Due settimane tra Mykonos e Naxos
Partenza da Roma Fiumicino con volo della Aegean air lines, sosta ad Atene e proseguimento con un altro breve volo per Mykonos. All’arrivo è venuto a prenderci il proprietario dell’appartamentino che abbiamo preso in fitto (Sahas studios, zona Tagoo) che, dopo averci mostrato la casa, si è prodigato in consigli utilissimi su tutto quello che ci sarebbe stato utile: supermercato, ristorante dove mangiare bene spendendo poco, strade da percorrere, spiagge etc. Da lui abbiamo anche potuto prendere in fitto la macchina, una Peugeot 107 che si è rivelata utilissima per visitare l’interno o raggiungere spiagge lontane.
L’appartamentino, piccolo ma comodo, moderno e pulitissimo, aveva una terrazza con vista sul porto nuovo di Mykonos, dove abbiamo potuto cenare, vento permettendo. Occorre precisare che questi studios hanno un arredamento essenziale ma del tutto funzionale, e che la pulizia viene effettuata ogni giorno anche con cambio biancheria, cosa che non avviene in altri paesi europei.
Mykonos è un centro pieno di vita, non per niente è la destinazione alla moda delle Cicladi, ma se ci si allontana dal labirinto delle vie del centro, è possibile trovare ancora qualche angolino tranquillo. Particolarmente suggestiva è la passeggiata fino ai mulini, costeggiando le case della cosiddetta “Piccola Venezia” dove, quando soffia il meltemi, gli spruzzi delle onde arrivano fino sulla strada.
Per quanto riguarda le spiagge, se si evitano le famosissime e mondane Paradise e Super Paradise, che sono le più gettonate specialmente dai giovani, è possibile trovare strisce di sabbia bianchissima e mare pulitissimo andando verso sud (Kalolivadi e Lia) oppure spingendosi a nord, nella splendida baia di Panormos.
Le spiagge sono quasi tutte attrezzate con parcheggio gratuito; con una spesa che va da un minimo di 7 a un massimo di 12 euro si possono prendere in fitto per un’intera giornata un ombrellone e due lettini.
Con la nostra Peugeot ci siamo spinti anche nell’interno, ma l’isola è piccola, e l’unico centro degno di un qualche interesse è il villaggio di Ano Mera, al cui interno spicca il Monastero Panagias Tourlianis, che purtroppo abbiamo trovato chiuso, come tanti altri in queste isole, dove non vengono rispettati gli orari segnalati dalle guide, e i turisti devono armarsi di tanta pazienza per ritornare più volte nello stesso posto, se proprio sono interessati. Sempre chiusa abbiamo trovato anche la chiesa di Panagia Paraportiani, che si staglia bianchissima sull’azzurro del mare ed è il luogo di culto più famoso di Mykonos.
Invece abbiamo trovato aperto l’antico Monastero di Paleokastrou, sempre sulla strada per Ano Mera, dove siamo stati accolti da una suorina di età indefinibile che vive lì completamente sola!
Interessante è stata l’escursione al sito dell’antica Delos: partendo dal porto antico di Mykonos e con una spesa di 17 Euro a persona (a/r), si raggiunge l’isola in poco più di 30 minuti. Il sito è molto grande, ricco di testimonianze suggestive dell’antica storia greca, ma purtroppo è poco curato. Non ci sono indicazioni sui percorsi da seguire, assenza completa di personale, e i famosi mosaici di Dioniso o dei delfini mostrano evidenti segni di degrado. Nonostante questi limiti, la visita a Delo è comunque un’esperienza da non perdere.
Trascorsa la prima settimana, ci siamo imbarcati alla volta di Naxos su di un traghetto della Nel lines ( 3 ore, circa 10 Euro a persona, ma ci sono anche traghetti veloci).
Anche qui, all’arrivo è venuto a prenderci al porto il proprietario dello studio (Adriani studios, zona Grotta Aerea) che, dopo le formalità di rito e dopo averci offerto un dolce e un liquorino tipico della zona (il famoso kitron), ci ha portato nella nostra casetta, anche questa più o meno con le stesse caratteristiche della precedente, ma con un valore aggiunto: ancora più vicino al mare e con vista dell’isolotto di Palatia, in cima al quale si ergono le imponenti colonne di un incompiuto Tempio di Apollo. Questo isolotto è collegato alla terraferma da una breve stradina e tutte le sere i turisti vi si recano per ammirare il tramonto; ma noi avevamo il privilegio di poterlo guardare ogni sera dal patio della nostra casetta! Anche qui abbiamo preso in fitto una macchina, una Panda con la quale abbiamo potuto scorrazzare in lungo e in largo per l’isola.
