Egitto, Marsa Alam, Resort Kahramana
Appena in macchina babau, tutto eccitato dalla partenza si sveglia dicendo: “E’ notte? Stiamo andando a prendere l’aereo?” ed è stato sveglio per metà autostrada, tutto contento del viaggio notturno! All’arrivo al parcheggio prenotato, babau si sveglia e chiede: “Siamo in aereo?”, ed invece no! Finita la trafila di macchina, bagagli, navetta, aereoporto, check in, controlli vari, ci fermiamo per fare colazione (l’ultima all’italiana) e vediamo l’alba da Malpensa (che proprio poetica non è!).
Finalmente si sale sull’aereo e, dopo circa un’oretta di ritardo si parte! Per fortuna sull’aereo ci sono altri bimbi e così tra chiacchiere, nanna e giochi (rigorosamente seduti) il tempo del volo passa velocemente.
All’arrivo a Marsa Alam comincia il delirio della disorganizzazione egiziana: centinaia di persone in coda per i controlli, per i secondi controlli, per i terzi controlli…Con la sensazione che loro stessi non si fidino del loro operato: tutti a verificare il lavoro altrui! Recuperati i bagagli siamo usciti nella calura del deserto roccioso egiziano, con un sole fortissimo ed accecante alla ricerca del pullman che ci doveva portare al nostro resort! Sistemati i bagagli, e sistemate le persone inizia il trasferimento: 1 ora e ½ di nulla a destra e di resort a sinistra di un lungo serpentone di asfalto (ovviamente ad una sola corsia per senso di marcia) che arriva fino al Sudan.
Finalmente verso le 14.00 ora locale arriviamo al resort: l’impatto è piacevole, ma il personale egiziano è un po’ lento! Con la chiave della stanza ci rinfreschiamo il viso e poi dritti al ristorante, perchè la fame è una brutta bestia! Il resort è immerso nel verde più verde, che nemmeno in Piemonte è così brillante: ovunque fiori profumati e colorati, davanti al ristorante tre piscine enormi ad altezze diverse e, di fronte un mare con mille tonalità di blu ed azzurro! Babau sembra stanco morto, ed ovviamente, non assaggiando mai cosa gli metto nel piatto, sono riuscita subito a fargli mangiare un boccone dei cannelloni di pasta ripieni di carne speziata ed un po’ piccante! Abbiamo rimediato con del formaggio e tanta anguria! Dopo pranzo provo a farlo riposare, ma il suo letto non era ancora pronto e noi eravamo senza le valigie, che sono arrivate solo verso le 16.00! Sistemata la roba negli armadi, ci muoviamo alla scoperta del resort e ci fermiamo alla seconda piscina che era più riparata dal vento che soffiava intensamente. Fatto il bagno (ma la piscina NON era riscaldata), siamo tornati in stanza per farci una bella doccia e sistemarci per affrontare la serata: riunione introduttiva, cena e baby dance! La cena è stata migliore del pranzo per babau, perchè ho prestato più attenzione a ciò che mettevo nel piatto del piccolo, ma era troppo stanco per affrontare la pappa; poi baby dance con Amabile e Chiara, le ragazze che si occupavano del mini club.
Verso le 22.00 tutti a nanna! Il 4.05 babau sembra svogliato, lo tocco e mi sembra caldo…Ed ovviamente ho dimenticato il termometro a casa (lo porto sempre!). Andiamo io e lui a fare colazione (il babau grande è già a fare la sua prima immersione) e mi avanza quasi tutto … Ha sempre la fronte calda.
Andiamo a fare un giro alla ricerca del mini club, giusto per conoscere le ragazze: sono tutti in piscina. Li raggiungiamo e, dopo averlo toccato, mi consigliano di portarlo dal medico.
Ovviamente tutti parlano italiano, ma non il medico, e così con il mio inglese dimenticato e traballante (ogni tanto mi sembro Totò a Milano: “Nojo volevam savuar…”) riesco a fargli misurare la temperatura: 37,9! Intanto si è fatta l’ora di pranzo, e, visto che babau non aveva fame, sono riuscita a fargli ingurgitare un po’ di brodo di pollo e poi in stanza, tachipirina e nanna! Si è addormentato subito ed ha dormito fino alle 18,30 senza un lamento! Intanto il babau grande ha fatto la sua seconda immersione ed io mi sono dedicata alla lettura sul terrazzino della stanza che a quell’ora godeva di una fantastica ombra e di una leggera brezza, con il rumore del mare in sottofondo! Verso sera, con l’arrivo del grande siamo andati in farmacia per l’acquisto del termometro, poi la cena e visto che stava meglio anche un po’ di baby dance.
