Egitto fai-da-te!
Viaggio on the road tra i siti archeologici egiziani
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Arriviamo al Cairo verso l’ora di pranzo e dopo la ricerca disperata del tassista dell’ostello che doveva venirci a prendere all’aeroporto, sfiancati paghiamo una cifra folle non contrattabile ad un taxista dell’area arrivi e partiamo alla volta del centro cairota. Alloggiamo all’African hostel, 22 euro la doppia con bagno e colazione e internet wireless free, non male direi, certo il lusso e la comodità non sono di casa, ma a noi va bene così. (tappi per le orecchie necessari per chi ha il sonno leggero) Partiamo subito alla scoperta della città: che si presenta folle, incasinata, fantastica e dannatamente vera, perchè al di fuori dei luoghi turistici come il Museo Egizio, le Piramidi, la zona degli alberghi di lusso a 5 stelle e così via emerge una città araba in tutto e per tutto, poche le donne non velate, pochi i ristoranti,economici almeno, che servono alcolici, inesistenti i menu con traduzione in inglese o qualcosa che assomigli ad un posto che serva una colazione occidentale (una mattina abbiamo dovuto far colazione con il ful…che già all’ora di pranzo è tosto)! Ci lasciamo travolgere dall’araba energia cairota, vagando per il centro a volte senza meta, raggiungendo il placido Nilo, visitando la parte non turistica del cairo islamico, perdendoci in vicoli dove eravamo gli unici occidentali e dove trovare qualcuno che parla inglese è impresa non da poco, mangiando un buon kebab ad un prezzo irrisorio da GAD, consigliato anche dalla Lonely e frequentato veramente dai locali, e assaggiando succhi freschi di mango e karkadè fregandocene altamente del rischio dissenteria che peraltro alla faccia dei viaggi a 5 stelle non ci è venuta in nove giorni! Per la sera consigliamo un ristorante che serva il Kushari (indicare quello dove siamo stati noi è impossibile data la difficoltà di ricordare il nome e l’esatta ubicazione), comunque di quel genere ce n’è tanti e sono contraddistinti da una grande zuppiera in metallo in vetrina e servono un piatto di pasta o riso con verdure, lenticchie nere e salsa di pomodoro,( in base al posto varia il piccante)….prezzi irrisori (2,5 euro in due compresa l’acqua), e la fantastica sensazione di essere gli unici turisti e oltretutto è un piatto molto buono! Il secondo giorno ci aspettano le piramidi che ovviamente, ed è scontato dirlo, valgono da sole il biglietto aereo (peraltro pagato € 172 euro a testa con Alitalia e volo diretto da Milano), la sensazione di vedersele davanti è fantastica davvero, peccato essere sfiancati continuamente da venditori di souvenirs e cammellieri ostinati, pazienza in Marocco ci siamo fatti le ossa e ignorandoli o ripetendo con decisione NOOOOOOOOOO si riesce a levarseli di torno; camminando intorno alla piramide di Chope si riesce a raggiungere anche la solitudine e la meravigliosa sensazione di godersi finalmente questo spettacolo in silenzio e praticamente da soli. Raggiungere le piramidi già di per se è inpresa non da poco soprattutto se lo si fa in autobus!! Comunque al ritorno vince la stanchezza e c facciamo portare da un taxi (beccandoci una coda esagerata, il Cairo è una città veramente sempre bloccata) direttamente in hotel distrutti ma contenti e soddisfatti dalla giornata e dalle foto fatte. Terzo giorno mattina al Museo Egizio a cui dedichiamo circa due ore, non siamo dei grandi amanti dei musei, ma il tesoro di Tutankhamen vale da solo il prezzo del biglietto, comunque dopo la visita “d’obbligo” al museo e un bicchiere di the che ci è costato più della cena della sera precedente, attraversiamo il Nilo e gironzoliamo un po’ per la zona di Gezira e dove mangiamo in un ristorante in un dahabiyya ancorata sul fiume (caro per gli standard egizi, ma buono e pulito, si può scegliere tra varie cucine internazionali e libanese). Nel pomeriggio raggiungiamo il cairo copto che visitamo con calma e che merita la visita, anche per variare un po’ da moschee e minareti che abbondano al Cairo e che sono spesso molto belli. Il canto del muezzin ci ha accompagnato per tutta la durata del nostro soggiorno egiziano e conferisce quel tocco arabo che rende il viaggio ancora più bello. Il quarto giorno dividiamo la giornata tra l’escursione alle Piramidi di Dashur, Saqqara e le rovine di Menfi, alla serata e nottata passata sul treno ABELA per Aswan. Premessa: il biglietto del treno Abela con la prenotazione di una cuccetta doppia l’abbiamo effettuata dalla stazione Ramses, da cui il treno parte, il secondo giorno al Cairo, il viaggio di sola andata è costato 60 dollari a testa comprensivi anche della cena (stile aereo per intenderci) e colazione. La scelta dell’utilizzo del treno è stata dettata anche dal fatto che aerei con tariffe basse non ce n’ erano più disponibili e gli autobus per tratte così lunghe sono più scomodi. Visto il costo esiguo dell’hotel abbiamo pagato anche il quarto giorno così da poter usufruire della stanza fino a un’ora prima della partenza del treno (20:00) e per poter farci una doccia dopo la giornata passata fuori Cairo. Per l’escursione alle piramidi di cui sopra ci siamo affidati al nostro ostello, che per circa 25 euro a testa ci ha portato in taxi, fornendoci anche una blanda guida (nel senso che all’interno dei siti non poteva entrare, probabilmente non era abilitata, quindi ci spiegava le cose durante il tragitto!) alla piramide di Dashur dove finalmente abbiamo goduto di pace e tranquillità visto che praticamente non c’erano turisti se non un’altra coppia di francesi; decidiamo di entrare nella piramide e benchè contenti dell’esperienza fatta bisogna ammettere che è veramente dura, sia per il fatto che bisogna scendere abbastanza a fondo chinati, sia per l’aria che diventa sempre più irrespirabile……però vuoi perderti la possibilità di entrare in una piramide? Non sia mai! Dopo Dashur visitiamo le rovine di Menfi che risultano essere interessanti e dopo il pranzo in un ristorante vicino Saqqara a prezzo fisso, visitiamo le piramidi a gradoni in parte in ristrutturazione…..la giornata è molto calda e si sta tranquillamente in maniche corte e pantaloncini corti. Clima: per quanto riguarda il tempo bisogna fare una distinzione tra il Cairo e il sud. Al Cairo di giorno faceva abbastanza caldo, tipo 25 gradi ma alla sera la temperatura scendeva molto e ci voleva la giacca (non quella di jeans!! Più pesante), a Luxor ed Aswan invece eravamo sui 30-35 gradi di giorno e tra i 20-24 di notte; ovviamente sempre sole, sole e sole. In conclusione questa escursione fuori Cairo permette di vedere delle piramidi fuori dalla ressa della piana di Giza e a noi è piaciuta molto. Alle 10:30 del giorno dopo arriviamo ad Aswan, non abbiamo prenotato niente ma sulla Lonely mentre eravamo sul treno abbiamo visto un hotel economico che dalle premesse non sembra male, contrattiamo con un taxista la tratta stazione-hotel (cinque minuti nemmeno, ma con gli zaini e il caldo a chi interessa risparmiare 1 euro?), l’hotel Hathor è sulla Corniche, e ad un prezzo irrisorio (9 euro la doppia con bagno) fornisce un servizio discreto, camere pulite e una piscina sul tetto da cui si gode una vista fantastica!!! Manco a dirlo prendiamo possesso della camera immediatamente e dopo un giro veloce per il bazar, veramente bello,mangiamo in un ristorante che serve birra Stella sempre sulla Corniche “Emy” (servizio lentissimo) e ci buttiamo letteralmente in piscina (acqua ghiacciata e oltretutto appena cambiata) spaparazandoci al sole africano che a fine vacanza ci regalerà un’abbronzatura fantastica!! Dal nostro hotel prenotiamo l’escursione del giorno dopo ad Abu Simbel, così dopo la nottata non proprio di sogni d’oro in treno ci tocca la levataccia alle 3 di notte per andare fino ad Abu Simbel con il convoglio (che dovrebbe essere armato ma noi di armi non abbiamo visto nulla), che non è poi che un’aggregazione di pullman e pulmini vari che fa si che si arrivi tutti insieme appassionatamente al