Due settimane in Sicilia, tour tra le grandi bellezze dell’Isola Bella del Mediterraneo

Due settimane tra storia e paradisi naturali incontaminati della Sicilia
Scritto da: Giramondo
due settimane in sicilia, tour tra le grandi bellezze dell'isola bella del mediterraneo
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Finalmente dopo un anno di duro lavoro si avvicinano le vacanze estive e soprattutto la prima vacanza con la mia cagnolina. Dove andare? Dopo aver ragionato su diverse mete europee decidiamo di restare nel nostro splendido Paese e di visitare la Sicilia. Primo problema: come raggiungerla? In aereo è difficile con un cane di taglia media e molto stressante per lei, in traghetto il viaggio è molto lungo e le cabine PET hanno spesso prezzi elevati. Quindi ci armiamo di coraggio e affrontiamo il viaggio in auto che ci porterà a percorrere in 13 ore 1174km.

Primo giorno: Taormina e Acitrezza

taormina

Partiamo nel tardo pomeriggio e affrontiamo il lungo viaggio di notte per evitare code in autostrada e l’afa di questa calda estate. Il viaggio procede bene con qualche sosta per cenare e riposare un pochino quando la stanchezza si fa sentire. Finalmente intorno alle 08:00 del mattino raggiungiamo Villa San Giovanni per imbarcarci sul traghetto che attraversa lo stretto di Messina già muniti di biglietto che abbiamo acquistato in area di servizio lungo l’autostrada per risparmiare tempo. La fortuna ci assiste, nessuna fila all’imbarco, pratiche burocratiche veloci e in poco tempo ci troviamo sul traghetto in direzione Messina. La traversata è breve, circa 20 minuti, e ci catapulta in terra sicula. Dopo qualche difficoltà allo sbarco per via del traffico caotico di Messina, ci dirigiamo subito verso Taormina che raggiungiamo in circa 40 minuti. Lanciamo l’auto in uno dei grossi parcheggi a pagamento in prossimità della città servito da una navetta che in pochi minuti ci porta all’ingresso di Taormina, in Piazza San Pancrazio. Un servizio davvero efficiente e puntuale! Oltrepassata Porta Messina, percorriamo Via Umberto I fino a raggiungere Piazza IX Aprile con la sua meravigliosa terrazza affacciata sull’Etna. Le stradine di Taormina sono affascinanti e in poco di accorgiamo di vagare senza meta cercando di catturare ogni dettaglio con i nostri occhi (e con la macchina fotografica!). Ci fermiamo a mangiare in un piccolo locale in paese molto affollato ma con servizio rapido: finalmente i miei primi arancini, superlativi! Dopo pranzo comincia a scendere una fine pioggerellina per cui ci affrettiamo a raggiungere il famoso Teatro Greco che visitiamo insieme alla nostra cagnolina. Che dire? Una meraviglia! Purtroppo però il tempo è tiranno e dobbiamo raggiungere entro sera Siracusa dove abbiamo prenotato l’alloggio, per cui ripresa l’auto, si riparte, ma prima dobbiamo fare ancora una tappa: le Gole dell’Alcantara, che distano solo 30 minuti. Purtroppo però quando abbiamo raggiunto il sito ci hanno detto che era stato chiuso per questioni di sicurezza a causa dell’innalzamento del livello dell’acqua, per cui un po’ delusi ci rimettiamo in viaggio per arrivare a Siracusa. Lungo la strada ci fermiamo nel piccola paese di Acitrezza dove ammiriamo uno splendido tramonto tra i Faraglioni dei Ciclopi e ci concediamo una frittura mista di pesce e sarde beccafico davvero ottimi. Arrivati in albergo siamo sfiniti, si dorme per recuperare le energie per le avventure di domani!

