Eire e Belfast: quanti ricordi
L’Irlanda è stato sempre un Paese che mi ha affascinato. I Celti, la grande tradizione degli irlandesi, i “troubles” con i cugini inglesi. Ho letto tanto sui libri, ho visto tanti film ma volevo toccare con mano ed avere un riscontro diretto.
Nell’estate del 2000 convinco la mia ragazza (non faccio molta fatica per la verità!) e partiamo...
Ascolta i podcast
L’Irlanda è stato sempre un Paese che mi ha affascinato. I Celti, la grande tradizione degli irlandesi, i “troubles” con i cugini inglesi. Ho letto tanto sui libri, ho visto tanti film ma volevo toccare con mano ed avere un riscontro diretto. Nell’estate del 2000 convinco la mia ragazza (non faccio molta fatica per la verità!) e partiamo per un tour dell’Irlanda da fare in due settimane. Il periodo scelto non è dei più felici, ma le ferie purtroppo non si possono scegliere…quindi abbiamo le ferie dal 10 al 25 agosto. Ci muoviamo per tempo (e consiglio vivamente di farlo). Il turismo di massa in Irlanda è cosa nota e trovare poi alloggi a prezzo accessibile non è proprio semplice. Siamo fortunati. A Maggio troviamo un volo British Midland che ci porterà da Roma a Dublino via Londra. Il prezzo è pari a 440.000 lire. Allora non c’erano molte opportunità oggi la concorrenza su Dublino ha abbassato notevolmente i prezzi e le opportunità. Decidiamo per fare un tour dell’isola, senza però trascurare la città di Belfast, oggetto di una visita programmata obbligatoria. Per prima cosa ci siamo organizzati per prenotare dall’Italia il nostro alloggio a Dublino. Meglio non rischiare, soprattutto cercavamo un alloggio economico e centrale. Decisione che ci ha indirizzato verso gli ostelli della gioventù. Tra i tanti della capitale irlandese, abbiamo optato per l’Isaac Hostel (2-5 Frenchmans Lane, Dublin 1). E’ veramente molto centrale, potrete raggiungere tutti i luoghi più importanti di Dublino a piedi.Si trova molto vicino alla principale via di Dublino (O’ Connel Street) e vicino anche alla Connelly Station se volete fare un giro nei dintorni di Dublino. Ci sono alcuni però (almeno all’epoca…) Si possono lasciar ei bagagli in uno stanzone, ma l’accesso è consentito solo ogni 30 minuti (non chiedetemi perché…) ed inoltre (come altri ostelli che ho visitato in tutta Europa) non permettono l’accesso alle camere negli orari diurni (credo fino alle 17.00). C’è un movimento di ragazzi da ogni parte del Mondo…l’ambiente è veramente cosmopolita ma la pulizia soprattutto dei bagni lascia molto a desiderare…inoltre una comunicazione di servizio: se prenoterete una stanza per due (o più persone) non avrete la possibilità di avere il bagno in camera. E’ sempre condiviso. Noi abbiamo prenotato via e-mail fornendo il numero della Master Card che però non è stata addebitata se non al nostro arrivo all’ostello. Comunque è la nostra base per la visita della città, che ci affascina subito. E’ molto carina, a misura d’uomo con tanto verde e tantissimi giovani. Inutile dirvi le attrazioni che potrete trovare su ogni guida o sui diversi siti internet dedicati alla città…vi suggeriscono almeno fino a quando le game (ed i piedi) vi sono d’aiuto di camminare, perché ogni angolo, ogni via, ogni vicolo sono belli da vedere. Siamo rimasti a Dublino per 4 giorni, tempo a mio avviso sufficiente per avere un’idea della città. Sicuramente sarete inghiottiti dai locali di Temple Bar, dallo shopping frenetico (e costoso) di Grafton Street, vi tornerà la voglia di studiare visitando il Trinity College e non potrete fare a meno di bere una Guinness in un pub irlandese.Ce ne sono tantissimi impossibile non entrarci almeno una volta. La zona di St Stephen’s Green ne è particolarmente ricca ma vi assicuro che ognuno ha una sua caratteristica. Tra le tante cose da vedere vi dico secondo il mio modesto parere quelle irrinunciabili: 1) visita alla St James’s Gate Guinness Brewery (St James’s Street). E’ la storica fabbrica della birra scura famosa in tutto il mondo. All’entrata della Fabbrica (purtroppo non visitabile) c’è il cancello (gate) di entrata con un calendario che segna l’anno di fondazione (1759) e quello in cui vi trovate. C’è un museo con annesso negozio di souvenir originali Guiness e una degustazione di Guinness. All’epoca l’entrata si pagava 4 £. 