El Guate y el Mexico
Info: il minibus da Guatemala City a Chichicastenango lo abbiamo prenotato via internet con una delle agenzie segnalate dalla Lonely Planet.
Giorno 2 – Chichicastenango Dopo circa tre ore arriviamo a Chichi, il cui mercato è un’esplosione di colori, rumori, odori e volti Maya. Impressionanti le due chiese che si guardano dai due lati opposti del mercato, il coloratissimo cimitero e la collina adiacente dove diversi sciamani officiano cerimonie che sembrano perdere le loro origine nella notte dei tempi. E’ Carlos che ci accompagna alla scoperta di Chichi. Lui, come altri ragazzi del luogo, era in attesa dei minibus turistici per offrire, senza essere opprimente, il proprio aiuto per la visita della città. Alla fine gli ho dato 30 dollari (35 con il pranzo), forse tanti visti i prezzi del Guatemala, ma per circa 5 ore di passeggiata insieme mi sono sembrati un compenso adeguato. Ripeto la compagnia di Carlos non è stata mai opprimente e ci ha aiutato a sentirci più sicuri.
Dormiamo a Chichi, all’Hotel Giron, grazioso ed abbastanza comodo (15 € per la doppia).
Voto: da non perdere.
Giorno 3 – Panajachel (Lago Atitlàn) Dopo il tour de force dei giorni precedenti, finalmente possiamo svegliarci relativamente tardi ed intorno alle 10 partire alla volta del Lago Atitlàn. Consiglio di rivolgersi all’agenzia di viaggi presente nel piccolo centro commerciale di Chichicastenango per dirigersi a Panajachel (o altrove) perché ho la netta impressione che gli amici di Carlos mi abbiano chiesto un po’ troppo per il viaggio (50 $ per due persone).
A Panajachel dormiamo all’Hospedaje Tzutujil (20 $ per la doppia), meno bello di quanto dicano le foto su internet e sebbene lontano dai rumori della strada principale di Panajachel c’era un maledetto gallo che mi ha tenuto sveglio sin dalle prime ore del mattino… ; ))) In compenso, mi ha permesso di godermi la bellissima vista del lago dal tetto sin dalle prime ore di luce!! Forse una delle tante Posadas della città, sebbene un pochino più care, sarebbe stata una scelta migliore. Pana ed il lago a dirla tutta non mi hanno fatto un grande effetto, ma in compenso le torte dell’Horno della Calle Principal (mi pare Calle Santander ma non vorrei sbagliare) sono state una delizia del palato ed alcuni acquisti si sono rilevati particolarmente economici. Le 2 coperte guatemalteche classiche, ricche di colori, le avremmo probabilmente pagate meno a Pana che non a Chichi dove le abbiamo acquistate per circa 80$.
Segnalo per la prima colazione il Deli, un piccolo pezzetto di paradiso, a due passi dal placido lago, condito di gustosità locali.
Voto: accogliente.
Giorno 4 – Panajachel (Lago Atitlàn) Il secondo giorno sul lago lo dedichiamo ad una gita in barca. Per soli 10$ a testa visitiamo 3 paesini affacciati su altrettante sponde del lago: San Pedro, Santiago e San Antonio Palpò. La cosa più bella di questi paesini è la gente. Volti splendidi abbigliati con colori diversi, quasi che ogni paesino avesse la propria …Divisa, in particolare per le donne. A Santiago, per esempio, tutte in viola. E a San Pedro, tutte, ma proprio tutte, dai 5 ai 70 anni, in blu. Bello, poi, a San Antonio vedere le donne intente proprio nella tessitura delle loro… divise! L’artigianato locale appare più genuino e così la nostra “frenesia” da acquisto trova di che alimentarsi anche in questi piccoli villaggi ; )) Col senno di poi invece che la lenta barca che ci ha lasciato solo un’ora scarsa di visita in ogni villaggio, avrei preso una lancia per assaporare con più calma le immagini locali. Voto: merita.