Secondo giorno: Siracusa e Spiaggia Santa Maria del Focallo

siracusa

Eccoci arrivati al secondo giorno della nostra vacanza on the road che ci porterà a scoprire questa meravigliosa isola. Oggi abbiamo in programma di visitare la città di Siracusa e in particolare il suo centro storico, l’Isola di Ortigia. Con una breve passeggiata di 10 minuti raggiungiamo la prima tappa della giornata, il Parco Archeologico della Neapolis che è possibile visitare con la nostra bimba a 4 zampe. La visita dura circa 90 minuti e si svolge su un sentiero di terra battuta che conduce tra gli altri alla Grotta dei Cordari, al teatro greco e all’impressionante Orecchio di Dioniso, una cavità immensa scavata nella roccia così chiamata perchè dotata di un’acustica impressionante che permetteva addirittura di ascoltare i bisbigli dei prigionieri nelle carceri. Il sito ci è piaciuto molto, ricco di storia e con reperti ben conservati, purtroppo però la visita libera è un po’ ostacolata dalla scarsa segnalazione dei sentieri per cui ci siamo spesso persi all’interno del sito, inoltre è completamente esposto al sole per cui, anche se l’abbiamo visitato la mattina presto, il caldo si è fatto sentire. Terminata la visita, in auto abbiamo raggiunto l’Isola di Ortigia dove si possono ammirare i resti del Tempio di Apollo, la Fontana di Diana e il Castello di Maniace con il suo panorama spettacolare. Tra le vie del centro storico si svolge tutti i giorni, eccetto la domenica, il mercato alimentare dove si può pranzare con i prodotti locali. Lo consiglio sia per la qualità del cibo sia perchè rappresenta uno spaccato della quotidianità locale. Nel primo pomeriggio, su indicazione del gestore dell’albergo, raggiungiamo la Spiaggia di Santa Maria del Focallo, una lunga striscia di sabbia dorata e fine, ricca di piccole dune. Per fortuna non l’abbiamo trovata affollata e abbiamo trascorso un pomeriggio molto rilassante con il primo bagno in questo mare azzurro e cristallino.

Terzo giorno: Escursione sul Vulcano Etna

etna

Finalmente è arrivato il giorno che tanto aspettavamo, l’escursione sul Vulcano Etna. Il giorno del nostro arrivo lo avevamo ammirato lungo la strada, ma trovarsi al suo cospetto è tutta un’altra cosa. Da Siracusa ci vuole circa un’ora e mezzo per raggiungere il Rifugio Sapienza da cui partono le visite guidate; avevamo prenotato con qualche settimana di anticipo per ottenere la possibilità di salire con il cane. L’escursione non è propriamente economica, ma ne vale assolutamente la pena! Ritrovo alle ore 09:00 per sbrigare le pratiche burocratiche, indossare il caschetto protettivo, e acquistare il biglietto per la funivia che ci avrebbe portato a quota 2500m s.l.m. Da qui abbiamo iniziato il trekking per raggiungere la sommità del vulcano. Devo ammettere che non è semplice arrivare in cima, soprattutto se non si è ben allenati, perchè camminare in salita su un terreno quasi sabbioso è molto faticoso. Ma dopo un paio d’ore finalmente raggiungiamo la tanta agognata cima accompagnati dalla nostra guida. Qui il vento è molto forte ma lo spettacolo è indescrivibile. Nel tratto più in alto il terreno sprigionava talmente tanto calore che quando la guida ha appoggiato un pezzo di carta a terra, questo ha preso letteralmente fuoco. Forse sarò ripetitiva, ma la natura riesce sempre a lasciarmi senza parole. Da qui inizia la discesa che è stata particolarmente diventante, perchè a causa della conformazione del suolo, nei tratti più ripidi, si scivola molto quindi la miglior tecnica di discesa è quella di far finta di sciare ma con gli scarponi ai piedi. Non nascondo che molti del gruppo sono scesi rotolando in maniera molto divertente. Abbiamo così raggiunto di nuovo la stazione della funivia e anche questa giornata indimenticabile è finita.