2) Visita al Trinity College, l’Università di antica dell’Irlanda fondata per volontà della regina Elisabetta I nel lontano 1592. Potete passeggiare liberamente nel campus, ma vi consiglio la visita guidata (in inglese, ma se ci sono tante persone troverete anche la guida in italiano) perché vi permetterà di scoprire tutte le bellezze e gli aneddoti del campus. Il tour include anche la visita al Book of Kells, uno dei libri più antichi del mondo (800 d.c.) scritto dai monaci di St Columcille in un monastero situato sull’isola di Iona (Scozia). Per evitare che il prezioso manoscritto cadesse in mani vichinghe i monaci lo trasferirono presso la cittadina di Kells in Irlanda. 3) Temple Bar. E’ la zona più “calda” di Dublino…antico terreno dei frati agostiniani fu acquistato da Sir William Temple nel 1537. Il termine “bar” non indica certo i pub della zona, ma un antico passaggio situato lungo il fiume Liffey. La zona ha vissuto alterne vicende (negli anni ’60 si voleva trasformarla sembra in un deposito per gli autobus!) e oggi è considerato il cuore artistico della città. 4) St Patrick’s Cathedral. Che siate religiosi o meno, non potete fare a meno di visitare la cattedrale più famosa d’Irlanda, quella dedicata al patrono della nazione, San Patrizio. 5) Il ponte pedonale Ha’ Penny Bridge. Costruito nel 1816 porta alla zona di Temple Bar. Si chiama così perché sembra che per attraversarlo si dovesse pagare 1 penny. E’ molto caratteristico e simbolo di numerose fotografie Noi abbiamo fatto anche un paio di escursioni fuori porta: una più vicina l’altra più lontana. La più vicina è stata al castello di Malahide nella contea di Sword. Si trova a circa 15 km a nord di Dublino. Se vi recate all’ufficio del turismo di O’Connell Street ricevere tutte le info e potrete acquistare direttamente i biglietti. L’autobus parte davanti al tourist office. Si tratta di un antico Castello posseduto da un’antica famiglia irlandese dal 1185 al 1976! Si dice che il fantasma Puck si aggiri nelle stanze del Castello e numerose sono le prove del suo avvistamento…adiacenti al Castello potrete visitare anche i Botanic Gardens molto belli. La seconda gita (più impegnativa) è stata fatta a Belfast, capitale dell’Irlanda del Nord.Ci vogliono circa due ore di treno da Dublino a Belfast e devo dire che purtroppo un giorno non è sufficiente per visitare la capitale dell’Irlanda del Nord. Quando abbiamo deciso di andare in Irlanda avevamo preventivato una puntata nella zona dei “troubles”, dei disordini che hanno caratterizzato gli anni crudi e violenti della lotta tra cattolici e protestanti, tra unionisti ed orangisti. E’ uno spettacolo decadente andare in un posto per immortalare le tragedie di un popolo con la propria macchina fotografica. Se tornassi indietro non lo rifarei…ma la voglia di vedere se quanto scritto e detto corrispondesse a realtà era troppo forte… siamo partiti la mattina di buon’ora per cercare di goderci tutta la giornata. Arrivati alla stazione di Belfast Central capiamo subito che il clima non è dei più sereni. Ci sono poliziotti in assetto anti-sommossa in ogni angolo, blindati all’uscita della stazione…ci pentiamo quasi subito. Ma in realtà capiamo quasi subito che si tratta solo di misure preventive e presto ci si fa l’abitudine (purtroppo…).A piedi raggiungiamo il centro della città camminando per York Street e visitiamo il Belfast City Hall (municipio) teatro di numerose manifestazione oltranziste. Ci dirigiamo verso la zona commerciale (Cornmarket) e poi andiamo verso il tourist office in North Street. Qui ci viene offerto un giro su un “people taxi” per i quartieri caldi della città, dove i troubles sono stati forti, gli scontri sanguinosi e dove ancora oggi c’è una certa diffidenza tra cattolici e protestanti. Si tratta di due zone: Falls Road e Shankill Road. Sono zone squallide se non fosse per i murales dipinti sulle case che ricordano i momenti più bui della storia recente d’Irlanda.La zona cattolica è quella delimitata da Falls Road mentre quella protestante da Shankill Road. Il “people taxi” è un Transit con una decina di posti che è ovviamente carico di soli (stupidi, me compreso…) turisti che entrano nell’unico modo “safe” nelle due zone per vedere i luoghi più malfamati della città. Il giro costa £ 10 a testa. Le due zone appaiono subito prive di ogni interesse, se non fosse per i murales (belli ma densi di odio e di profonda indignazione verso la parte rivale) e per le strade spesso colorate da bandiere irlandesi (nella parte cattolica) e