Egitto a 360°

Il Cairo, Abu Simbel e crociera sul Nilo, abbinati ad una settimana sul Mar Rosso...
Scritto da: eliottu
egitto a 360°
Partenza il: 15/10/2007
Ritorno il: 29/10/2007
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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E’ andata così: mentre parlavo di viaggi col mio ragazzo Massimo ho detto “bisogna vedere le piramidi almeno una volta nella vita, no?” e questa volta lui era proprio d’accordo. Talmente d’accordo da portarmi qualche giorno dopo nella nostra agenzia di viaggi di fiducia a scegliere, dopo un’attenta valutazione, l’opzione dei Viaggi del Turchese, secondo noi più completa: 3 giorni al Cairo, trasferimento ad Abu Simbel, crociera sul Nilo da Assuan fino a Luxor e finale in bellezza con una settimana sul Mar Rosso per riprenderci… Non potevo crederci!!!

Partiamo da Bergamo il 15 ottobre e dopo 4 ore di volo arriviamo al Cairo, dove veniamo divisi in gruppi e veniamo assegnati all’autobus numero 4, cosa che si rivelerà estremamente fortunata perchè conosceremo persone che ancora oggi sentiamo e avremo la migliore guida di tutti: il mitico Isham.

Durante la trasferta in pullman verso l’hotel abbiamo un piccolo assaggio della città: edifici monumentali e baraccopoli fatiscenti, siamo passati davanti all’abitazione del presidente Moubarak, controllata da decine di poliziotti e abbiamo scorto, tra la foschia, l’inconfondibile sagoma delle piramidi di Giza. L’hotel è molto bello e dopo esserci sistemati ci aspetta una prima riunione perchè il programma è estremamente ricco e gli orari inflessibili! Si prevedono levatacce mattutine di cui siamo estrememente grati alla nostra guida, dato che ci hanno permesso di vedere i siti senza la classica ressa di turisti. Durante la ricca cena appuriamo di essere gli ospiti più giovani, infatti la media dell’età del gruppo è attorno ai 60 anni, ma noi facciamo quasi subito amicizia con due coppie più giovani: Alessandra e Alfredo, Antonio e Luisa.

16 OTTOBRE: la prima visita è alla Moschea di Mohammed Alì, presso la Cittadella, dove io, Elena, ho dovuto indossare una sciarpa sulla testa per rispetto alla sacralità del luogo; poi abbiamo fatto una passeggiata al mercato di Kahn El Kalili, zona dall’aspetto piuttosto malfamato e pieno di spazzatura, dove siamo stati avvisati di non dare confidenza a che ci invitasse ad entrare in casa per offrirci un thè…Dopo il pranzo in un ristorante del centro visitiamo il Museo Egizio e alle 15 siamo già di ritorno in hotel.

17 OTTOBRE: Finalmente le piramidi! Le avevamo viste in lontananza il giorno prima dall’alto della Cittadella. Alcuni sono delusi dal fatto che si trovano a ridosso della città e non in mezzo al deserto, ma io non concordo, ce ne sono tante di piramidi nel deserto, queste sono proprio tanto particolari perchè accostate ad una realtà urbana così caotica e in netto contrasto con essa! A rendere la visita ancora più unica contribuisce una leggera pioggia: erano 9 mesi che non pioveva al Cairo, l’atmosfera era soprannaturale! A Giza si trovano le piramidi di Keope, Kefren e Micerino e la Sfinge. Facciamo una sosta presso un negozio dove fabbricano e vendono papiri decorati e Massimo prende appunti perchè a casa vuole provare a produrre un foglio di papiro da solo…Nel pomeriggio ci spostiamo nel deserto a vedere la piramide a gradoni di Zoser, a Saqquara e proseguiamo per Menfi,dove è conservato il colosso di Ramesse II.

18 OTTOBRE: questa mattina sveglia alle 6 per un’escursione facoltativa alle piramidi del deserto, meno frequentate dai turisti: la piramide rossa, la piramide romboidale del Dashur e quella di Meidun. Durante il tragitto vediamo diversi villaggi e campi coltivati lungo il Nilo. Ai lati di questa stretta lingua di terra fertile c’è il deserto. Il tempo sembra essersi fermato qui: le donne sono occupate a fare il bucato nel fiume, gli uomini lavorano nei campi, intrecciano cesti con le foglie delle palme, pregano, i bambini ci salutano sorridendo, la povertà regna sovrana. Arrivati sul sito Massimo è particolarmente coraggioso e riesce anche a visitare l’interno angusto delle piramidi, io ci provo ma la claustrofobia mi paralizza già all’ingresso. Pranziamo presso un hotel nell’oasi del Fayum e poi torniamo al Cairo.