Quarto giorno: Spiaggia Punta Cirica

Anche questa giornata si prospetta interessante, ma rimaniamo subito un pò delusi. Abbiamo raggiunto la Cavagrande del Cassibile percorrendo una stradina sterrata molto stretta con l’obiettivo di raggiungere il canyon e lUruvu Tunnu caratterizzato da una serie di laghetti naturali dove è permessa la balneazione. Purtroppo all’ingresso del sentiero nel bosco abbiamo trovato una guardiola dove ci è stato detto che il cane non poteva accedere per non creare disturbo alle persone già presenti. Un pò delusi, ma come sempre rispettosi siamo tornati indietro senza visitare il sito naturalistico. Per cui ci siamo diretti verso Ispica raggiungendo la meravigliosa spiaggia di Punta Cirica, una caletta sabbiosa e sconosciuta al turismo di massa immersa nella natura.

Quinto giorno: Portopalo di Capo Passero

È giunto il momento di lasciare la costa orientale della Sicilia e proseguire il nostro viaggio lungo le sponde meridionali. La destinazione di oggi è Agrigento, dove abbiamo soggiornato due notti, ma questo è solo il punto di arrivo perchè prima vogliamo raggiungere Portopalo di Capo Passero, all’estremità meridionale dell’isola. Qui è possibile ammirare la Spiaggia dei Due Mari, dove Mar Ionio e Mar Mediterraneo incrociano le loro acque. Dopo aver ammirato questo fenomeno naturale ci siamo diretti verso Pachino dove abbiamo trascorso la giornata nella Spiaggia delle Formiche, costituita da alcune calette sabbiose appartate per una giornata all’insegna del relax. Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto Agrigento.

Sesto giorno: Realmonte e Agrigento

agrigento

Oggi ci aspetta una giornata impegnativa. Raggiungiamo subito la località Realmonte dove troviamo la Spiaggia Le Pergole, anche questa spiaggia è un pò isolata e lontana dal turismo di massa. Non molto grande, sabbiosa e con un mare spettacolare. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo in auto la famosissima Scala dei Turchi, così da ammirarla nell’ora del tramonto. Quando ormai si è fatto buio, lasciamo a malincuore quella meraviglia per raggiungere la Valle dei Templi. La visita dura circa 2 ore, i templi sono ben conservati e maestosi, il percorso ben segnalato. La visita serale ci ha permesso di ammirare i templi illuminati contro il cielo stellato e di sfuggire all’afa del giorno.

Settimo giorno: Spiaggia Foce del Fiume Platani e Capo Bianco

Lasciamo Agrigento per muoverci verso Sciacca, la nostra prossima tappa. Lungo la strada ci fermiamo a Cattolica Eraclea dove si trova una piccola area archeologica dalla quale parte un sentiero sterrato che in circa mezz’oretta a piedi conduce alla Spiaggia Foce del Fiume Platani. Qui la natura è la padrona assoluta, una spiaggia chilometrica di soffice sabbia bianca ideale per chi cerca pace e tranquillità. Purtroppo il mare era molto mosso, tanto da impedirci di fare il bagno e il costante vento proveniente da sud ci ha spinti a spostarci dopo qualche ora. Per cui abbiamo raggiunto la vicina Spiaggia di Capo Bianco, protetta dall’alta scogliera, dove il mare era calmo e il vento appena accennato.

Ottavo giorno: Riserva Orientata Foce del Fiume Belice e Selinute

Anche oggi mare, per cui di buon’ora raggiungiamo la Riserva Orientata Foce del Fiume Belice e dopo esserci incamminati seguendo il corso dei binari della vecchia ferrovia, abbiamo raggiunto la Spiaggia dell’Asinello, la zona più incontaminata del litorale formata da piccole calette di sabbia dorata. Dopo il tramonto arriviamo a Selinunte dove visitiamo in notturna il Parco Archeologico. Sicuramente più contenuto e meno maestoso della Valle dei Templi di Agrigento, ma comunque interessante e ben conservato.