Rispetto a Mykonos, Naxos è più grande, con un paesaggio più variegato e più verde e offre quindi maggiori possibilità di visitare l’interno. E’ sicuramente meno mondana, meno turistica, e lo si scopre dal fatto che nei villaggi dell’interno quasi nessuno conosce l’inglese, ma è più autentica, più affascinante. Qui si coglie l’autentico spirito greco, il grande senso di ospitalità non necessariamente legato al business, il desiderio di collaborare e rendere più piacevole il soggiorno del turista (e io l’ho potuto sperimentare avendo avuto qualche problema di salute).
Addirittura, di ritorno dal mare, spesso trovavamo in casa qualche omaggio: frutta, dolci, ortaggi, vino).
Il capoluogo, che anche qui si chiama Hora, è una vivace cittadina sovrastata dal Kastro, che è la parte alta, con vicoletti e passaggetti che richiamano molto l’urbanistica medievale, e infatti un tempo qui risiedevano i cattolici veneziani. Dappertutto bar, taverne, negozietti di artigianato, souvenir, ma anche belle gioiellerie con prezzi sicuramente più bassi rispetto a Mykonos.
Molto animato anche il lungomare, fiancheggiato anche questo da bar, ristoranti e negozietti aperti fino a notte, dove il passeggio è continuo e dove abbiamo avuto la fortuna di assistere anche ad una rappresentazione folkloristica.
Anche qui spiagge a perdita d’occhio: immediatamente a Sud di Hora, sulla costa sud occidentale dell’isola, dopo Agios Prokopios, che è la più vicina al capoluogo e quindi la più affollata, si susseguono Agia Ana e quindi la Plaka, una lunga striscia di sabbia bianchissima con zone a volte attrezzate a volte no, dove il fitto di un ombrellone e due lettini è ancora più conveniente rispetto a Mykonos. Alla fine della Plaka il Capo Mikri Vigla, dove il vento soffia continuo, paradiso degli amanti del windsurf. Segnalo in modo particolare un piccolo porticciolo in località Agia Ana, dove l’acqua è trasparente nonostante siano ormeggiate alcune barche, e dove il proprietario di un bar ristorante immediatamente a ridosso della spiaggia offre gratuitamente tutti i servizi (ombrellone etc.) in cambio di una anche piccola consumazione. Da Agia Ana in giù la strada asfaltata si interrompe, ma è possibile proseguire su una stradina sterrata che costeggia la spiaggia.
All’interno abbiamo fatto alcune interessanti escursioni: più di tutti ci è piaciuto il paesino di Apiranthos, caratterizzato da vie lastricate di marmo fiancheggiate da negozietti di artigianato locale che espongono la loro merce all’esterno creando vivaci macchie di colore. Molti muri sono ricoperti da scritte che esprimono la passione politica che anima gli abitanti.
A breve distanza il villaggio di Halki, esaltato dalla nostra guida ma che in realtà si è rivelato molto deludente se non fosse per la visita all’antica Distilleria Vallindras che produce il famoso kitron.
Sempre nell’interno, un po’ più a Sud, il Tempio di Demetra, sperduto nella campagna, che è stato difficile da raggiungere , ma ci ha ripagato con il fascino delle sue bianche colonne. Risalendo verso Nord, abbiamo visitato Panagia Drosiani, una delle chiese più antiche e più importanti della Grecia, costituita da un insieme di cappelle simili a grotte decorate con antichissimi affreschi che purtroppo versano in pessime condizioni.
Ultima località da segnalare Apollonas, lungo la costa settentrionale, la cui attrattiva principale è un enorme kouros del VII sec. a.C. adagiato per terra sul fianco di una collina.
Il nostro soggiorno in quest’isola è stato veramente indimenticabile per tutto ciò che ci ha offerto sul piano paesaggistico e umano; siamo partiti portando nel nostro cuore il ricordo indelebile di un mare incredibilmente azzurro e dei tramonti sul Tempio di Apollo.