Edimburgo che freddo!

Edimburgo, bellissima città
Scritto da: poldinik
edimburgo che freddo!
Partenza il: 03/05/2009
Ritorno il: 06/05/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Edimburgo….che freddo!!!!!!!!!!! Lo scorso anno la mitica Ryan air ha inaugurato la rotta Roma- Edimburgo e noi non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione (30 euro pp) per visitare questa splendida capitale. Il periodo non era proprio dei migliori,considerato che ci siamo andati dal 3 al 6 maggio e che la temperatura media era di 8-10 gradi.L’aeroporto di Edimburgo dista pochi chilometri dal centro ed è collegato da autobus della “Lothian Buses“; il Bus che collega l’aeroporto al centro si chiama Airlink e parte ogni 10 minuti dalla 4.45 del mattino fino alle 0.22. fa capolinea a Waverley Bridge, in pieno centro storico accanto alla stazione ferroviaria. Il tragitto dall’aeroporto fino al centro città è di circa 25 minuti. Il costo del biglietto è di 3,50 Sterline per gli adulti (6 sterline se comprate andata e ritorno insieme). Su consiglio di mia sorella, che c’era stata l’anno prima,avevo prenotato un grazioso B&B (http://www.abcorn.co.uk/) per 70 puond a camera al giorno. Il proprietario è molto gentile e la colazione davvero ottima….in tavola c’era di tutto per la gioia di mio marito,dal bacon,alle uova, ai cereali al cioccolato.Posiamo i bagagli e poi via per un primo giro della città per orientarci un po’ e scopriamo che Edimburgo ha uno dei centri storici più belli e meglio conservati di tutta l’Europa. Il centro storico di Edimburgo è diviso a metà da Princes Street piena di negozi per la gioia del ns portafoglio, e dagli omonimi giardini bellissimi. La via è la più fequentata della capitale per il passeggio e per gli acquisti. Percorriamo la Royal Mile che collega il castello di E. con Holyrood Palace ed arriviamo al castello di Edimburgo che è a pagamento; noi decidiamo di non visitarlo, e ci soffermiamo sul suo piazzale dove è comunque possibile ammirare un panorama mozzafiato. Il “Royal Mile” è in verità un insieme di quattro vie (Castlehill, Lawnmarket, High-street e Canongate) sulle quali si affacciano numerosi edifici pubblici di notevole interesse. Tra cui la casa del in cui abitò john Knx il riformatore della chiesa scozzese e St Giles Cathedral,la cattedrale di Edimburgo. Qui presso la porta ovest vi è un mosaico, a forma di cuore costruito sul marciapiede, che segna il luogo ove esisteva la vecchia prigione di Tolbooth. I prigionieri dell’epoca erano usi sputare prima di entrare nella prigione e questa tradizione è mantenuta da alcuni abitanti di Edimburgo che sputano sul mosaico. Dicono che porti fortuna,lo ha fatto anche Ale a me sinceramente veniva da vomitare……… Per curiosità abbiamo visitato la Camera Oscura, questo museo interattivo,a pochi metri dal castello,è stata una piacevolissima scoperta!!! è situato in un antico palazzo tipico scozzese e si sviluppa in altezza. Ogni piano tratta un aspetto dell’illusione,si possono toccare le varie ‘opere’,(da notare che all’uscita di ogni stanza c’è un dispensatore di gel disinfettante per le mani!!) e il divertimento è assicurato notevole è la sala degli oleogrammi e la macchina che trasforma il proprio viso (da provare è fichissima) in quello di un fumetto o di un neonato ecc. Poi ,all’ultimo piano, oltre ad una vista mozzafiato,c’è la famosa ‘camera oscura’ che si visita in gruppo,con spiegazioni e divertente finale a sorpresa. Prezzo 12 pound a persona. Passeggiando verso il B&B passiamo di fronte al Museum of Scotland, che ha davanti la statua di Greyfriars Bobby, il cane che ha fedelmente vegliato per anni sulla tomba del padrone morto (ha inspirato anche un film della Disney Greyfriars Bobby ). Per la cena, e per tutti i nostri pasti,abbiamo scelto uno dei tanti pub che ci sono in città nei quali la sera è facile trovare dei gruppi che suonano musica folkloristica vestiti con i classici Kilt. Il primo giorno abbiamo mangiato al Grassmarket che col castello sullo sfondo, è un punto focale e un luogo di mercato della città per 500 anni. Qui avvenivano le pubbliche esecuzioni dell’infame Maiden e, sempre qui, i famigerati William Burke e William Hare cercavano vittime per il loro terribile