Nono giorno: Erice, Segesta e Monreale

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Lasciata Sciacca, partiamo in direzione Trapani per visitare la meravigliosa Erice. Purtroppo la funivia l’abbiamo trovata chiusa a causa del vento, per cui siamo saliti fino alla cittadina arroccata in auto. I parcheggi ad Erice non sono moltissimi e soprattutto tutti a pagamento, ma la cittadina è meravigliosa. Ci siamo concessi un paio d’ore per girare tra le sue stradine senza meta fino al Giardino del Balio, luogo incantevole che offre panorami mozzafiato. Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto il Tempio di Segesta. Il sito archeologico è diviso in due parti: il Tempio, facilmente raggiungibile a piedi ed il Teatro, arroccato in cima ad una collinetta. Per raggiungere quest’ultimo è disponibile un servizio pullman (pagando un sovraprezzo sul biglietto di ingresso) a cui è però vietato l’ingresso ai cani. Per cui, armati di pazienza e coraggio siamo saliti a piedi. Il sito è ovviamente bello e ben conservato ma, sarà stato per il caldo o per la fatica immensa ad arrivare in cima, non ci ha entusiasmato così tanto. A questo punto non ci resta che proseguire verso Palermo, fermandoci pria nella vicina Monreale per visitare il meraviglioso Duomo con i suoi spettacolari mosaici.

Decimo giorno: Cefalù

cefalù

Stamattina decidiamo di visitare la vicina Cefalù che da Palermo dista circa un’oretta di macchina. Sarà perchè è domenica, sarà perchè è semplicemente Cefalù ma il parcheggio si è rivelato molto complicato, anche se alla fine siamo riusciti a trovare un buchino. La cittadina è molto bella; abbiamo passeggiato sul lungomare, visitato il lavatoio medievale e il Duomo. Infine ci siamo concessi una buonissima brioches con gelato in uno dei tanti bar davanti al Duomo. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto la vicina Spiaggia dei Settefrati, una lunga e sottile striscia di sabbia. La spiaggia si raggiunge percorrendo una stradina sterrata per circa 15minuti. All’uscita del sentiero la spiaggia era un pò affollata ma verso l’estremità si presentava semi-deserta. Attenzione all’ingresso in acqua perchè sono presenti scogli piatti scivolosi.

Undicesimo giorno: Palermo

palermo

Oggi ci dedichiamo alla visita della bellissima Palermo. Alla mattina raggiungiamo a piedi con una passeggiata di circa 20 minuti le Catacombe dei Cappuccini, un luogo surreale che ospita centinaia di corpi mummificati; anche se sembra un pò macabro, in realtà siamo rimasti colpiti dalle storie che questo luogo racconta e dal lento trascorrere del tempo che qui sembra quasi essersi fermato. Raggiungiamo poi il centro storico per visitare il Palazzo dei Normanni e la splendida Cappella Palatina, ma dopo una coda infinita scopriamo che ai cani non è permesso entrare e che la visita dura un paio di ore, per cui non ce la siamo sentita di visitare il palazzo alternandoci e abbiamo rinunciato a malincuore. Pochi passi e la Cattedrale ci si staglia davanti, immensa, meravigliosa. Entriamo, saliamo sui tetti: si vede tutta Palermo! Bellissima. Per pranzo ci siamo recati al famoso Mercato Ballarò dove abbiamo mangiato dello squisito pesce fresco cotto sul momento. Nel pomeriggio dopo aver girovagato in lungo e in largo per le strade del centro, raggiungiamo il Parco del Foro Italico dove ci gustiamo un’ottima granita prima di rientrare in albergo.

Dodicesimo giorno: Castello di Caccamo, Spiaggia del Bue e partenza per le Eolie

È ora di lasciare Palermo e di raggiungere Milazzo per imbarcarci per le Isole Eolie. Il nostro itinerario avrebbe previsto tre tappe: Vulcano, Lipari e Stromboli. Purtroppo a causa dell’alluvione che ha colpito da poche settimane Stromboli, la situazione sull’isola non era delle migliori ed i sentieri per salire sul vulcano non erano percorribili, per cui abbiamo deciso di non raggiungerla. Ma è ancora presto per pensarci. Il traghetto per Vulcano parte alle 19.30 e abbiamo tutta la giornata che ci aspetta. Partiamo da Palermo in direzione Caccamo con l’intenzione di visitare il bellissimo castello medievale. Non ce ne siamo pentiti. Il sito è ben tenuto ed i panorami meravigliosi. Dopo un pranzo veloce nella piazzetta del paese con panelle e arancini, partiamo in direzione Gioiosa Marea per rilassarci qualche ora nella bella Spiaggia del Bue. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Milazzo, lasciamo l’auto nel parcheggio custodito a pagamento e ci imbarchiamo puntuali per Vulcano. La traversata dura 45 minuti e giunti al porto la navetta del nostro hotel è pronta a portarci nel nostro alloggio.