Altra tachipirina e grande nanna! Il 5.5 ci svegliamo, mentre il babau grande è già uscito per la sua terza immersione! Babau piccolo sembra completamente ristabilito per cui si va a fare la colazione.
Visto che tutto sembrava procedere per il meglio, ma prevenire è sempre meglio che curare, decido che prima di andare in spiaggia è meglio fare una prova dove la sabbia non c’è e quindi, dopo aver preso i teli messi gratuitamente a disposizione dal resort, ci siamo diretti alle “tre piscinette” che si trovavano proprio di fronte alla zona del ristorante: si tratta di tre piscine a semicerchio degradanti verso la spiaggia, di altezze diverse! Con il piccolo ci divertiamo ad entrare ed uscire in ogni piscina e a farci massaggiare dalla cascata di acqua fresca che dalla piscina più alta cade nella seconda di altezza più bassa.
Babau si divertiva come un matto e stava benissimo, per cui, verso le 10,30 della mattina andiamo in spiaggia a cercare un ombrellone libero.
Lo troviamo e passiamo il resto della mattinata in spiaggia, con secchiello, palette e formine! In tarda mattinata arriva anche il babau grande, che mi consente di fare la mia prima lezione di danza del ventre: una meraviglia! Pranzo e nanna e spiaggia anche nel pomeriggio, disertando gli inviti degli altri bimbi che volevano fare il bagno solo in piscina…..
La sera, dopo cena la baby dance, diventa un appuntamento fisso! Il 6.5 è un’altra splendida giornata di sole accarezzato dalla brezza e dal rumore del mare.
Insomma il nostro paradiso si rivela proprio come lo avevamo desiderato…
Io continuo le mie lezioni di danza del ventre sotto il picco del sole, babau gioca in spiaggia con gli altri bimbi, i quali, timidamente provano ad avventurarsi nell’acqua del mare, piuttosto che in piscina.
Nel pomeriggio andiamo in esplorazione nella spiaggia di Abu Dabab, raggiungibile con navetta gratuita dalla recepition del resort.
Dopo un tragitto di circa un quarto d’ora arriviamo in questa spiaggia, attrezzata di ombrelloni e sdraio: babau ha deciso che quella era l’ora della nanna e, sistemato su un lettino con il salvagente con funzioni di cuscino, si è fatto una grande ronfata. Io e babau grande ci siamo alternati per lo snorkeling: una meraviglia! La peculiarità di questa spiaggia è quella di avere la barriera laterale, facilissima per i bambini e per i principianti o gli imbranati come me! Avventurandosi, pinneggiando piano piano si apre un mondo di coralli e pesci di ogni forma e colore, per poi svoltare verso il centro della baia alla ricerca del dugongo, un mammifero ormai in via di estinzione. Io non sono stata fortunata e non l’ho visto, ma per chi fa snorkeling è proprio un po’ difficile: lui se ne sta al fondo del mare a brucare le sue alghette per cui o si becca il momento della risalita in superficie o si vede un bel mucchio di polvere! In compenso ho ammirato una grandissima tartaruga che passeggiava tranquilla tranquilla accompagnata da due amici pesci sulla sua schiena! Il 7.5. La vita rilassante del mare continua placida e serena: finalmente ho preso possesso del ricco buffet e so cosa scegliere e cosa far mangiare a babau piccolo, ho preso possesso degli orari e del ritmo delle cose da fare e non fare, ho già finito un libro e ne sto iniziando un altro, insomma, finalmente comincio a rilassarmi! La sera è prevista “la cena beduina” che noi decidiamo di disertare per recarci il giorno dopo al ristorante di pesce che domina la passerella della barriera corallina.
