Due romagnoli in terra di vichinghi

È sempre difficile partire per un viaggio con Silvia, ma quando finalmente si parte… che sollievo. Quasi ogni anno, salvo qualche eccezione, io e la mia ragazza ci concediamo un viaggio di quelli in cui sai quando parti e quando torni (anche perché un volo dovremo pure prenotarlo) ma non sai quello che farai… Stavolta la meta prescelta è la...
Scritto da: Mauri217
due romagnoli in terra di vichinghi
Partenza il: 08/08/2007
Ritorno il: 24/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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È sempre difficile partire per un viaggio con Silvia, ma quando finalmente si parte… che sollievo.

Quasi ogni anno, salvo qualche eccezione, io e la mia ragazza ci concediamo un viaggio di quelli in cui sai quando parti e quando torni (anche perché un volo dovremo pure prenotarlo) ma non sai quello che farai… Stavolta la meta prescelta è la Svezia, paese nordico che nel nostro immaginario è l’esempio di come una società civile e moderna dovrebbe essere organizzata. Ci deluderà o ci piacerà? E cosa dire poi della sua natura, dei laghi, dei boschi… e cosa dire poi delle sue città, Stoccolma.. Goteborg ecc… Ci siamo muniti di ben due guide, “Lonely planet” e “Rough Guide”, entrambe molto valide e già più volte sperimentate per altri viaggi. Unici bagagli due zaini, comodi per spostamenti e mezzi pubblici e… partiamo.

Giovedì 09 agosto Sono stanco, ho i piedi stanchi e la gola secca. Il primo giorno a Stoccolma è passato. Oggi per gioco abbiamo provato a definire la città con le sensazioni che ci ha dato in questo primo giorno. Stoccolma è risultata essere: grigia, umida (o bagnata che dir si voglia) e rilassata.

Ieri notte scendendo dall’aereo abbiamo avuto una piacevole sorpresa, la temperatura di Stoccolma è piuttosto alta, molto simile a quella a cui siamo abituati noi in estate e, inaspettatamente, molto più umida.

Il primo giorno lo dedichiamo alla conoscenza della città e dei suoi comodissimi mezzi pubblici. Grazie alla prenotazione dell’hotel fatta da internet (www.Stoccolma.Com) abbiamo potuto usufruire del pacchetto “Stoccolma à la carte” che, oltre all’hotel, fornisce appunto questa “Carte”che dà libero accesso ai mezzi pubblici (bus, metro e alcuni treni locali che qui sono molto chiari e puntuali) e a molti castelli e musei.

Inoltre la carta dà la possibilità di fare innumerevoli escursioni in battello sia verso il lago Malaren (si scriverebbe Mälaren ma per comodità ometterò quelle vocali particolari che in Svedese sono essenziali ma che sono solo in grado di confondere un italiano) che verso l’arcipelago. Stoccolma, infatti, si è sviluppata proprio nel punto in cui le acque dolci del lago incontrano quelle salate del mar Baltico e si estende su varie isole tutte collegate tra loro da diversi ponti.

Con un bellissimo battello a vapore restaurato, del secolo diciannovesimo, andiamo alla residenza della famiglia reale di Svezia, il castello di Drottingholms con un viaggio molto piacevole di 50 minuti sul lago.

La residenza è bella, approfittiamo di una delle tante visite guidate in inglese che si trovano durante la giornata. Tali visite sono, scopriremo poi, piuttosto comuni in Svezia e non hanno quasi mai costi aggiuntivi, le guide inoltre si vestono con costumi dell’epoca e la cosa è veramente bella.

Ci accompagna un ragazzotto con qualche chilo di troppo e un paio di brufoli ma molto, molto simpatico e con un bellissimo accento inglese (che invidia…).

Dietro alla residenza reale è d’obbligo una passeggiata per i bellissimi giardini all’inglese oltre i quali si estende un enorme parco.

Carino anche il teatro che si trova a fianco del castello, questo visitabile solo accompagnati da guide. Sta cominciando a piovere e quindi ci infiliamo nel teatro con la prima visita guidata disponibile, iella maledetta, è in francese. Naturalmente Silvia (che conosce molto bene questo idioma) segue la storia, vita morte e miracoli del teatro e a me traduce cose tipo.. “questa stanza, dice la guida, è molto importante ma… Adesso fammi sentire sennò perdo il filo!”.