Tredicesimo giorno: Vulcano

Purtroppo il tempo a nostra disposizione non è molto e trascorriamo solo un giorno in questa bellissima isola. Vulcano è piccola e si gira a piedi rapidamente, alcune spiaggie possono essere raggiunte con comodi taxi-boat. Vicino al porticciolo c’è la possibilità di andare alla Pozza dei Fanghi e con una passeggiata di un’oretta si può raggiungere il cratere del Vulcano. Noi abbiamo optato per una giornata tranquilla al mare nella Spiaggia Sabbie Nere, vicino al porto, che non abbiamo trovato affollata. La sua caratteristica è proprio la sabbia nera di origine vulcanica. La sera ci aspetta un altro traghetto per raggiungere Lipari con una traversata di soli 10minuti.

Quattordicesimo giorno: Lipari

L’Isola di Lipari è molto più sviluppata da un punto di vista turistico rispetto a Vulcano. Abbiamo trovato infatti un bel centro cittadino, ricco di negozietti, ristoranti, gelaterie e agenzie turistiche: erano tantissime. Perciò ci facciamo precedere dalla voglia di partecipare ad un tour serale per vedere la vicina Stromboli dal mare e ammirare la Sciarra del Fuoco. Purtroppo però non abbiamo trovato neanche un’agenzia disposta, anche pagando il biglietto intero, a far imbarcare il nostro cane: alcuni perchè avevano bambini a bordo, alcuni per politica aziendale, alcuni perchè avevano già altri cani previsti sulla barca e altri ancora per paura che un cane di taglia media potesse rubare un posto a sedere a una persona. Le scuse sono state molte purtroppo, per cui abbiamo a malincuore rinunciato all’escursione e abbiamo raggiunto una spiaggetta dall’altra parte dell’isola per cercare un po’ di tranquillità.

Quindicesimo giorno: partenza

Lasciamo Lipari con il traghetto delle 08.30 e in poco più di un’oretta siamo a Milazzo. Ritiriamo l’auto dal parcheggio e decidiamo di imbarcarci subito a Messina che raggiungiamo in circa 40minuti. Il biglietto per il traghetto era lo stesso dell’andata, quindi le pratiche burocratiche si sono rivelate rapide, ma stavolta abbiamo trovato un pò di coda. La fortuna ci ha assistito anche oggi perchè siamo stati gli ultimi imbarcati sul traghetto in partenza, evitando di dover attendere sotto il sole per altri 40 minuti! Raggiunta Villa San Giovanni cominciamo a risalire la Calabria per toglierci qualche chilometro del viaggio si ritorno. Abbiamo deciso di fermarci lungo la Costa degli Dei, in una bella spiaggia di sabbia poco frequentata per riposare e prepararci ad attraversare nuovamente l’Italia per tornare a casa.

Conclusioni

Queste due settimane sono state meravigliose e mi sento di dire che la Sicilia è una terra splendida e molto ospitale. Anche per coloro che come me hanno un compagno a quattro zampe, consiglio la Sicilia come meta per una vacanza insieme. Certo abbiamo dovuto fare qualche rinuncia perchè i cani purtroppo non hanno accesso ovunque, ma non ci è pesato e comunque nel complesso la Sicilia è una regione dog-friendly. I lati negativi sono stati pochi, le città sono spesso sporche con cumuli di spazzatura ai lati delle strade e a volte le indicazioni non proprio precise. Le spiagge che abbiamo visitato invece le ho trovate molto belle, pulite e poco affollate cosa che per persone come noi che amano la natura è fondamentale. Mi sento di consigliare questo itinerario a tutti coloro che amano l’arte e la natura, gli angoli incontaminati, le calette poco frequentate, la tranquillità e la possibilità di condividere le proprie emozioni con il proprio cane.

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palermo

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