’ una cittadina abitata prevalentemente da pescatori, con un piccolo porto ed un mercato di artigianato locale; poche però le attrattive turistiche fuori dal resort: solo un agglomerato di malconce case basse senza tetto e di edifici incompiuti ed altri diroccati, con le insegne sibilline della Bank of Egypt o del Sea Princess Hotel, piccoli bazar con l’indicazione Farmacy scritta sul muro con la pittura, un piccolo porto, donne col viso coperto di ritorno dal mercato con i cesti di frutta e verdure portati sulla testa, anziani seduti sull’angolo della strada sotto l’unico albero che regala un po’ di ombra, bambini scalzi che giocano a rincorrere i tanti cagnolini randagi che gironzolano per le strade.
Questo è El Quseir, ma la realtà dei molti resort disseminati lungo tutta la costa in mezzo al deserto è ben diversa: quando si dice “una cattedrale nel deserto”…
Il Radisson Sas Resort, dove abbiamo soggiornato,è di recentissima costruzione ed è composto da un blocco centrale con reception, ristoranti, 3 piscine con grill-bar e solarium, wellness-center e negozi, mentre tutto intorno si sviluppano i blocchi degli appartamenti che sono costruiti come piccole villette a 2 piani: il pian terreno ha una verandina sul giardinetto, mentre il piano superiore ha terrazzi con a salottini da esterni, che regalano una splendida vista sul resort e sulla baia.
La cucina tipica egiziana vanta tra gli ingredienti base il riso, carne di manzo o di montone cotta alla brace o allo spiedo, cipolle, pesce e legumi; i piatti tipici sono antipasti di verdure, polpettine di fave, grigliate di carne accompagnate dal tipico pane arabo. I dolci sono principalmente a base di latte, noccioline, uva passa e farina di cocco.
La cucina locale avendo subito nei secoli l’influenza gastronomica mediterranea ha però ampliato le sue specialità con piatti internazionali.
In fatti l’ottimo ristorante del resort offre ogni giorno varietà di piatti locali ed internazionali, ben cucinati e presentati; le isole del buffet offrono poi varie tipologie di pani e grissini, verdure cotte e crude, formaggi ed insaccati, frutta e dolci, tutto nel rispetto della tradizione culinaria locale ma senza tralasciare l’influenza della cultura europea.
C’è anche la possibilità di usufruire di 3 ristoranti à la carte: italiano, grill-barbecue e nordafricano.
La spiaggia del resort è di sabbia ghiaiosa, con 3 piccole insenature dove è possibile fare snorkeling tranquillamente essendo riparate dalla barriera corallina che qui è a circa 20 m da riva, quindi anche se il mare è mosso le onde si infrangono sul reef ed i bagnanti possono nuotare all’interno, dove l’acqua è pressoché calma ed il fondale già molto ricco: in un metro d’acqua abbiamo visto pesci palla, piccole murene verdi e tantissimi pesci angelo e pesci chirurgo.
Ad inizio Maggio la temperatura era di circa 32°C, con vento secco costante, ma non fastidioso; ogni ombrellone in spiaggia è dotato di un suo paravento che è possibile orientare (ed eventualmente rimuovere) in modo da posizionarlo nel maniera migliore per ripararsi dal vento.
L’acqua era intorno ai 22°C ma il vento si fa’ sentire per cui è consigliabile una mezza muta da 3 mm se pensate di stare a lungo in acqua, mentre per farsi solo una bella nuotata non è necessaria.
Il resort ha un proprio Diving Center di gestione tedesca, la Extra Divers, con istruttori SSI e PADI. Forniscono ogni tipo di attrezzatura ed organizzano corsi ed immersioni giornaliere per tutti i gusti: dal check-dive di ripasso all’immersione in corrente, da quelle nelle grotte sottomarine fino ad Abu Dabbab alla ricerca del mitico dugongo.
La 1° immersione è stata a Zerib Kebir, una bella baia ideale anche per lo snorkeling; essendo un check-dive siamo rimati intorno ai 15 m, ma sono stati ampiamente sufficienti per permetterci di esplorare un fondale ricco di alcionarie, acropore, fire coral oltre che moltissimi pesci angelo, pesci farfalla, pesci trombetta e pesci scorpione.
La 2a e la 3a immersione sono state ad Abu Dabab, l’unico sito nel Mar Rosso dove è ancora possibile vedere il dugongo, simile al lamantino ma con il corpo tozzo ed un buffo muso; è un mammifero erbivoro ed è quindi possibile vederlo vicino alle posidonie di cui è ghiotto.
Purtroppo non lo abbiamo avvistato, ma in compenso 4 tartarughe marine giganti si sono lasciate avvicinare senza problemi. La visibilità è discreta a causa del fondale sabbioso, ma ciò non ci ha impedito di scorgere uno squalo chitarra ed anche un lungo serpente marino a larghe strisce bianche e nere che si nascondeva sotto la sabbia in attesa di colpire le sue prede; inoltre pesci scatola, pesci trombetta ed anche il pesce unicorno.
Infine ad El Shora ci siamo immersi da un buco alla sommità del reef e attraverso un canale sotterraneo siamo giunti sul fondo a circa 10 m per poi scendere a 18 m costeggiando una bella parete piena di anfratti dove si nascondevano murene, pesci scorpione e pesci palla, mentre due razze a macchie blu nuotavano sul fondale.
Per concludere: una settimana trascorsa tra il relax in spiaggia e in piscina, qualche incursione alla palestra e al centro benessere e soprattutto belle immersioni!