Giorno 5 – Antigua Il lago avrebbe forse meritato qualche giorno in più, soprattutto per visitare meglio i dintorni, magari con una gita a cavallo sui vulcani che lo dominano, ma noi vogliamo vedere e fotografare quanto più possibile del Guatemala, e con soli 10$ il mattino del 5° giorno di viaggio partiamo per Antigua. Il biglietto si acquista facilmente in una delle tante Agenzie di Viaggio sparse per tutta la città. L’orario di partenza è esclusivamente indicativo!!! ; ))) Antigua è una città splendida, che i tanti turisti hanno sì un po’ cambiato ma non stravolto. Certo senza i turisti alcuni lussuosi negozi o alcuni ristoranti stranieri non ci sarebbero, ma anche questi esempi di modernità non mi sono parsi fuori luogo in una città tranquilla e che fa dei colori la propria attrattiva principale. Ogni calle, ogni Avenida, con le sue case bianchissime o colorate di fresco, che non sembrano conoscere l’inquinamento, sono uno spettacolo. A ciò si aggiunge lo sfondo di altri 3 dei tantissimi vulcani del Guatemala. Primo impegno ad Antigua, stabilire un contatto con Walter, di un’agenzia di viaggio locale, scovata tramite un forum di viaggio italiano. Da Walter abbiamo prenotato un minitour che da Antigua ci avrebbe portato fin su a Flores, passando per il Biotopo del Quetzal e Semuc Champey. Scopriamo che Walter non è la classica guida ma quasi uno del gruppo, un amico del luogo che ti mostra il proprio paese. Non credo di poter scrivere il nome della sua agenzia di viaggio su questo forum ma se mi scrivete una mail vi metto in contatto con lui.
Lasciato Walter andiamo alla scoperta della città. Facciamo ancora acquisti (l’artigianato locale ci ha rapito!) soprattutto al Nim’pot un grande magazzino ricco di tutti i diversi tipi di artigianato che abbiamo visto in Guatemala. E a prezzi ragionevoli. La sera, benché stanchi morti, riesco a convincere mia moglie ad andare a cenare alla Posada de Don Rodrigo, famoso per la sua atmosfera coloniale e per i suoi Marimba (i suonatori dello xilofono locale, che sembra essere lo strumento nazionale).
In effetti sembra di stare sul set del film Zorro ma alla fine ci sembra tutto un po’ troppo finto, artefatto,… americanizzato.
Ad Antigua abbiamo alloggiato alla Posada San Pedro: rapporto qualità/prezzo (40$ la doppia) eccellente; sembrava di dormire in un’antica dimora coloniale. E con agua caliente sempre disponibile!! Voto ad Antigua: da non perdere.
Giorno 6 – Antigua Altra dimora coloniale, con un patio splendido, è il Cafè de Dona Luisa Xicotencal, dove gustiamo uno degli ottimi Licuados de Fruta (frullati), che si trovano un po’ dovunque in Guatemala.
La visita della città continua e in una delle chiese abbiamo la fortuna di assistere alla preparazione dei tipici disegni fatti sul pavimento con la segatura colorata. Davvero affascinante. Pranziamo alla Cuevita de los Urquizù, gustoso, casereccio ed economico.
