Edimburgo, un assaggio di Scozia
Il tempo a disposizione non è molto, la partenza è fissata per sabato 20 aprile ed avremo il volo di ritorno nella primissima mattina di martedì 23 aprile, ma due giorni e mezzo sono sufficienti per restare affascinati da questa piccola città del nord Europa. In origine avevo pensato anche di fare un’escursione organizzata o con auto a noleggio nelle Highland, ma alla fine optiamo per dedicarci esclusivamente ad Edimburgo che pur non essendo una metropoli offre molte cose da vedere e da fare.
Ecco alcuni consigli utili…
– Luoghi da non perdere
Castello di Edimburgo: un “must” per chi visita la città… in realtà è impossibile sottrarsi alla vista del castello, in quanto è situato in una posizione strategica, su una collina che domina la New Town. Al di là della posizione suggestiva, il castello merita una visita anche al suo interno (16 GBP il biglietto di ingresso). Le cose da vedere sono molteplici: all’interno ci sono un paio di musei dedicati alla guerra e alla Raf, la Royal Air Force britannica, le prigioni in cui vengono ricostruite scene di vita dei prigionieri, i tesori della Regina (la Corona e lo scettro, tutti tempestati di pietre preziose), un memoriale per le vittime della guerra. Insomma, per una visita accurata del castello ci vogliono almeno un paio di ore e forse anche di più se ogni tanto ci si sofferma ad ammirare il panorama della città o a fantasticare sulle persone che hanno popolato questi luoghi.
Royal Mile: la celebre via che attraversa la Old Town è l’altro simbolo di Edimburgo e durante la nostra permanenza ci capiterà di percorrelarla più volte nell’arco della giornata, fermandosi a curiosare negli innumerevoli negozi che vendono whisky o prodotti locali come il tipico tartan. La Royal Mile è animata a tutte le ore del giorno, anche perchè vi si affacciano numerosi pub che rappresentano un’ottima soluzione per fermarsi a prendere una birra o per cenare in un ambiente informale. Una tappa obbligatoria è alla Saint Giles Cathedral, soprattutto il cui interno mi colpisce assai positivamente.
Holyrood House: all’estremità della Royal Mile, nella direzione opposta rispetto al castello, si trova la residenza reale utilizzata dai reali inglesi in occasione dei loro soggiorni in Scozia. Che dire? Noi decidiamo non visitarla internamente, ma anche solo dall’esterno si riesce ad ammirare la “regalità” di questo edificio e dei giardini circostanti.
National Gallery: una meta che forse in molti tralasciano ma che secondo me vale una visita. Questa galleria è ad ingresso gratuito ed è dedicata prevalentemente alla pittura scozzesa, tuttavia ci sono anche alcune sale molto interessanti dedicate alla pittura impressionista o alla pittura del Rinascimento italiano. Giusto per fare alcuni nomi, si trovano opere di Botticelli e Leonardo da Vinci, capolavori di Degas e Van Gogh. Insomma, una tappa assolutamente da consigliare, perchè si ha la possibilità di ammirare delle vere opere d’arte, con i vantaggi che un piccolo museo offre.
Scottish Parliament: di fronte ad Holyrood House si trova il Parlamento Scozzese, costruito alla fine degli anni Novanta. La struttura è avveniristica, progettata da un architetto spagnolo, ma ancora più interessante è l’interno. E’ possibile prenotare anticipatamente una visita guidata del Parlamento (io l’avevo fatto inviando una mail) oppure, se ci sono posti disponibili, ci si può aggregare ad una delle numerose visite che si svolgono ogni giorno. Durante il tour viene spiegata la storia e il funzionamento del Parlamento Scozzese e si attraversano le sale principali, come l’Aula dei Dibattiti. L’audioguida è disponibile, ma sicuramente sarebbe stato molto più interessante riuscire a capire cosa diceva la guida, ma il suo scozzese era veramente incomprensibile! Al di là di tutto, la visita, che dura circa un’ora, offre uno spaccato della politica locale e l’impressione che ne emerge è quella di una grande trasparenza e coinvolgimento dei cittadini, che possono assistere facilmente a tutte le sedute del parlamento. In queste occasioni mi rendo conto di come la nostra burocrazia abbia molto da imparare dagli altri paesi europei.
Royal Botanic Garden: che in Scozia ci sia una particolare attenzione per gli spazi verdi è facilmente osservabile. Anche in città sono numerosi i parchi, i giardini, ma basta spostarsi leggermente dal centro e si trovano questi bellissimi giardini, ricchi di specie provenienti dai vari continenti. Soprattutto in primavere, nel periodo delle fioriture, questo parco può essere un’ottima soluzione per rilassarsi un paio di ore.
Arthur Seat: a fianco di Holyrood Park si erge un vulcano spento, la cui vetta si raggiunge con una camminata breve ma abbastanza ripida. Il panorama di cui si gode vale però la fatica: si vede il castello da un’altra prospettiva, in quanto solitamente lo si ammira dal basso, mentre in questo caso ci si trova alla stessa altitudine.