La sera, poichè il piccolo aveva fatto un’orda di capricci durante il pomeriggio, niente baby dance per punizione (lo so che sono un po’ Hitler, ma i paletti si mettono da piccoli!), quindi facciamo una passeggiata dalla parte della “spiaggia relax”, cioè quella che durante il giorno NON ha l’animazione e ci rendiamo conto che il resort ha dimensioni gigantesche, ma che durante il giorno non c’è ressa da nessuna parte: dove si nasconde tutta questa gente? Il 8.5. Scorre sereno: babau rimane entusiasta quando scopre che l’uomo che rassetta la stanza ha fatto, con gli asciugamani uno splendido coccodrillo (in realtà ha fatto: una bambola, un cigno ed un cuore, una ninfea ed un coccodrillo): non potevamo più toccarlo, il problema è che stazionava sul nostro letto!!!! In spiaggia scopriamo che alcuni ospiti che due sere prima si erano recati al ristorante del pesce erano a letto con la febbre alta, per cui dopo una rapida occhiata d’intesa, decidiamo che il solito ristorante, che non ci aveva dato alcun tipo di problema, poteva andare benissimo per il resto della vacanza. Come si dice? “Lasciare la strada vecchia per la nuova…” La sera ci aspetta una sontuosa cena in piscina, con tovaglie fino a terra, il rumore del mare, lume di candela…
Ristabilito l’ordine la sera si va di baby dance e babau si innamora: durante la serata comincia ad abbracciare una bimba, la quale, teneramente ricambia l’abbraccio! Il 9.5 è l’ultimo giorno della nostra vacanza, e poichè stare nel resort è bello, ma, farmacia a parte, non abbiamo messo il naso fuori, poichè siamo molto curiosi di famiglia, tra tutte le escursioni proposte (e volendo farle tutte si deve stare almeno 2 settimane!) abbiamo scelto di vedere El Quseir che veniva così proposta: “visita ad una tipica cittadina egiziana e passeggiata per fare shopping. Partenza alle ore 13.00 Rientro previsto alle 18.00. Pomeriggio – in bus costo Euro 15,00” Ovviamente avevamo pagato il giorno prima ed all’ora prestabilita ci siamo trovati alla reception per la partenza.
La disorganizzazione egiziana ci fa ritardare la partenza di 20 minuti, ed il trasferimento si è rivelato confortevole: la nostra guida, un egiziano di nome Mahamud, si rivela una persona simpatica ed aperta alle mille domande che gli sono state rivolte.
Ci spiega la storia e la geografia dell’Egitto (ovviamente in formato bignami), e ci accompagna a vedere una moschea (peccato che fosse chiusa e che l’uomo della chiave fosse disperso!). Poi ci accompagna a vedere i resti di una fabbrica italiana di fosforo, ora completamente abbandonata, ed infine parte il giro dello shopping! In realtà da comperare c’è ben poco: le cose più carine e…Locali erano i narghilè (ma in valigia avrebbero fatto una brutta fine) ed i papiri: null’altro! La cittadina ricorda Beirut subito dopo i bombardamenti: poca, anzi pochissima, pulizia ed un senso di povertà ci assale insieme al caldo.
La “via dei negozi” si rivela una accozzaglia di botteghe che cercano di spennare i turisti.
Non ci sono prezzi esposti e si contratta tutto! Abbiamo preso qualche maglietta, qualche papiro ed un po’ di karkadè, ma soprattutto ci siamo sentiti ricchi e fortunati! La guida, al ritorno, ci ha ringraziati per aver esportato un po’ del nostro denaro al di fuori del resort, spiegandoci che i turisti che non escono dal resort pagano gli stipendi agli addetti (un giardiniere guadagna dai 60 agli 80 euro al mese), ma non portano ricchezza nel resto dell’Egitto! Il fuoco di fila di domande e delle risposte ci ha fatto tornare nel resort in un batter d’occhio! La serata è stata allietata dalla solita baby dance, e poichè le valigie erano già pronte avevamo deciso di rimanere fino alla fine dello spettacolo che gli animatori diligentemente preparavano ogni sera, ma che puntualmente a metà lasciavamo per la nanna.
Alle 22,30 babau piccolo decreta che ha sonno e così anche l’ultimo spettacolo viene lasciato senza una fine, nonostante i ragazzi dell’animazione fossero bravissimi!!! Il 10.5. Si parte: ovviamente la disorganizzazione prevale. Come si fa a consegnare le chiavi della stanza alle 8,15 ed a mettere i bagagli fuori alle 8,30? Logicamente alle 8,10 i bagagli erano fuori dalla stanza e successivamente c’è stata la consegna delle chiavi! Il viaggio verso l’aereoporto è partito con ½ ora di ritardo, i controlli in aereoporto sono infiniti ed estenuanti (compreso il controllo delle valigie che non fanno parte del bagaglio a mano per la verifica che sabbia, corallo e conchiglie rimangano al loro posto – multa da 200 a 1000 euro!) con la solita sensazione che la mano destra controlla quello che fa la sinistra e viceversa! Il volo parte con un’ora di ritardo, e a Milano ci aspetta una giornata calda.
