Ecuador e Galapagos 3
Partenza da Malpensa alle ore 9:30 con arrivo a Francoforte alle ore 10:40 circa. Qui abbiamo diverso tempo a nostra disposizione poiché il successivo volo, destinazione Bogotà, dovrebbe partire alle 14:15. L’imbarco è puntuale, ma una volta a bordo dell’aereo ci dicono che avremo 1h 30 minuti di ritardo a causa di una tempesta sopra al Lussemburgo. Col passare del tempo si alza un vento forte anche Francoforte e nonostante stare qui seduti sia una scocciatura, la sicurezza prima di tutto. Decolliamo alle 16:30 … con un notevole ritardo, ma dovremmo riuscire a prendere la nostra coincidenza per Quito. Atterriamo a Bogotà per le 20:40 e dobbiamo attendere fino alle 23:40 poiché il nostro volo per Quito è stato ritardato. Atterriamo a Quito poco dopo le 2:00 e per fortuna le pratiche al controllo immigrazione sono rapide. Scopriamo purtroppo che l’agenzia Budget con cui avevamo prenotato l’auto è chiusa, mentre altre sono aperte e nonostante sul sito al momento della prenotazione fosse indicato un orario diverso. Proviamo a contattarli al numero esposto, ma scatta la segreteria. Siamo troppo stanchi per incavolarci, prendiamo un taxi al costo di 25$ e ci facciamo portare in albergo. Per 4 notti staremo al Vieja Cuba, situato nella zona di Mariscal Sucre. Facciamo velocemente il check in e raggiungiamo la nostra camera per una doccia e per buttarci in un letto dopo oltre 24h che siamo in giro. La stanza è molto piccola, ma è tranquilla.
Venerdì 10 agosto 2018 – Ci alziamo per le 08:20… dove aver “dormito” circa 4 ore. La prima notte è sempre quella più difficile… almeno all’andata. Ancora un po’ stravolti dal fuso orario di 7 ore scendiamo a fare colazione e notiamo che l’albergo che abbiamo scelto è proprio grazioso. Per le 10 usciamo e facciamo una lunga passeggiata attraverso la parte nuova della città, per raggiungere il centro storico. Notiamo che non ci sono molte persone in giro e scopriamo poi che il 10 agosto è la festa dell’Indipendenza. La parte vecchia di Quito è caratterizzata da stradine un po’ più strette e bei palazzi che risalgono all’epoca coloniale. Camminiamo tantissimo e poco prima delle 13 ci fermiamo a pranzo all’ottimo Ceviceria Puerto Azul, suggerito dalla Lonely Planet. Dopo pranzo, visto che la giornata è molto bella, decidiamo di prendere un taxi e farci portare al Teleferiqo … una delle attrazioni principali della città, il biglietto costa 8,5$ a testa. Diciamo che un po’ tutte le persone che sono in visita a Quito hanno avuto la nostra stessa idea. Complice inoltre il campionato di DownHill ci tocca fare una coda di 2 ore. Siamo in cima che sono praticamente le 17:00. Il vento è forte e il freddo pungente. Scattiamo qualche foto al bel vulcano Cotopaxi che si vede in lontananza. La vista più bella è comunque quella che si gode durante il tragitto in funicolare, dove si può ammirare la città dall’alto. Si distingue bene la Cattedrale del Voto che abbiamo visitato in mattinata, chiesa in stile gotico che ci ha davvero sorpresi. Una volta scesi dalla vetta riprendiamo il taxi e torniamo in albergo. Con l’aiuto della receptionist prenotiamo un’auto per domani e dopo. Per cena optiamo per un ristorante indiano, Sher E Punjab, a 5 minuti a piedi dal nostro albergo. Il cibo è buono e abbondante e siamo pienamente soddisfatti. Questa sera siamo davvero stanchi e andiamo a dormire presto, sperando di recuperare tutte le ore di sonno perse.
