El Quseir, Movenpick Resort
Siamo stati (col nostro bimbo che, nel 2007, non aveva ancora compiuto 3 anni) presso questo resort ad Agosto dell’anno scorso: 2 settimane in pieno ferragosto! Unica esperienza in Mar Rosso due anni e mezzo prima (in Gennaio) a Sharm presso il Ritz Carlton quando il pupo aveva poco più di 3 mesi. Nessuna esperienza di Mar Rosso nei mesi estivi e tanto meno nelle due settimane di ferragosto. Mi immaginavo l’inferno: orde di persone accavallate una sul’altra che si strappavano ombrelloni e manciate di cous-cous con temperature che sfioravano i 50 gradi! Stavo male al solo pensiero. Prenotato 1 settimana prima di partire dato che per impegni di lavoro non potevo fare diversamente.
Arriviamo all’aeroporto di Marsa Alam e già in fase di atterraggio, guardando dall’alto, il paesaggio mi deprime: la desolazione più totale.
Usciamo dall’aeroporto e faccio di tutto per auto-convincermi che avevo ragione a non volere venire in questi posti in agosto. Critico ogni cosa che vedo: il bus che porta all’albergo, i 70 km di viaggio, la strada monotona, il deserto che non sembra un “deserto-deserto”, gli alberghi di Marsa Alam che ci scorrono davanti agli occhi, il caldo, il vento, etc.
Arrivati al Resort inizio a criticare: l’intero complesso che mi appare troppo “finto”, la distanza della nostra camera (sea-view: decisamente consigliata) dalla reception, la distanza dalla spiaggia principale con accesso diretto al mare (senza bisogno del pontile), la spiaggia (quando vedo che la strada confina con la stessa e dagli ombrelloni “posteriori” senti il rumore delle macchine quasi mi metto a rotolarmi per terra picchiando i pugni sulla sabbia e minacciando ritorsioni internazionali…), il mare e di conseguenza la promessa di passare le due settimane in piscina e, allo stesso tempo, sottolineo l’assurdità di passare due settimane in piscina. A questo punto mia moglie comincia a minacciare di affogarmi all’istante e che mai più nella sua vita mi convincerà ad andare in un posto scelto da lei: il tutto per la gioia del pupo che si diverte a vederci litigare e non vede l’ora di fare il bagnetto. Mancava il ristorante naturalmente: a cena ho l’opportunità di criticare anche questo (quello principale: Orangerie) facendo confronti con quello del Ritz Carlton di Sharm. La moglie alza gli occhi al cielo e non dice più nulla.
Questo il primo giorno.
Dal secondo le cose cominciano a cambiare. Vedevo le stesse cose del giorno prima da una prospettiva diversa. Forse perchè le camere sono carine e spaziose con un bel bagno (per me importante nella valutazione di un hotel) e con un bel terrazzo davanti ad una delle due porte di entrata e di fronte al mare per godersi una bella vista. Forse perchè la nostra camera è di fronte alla piscina e al ristorante “Sirene” ed è favoloso alla mattina fare colazione 30 secondi dopo che si è usciti dalla camera e, alla sera, poter cenare a bordo-piscina con altrettanta comodità. O forse perchè la temperatura del mare è favolosa, soprattutto per un bambino piccolo. Bimbetto che, tra l’altro, a neanche 3 anni impara a fare snorkeling con maschera e boccaglio insieme al suo papà “rompi-balle” e alla sua mamma. Forse anche perchè c’è un’ ottima varietà di fauna sottomarina e, soprattutto, delle bellissime e coloratissime pareti di corallo (alle Maldive, purtroppo, bisogna fare scuba-diving per vedere delle belle pareti di corallo visto che è diventato sempre più difficile fare degli “incontri-ravvicinati” con le stesse rimanendo all’interno della laguna a fare snorkeling). O forse anche perchè, nonostante la temperatura elevata, c’è una brezza costante in spiaggia che ti permette di passare ore a riposarti senza dover continuamente ricorrere al refrigerio dell’acqua. Per non dimenticare il fatto che ogni sera abbiamo cenato in un ristorante diverso (tutti quelli del resort, quello sulla spiaggia, quello con le specialità di pesce). Ci siamo divertiti ad andare (in 3: col nostro piccolo DAVANTI invece che nel mezzo!) a fare il giro col Quad nel deserto al tramonto (compresa la visita al finto villaggio beduino con le comparse dipendenti dell’ufficio del turismo di El Quseir!).
Ma soprattutto perchè man mano che passavano i giorni ci rendevamo conto che il posto ci piaceva e che la tranquillità si poteva trovare nonostante (la settimana di ferragosto) una presenza massiccia di italiani. Per non dimenticare il fatto che per tre giorni di fila ci sono stati i delfini (circa 8-10) a fare acrobazie e divertirsi nel mare di fronte alla spiaggia del resort: provate ad immaginare cosa sia portare il vostro bimbo di 3 anni con la sua maschera e il boccaglio in mezzo ai delfini e vederli risalire in coppia dal “blu” e uscire dall’acqua a un paio di metri dai vostri occhi spalancati per lo stupore e la gioia di un tale incontro.
In conclusione: non bisogna andare in questi luoghi facendo dei paragoni con la Maldive come ho fatto io. E’ un errore. Però, se si guarda il tutto con serenità e onestà, questo resort, con la gestione svizzera e la bontà dei servizi accompagnata ad un mare e ad una barriera che non annoierà anche chi vi trascorrerà più settimane, saprà regalare degli ottimi ricordi.