E poi arriva Lisbona

Città meravigliosa che resta nel cuore e non va più via
Scritto da: Alessia Girgenti
e poi arriva lisbona
Partenza il: 22/07/2013
Ritorno il: 26/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Si va in Portogallo, alla ricerca di non so cosa, tornati a casa con tantissima Saudade de Lisboa. Dopo numerosi viaggi in Spagna, io e il mio ragazzo decidiamo di spostarci più a sinistra nella Penisola Iberica. Organizziamo il viaggio nel dettaglio e, dopo un breve corso di portoghese, decidiamo di vedere la capitale lusitana a fine luglio. Non sapevamo molto del Portogallo; in tv, tra amici, si parla sempre delle stesse mete: Barcellona, Londra, Parigi, Praga, ecc. E Lisbona? Così, curiosi, partiamo alla volta del Portogallo.

22 luglio

Arriviamo a Lisbona all’hotel Tryp Oriente alle 7 del mattino. L’hotel, prenotato on line, ci era costato veramente poco per essere un 4 stelle. Nonostante il check-in fosse alle 14, ci hanno subito fatto accomodare in camera: spaziosa, splendente di pulito, super accessoriata. Dopo un breve riposino, scendiamo ad esplorare il quartiere. Ammiriamo la spettacolare Estação de Oriente, opera di Santiago Calatrava, partenza e arrivo di numerosi pullman da/per Spagna e altre città del Portogallo, nonché accesso alla metropolitana e agli autobus urbani. Compriamo qualcosa al centro commerciale Vasco da Gama (il supermercato all’interno, Continente, ha davvero moltissimi prodotti a basso prezzo e di ottima qualità). Procediamo con la visita del meraviglioso Parque das Nações: uno spettacolo di natura e modernità. Abbiamo ammirato il lunghissimo ponte Vasco da Gama (il più lungo d’Europa), il letto immenso del fiume Tejo (Tago), l’altra riva della città, i vari edifici modernissimi del parco. Faceva caldo ma una leggerissima brezza rendeva tutto assolutamente piacevole. Nel pomeriggio ci spostiamo all’Oceanário (all’interno dello stesso parco): inutile dirlo, lunga ed interessantissima visita, acquario molto grande, tanti tanti animali, vasche immense, stupore generale e senso di piccolezza di fronte il “profondo blu”.

23 luglio

Alla volta del quartiere Belém. Dalla stazione Oriente prendiamo il bus che ci lascia di fronte il Padrão dos Descobrimentos: un’opera tanto grande quanto bella, orgoglio dei portoghesi ed elogio della loro storia di navigatori e conquistatori, su una bella piazza il cui pavimento presenta un planisfero. Da lì, ci spostiamo verso la pasticceria per degustare i famosi “pasteis de Belém“: deliziosi, saporiti, uno tira l’altro. Proseguendo, ci imbattiamo nel meraviglioso Parque do Império e di fronte vediamo il Mosteiro dos Jeronimos, in cui entriamo. Mi viene in mente solo una parola: magnificenza, visita assolutamente consigliata. Più tardi, dopo un po’ di relax nel parco, decidiamo di visitare il simbolo della città: la Torre de Belém, maestosa, affascinante, con un terrazzo divino e con un panorama mozzafiato lì dove il fiume sfocia nell’Atlantico (la vista più bella in assoluto). Lisboa ci ha già rapiti e fatti suoi.

24 luglio

È l’ora del centro storico. Con lo stesso autobus del giorno prima decidiamo di scendere a Praça do Comércio: meta irrinunciabile, ampia piazza direttamente sul fiume con una porta che conduce direttamente all’altra piazza del centro, Praça Dom Pedro IV. Il tragitto da una piazza all’altra è tapezzato da locali piacevoli e negozietti economici di souvenirs, il tutto con contorno di splendidi negozianti gentili, sorridenti, disponibili. Dalla piazza Dom Pedro IV arriviamo a piedi, in una decina di minuti, alla Cattedrale (non molto imponente, piuttosto semplice ma merita una visita). A pochi metri dalla cattedrale siamo andati al Miradouro de Santa Luzia: un belvedere pieno di azulejos (tipiche piastrelle portoghesi bianche con disegni in azzurro) con vista privilegiata sul fiume Tejo e sulle case di Lisboa, uno spettacolo imperdibile! Da lì, a pochi minuti a piedi, c’era il Castelo de São Jorge: altra meta irrinunciabile e consigliata, con una vista mozzafiato sulla città. Per ritornare al punto di partenza, abbiamo preso il mitico Tram 28, un gioiello della città che va per vie strettissime e tortuose, fascino indescrivibile. Scesi alla Piazza dom Pedro IV, ritorniamo in hotel in metro. Lisboa diventa sempre più nostra.

25 luglio

Giornata calcistica (consigliata a chi ama il calcio come noi). Dal 2003 il Portogallo può vantare due stadi 5 stelle: Estádio de José Alvalade (Sporting Lisbona) e Estádio da Luz (Benfica). Iniziamo il nostro tour scendendo con la metro alla fermata Campo Grande. La struttura è molto bello e per pochi euro abbiamo potuto visitarlo all’interno. La guida dello stadio era gentilissima, sorridente, molto dolce, e ci ha spiegato praticamente ogni sezione della struttura. Bello poter conoscere la storia di un club che ha visto giocare personalità come Figo e Cristiano Ronaldo, vedere i trofei, gli spogliatoi, poter calpestare il campo, sentire l’odore di nuovo nell’aria (nonostante siano già passati 10 anni). Dopo aver terminato il tour, prendiamo di nuovo la metro e scendiamo a Colégio Militar/Luz per vedere un altro capolavoro. Lo stadio del Benfica è davvero molto bello, impossibile non innamorarsene. Anche qui la guida era una bella ragazza, con cui abbiamo visto ogni cm2 della struttura. Il campo rimane la parte migliore, le curve e le tribune sono qualcosa di spettacolare, e, inoltre, abbiamo potuto assistere al volo dell’aquila della squadra, da brividi! Dopo la visita allo stadio, ci siamo fermati nel centro commerciale lì vicino: Centro Colombo, un immenso complesso di ben 400 negozi in cui era possibile trovare di tutto (anche marche molto conosciute). Stanchissimi ma pienamente soddisfatti, siamo tornati in hotel. Lisboa ci appartiene.

26 luglio

Ultimo giorno nella capitale portoghese. Decidiamo di vedere Praça Marquês do Pombal e il parque Eduardo VII, un altro complesso di giardini ampi e monumento in cima. Nei dintorni, scopriamo esserci un altro centro commerciale, il centro Amoreiras (di media grandezza, abbastanza carino). Per concludere, visita al museu do Fado, a pochi minuti dalla Praça do Comércio in centro. Sicuramente è l’elemento portoghese per eccellenza: un canto struggente e malinconico, simbolo della saudade (è altamente contagioso), dalla storia non molto antica (‘800/’900). Si è concluso così uno dei viaggi più emozionanti e belli della mia vita. Consiglio a tutti, giovani e meno giovani, di vedere questa meraviglia di città: ne resterete incantati e tornerete a casa stravolti. LISBOA no nosso coração



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