El alma de Cuba
Partiamo con Airfrance, scalo a Parigi e ripartenza; fortunatamente in aereo conosciamo una ragazzo fiorentino, che sta raggiungendo sua moglie a Trinidad, e ci fa da cicerone descrivendoci gli usi e costumi cubani, che lui ormai conosce da più di 10 anni. Arrivati a L’Avana salutiamo il nostro nuovo amico e ci ripromettiamo di rivederci a Trinidad. Come accennatomi dalla mia collega, una persona sarebbe venuta a prenderci all’aeroporto e ci avrebbe portato alla casa prenotata per noi a L’Avana, ed infatti troviamo questo ragazzo fuori dall’aereoporto, che appena montati in macchina millanta di essere un parente alla lontana di Andrea Camilleri… vabbè. Arriviamo alla casa, vicinissima al centro; la stanza è spartana ma c’è tutto quello che ci serve: un letto, un bagno e il condizionatore. Particolarità di Cuba: le fognature non funzionano molte bene, è per questo che la carta igienica deve essere buttata nel cestino di cui sono sempre dotati i bagni, fa un po senso all’inizio ma poi ci si fa l’abitudine. Dopo un sonno ristoratore, ci alziamo la mattina, facciamo colazione alla casa e partiamo per la nostra escursione nei quartieri di L’Avana Vieja e Centro: facciamo il giro delle piazze, visitiamo i musei nei dintorni, ci fermiamo a prendere un daiquiri a el floridita e un mojito alla bodeguita del medio e ci stupiamo della pulizia ed ordine del centro contrapposti al caos che regna appena giri l’angolo. Il secondo giorno andiamo a Vedado per visitare la plaza de la Revolucion e ci facciamo una camminata fino al Malecon, dove pranziamo; poi prendiamo il bus turistico e facciamo un giro anche a Miramar, scendendo poi vicino alla nostra casa.
Il terzo giorno dedichiamo la mattina allo shopping, mentre nel pomeriggio, la sorella della mia collega ed un amico, che sarebbe stato il nostro autista, ci vengono a prendere e ci dirigiamo verso Viñales. Arriviamo dopo qualche ora di macchina, purtroppo troppo tardi per poter visitare Cayo Jutias, e ci accoglie Olga, la padrona della casa dove avremmo alloggiato. Olga è dolcissima e ci accoglie subito calorosamente, fissandoci anche un’ escursione a cavallo per il giorno seguente. Nel mentre ci mettiamo a ragionare di prezzi con il nostro autista, cosa che non avevo mai fatto con la mia collega in quanto mi disse che avrei pattuito il prezzo direttamente con lui; morale della favola lui per tre giorni ci chiede l’equivalente di 300 euro, in pratica 100 euro al giorno, più la benzina. Io e il mio compagno ci rimaniamo malissimo, in quanto piu’ che un favore amichevole ci è sembrata una rapina, e abbiamo deciso di scaricarli a Cienfuegos per poi continuare con il Viazul, il bus utilizzato solo dai turisti che collega le città più importanti.
Andiamo a letto con la pancia piena delle leccornie di Olga e ci alziamo il giorno dopo pronti per la passeggiata a cavallo nella Valle de Viñales. Bellissima la valle e bravissimo il ragazzo che ci ha guidato sui cavalli semiautomatici, facevano praticamente tutto loro. Il giorno seguente ripartiamo di mattina alla volta di Cienfuegos; il viaggio è lungo e arriviamo nel tardo pomeriggio, paghiamo il nostro autista e gli riferiamo che non avevamo più bisogno del suo aiuto, lui borbotta un po’ e poi si arrende al nostro volere. La nostra casa si trovava a punta gorda, una lingua di terra, e il giardino si affacciava direttamente sul mare, con piccolo molo compreso, bellissimo. Il giorno seguente è dedicato alla visita di Cienfuegos, molto bella con le sue case tutte riccamente decorate, è un bijoux. Prenotiamo anche un’escursione a El Nicho per il giorno dopo, la guida, inoltre, ci avrebbe portato direttamente a Trinidad attraversando in jeep il parco. Le cascate de El Nicho sono un toccasana, abbiamo fatto il bagno nelle sue acque freddissime ma che ci hanno ritemprato dopo giorni della calura cubana. Attraversiamo il parco, mentre io tampino di domande la nostra guida per scoprire il più possibile su Cuba e i cubani. Arriviamo a Trinidad, una città rimasta praticamente all’epoca coloniale. Il primo e secondo giorno visitiamo la città; tutti i giorni c’è un grazioso mercatino dove comprare i souvenirs.
Il terzo giorno andiamo a Playa Ancon, una bellissima distesa di sabbia bianca. Il pomeriggio passiamo dall’ufficio del viazul per prenotare il passaggio in bus per il giorno seguente; non c’era più disponibilità per il bus diretto a Varadero, in compenso potevamo prendere il bus per Santa Clara e dopo qualche ora prendere la coincidenza per Varadero; optiamo per quest’ultima soluzione. La sera ci troviamo con il ragazzo conosciuto in aereo e sua moglie, usciamo a cena in un ottimo ristorantino cubano e dopo ci dirigiamo alla discoteca La Cueva; anche se non siete amanti della discoteca dovete almeno una volta entrare in questo locale, o meglio in questa grotta: sì perché la discoteca si trova proprio all’interno di una grotta e l’atmosfera e molto suggestiva.
La mattina dopo partiamo di buonora per Santa Clara. Arriviamo verso metà giornata, visitiamo i luoghi culto del comandante Che Guevara: il memoriale, il museo e il monumento del treno. Nel tardo pomeriggio arriviamo a Varadero, dove avevamo trovato una stanza tramite la signora che ci aveva ospitato a Trinidad.
La mattina dopo però decidiamo di cercare un resort all inclusive per passare i nostri ultimi 5 giorni in totale relax, così ci rivolgiamo in agenzia e su consiglio scegliamo un resort che dal volantino prometteva bene, peccato che dal vivo non faceva la stessa impressione. Nel caso vogliate trascorrere qualche giorno al mare, meglio prenotare direttamente dall’Italia in modo da valutare il resort che preferite, in quanto un problema di Cuba è che il wifi costa abbastanza e prende in pochi posti, quindi internet e tripadvisor non sono facilmente consultabili, anche se credo nei prossimi anni il servizio di wifi sarà più efficiente. Mentre per quanto riguarda le cases particulares sono facilmente reperibile una volta arrivati a Cuba; potreste partire anche senza aver prenotato niente, ma potete star sicuri che troverete sempre una stanza, e la persona che vi accoglierà conoscerà sempre qualcuno che potrà portarvi dove volete e qualcuno che affitta una camera nella prossima città dove vorrete andare, unica annotazione controllare che fuori dalla casa particulares sia sempre esposto un simbolo simile ad un’ancora celeste: è il riconoscimento che la casa ha la licenza per ospitare turisti, in quanto é vietato soggiornare in case dei cubani che non hanno questa licenza.
Alla fine delle nostre 3 settimane siamo ritornati a casa, felici di aver scoperto Cuba e la sua gente.