Sabato 11 agosto 2018 – Riusciamo a dormire fino alle 6:00 ed è un grande successo. Facciamo colazione e per le 8:30 prendiamo un taxi che ci porta all’agenzia Localiza dove ritiriamo una Kia Picanto. La nostra destinazione è il Parque Nacional Cotopaxi, per vedere un po’ più da vicino il meraviglioso vulcano che abbiamo scorto ieri. Scegliamo la strada di accesso nord e scopriamo che forse un 4×4 sarebbe stato più indicato. Peccato che sulla Lonely Planet non ci fosse nessuna indicazione di questo tipo. Purtroppo non è la prima volta che omettono informazioni così importanti. Fortunatamente, con un po’ di pazienza arriviamo all’ingresso e compriamo un po’ di snacks che saranno il nostro pranzo. Raggiungiamo la Laguna Limpioungo dove parcheggiamo l’auto e belli coperti percorriamo il 2,5 km che girano attorno a questo laghetto (più che altro uno stagno) . Da qui si gode di una bella vista sul Cotopaxi e sulle altre montagne circostanti. Il vento è molto forte e il termometro segna 12 gradi … è comprensibile poiché siamo a 3.800 m di altitudine. Dopo questa bella passeggiata lasciamo il parco dall’entrata sud… decisamente migliore poiché asfaltata e ci dirigiamo a Mitad del Mundo, a nord di Quito, dove si trova l’equatore. La strada è abbastanza lunga e arriviamo per le 15:45. L’ingresso costa 5$ a testa e anche se si tratta di un posto costruito apposta per i turisti, pensiamo valga la pena farci un salto. Torniamo in camera per le 17:00 stanchi ma soddisfatti. Verso le 19:00 prendiamo un taxi e ci facciamo portare alla città vecchia. L’accesso al centro è chiuso alle auto per via delle Festa della Luce che si svolge in questi giorni. Si tratta di un evento in cui vengono proiettati filmati sugli edifici più importanti della città. Raggiungiamo a piedi La Ronda, la zona più popolare, e optiamo per il ristorante Los Geranios, trovato su TripAdvisor. Il locale è molto grazioso, ma ci accorgiamo subito che non è il ristorante con cucina ecuadoriana che ci aspettavamo. I piatti sono fashion e la trota che ordiniamo è letteralmente piena di spine. La cosa peggiore però è che tutti i turisti vengono dirottati verso la parte a sinistra dell’ingresso, con scene davvero imbarazzanti del cameriere che non appena vede gente occidentale si fionda giù dalle scale per evitare che entrino nella parte a destra. È chiaro che il ristorante ha due liste diverse, quella a sinistra con prezzi maggiorati spenna turisti. Davvero tristissimo. Mettiamo una pietra sopra la deludente cena e torniamo in mezzo alla folla che è diventata davvero numerosa. Le persone scorrono come fiumi nelle strade, non osiamo immaginare come possa essere un Capodanno qui… del resto siamo in Sudamerica e qui sanno come divertirsi. È un’esperienza carina, passeggiamo per un po’ e vediamo qualche proiezione prima di allontanarci dal centro e prendere poi un taxi per tornare in camera.
Domenica 12 agosto 2018 – Questa notte il jet lag si è fatto sentire e non siamo riusciti a riposare benissimo. Pazienza… fa parte del pacchetto. Facciamo colazione in albergo e poi ci dirigiamo verso Otavalo. La prima tappa, dopo due ore di viaggio, è la Laguna Cuicocha, un lago vulcanico nel quale emergono due isolette formatesi con successive eruzioni. Il posto è grazioso, ma ci fermiamo poco perché preferiamo fare una passeggiata a Otavalo, cittadina storica. Qui pranziamo al Daniel’s, ristorante che offre cucina tipica ecuadoriana. La maggior parte degli ospiti sono infatti indigeni vestiti a festa poiché è domenica. Il cibo è buono anche se sembra che l’aglio sia una costante di ogni piatto. Riprendiamo l’auto e andiamo a vedere la Cascada de Peguche, che non è niente male … anche se di cascate ne abbiamo viste tante nei nostri viaggi, in particolare in Islanda XXX. Anche questo posto è preso d’assalto dai turisti locali. Troviamo anche parecchio traffico per rientrare a Quito, tutti quelli che hanno fatto il week end fuori, o anche solo la gita domenicale, stanno rientrando in città. Restituiamo l’auto all’agenzia Localiza e facciamo una passeggiata di mezz’ora per raggiungere l’albergo. Peccato che camminare per le strade di questa città significhi anche respirare parecchio smog. Per cena decidiamo di cambiare un po’ e andiamo al ristorante messicano El Mariachi Taco, a dieci minuti a piedi dal nostro albergo. Buon cibo e Margaritas, la cucina messicana è sempre un piacere. Fate attenzione perché la domenica, specialmente la sera, moltissimi ristoranti sono chiusi. Dopo cena prepariamo la valigia poiché domani si parte per le tanto desiderate Galapagos.