Ritorniamo in autobus e metro anche se saremmo potuti ritornare in battello… avevamo fretta! Venendo dal centro, un ponte collega Djugarden (bel parco cittadino su una delle isole) alla città stessa. “Da Fiore” è un ristorante italiano a sinistra del ponte. Gode di una vista molto bella sul lago e la cucina non è male ma un tantino salata (e non per il sale..) comunque cena in un contesto sicuramente originale.. Comincia bene la vacanza! Per andare a Djugarden, è un must prendere il tram d’epoca restaurato della linea sette che parte ogni 15-20 minuti dalla Piazza Normalmstorg. Prima di partire tutti i controllori (anch’essi rigorosamente in abbigliamento d’epoca con anche il borsello portasoldi in pelle usata di almeno 80 anni) suonano un campanellino per avvisare il conducente che è tutto ok. Bellissimi i comandi elettrici del tram, a manovella! Possiamo noi amanti del retrò rinunciare a questa chicca? Domenica 12 agosto È un peccato che ci sia la nebbia. Il nostro traghetto sta attraversando silenzioso l’arcipelago di Stoccolma. Il mare è piatto ma la giornata non è delle migliori. Arriveremo a Visby sull’isola di Gotland in poco più di tre ore.

In questi giorni abbiamo navigato spesso anche approfittando dei tour inclusi nel pacchetto di cui ho gia parlato che danno la possibilità di vedere qualcosa di diverso dai soliti itinerari turistici. Venerdì ad esempio ci siamo infilati su di un battello in direzione Birka, una delle isole del lago Malaren.

A parte il bel viaggio, sull’isola una guida carinissima in abbigliamento vichingo (bionda, alta, occhi azzurri, capelli lunghi legati in una lunga coda e una leggera balbuzie che … Ogni tanto un richiamo all’ordine da parte di Silvia era giustificato!!) ci ha mostrato l’isola importantissima per gli storici in quanto è stata un importante sito vichingo nel periodo che va dal 790 al 970 DC circa. Sull’isola vi sono ancora riconoscibili un migliaio di sepolture e resti di antiche mura o fortificazioni.

Ma gli svedesi sono andati ben oltre, hanno ricostruito 4-5 capanne immaginando come potevano essere quelle originali (di rami intrecciati e fango) e vi hanno allestito qualche bancarella di artigianato vichingo produzione 2007. Bè, questa se la potevano risparmiare! Sull’isola si possono fare anche delle belle camminate, evitando però i residui della digestione delle pecore che, in estate, trovano la verde tenera erba di Svezia molto appetibile e di conseguenza hanno la tendenza a concimare tanto… Ieri invece la giornata (bellissima, calda e con un sole magnifico finalmente!) è stata dedicata per intero a Stoccolma town cominciando con un bel giro per il parco di Skansen.

Questo è un enorme parco all’aperto in cui sono state letteralmente portate molte case dei secoli scorsi. È stato ricostruito addirittura un villaggio del 1700-1800 svedese con tutte le sue attività artigianali, case patronali e chiese tutte rigorosamente d’epoca. Decine di svedesi in abbigliamento tipico accolgono il visitatore nei loro negozi e botteghe pronti a spiegare i vari meccanismi, le varie parti delle case ecc. Bello ma enorme, ci si perde.

In un altro lato del parco c’è lo zoo che va bene per i più piccoli ma che io odio e Silvia più di me.

Usciamo dal parco ed è gia pomeriggio. Ci tuffiamo nella zona a sud di Stoccolma “Soderman”. È sabato, in questo quartiere residenziale una folla incredibile di persone riempie tavoli e sedie di numerosi bar all’aperto con una calma per noi innaturale e birra a fiumi (che l’una sia la conseguenza dell’altra?).

Ipotesi: Sarà mica che agli svedesi piaccia passare il fine settimana tranquilli, seduti al bar a chiacchierare davanti a qualche litrozzo di birra? Inattivi ma rilassati? Brilli ma felici? Mah.. Vedremo! Adesso comunque siamo in direzione Visby, la capitale dell’isola di Gotland, la più grande di Svezia. Apprendiamo dalle guide che Visby è un paesino molto bello, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità per la sua cinta muraria medioevale praticamente intatta, la grande quantità di edifici storici e le sue strade strette rimaste uguali per secoli.

Arriviamo in città nel primo pomeriggio e ci mettiamo subito alla ricerca di un Hotel o un ostello liberi ma… tutto prenotato e solo qualche camera libera a prezzi da capogiro? Mah.. E tutta questa gente vestita come se fossimo nel 1300 con il cellulare Nokia ultimo modello in mano? Stai a vedere che siamo capitati durante la famosa settimana medioevale di cui tanto avevamo letto sulle guide..