Scotch Whisky Experience: lascio per ultima l’attività più turistica, ma che mi è piaciuta tantissimo. La cultura del whisky in Scozia può essere paragonata alla tradizione vinicola italiana: le distillerie abbondano e e bere whisky rappresenta la normalità. Lo Scotch Whisky Experience è una sorta di museo interattivo (biglietto di ingresso 12,50 GBP) in cui si impara qualcosa di più rispetto al whisky, come e dove si produce, come si degusta, cos’è che lo distingue. La visita si conclude con una degustazione di whisky che ci piace così tanto che il giorno successivo ritorneremo al whisky bar del museo per sorseggiare altre qualità!
Questi sono per me i luoghi più significativi della città
Avendo tempo può essere carino camminare per le vie della New Town (Princess Street, Rose Street) o riposarsi nel parco di Princess Street. Un altro punto che offre una bellissima vista sulla città è rappresentato dalla collina su cui è costruito il monumento alla memoria dell’ammiraglio Nelson. Noi ci rechiamo anche all’Ocean Terminal, dove è ancorato il Britannia, lo yacht reale, ma anche in questo caso decidiamo di non visitare l’interno, per dedicarsi maggiormente a “vivere” la vittà.
Altri consigli pratici
– Mezzi di trasporto: la città è piccola, ma se si cammina per 10 ore al giorno la stanchezza poi si avverte! Per riposarci un pò, decidiamo di usufruire dei mezzi pubblici (3,50 GBP il biglietto giornaliero), veramente efficienti, che collegano rapidamente e puntualmente i vari luoghi della città.
– Albergo: dopo varie ricerche in Internet, prenoto una camera al Tune Hotel Haymarket: scelta azzeccatissima e rapporto qualità prezzo imbattibile. L’hotel è nuovo, aperto a dicembre 2012 ed appartiene ad una catena asiatica che ha numerosi hotel in Malesia, Singapore, etc. e che recentemente si è lanciata nel mercato europeo, inaugurando tre strutture a Londa ed una ad Edimburgo. Essenzialmente il concetto di ricettività viene rivoluzionato, perchè si tratta di un albergo in cui tutti il surplus è gestito come extra. Vuoi la televisione? Devi pagare. Vuoi il wifi? Devi pagare. Vuoi gli asciugamani o la pulizia della camera tutti giorni? C’è un extra. A prima vista può sembrare una fregatura, ma secondo me non lo è. Si è tre giorni all’estero e della televisone ne faccio volentieri a meno, quindi sono d’accordo con il fatto che sia trattata come un sovrapprezzo. Alla fine spendiamo la modica cifra di 127 euro in due per tre notti… molto meno di un ostello di bassa categoria! E per di più l’albergo è pulitissimo, con un arredamento molto moderno e funzionale, insomma assolutamente da consigliare. Peraltro la nostra prenotazione include il “welcome pack” e quindi tutto sarà compreso nel prezzo (wifi, televisione, asciugamani).
– Cibo: posso dire di aver mangiato sempre bene. Ogni sera abbiamo provato un pub diverso e con un piatto principale ci siamo sempre riempiti la pancia. Oltre al classico fish & chips, abbiamo provato l’haggis (che dovrebbe essere a base di frattaglie, ma ho evitato accuratamente di indagare) e dei buoni piatti di carne. Ad accompagnare il pasto non è mai mancata l’ottima birra scozzese e l’ambiente del pub, con la sua informalità, è l’ideale per concludere in relax una giornata trascorsa alla scoperta della città. Posso suggerire un paio di locali, il “The World’s End” che si affaccia su Royal Mile il “Revolution” vicino a Grassmarket, ma il menù è più o meno analogo dappertutto, quindi penso sia sufficienti lasciarsi ispirare dal proprio istinto. Un altro luogo carino per cenare o sorseggiare una birra è Grassmarket, piazza in cui si affacciano numerosi pub e ristorantini.
Per concludere
Edimburgo ha superato in pieno l’esame e adesso la voglia di visitare la Scozia si è moltiplicata! Questa città è una meta ideale se si vuol fare un weekend e si ha poco tempo a disposizione: due giorni sono sufficienti per visitarla abbastanza bene, le dimensioni sono limitate quindi non si perde tempo in spostamenti, i mezzi pubblici sono efficienti, la popolazione è cordialissima ed ospitale.
E poi sono fatta così, c’è poco da fare: ogni volta che l’aereo stacca il suolo sono felice, perchè so già che il viaggio mi arricchirà. Ammirare un quadro, conoscere una diversa cultura, assaggiare un piatto sconosciuto è sufficiente per affermare che ogni viaggio vale la pena di essere sognato, costruito, organizzato e poi vissuto. E alla fine ricordato. Perchè sì, i viaggi regalano emozioni e ricordi che ci porteremo sempre dentro. Forse voler chiamare “viaggio” un weekend di tre giorni può anche sembrare eccessivo, ma penso che la distanza e il tempo non contino: quando si riesce a relegare in un angolino i problemi quotidiani, non importa se siamo volati a 10.000 km di distanza o se abbiamo guidato 50 km, non conta se si sta lontani da casa 1 mese o 2 giorni: conta sempre il “come” si sta e quello che ci si porta dietro.
Buona Scozia a tutti!