Lunedì 13 agosto 2018 – Siamo svegliati nostro malgrado alle 5:20 da un fastidioso allarme… poco male poiché abbiamo tempo per prepararci con calma. Dopo colazione, alle 8:00 puntuale il rappresentante della Columbus Travel ci attende per portarci in aeroporto. Ci consegna tutti i documenti necessari per i tour e la crociera prenotati con questa agenzia. Siamo in aeroporto per le 8:45 e in pochissimo tempo sbrighiamo tutte le pratiche di controllo e check in. Purtroppo anche questa volta non siamo fortunati e poco prima dell’orario dell’imbarco il nostro volo viene ritardato alle 13:00. Siamo davvero affranti perché così perderemo alcune delle cose previste nel tour di oggi. Queste Galapagos tanto attese si fanno davvero desiderare. La Avianca, la compagnia aerea ci da dei voucher per il pranzo. Scopriamo che il nostro aereo aveva avuto dei problemi e dobbiamo attendere un areo in arrivo da Lima: partiremo alle 14:00 In due ore siamo sulla piccola isola di Baltra. Qui siamo tra i primi a scendere e ad effettuare il controllo all’immigrazione… e scopriamo che l’agenzia ha invertito il numero dei nostri passaporti, che effettivamente differiscono solo nell’ultima cifra. Non sappiamo se ridere o altro. Per fortuna sono comprensivi e capiscono l’errore, che è alquanto evidente e non di nostra responsabilità. Per le 15:30, qui c’è un’ora in meno rispetto a Quito, incontriamo la nostra guida, una gentile signora della quale purtroppo non ricordiamo il nome. Dobbiamo prendere un bus che costa 5$ a testa e che è a pagamento solo dall’inizio di agosto (guarda te che fortuna) non era quindi incluso nei 1.300$ a testa pagati. In pochi minuti si raggiunge il piccolo porticciolo dove prendiamo un’imbarcazione per altri pochissimi minuti per attraversare lo stretto canale che divide la piccola isola di Baltra, dove è situato solo l’aeroporto, dall’Isola di Santa Cruz. L’acqua ha un colore pazzesco blu verde, è incredibile ed è la prima cosa che ci colpisce. Dall’altro lato c’è il nostro tassista ad attenderci. Iniziamo il tragitto verso Puerto Ayora, la città principale dell’isola che si trova esattamente dalla parte opposta. Il paesaggio è brullo e la guida ci spiega che essendo nella stagione arida, a livello del mare non cresce nulla. Saliamo piano piano verso le colline che si trovano al centro dell’isola e il panorama comincia a cambiare fino a diventare una fitta vegetazione, questo grazie all’umidità elevata. Facciamo una sosta per vedere per la prima volta le tartarughe giganti, vagano indisturbate nell’erba. Essendo già quasi le 17:00 alcune di loro stanno già dormendo. Il secondo stop è a un lava tunnel, dove scattiamo qualche foto intanto che la guida ci spiega come si formano. Ne abbiamo già visti, anche di recente alle Azzorre. Giungiamo finalmente a Puerto Ayora e facciamo il check-in all’Hotel Fiesta Galapagos. Giusto il tempo di lasciare i bagagli in camera e siamo di nuovo fuori. Facciamo un breve giro con il taxi e continuiamo la nostra passeggiata con la guida. Vediamo una foca che sta sdraiata indisturbata vicino al molo, diversi pellicani che dormono sui rami delle mangrovie e anche dei baby sharks che vanno a caccia di pesci. C’è un contrattempo, ma guarda un po’, per quanto riguarda il ristorante, che ha cambiato indirizzo rispetto a quello che ricordava la guida. Alle 19:00 siamo finalmente al Volcano, posto molto alla buona. Salutiamo la nostra guida e ci gustiamo la cena che non è niente male. Torniamo a piedi in albergo, giusto 5 minuti di passeggiata. Dobbiamo sistemare le valigie in modo da portarne solo una domani con noi per la notte che trascorreremo sull’Isola Isabela. Una doccia, finalmente, e poi subito a letto poiché la nostra sveglia sarà alle 4:20
Martedì 14 agosto 2018 – Ci alziamo prestissimo e dopo aver preparato la valigia facciamo colazione in albergo. Purtroppo piove e il cielo è così coperto che non promette di cambiare presto. Alle 6:15 Adison (il tassista) viene a prenderci per portarci all’imbarcadero. Qui ovviamente ci sono molti turisti, tutti pronti ad effettuare i tour alle isole vicine. Bisogna registrarsi al desk della propria barca, per noi la Cally, e attendere di essere chiamati. Si passa poi un controllo bagagli e con un taxi boat del costo di 1$ a testa si viene portati allo speed boat. Il Cally è bello pieno, ma riusciamo a trovare un posto nella parte destra, come ci aveva suggerito la guida ieri, più riparato dal vento e dagli schizzi d’acqua. Ovviamente anche oggi abbiamo un contrattempo, poiché dopo soli 15 minuti dalla partenza dobbiamo tornare indietro per un bel pezzo perché uno dei motori ha dei problemi. Sostituiscono un paio di pezzi e possiamo finalmente ripartire. Nel frattempo ha smesso di piovere, ma il cielo è sempre molto coperto, è un peccato perché certamente questo panorama con il sole sarebbe stato tutt’altra cosa. Arriviamo a Isabela verso le 9:45 e ad attenderci c’è Javier, la nostra guida per questa mattina. Sin da subito vediamo foche, granchi rossi e le famose iguana che non si curano dei passanti. Ci porta all’Hotel Cally, stesso nome della barca, per lasciare i bagagli e proseguiamo poi verso il Turtle Breeding Centre. Le spiegazioni di Javier sono accurate e interessanti, lo rivalutiamo perché all’inizio non ci era parso molto simpatico. Dopo le tartarughe, proseguiamo a piedi verso una laguna dove vediamo dei bellissimi fenicotteri rosa ed altri uccelli. Torniamo in