Nel pomeriggio visitiamo il Vulcano Pacaya, un’esperienza meravigliosa costata solo 12$ comprensivi di trasporto e ingresso nell’area del vulcano. Uno spettacolo mozzafiato. Il fiume di lava visibile ad un paio di metri dai nostri piedi si raggiunge con un’oretta di salita. Ci riesce chiunque sia anche solo minimamente in forze! Per i più pigri, comunque, ci sono i ragazzini locali che oltre a vendervi dei bastoni utili per la salita a pochi centesimi di euro, sono pronti a portarvi su a cavallo; loro lo chiamano… TAXI!!! Voto al Vulcano: da non perdere Giorno 7 – Antigua L’ultima mattinata ad Antigua la dedichiamo al mercato ortofrutticolo e non solo. Ma prima seguendo i consigli della Lonely Placet ci deliziamo con un’altra abbondante ed economicissima colazione alla Reposteria, proprio a due passi dal mercato. Dopo pranzo comincia il nostro minitour con Walter ed altri viaggiatori con i quali passeremo i prossimi 4 giorni. Arriviamo in serata al Biotopo del Quetzal ovvero la riserva dove con un po’ di fortuna si può avvistare l’uccello sacro per i Maya. Ahimè anche la mattina dopo non abbiamo fortuna. Ma è splendido dormire nel mezzo della giungla.
Voto al mercato: interessante.
Giorno 8 – El Vivero de Las Orquidias di Don Juan e Semuc Champey Dopo la colazione ed il birdwatching senza successo, partiamo alla volta del Vivero de Las Orquidias di Don Juan. Le orchidee sono fantastiche ma non è che si trovino solo in quest’angolo di mondo. Mentre gente come Don Juan è davvero introvabile, pressoché unica; per cui non ci pentiamo della sosta. Ma lo spettacolo davvero unico lo incontriamo a las Pozas di Semuc Champey, un posto che da solo vale il prezzo del volo fino al Guate! La “scalata” per vederla dall’alto è faticosa ma non impervia e comunque vale la pena. E se siete fortunati come lo siamo stati noi vedrete anche delle scimmie lungo la salita. Quando si scende, poi, tutti sudati è ancora più bello tuffarsi nelle acque tiepide delle pozas, che con le loro cascatelle creano un fantastico idromassaggio naturale.
Voto: assolutamente da non perdere Giorno 9 – Laguna Lechua In questa giornata facciamo un errore. Ancora affascinati dalle Pozas, ci facciamo convincere a deviare dal nostro piano originale che avrebbe previsto la visita alle rovine di Ceibal ed una minicrociera in direzione Flores. Puntiamo invece alla Laguna Lechua che dovrebbe ricordare o addirittura essere migliore di Semuc Champey. In effetti, la Laguna Lechua è un posto molto bello, che, peraltro, si raggiunge a piedi con una affascinante passeggiata di un’oretta nel bel mezzo della giungla. Ma per raggiungere la Laguna bisogna percorrere circa 70 km di strada sterrata. Che alla velocità del nostro pulmino significano ben 2 ore di sballottamenti. Non ne valeva la pena. Pur svegliandosi alle 3 e mezza del mattino (!!!), inoltre, alla fine non ci rimane il tempo né per Ceibal né per la minicrociera. Sigh.
Voto: non vale la pena.
Giorno 10 – El Remate / Tikal.
Il minitour tocca nella serata del nostro 9° giorno la sua ultima tappa: Flores. Non abbiamo occasione di visitare quest’isoletta ma al mattino quando a El Remate ci concediamo una lenta prima colazione pensiamo un po’ tutti che forse valeva la pena scegliere proprio lungo le placide rive del villaggio del Remate come base per raggiungere Tikal.
L’ultimo giorno guatemalteco è dedicato alla visita delle rovine Maya della splendida Tikal. Mia moglie, in particolare, ne rimane folgorata, tanto da desiderare di passare lì la notte (cosa non possibile se non immediatamente all’esterno delle rovine in un alberghetto). Ci accompagna una giovanissima guida che ci permette di assaporare al meglio questo luogo, che scopriamo ricco di animali: pappagalli, tucani, scimmie dalle pance bianche e, soprattutto, scimmie urlatrici che in serata cominciano con il loro verso davvero spaventoso: mi aspettavo il classico uh-uh-uh e mi sono trovato ad ascoltare un verso che sembrava quello di un giaguaro! Voto: da non perdere Il minitour in totale, comprensivo di trasporti, hotel, e ingressi è costato 200 dollari a testa, per cui non saprei dire quanto abbiamo speso per ciascun hotel. So solo che sono stati 200 dollari spesi bene! Giorni 11 – 12 – 13 – 14 – 15 La riviera Maya Il giorno dopo Tikal, con un aereo della Taca (200 €) prenotato con l’agenzia di viaggi in Italia (probabilmente, se si può acquistare on line, risulta meno caro) voliamo a Cancun, da dove con la macchina noleggiata on line (90$ per 4 giorni) ci dirigiamo a Tulum.