In effetti, è l’ultimo giorno di festa e mi sembra che ci sia tanta euforia in giro. Comunque noi siamo ancora senza loculo, ultima possibilità, ci rechiamo presso l’ufficio della Gotlands Resort per chiedere disponibilità di camere in affitto presso privati. La cosa potrebbe essere anche piacevole perché, oltre al prezzo decisamente più basso rispetto agli hotel, ci consentirebbe anche di immergerci nello stile di vita Svedese. La camera più vicina al centro però dista circa un chilometro e mezzo. Ok e speriamo bene.

La famiglia che ci accoglie è decisamente particolare, solo lui e lei. Lei con qualche problema fisico difficile da descrivere, lui con il tipico panciotto da birra svedese e appassionato di tennis.

La camera.. È in cantina!! Però è carina, colorata, calda, con bagno privato e possibilità di usufruire di un cucinotto… ma è in cantina!! Martedì 14 agosto La guida dice: il mezzo ideale per visitare l’isola è la bicicletta… bicicletta? Ma se sarà lunga 130 chilometri, e chi sono io? Noleggiamo uno scooter, tale Peugeot “Vivacity” mai visto prima, velocità di punta 45 Km/h che possono diventare 50 in discese prolungate.

Visby è bella ma Gotland è tutta da scoprire. Girovagando per l’isola visitiamo alcune bellissime chiesette medioevali con interni abbastanza spogli ma dall’architettura per noi decisamente insolita.

In una di queste chiese, su una parete, c’è una delle famose “pietre dipinte” dell’epoca vichinga. Queste pietre, per cui l’isola è rinomata, hanno dei disegni che possono essere più o meno astratti, con figure geometriche o raffiguranti imbarcazioni ed essere umani. Nel museo di Visby se ne possono vedere diverse ma.. Scoprirne una nel posto in cui riposa da secoli… Per strada si incontrano svariati cartelli che indicano la posizione in cui scavi archeologici hanno portato alla luce resti di abitazioni vichinghe o simili. Resti tuttora visibili e visitabili e che si trovano in genere in mezzo a pascoli di pecore o mucche. Non parliamo di come queste ultime si incuriosiscono vedendo due turisti solitari che attraversano il loro pascolo..

Arriviamo infine alle rovine del monastero di Roma, la guida lo descrive come un’antica chiesa in stile gotico in rovina molto suggestiva. Ma cosa sono quei capannoni attaccati al monastero? Ma chi è quel criminale che ha costruito così vicino a quella che poteva essere un’altra San Galgano? Orripilante, ce ne andiamo schifati. Il trabiccolo a due ruote oramai non ce la fa più e neanche noi. Si torna in camera.

Visby è molto bella, consiglio una visita al museo di storia dell’isola “Gotlands Fornsal” e una passeggiata lungo le mura, i giardini botanici e la spiaggia che si affaccia sul mar Baltico.

Consiglio anche vivamente un giro per le deserte stradine secondarie dell’isola che attraversano campi coltivati a grano e pinete lunghissime alla scoperta di chiesette di campagna o magari di spiaggette solitarie (in questi giorni il tempo è stato veramente bello e la temperatura molto simile a quella a cui siamo abituati in Italia, quindi anche una giornata in spiaggia e un tuffo nel mar Baltico sono eventualità da non escludere).

Aspetti negativi: Visby è molto, troppo turistica e molto, troppo cara.

Giovedì 16 agosto Il traghetto si allontana dall’isola di Gotland ma stavolta in direzione Oskarshamn, all’andata siamo invece partiti dal porto di Nynashamn vicino a Stoccolma.

Puntiamo in direzione della città di Kalmar. Su questa città le due guide sono discordi, la Rough la dice imperdibile mentre la Lonely non si spreca più di tanto, menziona soltanto il castello. Alloggiamo al “Lagprishotellet”, nome impronunciabile che dispone di camere sia tipo Ostello sia tipo Hotel. L’unica doppia disponibile è in hotel, ottime colazioni e personale molto cordiale lo rendono consigliabile, ma le camere sono veramente essenziali.

Ricordo che a differenza di come siamo abituati a pensare agli ostelli noi italiani, qui sono molto comuni e utilizzati spesso anche dalle famiglie. Gli ostelli dispongono quasi sempre di camere doppie e da 4-5 letti oltre alle classiche in camerata. L’unica differenza tra un ostello ed un hotel in Svezia sta, oltre che nel prezzo, nel fatto che in ostello non vengono fornite né lenzuola né asciugamani e alla fine del soggiorno ci si pulisce da soli la camera.