paese e salutiamo Javier e per le 12:20 siamo al ristorante di fronte all’albergo dove è previsto il nostro pranzo. Scopriamo che lo chef è un ragazzo marchigiano, molto gentile. Ne siamo felici perché ceneremo qui anche questa sera. Dopo pranzo andiamo in albergo, anche questo di proprietà di un italiano e pare che anche tutti gli ospiti siano italiani! Abbiamo giusto il tempo di infilare il costume e preparare muta, pinne e maschera e alle 13:30 passano a prenderci per il tour a Tintoreras. Pablo, la nostra guida, è davvero molto bravo. Prima facciamo un giro nella baia e avvistiamo subito i pinguini delle Galapagos. Poi vediamo le foche e i bellissimi uccelli dai piedi blu. I granchi rossi sono ovunque e il loro colore spicca sul nero della roccia lavica. Vediamo anche diverse tartarughe che nuotando tranquille. Approdiamo a Tintoreras e iniziamo una passeggiata di 45 minuti. Il primo incontro è con le baby iguana. Pablo ci spiega che i piccoli stanno tutti assieme, mentre i genitori li vedremo più avanti. Sono più vicini al mare perché si cibano di pesce, mentre i piccoli solo di insetti. Vediamo anche diversi squali con la pinna bianca, da qui il nome Tintoreras, che appunto ne è la traduzione. Proseguendo il cammino incontriamo diverse foche, grandi e piccole. È una bellissima passeggiata e possiamo solo immaginare come possa essere questo paradiso con il sole. È tempo di tornare alla barca per mettere la muta e immergersi nelle fredde acque delle Galapagos. La temperatura dell’acqua ad agosto è di circa 18 gradi. Abbiamo comprato apposta la muta intera 3/2 mm che dovrebbe proteggerci un po’. Non vogliamo rischiare di non goderci lo snorkeling a causa del freddo, come era successo questo inverno in Bassa California. L’acqua è fredda, ma la muta intera fa il suo dovere. Vediamo subito uno squalo pinna bianca. Purtroppo la visibilità dell’acqua è scarsa e possiamo solo intravede i colori dei bei pesci sotto di noi. Vediamo una Sting Ray e anche una tartaruga. Certo gli snorkeling fatti alle Hawaii ( http://turistipercaso.it/hawaii/78008/hawaii-un-posto-unico-e-speciale.html ) erano un’altra cosa, ma siamo comunque molto soddisfatti dal tour di questo pomeriggio. Siamo in camera per le 16:45 e una doccia calda è quello che ci vuole per togliere freddo e salsedine. Ci riposiamo un po’ e per le 19:30 andiamo a cena al The Endemic, lo stesso ristorante dove abbiamo pranzato. La cena è davvero buona e lo chef sempre gentilissimo. Siamo davvero stanchi, dopo le levatacce di queste mattine e il sonno non al top dovuto al jet lag.
Mercoledì 15 agosto 2018 – Ci alziamo alle 5:00 ben riposati, finalmente dopo un buon sonno. Facciamo colazione in albergo e verso le 7:45 ci passano a prendere per il tour al Sierra Negra, il vulcano non molto distante da qui. Il cielo è ancora molto coperto, speriamo che su in cima sia diverso. Dopo un tragitto con il bus locale, più simile a un carro, ma certamente molto caratteristico, arriviamo all’inizio del sentiero che percorre il 200 metri di dislivello per arrivare ai circa 950m sul livello del mare della caldera. Si tratta di un semplice percorso di 6 km che però percorriamo in mezzo alle nuvole. Una volta giunti in cima riusciamo solo a scorgere il cratere che si apre sotto di noi. Per fortuna poi le nuvole si sposano un po’ e riusciamo a percepire l’immensità di questa caldera che si estende per un diametro di 10 km, la seconda più grande al mondo. Pensare che nel versante nord ci sia ancora lava che fluisce dopo l’eruzione del mese scorso è emozionante. Dopo esserci fermati in vetta per sufficiente tempo, torniamo al bus. Tornati in paese si fa una sosta al Turtle Breeding Centre che però noi abbiamo già visto ieri, quindi rifiutiamo il passaggio in centro e percorriamo a piedi il sentiero in mezzo alla laguna per vedere qualche fenicottero. Nel frattempo è finalmente arrivato il cielo sereno e tutto sembra risplendere. Arriviamo alla spiaggia e il colore del mare è impressionante. Torniamo il albergo e ci dicono che il pranzo verrà servito sempre al The Endemic, ne siamo felici poiché si mangia molto bene lì. Anche questa volta non rimaniamo delusi. Dopo pranzo facciamo una passeggiata verso il porto e ora che è uscito il sole possiamo dire che il fatto di essere all’equatore si fa sentire. Alle 14:20 vengono a prenderci per portarci all’imbarcadero dove lo stesso speed boat preso ieri, il Cally, ci riporterà in 2 ore a Santa Cruz, questa volta senza contrattempi. Essendo sereno possiamo godere del panorama. Poco dopo il nostro arrivo, Adison viene a prenderci per portarci in albergo. Ci dice che la cena sarà sempre al Volcano e che domani verrà a prenderci alle ore 6:00 per il tour a Bartolomè. In albergo ci hanno cambiato camera, sembra identica, solo un po’ più graziosa e meno umida, ne siamo lieti. Lasciamo un sacco di biancheria da lavare e andiamo a fare un giro a una laguna che si trova proprio di fianco al nostro albergo. Facciamo poi un giro in centro per comprare le fatidiche cartoline, per via del francobollo super costoso spendiamo 150,00 $ !!! Un salto veloce in albergo per una doccia e per le 19:40 siamo a cena al Volcano, che nonostante sia molto basic come locale, ha una buona cucina. Dopo cena facciamo un giro in centro e ci fermiamo al The Rock per un Margaritas, niente male nonostante non siamo in Mexico. Meglio andare a letto presto perché la nostra sveglia sarà ancora prima di oggi.