Vacanza finita, rimangono i ricordi e le foto! Due considerazioni a parte: cibo ed escursioni.
Navigando in Internet prima di partire ci siamo soffermati su OGNI commento sul Kahramana Resort, meta della nostra destinazione. Ovvio che ciò che si ricorda sono i commenti negativi e ne abbiamo trovati tanti in relazione al cibo: scarso, ripetitivo, pessimo…
Personalmente posso dire che il cibo era abbondante ed ottimo.
Ho assaggiato un po’ di tutto, tranne la pasta perchè mi rifiuto di mangiare la pasta all’estero per poi considerare che in Italia è più buona (!).
Il bancone buffet a colazione prevedeva una prima parte con la presenza dell’uomo che preparava la base delle crepes: vi era la cioccolata calda, il miele, lo zucchero a velo e, da un’altra parte, la marmellata al fine di poter far scegliere il ripieno desiderato direttamente all’ospite. Almeno 15 tipi di brioches diversi, yoghurt, latte caldo e freddo, pane, prosciutto e formaggi, macedonie di frutta.
Nelle sale vi era il caffè ed il the.
A pranzo ed a cena vi era la presenza di Giosuè, un cuoco italiano, originario di Pantelleria, che era addetto alla pasta (ovviamente precotta) che condiva come l’ospite preferiva (verdure, carne, pesce o semplicemente in bianco come la mangiava babau piccolo). Seguiva il bancone con la parte fredda (insalate di verdura cotta), salumi e formaggi, ed, a seguire, i cibi caldi: riso, carne, pesce, pollo, patate (purea, al forno fritte…), verdura calda o altro tipo di pasta (come pasta al forno o cannelloni), e l’angolo della specialità del giorno (carne o pesce alla brace, alcune specialità egiziane dal nome impronunciabile!).
In tre isole poste di fronte al buffet si trovavano: a- il pane (almeno 20 tipi diversi!), b- le verdure crude e insalate di pasta, c- i dolci (almeno 10 tipi tra torte, biscotti e budini) e la frutta (anguria e melone a pranzo, mele, pesche e banane la sera).
Ovviamente c’era da mangiare anche durante il giorno al bar della piscina! Per le escursioni: martedì è prevista la visita a Luxor (partenza ore 4.15 ritorno ore 23,45 costo euro 95), giovedì è prevista Aswan (partenza ore 3.45 ritorno ore 21,30 costo euro 85), mercoledì e venerdì Qulaan gli atolli del mar rosso (partenza ore 7.45 ritorno ore 18,00 costo euro 55), giovedì Shalateen (partenza ore 6,00 ritorno ore 18,00 costo euro 50), mercoledì jeep marine (partenza ore 9,00 ritorno ore 16,00 costo euro 45), Sharm El Loli giornata intera mercoledì e venerdì (partenza ore 7.45 ritorno ore 17,30 costo euro 40) o mezza giornata martedì e giovedì (partenza ore 7.45 ritorno ore 13,30 costo euro 25), Marsha Shuni mezza giornata domenica, lunedì e giovedì (partenza ore 8,30 ritorno ore 13,00 costo euro 15), jeep safari e cammellata mercoledì e venerdì (partenza ore 15,00 ritorno ore 19,00 costo euro 35), cena sotto le stelle (partenza ore 20,00 ritorno ore 23,00 costo euro 35), snorkelling e … Alla scoperta di Marsa Alam lunedi (partenza ore 9,30 ritorno ore 15,30 costo euro 45), Shopping El Quseir venerdì (partenza ore 13,00 ritorno ore 18,00 costo euro 15), motorata tutti i giorni su richiesta moto marine 5 ore costo 50 euro singolo 75 euro doppio moto al tramonto 3 ore 45 euro singolo 65 euro doppio, cavalcata cammellata tutti i giorni su richiesta euro 35.