Qui concludiamo la nostra vacanza fra le capanne del Diamante K, un gruppo di cabanas prenotate via internet ed adagiate sulla spiaggia (44$ la doppia con bagno in comune). La gestione delle cabanas è pessima (ma le cabanas sono pulite); il posto, però, è per me, che già lo avevo conosciuto 8 anni fa, un pezzetto di paradiso.
Per goderci il meritato relax dopo le “fatiche guatemalteche” non ci allontaniamo molto da Tulum, dove quasi ogni sera mangiamo al Charlies (poco più di 20€ una cena per due).
Ma nei nostri tre giorni riusciamo a visitare Playa del Carmen, diventato un vero e proprio… outlet, il meraviglioso Gran Cenote (8$ l’ingresso) e la Biosfera di Punta Allen (dove ci hanno offerto un giro in barca che sembrava interessante – visita a delle rovine parzialmente sott’acqua – che, però, visto l’alto costo – 45$ a testa – abbiamo rifiutato).
Voto: paradiso violato.
Info generali: Spese dei voli: tramite un’agenzia di viaggio abbiamo prenotato i seguenti voli.
Andata: Milano – Amsterdam – Mexico City – Guatemala City (Partenza ore 9.15 arrivo ore 00.00 locali) Ritorno: Cancun – Mexico City – Amsterdam – Milano (Partenza ore 14.40 arrivo ore 16.25 locali) Costo totale: 1.121,00 € Volo Flores – Cancan (2 h di volo) – Costo 200 euro.
Alberghi: tutti prenotati via internet ad eccezione di quelli dove abbiamo soggiornato durante il minitour. Col senno di poi eviterei gli Hospedaje, alcuni dei quali erano davvero un po’ troppo “essenziali”, anche se perfetti per chi viaggia in economia.
Sicurezza: benché le guide parlino di un Guatemala rischioso, né noi né gli altri viaggiatori incontrati abbiamo mai avuto questa sensazione.
Trasporti: come consigliano le guide, meglio affidarsi ai minibus turistici che non sono per niente costosi. Mi hanno raccontato del rischio di furti, invece, sui bus pubblici. Mi è sembrato, invece, reale il rischio di ritardi o addirittura di cancellazione di alcuni viaggi anche se con il minibus turistico.
Bancomat: ormai diffusi un po’ d’ovunque accettano la VISA per l’anticipo da Carta di Credito. Accessi internet: lo abbiamo trovato, a prezzi stracciati (0,50 per 1 ora) praticamente dappertutto, anche nel più sperduto dei villaggi. Temperature: nel sud del Guatemala primaverile al pomeriggio, freschetto la sera. Nel nord ed in Messico sempre estate! Farmacie: tante e ben fornite un po’ da per tutto.
Cibo: la cucina è poco varia, ma pollo, uova e dolci insieme ai Licuados de Fruta sono fantastici. In Guatemala la spesa media per un pranzo è di 5 euro. In Messico spesso casi raddoppia.
Guide di viaggio: per la prima volta ne ho comprate due. La Guide Routard mi è sembrata deficitaria, soprattutto in Messico, per il quale, invece che dilungarsi sui posti “violentati” dai turisti, avrebbe fatto meglio a dare maggiori indicazioni sui cenotes e sulla Biosfera di Punta Allen, a mala pena citati.