Giovedì 16 agosto 2018 – Alle 6:10 passa a prenderci il bus del tour operator, non Adison, va beh… abbiamo capito che qui le info le danno un po’ in maniera sommaria. Il bus fa il giro del paese a recuperare tutti i partecipanti al tour e poi ci porta dall’altra parte dell’isola, verso Baltra, dove c’è un piccolo approdo per le imbarcazioni. Saliamo a bordo di un motoscafo che in due minuti ci porta alla yatch che in 2 h arriverà a Bartolomè . Qui prima di salpare viene servita la colazione. La barca è molto graziosa e ci posizioniamo sull’upper deck dove ci sono dei lettini prendisole. È molto nuvoloso, ma non fa freddo e da qui si gode di uno splendido panorama. Passiamo vicino a Daphne, uno grosso isolotto di roccia dove vivono numerose specie di uccelli. Man mano che ci allontaniamo il sole finalmente inizia a splendere e si sente che siamo all’Equatore. Approdiamo a Bartolomè e iniziamo la salita di 150 m sul livello del mare che porta al punto più alto di questo mini isolotto situato davanti a Sebastian. La salita è lungo una passerella in mezzo alla roccia vulcanica, dove vediamo un serpente intento a mangiare una lucertola e dei cactus endemici. La vista dall’alto è incredibile per i colori del mare, davvero pazzesco, e delle isole stesse. Abbiamo diverso tempo per scattare numerose foto e siamo anche molto fortunati perché vediamo due falchi delle Galapagos, che incuriositi e in cerca di cibo, scendono molto vicino. Tornati alla barca viene servito un aperitivo e poi ci spostiamo in una bella spiaggia bianca poco distante dove possiamo fare snorkeling liberamente. L’acqua qui sembra meno ghiacciata rispetto allo snorkeling a Isabela, complice anche il sole. Vediamo un sacco di pesci stupendi, alcuni davvero molto grandi. L’acqua è cristallina e si riesce a vedere benissimo. Siamo davvero fortunati perché un gruppetto di sei pinguini ci passa vicinissimo, toccandoci pure … sono velocissimi! Poco prima di tornare sulla barca avvistiamo anche una bellissima tartaruga e nuotiamo un po’ con lei. Viene servito il pranzo e poi si riprende la rotta verso Santa Cruz. È stato uno dei tour più belli mai fatti. Il tempo di una doccia e siamo subito fuori per cenare al solito Volcano. Oggi il nostro tavolo da direttamente sul porticciolo e vediamo mante, foce e squaletti che nuotano indisturbati nell’acqua. Dopo cena facciamo una passeggiata lungo la via principale che costeggia il mare e ci fermiamo sempre al The Rock per un Margaritas.
Venerdì 17 agosto 2018 – Sveglia alle 5:30 e oggi finalmente si parte per la tanto desiderata crociera. Facciamo colazione in albergo e alle 7:30 Adison ci viene a prendere per portarci all’aeroporto dove alle 9:20 abbiamo appuntamento con la nostra guida per i prossimi giorni, Marco. Salutiamo Adison che è sempre stato molto gentile e siamo pronti a iniziare questa nuova avventura. Il resto del gruppo atterra verso le 9:30 e poco dopo saliamo tutti sul bus per andare al porto. I nostri compagni di viaggio per i prossimi giorni sono una famiglia tedesca di 6 persone (di Düsseldorf), una coppia sempre tedesca di Stoccarda, una coppia americana di Portland, un ragazzo di New York e una coppia olandese di una città non molto distante da Amsterdam. Poco dopo le 10:30 siamo a bordo del catamarano Seaman, che dal vivo sembra più grande di quello che immaginavamo. È una barca molto bella e il servizio ci sembra subito buono. Appena saliamo ci vengono offerti dei piccoli asciugamani freschi e del the freddo. Marco ci riunisce tutti nella hall e ci da un po’ di indicazioni sulla barca e su quello che è il programma per oggi. Abbiamo un po’ di tempo prima del pranzo e possiamo disfare le nostre valigie. La cabina è davvero spaziosa, con diversi armadietti per mettere i vestiti e anche il bagno è confortevole. Saliamo sull’upper deck dove ci sono dei lettini e ci godiamo la vista della baia. Alle 12:30 viene servito il pranzo e ci sono diverse opzioni vegetariane e gluten free. Iniziamo a muoverci poco dopo le 13:00 e alle 14 siamo vicino a Isla Seymour dove facciamo uno splendido snorkeling. L’acqua offre una buona visibilità e ci sono davvero tantissimi pesci colorati, grandissimi. Siamo anche molto fortunati perché vediamo un bello squalo pinna bianca, questo più grande rispetto a quelli visti a Santa Cruz. Dopo lo snorkeling ci viene offerta una cioccolata calda. Abbiamo giusto il tempo per una veloce doccia e poi sbarchiamo su Seymour per una bellissima passeggiata dove vediamo diverse sule con i piedi blu che si prendono cura dei loro piccoli. Ci sono anche tanti uccelli Fregata e foche. Vediamo un’iguana di terra, di colore marroncino rispetto a quelle nere viste a Santa Cruz, che erano iguane marine. Torniamo sulla barca verso le 18:00 e siamo accolti subito con un aperitivo e stuzzichini. Alle 19:00 viene fatto il cocktail di benvenuto dove Marco ci presenta tutto l’equipaggio, composto da 10 persone più lui ovviamente. Poco dopo viene servita la cena, sempre con tantissima scelta vegetariana e gluten free. Al termine della cena Marco ci spiega il programma per domani e sembra già una meraviglia. Ci raccomanda di prendere le pastiglie per il mal di mare poiché verso l’una inizieremo la navigazione di 6 ore verso Genovesa e il mare sarà parecchio mosso.