britanniche (nella parte invece protestante). Il giro comprende anche le diverse stazioni di polizia (blindatissime), le zone degli scontri, la “porta” che divide le due zone e che ancora oggi viene chiusa (in luglio) durante la commemorazione della vittoria di Guglielmo d’Orange verso i cattolici. Questa manifestazione è teatro di scontri anche nei giorni nostri e i muri della zona sono imbrattati di vernice e le finestre delle case schermate da protezioni contro il lancio di sassi da parte dei “nemici”. L’autista funge anche da guida ma devo dire che un po’ il dialetto, un po’ la mia ignoranza…capire tutto non è stato proprio semplice…in diversi punti si può scendere ma il consiglio è quello di non allontanarsi dal gruppo. Gli abitanti della zona ti guardano (giustamente!) come un leone in gabbia guarda il visitatore…si sentono animali da zoo e questo non gli deve far piacere.E’ evidente che però le guida versino una parte degli incassi alle diverse famiglie per evitare problemi con questa fonte di guadagno… Un altro consiglio: se scendete dal taxi e qualcuno degli abitanti si offre per farvi una foto davanti ad un murales NON ACCETTATE! Si tratta di un piccolo espediente per prendere la vostra macchina fotografica e scappare!!! La guida l’ha ripetuto 10 volte e noi quando siamo scesi siamo stati avvicinati da un tizio che ha chiesto di farci una foto…mai profezia fu tanto giusta!!! La polizia è presente ovunque con i blindati (come si vede nel film “Bloody Sunday”) e le persone camminano veloci sui marciapiedi. La guida ci ha detto che al momento i problemi sono ridotti a scontri tra bande giovanili, più teppistiche che di religione… Finito il giro c’è solo il tempo di prendere qualche souvenir per le strade del centro di Belfast tornare alla stazione e dirigerci verso Dublino. Il giorno dopo iniziamo il nostro tour per l’Irlanda e quindi saliamo su un Bus Éireann e galoppiamo verso sud. Destinazione finale è la contea di Kerry, base per il giro della penisola di Kerry (Ring of Kerry). Il viaggio è lungo ma piacevole. Si ha l’opportunità di vedere un bellissimo paesaggio interno, tanti villaggio incantevoli. Arriviamo in serata nella città principale della contea, Killarney. E’ un piccolo villaggio, molto carino e punto di partenza per numerose escursione tra le quali il Killarney National Park. Il tempo è bello, e molte persone stanno tornando da gite campestri.Il Paese è attraversato da una strada principale Main Street che diventa High Street ma in realtà è sempre la stessa!Lungo la strada troverete diversi Ostelli e Bed and Breakfast. I prezzi sono decisamente più bassi di Dublino ma essendo un posto turistico ci sono comunque dei bei livelli…Noi abbiamo alloggiato al Neptune’s Town Hostel che offre camere doppie senza bagno a circa £ 20. Abbiamo poi preso i biglietti per il Ring of Kerry tour per il giorno dopo. Si tratta di un giro perimetrale della penisola di Iveragh lungo ben 179 km. E’ una delle attrazioni più importanti dell’Irlanda e ci si può accedere con la Bus Éireann da metà maggio a metà settembre. La spettacolo è veramente molto bello e affascinante, ci sono insenature mozzafiato con acqua cristallina caraibica…è molto caratteristico. Inoltre lungo la strada il pullman si ferma in una sorta di fattoria dove c’è (a pagamento!) uno spettacolo offerto da un allevatore di Border Collie con i quali gestisce un gregge di pecore. Vi assicuro che ne vale la pena, è molto divertente ed è incredibile vedere come il cane segua pedissequamente i fischi del padrone assecondandolo su tutto! Un consiglio: alcuni si avventurano con un auto a noleggio per le strette strade del Ring…non è consigliabile se non siete guidatori abili. Le strade sono strette (una corsia e mezza), la guida è a sinistra e i pullman corrono come pazzi. Nelle (diverse decine) di curve cieche rischiate di trovarvi faccia a faccia con un bestione da 60 posti! Valutate voi se ne vale pena!!! Il giorno dopo abbiamo preso di nuovo un autobus Bus Éireann in direzione nord, verso Galway. Abbiamo attraversato Tralee e Limerick verso la regione del Burren e le Cliffs of Moher. Il Burren è una regione straordinaria nel suo genere: si tratta di chilometri di roccia calcarea che offrono un paesaggio particolare, quasi lunare. La strada poi piega verso il mare dirigendosi verso un’altra attrazione naturale particolare: le Cliffs of Moher. Sono delle scogliere alte oltre 200 metri che cadono a picco sull’Oceano Atlantico offrendo uno spettacolo incredibile, difficile da descrivere. Una cosa che ci ha colpito è che l’autobus di linea prevede una sosta di un’ora proprio per dar modo ai passeggeri di fare una passeggiata e scattare delle foto…se il tempo vi assiste!! Fino a quel momento il tempo era stato fantastico, con pioggia sporadica e tanto sole…ma il brutto tempo era in agguato, nel classico stile Fantozzi. Scesi dal pullman il cielo diventa plumbeo e si abbatte un nubrifagio senza pari…acqua battente e gelata nella classica tradizione irlandese! L’autista del pullman si era rifugiato in qualche pub e tutti i passeggeri (noi compresi) sono rimasti esposti al freddo e all’acqua senza alcuna possibilità di riparo. Gli ombrelli infatti erano sul pullman!!! Bagnati come pulcini finalmente riusciamo a salire sul pullman e dopo due minuti due, smette di piovere!!! Nel perfetto stile “Legge di Murphy”, ovviamente. Il viaggio prosegue tra stradine di campagna larghe due metri e piccoli villaggi con il fienile vicino alla casa…e arriviamo a Galway. Il tempo sulla costa Atlantica è decisamente più variabile rispetto a quella Est.Ci sono violenti rovesci di pioggia alternati a squarci di sereno. La fortuna è che la stazione degli autobus è di fronte a ben due ostelli!!! Si trovano in Station Road (ovviamente!) e si tratta del Galway Hostel e del Great Western House Hostel. Ci dirigiamo verso quest’ultimo, sembra decisamente più nuovo…in effetti le camere sono proprio nuove e c’è addirittura il bagno in camera! Che lusso!!! Purtroppo nell’ostello c’è un gruppo di ragazzi italiani che fanno un chiasso tremendo e nel corso della notte rompono un letto. Viene chiamata la polizia…c’è parecchio trambusto…una notte in bianco. Morale: danni pagati e italiani allontanati perché ospiti indesiderati…che figura ragazzi, che figura! Anche Galway è una cittadina molto raccolta ma sinceramente a me è piaciuta moltissimo. Il centro è attraversato da un’unica strada che cambia nome: da Shop Street diventa High Street e poi Quay Street fino al porto sulla Galway Bay. Numerosi pub e fast food a base di pesce caratterizzano questa località di mare…qui si vede chiaramente che i prezzi sono più bassi rispetto a Dublino e la vita è decisamente meno cara!In molti locali dove si mangia pesce (quasi sempre fritto!) c’è un menù che illustra di che pesce si tratta…anche perché indovinare dal menù scritto in gaelico non è proprio il massimo della vita!!! L’odore di fritto di pesce caratterizzerà il vostro soggiorno a Galway e lo sentirete dalla mattina alle 9 a notte inoltrata!! Galway è anche famosa per l’anello di Claddagh, utilizzato come fede dalle giovani coppie irlandesi. Si vende in oro e argento ma lo troverete anche di materiale meno pregiato. Da Galway prendiamo un traghetto e andiamo a visitare le Isole Aran. Si tratta di un prolungamento del Burren in pieno oceano, le isole sono composte da roccia calcarea, tozze e possenti in mezzo all’oceano. Senza un albero solo con fili d’erba che crescono faticosamente tra le fenditure delle rocce calcaree…uno spettacolo incredibile. Per arrivare alle Aran da Galway si utilizza un servizio di traghetti che in realtà sono dei grossi rimorchiatori che in un’oretta vi traghettano verso le Isole. Si sbarca nell’isola di Inishmór, la più grande dell’arcipelago.Si arriva al porto di Kilroran dove si possono noleggiare delle biciclette oppure usufruire di un servizio taxi per visitare l’isola e le rovine celtiche di Dún Aengus Fort a picco sul mare. Indimenticabile anche lo spettacolo delle foche presenti in una piccola baia di Port Chorrúch. Ovviamente lo shopping si concentra sui famosi maglioni delle Aran. Il nostro viaggia prosegue con il rientro a Dublino, a cui dedichiamo ancora un paio di giorni, soprattutto per piccoli acquisti, per qualche Guinness e per ritemprarci dalle fatiche del viaggio. Il viaggio in pullman permette di rilassarvi durante gli spostamenti, di non essere in tensione per la guida tra le piccole strade di campagna irlandesi, però vi vincola ad orari e percorsi spesso irritanti. Tornandoci noleggerei un’auto, senza ombra di dubbio.La parte nord dell’Eire purtroppo non siamo riusciti a vederla proprio per questo motivo, la scarsità di collegamenti…ed è stato un vero peccato. Ma forse è anche un pretesto per tornare al più presto nell’isola dei Celti.