Kalmar è piccolo ma carino, un giorno è sufficiente per visitare sia lo Slott (castello) che il Lansmuseum, in pratica il museo della marineria. Quest’ultimo merita perché al secondo piano è allestita una mostra sulla Kronan, una nave da guerra affondata più di 300 anni fa e, all’epoca, una delle più grandi del mondo. I reperti portati alla luce da appena una decina di anni sono spettacolari e danno uno spaccato molto particolare di quella che poteva essere, all’epoca, la vita a bordo di una nave militare.

Il centro del paese è carino e ordinato, ha una bella chiesa, dei bei negozi con prezzi molto simili a quelli che si possono trovare da noi dove Silvia ha potuto curiosare un po’ e comprare alcune cosette.

Il castello anche, merita una visita. Si può usufruire (come al solito) di almeno due visite guidate al giorno in inglese. Questa è la terza volta che sfruttiamo questo servizio gratuito di guide in Svezia e, devo dire, tutte e tre le guide sono state molto brave e si vede che fanno questo lavoro con passione. Complimenti alle guide svedesi.

Ma… è ora di ripartire e adesso dove andiamo? A Sud nella regione dello Scania? A Nord e torniamo nei dintorni di Stoccolma? A Est sull’isola di Oland o a Ovest in direzione Goteborg? In realtà, come sempre avviene nei nostri viaggi, non abbiamo pianificato niente e decidiamo tutto sul momento in base a racconti di gente incontrata o a consigli delle guide ma questa volta… siamo proprio indecisi. Alla fine la scelta cade su Goteborg!!

Sabato 18 agosto Il treno da Kalmar a Goteborg costa 360 corone a testa (circa 40 €!!) ma è molto bello e puntuale.

Nota carina, ad un certo punto del viaggio, il capotreno fa un annuncio seguito da applauso generale. Abbiamo poi capito essere gli auguri di matrimonio ad una ragazza che stava festeggiando il suo addio al nubilato in treno. Con alcune amiche andava chiedendo alle persone che la ispiravano, di scrivere dei consigli di vita matrimoniale per lei su un diario personale… Naturalmente ha collaborato anche Silvia alla compilazione del diario… in ogni modo, saputo che siamo italiani, la futura sposa, molto simpatica, si è intrattenuta un po’ con noi a chiacchierare e a raccontarci dei suoi viaggi in Italia. Ancora tanti auguri per il tuo matrimonio! Alle 13.30, come promesso, siamo nella city (che in realtà tanto grande non è visto che ha meno di 500.000 abitanti).

Occorre adesso, come prima cosa, trovare un hotel. Giro di telefonate a quelli consigliati dalle guide (e che rientrano nel nostro budget) ma… tutto “fully booked”? All’ufficio informazioni ci dicono che non sarà facile trovare un alloggio ma… le guide non assicuravano che in estate e nei fine settimana gli hotel sono vuoti? Alla fine optiamo per un ostello della catena SVIF (molto comune in Svezia), il “Dalagarde Vandrarhem a circa 20 minuti di autobus dal centro. Ostello molto ben attrezzato ma con camere piccolissime.. Pazienza, per qualche giorno… La sera giro per la città alla scoperta dei suoi quartieri. Scopriamo con nostro stupore il motivo per cui è così difficile trovare una camera libera, in città c’è un’importante “festa della cultura” o qualcosa di simile. In diverse piazze vi sono stand che propongono cucina da vari paesi del mondo e spettacoli e concerti gratuiti.

C’è molto, moltissimo movimento in giro e anche svariati artisti di strada più o meno improvvisati probabilmente attirati qui dal festival.

Domenica 19 agosto Stamattina ci svegliamo con la voglia di visitare qualche isola dell’arcipelago. È sì, anche Goteborg come Stoccolma ha un enorme arcipelago di isole e isolette, in gran parte disabitate, sparse al largo della città. Le guide parlano dell’isola di Kopstadso come di un’isola da sogno. Questo ci basta, prendiamo il tram per il porto di Saltholmen da cui partono molto frequentemente i traghetti della compagnia dei trasporti locali e fanno scalo su molte isole dell’arcipelago.