Sabato 18 agosto 2018 – Nonostante il mare mosso riusciamo a dormicchiare senza stare male. A tratti siamo svegliati dal movimento un po’ più forte del solito, ma tutto sommato avrebbe potuto essere peggio. Alle 7:00 viene servita la colazione e alle 7:45 siamo pronti a salire sullo Zodiac per raggiungere Genovesa per un hiking. Abbiamo la possibilità di vedere le sule piedirossi e il gufo delle Galapagos. Anche qui il paesaggio vulcanico è davvero suggestivo. Per le 10:40 siamo nuovamente sul Seaman e ci prepariamo per lo snorkeling. Non riusciamo a vedere gli squali martello, che tanto ci sarebbero piaciuti, ma vediamo tantissimi pesci colorati e anche un’iguana di mare. Per le 12:45 viene servito il pranzo al secondo piano, all’aperto, con vista sulla bellissima baia di Genovesa. Dopo pranzo abbiamo un po’ di tempo per rilassarci e alle 15:00 siamo pronti per sbarcare su una bella spiaggia dove vivono diversi leoni marini. Facciamo una camminata per vedere altri nidi di sule e alle 16:00 possiamo fare snorkeling nelle acque turchesi della baia. Vediamo subito una manta Eagle Ray e tantissimi pesci. Ci si può avvicinare parecchio perché non temono l’uomo. Alle 17:30 si ritorna sul Seaman e abbiamo un po’ di tempo per fare una doccia e scrivere qualche cartolina. Alle 19:00 viene servita la cena e alle 20:00 c’è il briefing per il giorno successivo. Marco poi ci mostra alcune diapositive sui pesci delle Galapagos. Molto interessante. Alle 21:00 salpiamo perché ci attende una navigazione tumultuosa. Il mare è davvero molto mosso, decisamente peggio rispetto a quello della notte precedente. Raggiungiamo la nostra destinazione Islas Plazas verso le 3:00 di notte.
Domenica 19 agosto 2018 – Sveglia per le 5:50… anche se non abbiamo dormito tantissimo. La colazione viene servita alle 7:00 come d’abitudine e alle 7:45 siamo pronti a sbarcare su Plaza Sur, con un paesaggio spettacolare, con grandi cactus, tante iguane di terra e foche. Facciamo una camminata di circa 2 ore e alle 10:00 il Seaman riparte alla volta di Santa Fe dove arriviamo verso le 12. Viene servito il pranzo e dopo questo facciamo Kayak divisi in 3 gruppi. Noi siamo nel terzo gruppo. Abbiamo la possibilità di vedere delle foche e degli squali. Purtroppo lo snorkeling previsto subito dopo il Kayak salta perché la spiaggia nella quale avremmo dovuto farlo è ancora interdetta. Il mese scorso un turista era stato attaccato da uno squalo, che ritengono fosse uno Tiger Shark. Non avendolo ancora trovato, per questioni di sicurezza, l’area non è stata ancora riaperta allo snorkeling. Alle 16:00 partiamo per una nuova camminata su una spiaggia dove possiamo vedere tante foche e, proseguendo per il sentiero, le pale iguana, un altro tipo di iguana di terra, nonché l’aquila delle Galapagos. Questa sera c’è il farewell cocktail poiché la maggior parte degli altri ospiti della barca termineranno domani mattina la loro crociera. Dalle 20:00 alle 23:30 navighiamo per raggiungere San Cristobal.
