È il modo migliore per scoprire i “borghi arcobaleno” della Liguria, ma un viaggio tra questi paesini ti stupirà in 1000 modi diversi

Scritto da: Enzo Battaggia
È il modo migliore per scoprire i borghi arcobaleno della liguria, ma un viaggio tra questi paesini ti stupirà in 1000 modi diversi

Ritorno alle Cinque Terre e a Portovenere. Abbiamo deciso di ritornare a visitare questi splendidi luoghi dopo alcuni anni e, per farlo, ci siamo serviti del treno, un mezzo di trasporto comodissimo (partenza da Mestre ore 9, cambio a Milano e arrivo a Monterosso intorno alle 15).

Cosa vedere nelle Cinque Terre

Monterosso

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A Monterosso abbiamo trovato stabilimenti balneari aperti, numerosissimi bagnanti, l’incantevole enorme scoglio situato a pochi metri dalla spiaggia da cui i giovani si lanciano in tuffi acrobatici, la via Fegina che conduce al centro storico animato di turisti, la Torre Aurora posta sulla destra quasi sopra il tunnel, le animate vie della cittadina  con numerosi ristoranti e trattorie sorte in ogni anglo, ebbene, tutto questo ci ha riportato indietro negli anni quando passammo una settimana di sole e mare in questa località.

L’Hotel Amici, situato in uno stretto caruggio, ci ospita. Questa struttura dispone di una magnifica terrazza a tre livelli alla quale si accede dal quarto piano. Pensiamo di visitarla subito. Ebbene, la vista spazia dai tetti delle case del paese all’infinito del mare. La sensazione che proviamo è di rilassatezza e pace, le stesse sensazioni che sicuramente provano le persone sdraiate sui lettini del solarium posto tra alte piante di limoni dai frutti giganteschi.

Dopo qualche ora usciamo e percorriamo i numerosi caratteristici vicoletti con graziose e innumerevoli botteghe di artigiani, souvenir, prodotti tipici liguri.

Arriviamo davanti l’imponente chiesa in stile gotico di San Giovanni Battista col rosone traforato e la facciata a strisce in marmo bianco e verde. L’interno, a tre navate contiene importanti dipinti e una fonte battesimale risalente alla fine del 1300. Sulla parete esterna della chiesa, è segnato il livello raggiunto dall’acqua durante l’alluvione dell’ottobre 2011. Impressionante!

Cena in uno dei ristoranti convenzionati con l’hotel (ristornate l’Osteria).

Riomaggiore

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Dopo aver acquistato la Cinque Terre card (molto conveniente), decidiamo di visitare Riomaggiore.

Dalle tortuose vie a strapiombo sul mare con ai lati piante di cactus, ginestre e ulivi, vediamo il blu intenso del mare, le barche al largo con i loro allegri occupanti, le abitazioni situate in posizioni invidiabili, il sentiero che permette di raggiungere le altre terre attraverso il percorso in mezzo alla natura, la Via dell’amore col camminamento a picco sul mare percorribile solo per un piccolo tratto (il rimanete percorso è posto in via di sicurezza).

Pranzo al “Vecio Muin” (bruschette e cozze ripiene ottime).

Manarola

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Incantevole, suggestiva con le sue case colorate, la Chiesa gotica di San Lorenzo del 1338 anch’essa a tre navate con il campanile ex torre di avvistamento, la piazzetta quasi sul mare animata da un’infinità di persone. Ci sediamo sugli scogli ed è difficile capire la tonalità delle sue acque: verde o blu?

Piacevole addentrarsi tra i vicoli e sentirsi avvolti dal profumo del pesce proveniente dai ristoranti.

Corniglia

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L’unico borgo delle cinque terre non bagnato dal mare. Infatti si trova su un promontorio e per arrivarci,  bisogna percorre una lunga scalinata composta da 377 scalini (più o meno), oppure si può usufruire del servizio mini bus.

I punti panoramici sono infiniti, sia dal centro del borgo che dalle viuzze circostanti. Da via Fieschi si raggiunge una zona incantevole e, letteralmente, ci lascia in contemplazione per minuti. I suoi abitanti sono per la maggior parte, dediti all’agricoltura, soprattutto alla coltivazione delle viti dai cui grappoli di uva ricavano il vino vernaccia e sciacchetrà.

Interessante la chiesa di San Pietro del 1334 con il suo rosone in marmo bianco, mentre la facciata è stata realizzata con semplici pietre grige.

Vernazza

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Pittoresco borgo marinaro con le tipiche case dalle facciate multicolore e la via principale che termina sul piccolo porto animato da comitive di turisti.

Lasciata la piccola piazza, troviamo la Chiesa di Santa Margherita di Antiochia del XXI secolo con l’alta torre campanaria, il Castello Doria situato in posizione a picco sul mare, i caruggi a volte tortuosi ed intriganti e, guardando il monte alle spalle, notiamo i numerosi terrazzamenti con i filari di vite, uliveti e limonaie.

Con rammarico lasciamo Vernazza per far ritorno in hotel a Monterosso e poi cena al ristornate “Al carugio”

Portovenere

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Saliamo sul battello per andare a visitare Portovenere. L’imbarcazione ferma in ognuna delle terre, ma noi non scendiamo, preferiamo vedere queste meraviglie dal mare rimanendo a bordo.

Dopo due ore arriviamo a destinazione ed ecco che ci appare la Chiesa di San Pietro costruita su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare, nonché le alte abitazioni dai colori più svariati. Percorriamo alcuni caruggi non senza ammirare gli edifici con fiori e piante ornamentali. Poco dopo, saliamo per l’animata via Capellini con innumerevoli negozi ai lati. E’ quasi mezzogiorno e decidiamo di prenotare per pranzare al Porto82.

Nel frattempo visitiamo la Chiesa di San Pietro dai larghi gradini, edificio non molto grande ma luogo di raccoglimento sentito.

Dalla grotta Byron lì vicino, dedicata al poeta inglese che qui traeva ispirazione per comporre le sue opere, il paesaggio è mozzafiato. Falesie erose dal vento a picco sul mare, l’acqua colore verde, i pesci che si vedono a vista d’occhio. Una meraviglia! In alto sovrasta il bel Castello Doria, in posizione panoramica ma un po’ difficoltoso da raggiungere per via del sentiero in salita.

Al Porto82 consumiamo vari piatti della cucina ligure rimanendo veramente soddisfatti dalla qualità del cibo, dalla cordialità e simpatia delle due ragazze che ci seguono e dall’ottimo prezzo.

Trascorriamo qualche altra ora in centro consumando qualcosa di fresco in uno nei numerosi caffè della piazza. Rientriamo in battello stanchi ma felici di aver goduto di tanta meraviglia. Ceniamo al ristorante “Il casello” dalla cui terrazza panoramica ammiriamo l’ultimo splendido tramonto a Monterosso.

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