sito di Abu Simbel alle 7 del mattino circa, picchiandosi all’entrata per cercare di arrivare prima degli altri e fare delle foto decenti. Comunque al di là di queste sciocchezze Abu Simbel è spettacolare!!!!! Nessuna foto rende questa meraviglia!! E pensare che non eravamo sicuri di andarci, che errore colossale avremmo fatto! Sulla via del ritorno il nostro pulmino (di circa 10 turisti di varie parti del mondo, ma nessun italiano) si ferma alla diga di Aswan e al tempio di File che visitiamo entrambi, niente di ché il primo, molto bello il secondo. Torniamo ad Aswan per le 15 e dobbiamo ancora mangiare, neanche a dirlo siamo affamati! Finiamo al Mc Donald (che Dio ci aiuti) per riequilibrare lo stomaco da cumino e spezie varie. Nel pomeriggio dopo un po’ di relax in piscina e una doccia necessaria, contrattiamo il giro dell’isola Elefantina in feluca (barca a vela), prezzo: circa 10 euro (non economicissimo ma non siamo riusciti a spuntare di più), il viaggio dura circa due ore, entusiasmante la prima, leggermente noiosa la seconda più che altro per la lentezza dell’imbarcazione, la stanchezza per la levataccia fatta e l’assenza totale di vento. Sempre con il nostro hotel (sia benedetto) prenotiamo un pulmino che ci porterà a Luxor facendo tappa ai vari siti archelogici lungo la strada, e grande sarà la sorpresa quando scopriremo che i compagni di viaggio sono praticamente gli stessi del giorno prima, sono così pochi i viaggiatori zaino in spalla in Egitto che ci si rincontra sempre! Avevamo intenzione di andare a Luxor con un treno economico…ma dopo aver provato a fare il biglietto il giorno prima, aver scoperto dopo mezzora che il biglietto non si può prenotare e notato con orrore lo stato di sfacelo dei mezzi, decidiamo di prendere un pulmino! Quando la Lonely dice che lo stato dei treni dell’Egitto non è mai cambiato dalla colonizzazione britannica non scherza! (Esclusi i treni Abela) Arriviamo a Luxor nel primo pomeriggio dopo aver visitato i siti di Kom Ombo e di Edfu (Tempio di Horus) che meritano tutti e due veramente, anche se ormai dopo quasi una settimana di piramidi, obelischi e templi incominciamo ad essere saturi di archeologia!! Finiamo all’hotel New Pola, di grado nettamente superiore ai precedenti (ma sono le ultime due notti in hotel e quindi ci lasciamo andare un po’) che per 10 euro a testa (quindi sempre poco) ci offre una camera moderna, in uno stabile nuovo con piscina sul tetto dove finiremo di abbronzarci per benino il giorno successivo. Con un taxi, visto che non siamo ancora così stanchi, ci facciamo portare al tempio di Karnak che visitiamo quasi al tramonto prendendocela con calma, peccato per le scolaresche egiziane che facevano un caos allucinante, il sitoè molto esteso ma anche molto, molto affascinante. Torniamo in hotel dopo un’estenuante contrattazione con un taxista distrutti dalla giornata. Alla sera per 50 centesimi di euro facciamo il turisticissimo giro in calesse per Luxor, dove il conducente (veramente simpatico) finisce per portarci in un negozio di papiri (e ti pareva) dove finiamo anche per comprarne due bellissimi per 20 euro. Il giorno successivo ci facciamo portare al tempio di Hatshepsut, fermandoci prima a fare le foto ai colossi di Memnone, nella valle dei re dove ammiriamo una delle ultime meraviglie di questo viaggio, dopo, visto il caldo micidiale ritorniamo a Luxor e a piedi andiamo a visitare (da fuori non avendo più forze economiche e fisiche per entrare) il sito omonimo, scattiamo le ultime fotografie, ci gingilliamo le ultime ore in albergo in piscina e alla sera partiamo con il solito treno Abela per il Cairo dove il giorno dopo alle 13 ci aspetta il volo per tornare a casa. Conclusioni: un viaggio meraviglioso, in un paese in parte molto turistico ma in parte ancora vergine soprattutto per i viaggiatori zaino in spalla e per quei luoghi lontani dal turismo last minute. Voglia di tornare tanta per vedere il mar Rosso, il Sinai e la zona Mediterranea. Salam alaykum Egitto!