Lunedì 20 agosto 2018 – La colazione viene servita alle 6:50 poiché la famiglia di 6 persone tedesche sbarcherà poco dopo. Il resto del gruppo scende alle 8:00 e noi con loro. Andiamo tutti a visitare La Galapaguera dove possiamo vedere le tartarughe giganti di quest’isola. Torniamo in paese dove Marco lascia noi e la coppia di ragazzi di Portland per accompagnare gli altri in aeroporto e attendere i nuovi passeggeri. Abbiamo un paio d’ore per fare un giro del paese, molto grazioso. Ci sono foche davvero dappertutto, sono loro le padrone di San Cristobal. Alle 12:30 lo Zodiac viene a recuperare noi e gli americani e si unisce al gruppo anche un ragazzo Svizzero. Verso le 13:20 arrivano sul Seaman anche gli ultimi ospiti, una coppia sempre Svizzera. Pranziamo tutti assieme ed è strano essere solo in 7 anziché 15 come gli altri giorni. Verso le 15:00 sbarchiamo per un giro all’Information Centre e poi una camminata a Cerro del las Tijeretas dove si ha una bella vista sulla baia. Scendiamo anche in spiaggia per qualche foto con le immancabili foche. Siamo nuovamente sul Seaman per le 18:30 e alle 19:00 viene servita la cena. Facciamo quattro chiacchiere con i nuovi arrivati e poi andiamo a letto presto, poiché domani si sbarcherà presto.
Martedì 21 agosto 2018 – Navighiamo dalle 3:00 alle 6:00 per raggiungere la parte nord ovest di San Cristobal. Colazione alle 6:45 e poi alle 7:30 siamo pronti a sbarcare per una lunga camminata nell’entroterra alla ricerca delle tartarughe giganti. Siamo fortunati perché dopo 15 minuti ne incrociamo una che passeggia proprio sul sentiero. Nel corso di questa escursione ne vediamo cinque. È interessante vederle nel loro habitat naturale e non nei breeding centre. Vediamo anche diversi fringuelli, per nulla impauriti si avvicinano curiosi. Fa parecchio caldo e torniamo al Seaman verso le 11:00 abbastanza stanchi … il tè freddo che ci attende è più che gradito. Salpiamo per tornare un po’ più verso sud, sempre seguendo la costa ovest. Ci rilassiamo un po’ sul deck e scattiamo qualche foto alle fregate che seguono la barca. Approdiamo vicino a Cerru Brujo e qui viene servito il pranzo. Siamo liberi fino alle 14:30 quando iniziamo un giro in panga per vedere da vicino la costa. Qui ci sono alte scogliere dove nidificano sule piediblu e fregate. Ci sono anche i pellicani, le foche, le iguane e le tartarughe marine. Sbarchiamo su una bella spiaggia di sabbia finissima e facciamo snorkeling. Fa piuttosto freddo, purtroppo è andato via il sole. Nonostante la visibilità dell’acqua non sia al top vediamo diverse tartarughe marine, alcune molto grandi. Avvistiamo anche un serpente di mare. È inoltre divertente osservare le sule piedi blu tuffarsi in picchiata per andare a prendere i pesciolini. Le foche oziano invece sulla spiaggia. Verso le 18:00 torniamo sulla barca e ci scaldiamo con una buona cioccolata calda. Salpiamo per tornare verso la parte sud di San Cristobal e la cena viene servita poco dopo le 19:00, dopo il welcome cocktail per i tre nuovi arrivati. Dopo cena il briefing per domani e una lettura di Marco sulle correnti che attraversano le Galapagos e la conseguente spiegazione del clima, molto interessante. Beviamo un Margaritas e questo, più l’intensa giornata, contribuiscono a metterci ko, il letto ci attende.
Mercoledì 22 agosto 2018 – Salpiamo alla volta di Espagnola verso le 2:00 e arriviamo circa tre ore e mezzo dopo. Il mare è abbastanza mosso, ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine e siamo troppo stanchi per non dormire. Facciamo colazione verso le 7:30 e alle 8:30 si sbarca per una passeggiata lungo la spiaggia di Gardner Bay. Purtroppo piove per quasi tutto il tempo, solo alla fine il sole fa capolino tra le nuvole e illumina tutto mettendo in risalto il colore turchese dell’acqua. Su questa spiaggia ci sono le immancabili foche, sempre tenerissime. Alle 11:00 siamo pronti per lo snorkeling a Osborn Islet, dove siamo letteralmente circondati dalle foche che vogliono giocare con noi. L’acqua è molto fredda, ma intrattenersi con le foche è troppo divertente. Qui l’acqua è profonda, ma limpidissima e tutta la parete dell’isolotto sembra un giardino, ricorda vagamente Molokini. Alle 12:00 ritorniamo sul Seaman, infreddoliti, ma molto soddisfatti. Alle 12:30 viene servito il pranzo, poi abbiamo un po’ di tempo libero mentre navighiamo verso Suarez Point. Qui sbarchiamo alle 15:15 e facciamo un percorso ad anello che ci porta a vedere prima le iguane rosa, davvero suggestive. Vediamo diversi uccelli, fringuelli, sule piediblu, fregate e il bellissimo Albatros delle Galapagos che nidifica solo quest’isola. Avevamo visto gli Albatros una sola volta in Nuova Zelanda ma mai da così vicino (le guide si raccomandano sempre di non avvicinarsi e di non uscire dal sentiero… ma cosa fare quando gli Albatros si mettono a dormire sul sentiero stesso?!?!). I piccoli sono poi buffissimi con le loro piume quasi lanose. È davvero una bellissima passeggiata con una vista stupenda sulle scogliere. Prima di rientrare vediamo anche un falco delle Galapagos. La cena viene servita alle 19:00 e poi c’è il solito briefing per domani, seguito da una lettura di Marco sulla storia delle popolazioni delle Galapagos. Anche questa sera siamo stanchi morti e andiamo a letto appena terminata la “lezione” di Marco.
