È una delle isole più amate d’Europa, ma alcuni dettagli potrebbero farti cambiare idea per sempre

Scritto da: CTI75
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Quest’anno l’idea di una vacanza a inizio passa da da Lampedusa a Lanzarote, per poi soffermarsi definitivamente su Formentera. I voli quest’anno non ci aiutano per niente, perché i costi sono raddoppiati, ma alla fine riusciamo a organizzare il viaggio prenotando tutto con largo anticipo:

  • Volo: andata con Ryanair (226 euro in 3), ritorno con Easyjet (205 euro in 3)
  • Soggiorno: i primi di febbraio blocchiamo prenotiamo Villa Clementina, appena fuori Es Pujols. È leggermente fuori città, ma l’appartamento è in un mini-residence con piscina e la struttura è abbastanza spaziosa (600 euro + 22 di tasse)
  • Traghetto: la prima settimana di marzo blocchiamo il traghetto con tariffa open compreso di bus che ci porta al porto dall’aeroporto di Ibiza (108 euro in 3)
  • Scooter: 10 giorno prima dalla partenza prenotiamo due scooter presso Motorent (90 euro per 6 giorni)

Formentera a giugno. Diario di viaggio

Formentera – 1° giorno

Partiamo, tanto per cambiare in ritardo, di circa 40 minuti. Recuperiamo facendo una corsa alla fermata del bus, avevo già memorizzato la strada, e con grande fortuna arrivati allo stop, tempo pochissimi minuti, arriva il nostro bus con transfer diretto che in 20 minuti ci porta al traghetto. Riusciamo così a prendere letteralmente al volo il traghetto delle 18.30. Alle 19.15 finalmente siamo a Formentera. Siamo in giro dalle 12.30 per arrivare solo su isola delle Baleari, assurdo! Prendiamo al volo i motorini e alle 20 siamo al residence.

Silvia, che gestisce la struttura, è super disponibile ci da tantissime dritte e consigli. Scopriamo così che il market chiude alle 21, quindi riusciamo a prendere qualcosa per la cena e la colazione. La mattina per info apre alle 8.30. Poco più avanti invece un altro market chiude alle 21.30. I costi non sono eccessivi, mangiare in casa è la soluzione sicuramente più economica, purtroppo le volte che ci siamo concessi una paella, delle tapas e della sangria non abbiamo speso poco e sinceramente neanche mangiato così bene.

Sa Roqueta, Es Pukoles, Ses Caynes – 2° giorno

La giornata è nuvolosa, quindi optiamo per una lunghissima passeggiata sulle passerelle della spiaggia (direi ottimo servizio) per arrivare da Sa Roqueta a Es Pujoles e oltre. Nel pomeriggio finalmente esce il sole e restiamo fino al tramonto a Ses Canyes. 

Platja de Migjorn – 3° giorno

Andiamo ad esplorare la parte sud dell’isola e procediamo con Playa de Migjorn. È una spiaggia molto grande e lunga, quando arriviamo noi non c’è praticamente nessuno, si riempie un po’ nella tarda mattinata ma non in modo eccessivo. Molto bella. Nel pomeriggio valutiamo l’idea di andare al famoso mercatino di El Pilar de La Mola e fare un salto al faro; quindi, il pomeriggio lo passiamo all’As Arenals, spiaggia super affollata ma molto bella Purtroppo, il nostro programma viene completamente stravolto perché alle 18 inizia a piovere, quindi salta sia il faro sia il mercato e arriviamo a casa completamente fradici.

Cala Saona, Playa de Llevant – 4° giorno

Questa mattina c’è un po’ di vento, quindi optiamo per Cala Saona, nella parte sud ovest dell’isola che è riparata dal vento. È molto bella, non larga ma molto profonda, la sabbia bianca, mare turchese, peccato le alghe. In più, la baia è protetta dai due promontori di roccia rossa, bello fare un giro e scattare qualche foto.

Nel pomeriggio decidiamo di andare a Playa de Llevant, ma facendo una lunga passeggiata, quasi di 20 minuti tra sabbia e passerelle partendo da Sa Roqueta. Attraversiamo diverse calette di sabbia molto fine dove incontriamo diversi nudisti e arriviamo finalmente alla nostra meta. Devo dire mare bellissimo e visto il periodo la temperatura dell’acqua è anche molto piacevole. La sabbia è fine e morbida.

Playa de Des Illetes – 5° giorno

L’ultimo giorno lo dedichiamo a Playa de Ses Illetes, assolutamente una delle più belle, questo promontorio che si estende sul mare, passeggi nella secca per arrivare fino all’isolotto e dall’altra parte invece questo mare completamente diverso. I colori sono bellissimi e anche qui l’acqua è piacevole e molto bassa, arriviamo alle 10 ed è già super affollata. Non voglio immaginare cosa ci sia ad agosto.

Per entrare devi pagare un ticket di 2 euro, ma puoi entrare e uscire tutte le volte che vuoi. Noi verso le 13 siamo andati a vedere le saline: in questo momento della giornata i colori del rosa e del viola si uniscono tra loro creando un evento magico.

Passiamo qui tutta la giornata.

Ci sono ancora diverse spiagge che sicuramente meritano ma tante sono più rocciose e in ogni caso il nostro tempo è terminato

Rientro in Italia – 6° giorno

Inizia il grande tour per rientrare a casa. Lasciamo l’appartamento ore 9.30, tempo di fare il check-out. Passiamo a fare il pieno di benzina per restituire i motorini e prendiamo il traghetto delle 10.30. Arriviamo a Ibiza alle 11.15, per fortuna tempo 15 minuti e arriva il nostro bus. Per le ore 12 siamo in aeroporto, tempo di mangiare un panino e parte il volo delle ore 13.55 (peccato che poi a bordo ci comunicano che non abbiamo l’autorizzazione a partire quindi accumuliamo più di un ora di ritardo e atterriamo alle 17.10)

Un’oretta per arrivare a casa, praticamente per un volo di neanche due ore abbiamo perso una giornata.

Conclusioni finali

Un’isola a mio avviso troppo sopravvalutata, lo so che tanti mi odieranno ma a mio avviso non ne vale la spesa, bella è bella ma non li vale, si può trovare altro di altrettanto bello e non solo.

È un’isola lunga solo 20 km con 4 spiagge molto belle assolutamente, ma poi tutte uguali, se il massimo del divertimento è fare feste sulle spiagge e praticare nudismo allora è la vostra meta di certo non la mia.

Ho visto tutte le Baleari e direi che questa è quella che non consiglierei in assoluto. Mangiare nei ristoranti o fare aperitivi a base di tapas non è molto economico. Il market resta una buona e valida alternativa.

Nel periodo in cui siamo andati noi abbiamo trovato tantissime famiglie con bambini e credo che il 95% dei turisti fossero tutti italiani.

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