In quindici minuti siamo a Kopstadso. Appena scesi dal traghetto, lungo la strada del piccolo porticciolo, ci sono qualche decina di carriole con il nome del proprietario scritto sopra. Questo infatti è l’unico mezzo di trasporto utilizzabile sull’isola per portare del materiale dal traghetto alle case. Di veicoli a motore non se ne parla proprio!! Kopstadso è molto verde e le poche case sono molto caratteristiche. Ci facciamo una passeggiata lungo un sentiero che attraversa l’isola ed in una mezz’oretta siamo dall’altra parte. Il sentiero sbuca su di una spiaggetta di una trentina di metri appena, di sabbia bianca.

La voglia di fare il bagno c’è ma manca il coraggio causa gran quantità di meduse e temperatura dell’acqua e dell’aria non proprio da riviera romagnola.

Domani partiremo e come di consueto, impressioni che Goteborg ci ha dato: è una città bella e molto vivibile, indicata e consigliata a chi è alla ricerca di vita e locali notturni.

Lunedì 20 agosto Oggi noleggiamo un’auto presso la Hertz della stazione ferroviaria di Goteborg con l’intenzione di tenerla per gli ultimi quattro giorni di vacanza. Scopriamo così una cosa importante, se si noleggia un’auto di piccola cilindrata per quattro giorni con l’intenzione di lasciarla in un’altra città il prezzo è di 4.400 corone (circa 500€) mentre se la si riporta nel punto in cui si ritira, il prezzo scende fino a 1500 corone (meno di 50€ al giorno). Quindi, consiglio per tutti, occhio a questo particolare se avete intenzione di noleggiare un’auto in Svezia.

Ci dirigiamo a Nord verso la costa del Boushland. Questa costa è rinomata per i suoi paesaggi e per i pittoreschi villaggi di pescatori con case rosse abbarbicate sulle rocce e piccoli porticcioli e fiordi e insenature e pascoli e…

Devo dire che la regione ci è subito piaciuta molto. Tra i tanti paesini e isole consigliate, noi ci dirigiamo verso Tanumshede, un posto noto per l’impressionante quantità di incisioni rupestri risalenti all’età del bronzo, presenti nell’area. Anche questa zona è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Visita al museo e a due siti archeologici piuttosto grandi, ci attardiamo e non c’è più nessuno. Siamo rimasti solo noi in mezzo al verde ad ammirare incisioni di 6-7 mila anni fa. Forse è questo il modo migliore per apprezzarle! Ma.. Dove dormiamo stanotte? Come si chiamava quel paesino di pescatori con case rosse ecc. Ecc.? Il paesino si chiama Smogen ed è quasi buio (ne approfitto per dire che in questa stagione, è quasi buio in Svezia alle 21.30 circa mentre in Italia quasi un’ora prima) quando, a pochi chilometri dal paese, vediamo sulla destra l’insegna di un camping. Avete un Bungalow? Ce l’hanno e allora… meritato riposo! Mercoledì 22 agosto Ieri risveglio con sorpresa nel bungalow, con la luce del sole scopriamo che il camping si trova alla fine di un fiordo ed è immerso nel tipico paesaggio roccioso della costa del Boushland con le mucche che pascolano alla ricerca dei pochi ciuffi di erba che spuntano tra i sassi e niente e nessuno attorno per chilometri. Posto incantato e incantevole (Camping Solviks), vivamente consigliato anche per la simpatia e la cordialità della signora che lo gestisce che ci racconta che ha un affetto particolare per l’Italia e gli italiani e si ferma volentieri a chiacchierare con noi.

Smogen è bello ma decisamente turistico. Tutto in paese sembra ruotare attorno al porticciolo e alla passerella in legno che lo fiancheggia e che si riempie di turisti da mezzogiorno in poi. Degne di nota sono le pescherie che ti vendono pesce fresco e, se si vuole, anche già cotto. Qui finalmente assaggio l’aringa marinata (piatto tipico delle coste svedesi) e mi abbuffo di gamberetti, eccezionali!! Mariestad è un paesino sulla riva Sud del lago Vanern (il terzo lago più grande d’Europa). Il paese in sé non è niente di speciale ma ci serve come punto di appoggio per visitare il Gotakanal e i dintorni. Alloggiamo all’ostello della SVIF che si trova in un’antica (o vecchia?) conceria in legno. La camera enorme, a sei letti tutta per noi causa bassa stagione (è si, in Svezia le scuole riaprono oggi!!), è decisamente comoda anche se il pavimento scricchiola un po’! Il Gotakanal, è un canale navigabile costruito tre secoli fa, che collega Goteborg con Stoccolma passando attraverso i vari laghi che si trovano in mezzo. Questo canale si snoda attraverso un paesaggio molto verde e tranquillo. Lungo tutto il canale, corre una pista ciclabile che noi decidiamo di percorrere per una decina di chilometri con bici a noleggio.