Giovedì 23 agosto 2018 – Abbiamo fatto bene ad andare a letto presto perché una volta salpati all’1:00 non saremo più in grado di riposare. Questa notte il mare è mosso in maniera incredibile, la barca è sballottata in tutte le direzioni e sentiamo anche il rumore di alcuni bicchieri che si rompono. Solo poco prima delle 6:00, al nostro arrivo a Floreana, tutto si calma, ma è ora di alzarci. Alle 7:00 viene servita la colazione e siamo pronti per il nostro ultimo giorno alle Galapagos. Alle 7:45 si sbarca per una giro Cormorant Point, una bella spiaggia caratterizzata da una sabbia con minerali verdi. Passeggiamo verso una laguna dove osserviamo dei fenicotteri che Marco ci spiega nidificano su quest’isola. Proseguiamo poi verso una spiaggia che si trova dalla parte opposta, dove invece c’è una sabbia bianca finissima. Qui nidificano le tartarughe marine. In acqua, molto vicino alla riva, vediamo delle Diamond Sting Ray. Poco dopo le 10:00 torniamo sul Seaman e ci spostiamo a Champion Islet per l’ultimo snorkeling. Il cielo e grigio e c’è parecchio vento. Il pensiero di immergerci in queste acque gelide non ci alletta, ma ci facciamo coraggio, poiché per altri 8 mesi non avremo occasione di fare snorkeling. L’acqua è effettivamente molto fredda, ma la vista che si apre sotto di noi vale la pena. Le onde sono alte e la corrente forte. Questo punto è una cleaning station, vi sono quindi moltissimi pesci. Vediamo anche qualche foca e giochiamo un po’ con loro. Anche questo posto ci ricorda un po’ Molokini, con il sole sarà sicuramente ancora più bello. Congelati torniamo a bordo poco dopo le 12:00 e una provvidenziale cioccolata calda ci attende. Giusto il tempo di una doccia bollente e alle 12:30 viene servito il pranzo. Abbiamo un po’ di tempo per rilassarci e iniziare a preparare la valigia per lo sbarco di domani. Nel pomeriggio sbarchiamo per visitare il “post office”, una spiaggia storica dove i pirati e i naviganti lasciavano i loro messaggi per le altre imbarcazioni. Ci rilassiamo sulla spiaggia , ma questa volta non facciamo snorkeling: fa un po’ freddo e preferiamo che la muta si asciughi bene per metterla in valigia.
Venerdì 24 Agosto 2018 – Dopo la colazione sbarchiamo a Puerto Ayora. L’equipaggio si prende cura dei nostri bagagli mentre Marco ci conduce al Charles Darwin Station, il breeding center principale delle Galapagos dove possiamo vedere tutte le specie di tartarughe giganti presenti sulle varie isole, e ci fa notare le differenze tra queste. Vediamo anche l’eroe delle Galapagos: Diego, la tartaruga che, dopo essere stata trasferita qui dallo zoo di San Diego ha salvato la sua specie dall’estinzione. Ormai il nostro tempo qui volge al termine e dobbiamo andare all’aeroporto per il volo di ritorno a Quito. Con i due ragazzi di Portland siamo sul volo che fa scalo a Guayaquil e purtroppo le disavventure con i trasferimenti continuano. Dopo lo scalo appunto a Guayaquil il volo riparte per Quito ma non riesce ad atterrare dopo due tentativi a causa del vento ( ma non ci sembrava particolarmente drammatico, abbiamo avuto l’impressione che si trattasse di più dell’impreparazione del pilota della Avianca). Dobbiamo quindi tornare a Guayaquil per rifornimento (per fortuna è solo mezz’ora di volo) e al terzo tentativo seppur con un po’ di titubanza, ce la facciamo. Con i nostri amici dividiamo un taxi (anche loro hanno l’albergo in piena città vecchia) e raggiungiamo l’hotel San Francisco de Quito, bell’albergo in un palazzo coloniale anche se la camera è veramente triste. Per cena ci siamo organizzati con i ragazzi americani e passiamo una piacevole serata con loro.
Sabato 25 Agosto 2018 – Sempre con la coppia di americani dividiamo un taxi per l’aeroporto: anche loro hanno il volo per Panama City. Qui ci salutiamo e proseguiamo per Francoforte e infine Malpensa dove atterriamo domenica 26 in mattinata. Sicuramente è stata la vacanza con più contrattempi in assoluto ma i posti e le cose viste sono state talmente incredibili che, fin dal momento di lasciare le Galapagos ci sono mancate subito. La crociera è sicuramente cara ma è anche il modo migliore per visitare queste isole, che diversamente in alcune zone sarebbero irraggiungibili, e godersi una full immersion nella natura e a stretto contatto con questi stupendi animali . Questo paradiso ci ha veramente rapiti e non escludiamo in un futuro anche lontano di tornare per una crociera nella parte ovest.
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