19 OTTOBRE: nonostante tutte le precauzioni di notte siamo colti dalla micidiale malattia del viaggiatore (o come la chiamava la nostra guida, la maledizione della Dea Rea), e come se non bastasse la sveglia è alle 3 perchè dobbiamo prendere l’aereo per Abu Simbel, vicino al confine col Sudan. I nostri compagni di viaggio più fortunati ci prendono un pò in giro per sdrammatizzare ma abbiamo passato delle ore molto spiacevoli…Fortunatamente durante la mattinata la nostra condizione migliora progressivamente e riusciamo a goderci i templi di Ramses II e Nefertari, i quali sono stati trasferiti qui a causa della costruzione della diga di Assuan. Questa diga infatti ha portato alla formazione di un bacino enorme, il lago Nasser, e di certo queste opere sarebbero state inglobate all’interno del lago se non fossero state spostate. Dopo la visita ci rechiamo in pullman ad Assuan per imbarcarci sulla motonave che ci porterà a Luxor risalendo il Nilo: che meraviglia! La nave è un pò pacchiana ma il panorama è mozzafiato…Facciamo un’escursione in feluca, l’imbarcazione tipica del luogo e visitiamo il giardino botanico, siamo letteralmente in visibilio!!!

20 OTTOBRE: oggi si comincia alle 7 con il tempio di Filae, si prosegue con la visita alla diga che separa il Nilo dal lago Nasser e all’obelisco incompiuto e poi si torna in battello per raggiungere il tempio di Kom Ombo. La nostra guida Isham è eccezionale, col suo italiano perfetto ci incanta facendoci calare nei racconti degli antichi faraoni, inoltre ci ha preso in simpatia e quando si rivolge a me mi chiama Massimo perchè, ci spiega, nella sua cultura l’uomo difende l’identità della donna celando il nome di lei ad orecchie indiscrete. L’episodio più carino è avvenuto di fronte al Nilometro: Isham ci chiede se conosciamo la funzione di quest’opera, io rispondo che serve a controllare il livello del Nilo e Isham reagisce con un “Bravo Massimo!” tra le risate degli altri…

21 OTTOBRE: siamo approdati a Luxor, l’antica Tebe. Sveglia alle 5 e partenza per il tempio della regina Hatchepsut, lo raggiungiamo per primi ed è fantastico così deserto, intagliato nella roccia e rilucente al sole come una pepita, il cielo sopra di esso è macchiato dai colori dei palloni aerostatici. Proseguiamo verso i colossi di Memnon e la valle dei re e delle regine, per finire col tempio di Medinet Habu, dove siamo colpiti da geroglifici particolari, raffiguranti strumenti medici e animali insoliti: siamo stremati ma esaltati! Dopo pranzo visita ai templi di Karnak e Luxor e di ritorno sulla motonave ci rilassiamo e prendiamo il sole sul ponte coi nostri amici di viaggio. Abbiamo modo di chiacchierare anche con Isham che si lascia andare e ci racconta della sua famiglia, della difficoltà ad insegnare alle sue figlie i valori delle loro tradizioni spesso in contrasto con ciò che vedono in televisione, ci parla del lavoro col turismo, dei trouble maker che si lamentano di tutto per avere il viaggio rimborsato dal tour operator, ci racconta di non essere mai venuto in Italia e alla fine ci lascia il suo numero di telefono. Insomma, le differenze culturali non sono così insormontabili come a volte ci sembrano, se si rispetta chi è diverso da noi sicuramente si scoprono tante cose che ci accomunano prima di dividerci.

22 OTTOBRE: a malincuore lasciamo Isham e Antonio e Luisa (che non avevano prenotato il prolungamento mare) e ci apprestiamo a raggiungere in autobus, insieme ad Alessandra e Alfredo, El Quesir, un paesino sul Mar Rosso, tra Hurgada e Marsa Alam, queste ultime scartate perchè troppo inflazionate. Il viaggio attraversa le montagne rocciose e il panorama col sole calante tra rocce e deserto è incantato. Prima di scendere al microfono del pullman annunciano che Isham ha telefonato per salutare Massimo, Elena, Alessandra e Alfredo e poco ci manca che mi commuovo!

FINO AL 29 OTTOBRE: al mare passiamo una tranquilla e piacevole settimana. Essendo appasionati di snorkeling fotografiamo e cataloghiamo tutte le specie che vediamo in barriera: pesci farfalla, chirurgo, donzelle, murene, pesci scorpione e tanti altri. Proviamo anche ad immergerci oltre il reef ma la corrente è forte e desistiamo quasi subito. Oltre alle attività da spiaggia facciamo una piccola escursione in paese, ma non ne siamo particolarmente colpiti, regna la sporcizia e la trascuratezza ma d’altronde ne eravamo consapevoli, essendo ancora una zona poco contaminata dal turismo rispetto a Sharm El Sheik. Era proprio questo in fondo il motivo della nostra scelta: non ci interessava tanto la vita mondana, le discoteche, l’animazione da villaggio, quanto l’immergersi in una natura ancora integra e goderci una mare limpido e ricco di vita. Trascorsa la settimana incontriamo in aeroporto alcune persone che erano con noi al Cairo ma che avevano scelto il prolungamento mare a Hurgada le quali si lamentavano parecchio della sistemazione in hotel confermando il nostro punto di vista iniziale.

Sicuramente una vacanza che consiglio: il fascino dell’Egitto ripaga abbondantemente i lati negativi, come il fatto di doversi alzare presto e muoversi in gruppo e anche i costi sono abbastanza abbordabili per una meta ricca e unica come questa.



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