Bello il sistema di chiuse utilizzato per compensare il dislivello di circa 96 metri che c’è tra il lago Vanern e il Vilen. Belli anche i sistemi di ponti levatoi o mobili che si trovano lungo tutto il canale e bloccano il traffico (comunque molto scarso) ogni volta che una barchetta deve passare.

Occorre dire che noi, passeggiando in bici, siamo molto ma molto più veloci delle barche che si devono fermare ad ogni chiusa e fare tutta una serie di manovre per superarle. Avviso per gli amanti della navigazione: se decidete di percorrere questo canale in barca, armatevi di tanta pazienza! È pomeriggio quando riportiamo le bici e ci dirigiamo verso il castello definito “fiabesco” di Lacko. In effetti è bello, circondato per tre quarti dal lago, con torri rotonde e interni in grandissima parte originali risalenti al diciassettesimo secolo.

Pavimenti scricchiolanti, stupendi arredamenti, mobili in stile barocco e, ancora una volta, guide simpatiche fanno di questo castello una meta da non perdere.

Mercoledì 23 agosto Ma.. La vacanza sta finendo e dobbiamo ritornare ?! Abbiamo ancora un giorno e allora torniamo sulla costa del Boushland, ci fermiamo all’isola di Tjorn (poco a Nord di Goteborg) collegata alla terraferma con un ponte. Alloggiamo all’ostello di Ronnang e visita all’isoletta di Astol veramente minuscola con casette colorate abbarbicate sulle rocce, porticciolo ecc. L’isola però è troppo piccola per i nostri gusti e dopo due ore ce la siamo già girata tutta in lungo e in largo.

Giovedì 24 agosto Vacanza finita! Lasciamo l’auto a Goteborg e si riparte per tornare a casa. Morale sotto zero. È il momento di tirare le somme della vacanza e di elencare cosa ci è piaciuto e cosa no.

Ci è piaciuto: – La simpatia degli svedesi, alla faccia di chi dice che sono riservati, sono dei chiacchieroni e quando partono non si fermano più, per non parlare poi della loro bellezza, Silvia ha apprezzato gli uomini almeno quanto io ho apprezzato le donne! – Mezzi pubblici, piste ciclabili, stazioni dei treni ecc. Sono puliti, vivibili, puntuali e facili da prendere, tutte cose che ti invogliano a lasciare l’auto in garage.

– Le chiesette medioevali dell’isola di Gotland.

– La costa del Boushland con la luce della mattina.

– Le guide nei castelli e nei palazzi, tutte vestite in abbigliamento d’epoca e con molta passione per il loro lavoro.

– La voglia degli svedesi di stare all’aria aperta, ogni giornata di sole è un buon motivo per fare un picnic in un parco a piedi nudi. Sono decisamente rustici e un tantino selvaggi.

– Le pietre dipinte dell’isola di Gotland e le pietre runiche che si possono trovare un po’ dappertutto, si prova sempre un’emozione particolare quando si scoprono in un cimitero o sui muri di una chiesetta di campagna.

– I giardini pubblici e privati, sono tutti molto curati, verdi e soprattutto vivibili, fatti per le persone e non per essere ammirati.

Non ci è piaciuto: – Il prezzo, a volte esagerato, dei mezzi di trasporto svedesi.

– Il cibo svedese, difficile anche solo trovare ristoranti che propongono cucina tipica.

– Gamla Stan a Stoccolma, troppo turistica e affollata.

– La pulizia negli alberghi, ristoranti, bar ecc. Il loro concetto di pulizia è decisamente meno raffinato del nostro, e qui si ritorna al punto in cui si dice che sono un tantino selvaggi.

– Le meduse nell’acqua, soprattutto nei porti, sono tante, troppe.

Curiosità: – Bagni pubblici, si trovano dovunque, anche nei posti più impensati e, in genere, abbastanza puliti – I musei, sono dovunque. Gli svedesi sembra abbiano una vera mania per fare di tutto un museo. Viene da pensare che se vanno avanti di questo passo, tra cento anni ci saranno più musei che abitanti in Svezia.

Spero che il racconto vi sia piaciuto, se avete qualche domanda non esitate a contattarci all’indirizzo silvia_campana@yahoo.It.

Un saluto da Maurizio e Silvia.



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