commercio di cadaveri.La zona è adesso un vivace centro di attrazioni notturne e le sue strade sono brulicanti di nottambuli che passano dai gremiti pub agli ultimi night-club aperti. La mattina seguente percorriamo nuovamente il Royal Mile fino al parlamento scozzese e al Holyrood House,residenza scozzese ufficiale di Sua Maestà la Regina, che fronteggia lo spettacolare panorama di Arthur’s Seat. Il palazzo, di architettura barocca, è stato il teatro dei tanti episodi drammatici durante il passato. Oggi, è utilizzato regolarmente dalla Regina e da altri membri della Famiglia Reale per cerimonie di Stato e ricevimenti ufficiali. Sotto il Royal Mile si estende una rete sotterranea di stradine abbandonate e dimenticate che però, fino al XVIII secolo , erano abitate nonostante fossero prive di aria, acqua e delle più basilari nome igieniche. Percorrendo il Royal Mile non ci si rende conto di camminare sulle rovine di diversi vicoli del passato , la leggenda dice che le anime delle vittime dell’ultima epidemia di peste che colpì molto duramente Edimburgo alla metà del XVII secolo , non abbiano mai abbandonato la capitale di Scozia. Vi sono numerosi tour che propongono storie di fantasmi e racconti storici che fanno venire i brividi, noi li abbiamo saltati poichè il ns inglese non ci avrebbe permesso di comprenderli pienamente. Proseguiamo quindi per Calton Hill, un’altra collina sopra la quale sono stati costruiti vari monumenti. In cima si trovano due osservatori, il Nelson’s Monument e il National Monument, un monumento costruito sul modello del Partenone di Atene. Questo è anche chiamato dai cittadini “la vergogna di Edimburgo” perché, voluto per onorare i caduti durante le guerre contro Napoleone è rimasto incompleto per mancanza di fondi..Nel pomeriggio abbiamo visitato la National Gallery of Scotland , dove le opere dei grandi maestri scozzesi del passato sono esposte accanto a quelle di artisti più conosciuti come Tiziano o El Greco. Il nostro ultimo giorno ad Edimburgo abbiamo visitato lo Yacht Royal Britannia, lo yacht reale,ormai in pensione,che dopo quasi 1.000 viaggi ufficiali è diventato un museo ancorato nel porto di Leith. Il Britannia è stato al servizio della famiglia reale per più di 40 anni infatti , varato nel 1952 ed inaugurato dalla Regina Elisbetta II nel 1953 , con i suoi 125 metri di lunghezza e più di 300 persone di equipaggio, ha effettuato ben 968 viaggi , offrendo ospitalità a re e regine, capi di stato e presidenti, eminenti personalità , ben 4 coppie reali hanno fatto sul Britannia il loro viaggio di nozze tra il 1960 e la fine degli anni ’80. All’interno del centro commerciale Ocean Terminal, nel porto di Leith, il Centro informazioni del Britannia da le informazioni prima che i visitatori salgano a bordo. Dallo splendore della sala da pranzo ufficiale all’atmosfera angusta della lavanderia, la visita consente di immaginare come sia stata la vita dei reali durante i loro viaggi per mare. Ci siamo divertiti molto è stato veramente particolare ed interessante. Ottima l’audio guida fornita all’entrata (10 pound pp). Prima di tornare in aeroporto dove abbiamo dormito, abbiamo fatto qualche acquisto…molto carine le sciarpe in cashmire (la mia l’ho già persa…..cavolo!!!!), le cornamuse e il tè di cui ho comprato tante scatole perchè che qui costa la metà. Cosa mi è rimasto più impresso di questa vacanza? sicuramente l’aria gelida, la sciarpa che ho lasciato sul bus,la birra che scorreva a fiumi una su tutte la Tennent’s Super la mia preferita, il salmone e forse quello che è il più famoso dei piatti scozzesei: l’ Haggis ovvero polmone di agnello cotto per ore e mischiato al grasso (cotto) di manzo, cipolla, avena (di diversi tipi) e spezie (pepe bianco, noce moscata e coriandolo, tra le altre). Il tutto viene poi macinato e con questo composto si riempiono degli intestini di agnello (o di bue). Haggis viene poi cotto al vapore ed è così pronto per il consumo domestico: a fette, cotte brevemente in padella, si mangia generalmente con champit tatties, il purè di patate. La cosa piu’ bella,però è stato il mio nipotino che al ritorno in aeroporto ci ha accolto con i suoi primi passi…..


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche