Due intensi giorni portoghesi

Queste giornate passate in Portogallo sono state una sorta di parentesi all’interno di un viaggio in Spagna, il cui racconto è contenuto nella relativa sezione (“Vacanza da sogno in Spagna”). Lunedì 14 agosto 2006 Pagati i 256,80 € di hotel a Madrid, alle 9.45 siamo partiti alla volta di Lisbona. Colazione in un autogrill in provincia di...
Scritto da: Laycla2
due intensi giorni portoghesi
Partenza il: 14/08/2006
Ritorno il: 17/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Queste giornate passate in Portogallo sono state una sorta di parentesi all’interno di un viaggio in Spagna, il cui racconto è contenuto nella relativa sezione (“Vacanza da sogno in Spagna”).

Lunedì 14 agosto 2006 Pagati i 256,80 € di hotel a Madrid, alle 9.45 siamo partiti alla volta di Lisbona. Colazione in un autogrill in provincia di Toledo, spendendo 3,80 € per 2 caffé e due ciambelle glassate. Particolarità del bar-ristorante: i prosciutti appesi al soffitto, e dei maialini aperti, adagiati su vassoi, pronti per essere cotti. E tante (forse troppe…) salviette gettate a terra. Abbiamo poi ripreso il nostro viaggio, e dopo essere passati vicino ad una centrale nucleare, ci siamo fermati a Merida. Giretto per il centro e pranzo al “Horno Santa Eulalia” in Rambla Martir Santa Eulalia. Abbiamo ordinato due menù combinati con panino, peperonata, pezzo di torta, un litro e mezzo di acqua naturale: totale 16,00 € (per errore non ci hanno messo in conto l’acqua). Siamo tornati al parcheggio, dove per un’ora e mezza abbiamo pagato solo 1,00 €!!! Ripresa la strada, abbiamo passato il confine (orologio indietro di un’ora!) e siamo entrati in Portogallo, dove si nota subito una cosa: corrono molto più che in Spagna. Abbiamo fatto gasolio in autogrill, pagandolo 1,07 €/l (in Spagna mediamente 1,02 €/l). Poco prima di arrivare a Lisbona abbiamo pagato il pedaggio di 13,85 €, e attraverso il ponte “XXV aprile” (gratuito) siamo arrivati in città. Abbiamo quindi raggiunto l’albergo dove avevamo prenotato: hotel Alif in Campo Pequeno 51 (www.Hotelalif.Com). Alla reception un operatore parlava correttamente l’italiano. Siamo saliti nella nostra camera (817) all’ottavo piano, e abbiamo trovato anche qui la sorpresa: letti separati nonostante avessimo chiesto espressamente una “double room”. L’hotel ha un parcheggio sotterraneo, ma con pochi posti disponibili. Km percorsi: 2.

Martedì 15 agosto 2006 Come prima cosa, abbiamo acquistato il biglietto giornaliero ai mezzi pubblici che costa 3,80 € (per due giorni 7,10 €). Siamo andati al Monastero dei Jeronimos, aperto da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00 (entrata 4,50 €). Di domenica e nei giorni festivi dalle 10.00 alle 14.00 l’ingresso è gratuito (quindi, essendo Ferragosto, non abbiamo pagato nulla). Il monumento, dichiarato dall’UNESCO patrimonio culturale dell’umanità, è uno dei più belli e maestosi della città, e rappresenta un’autentica perla del manuelino, uno stile esclusivamente portoghese. All’interno gli spazi sono adibiti a museo. La chiesa di Santa Maria di Belem (ingresso gratuito) è un magnifico tempio a tre navate, rette da eleganti colonne che creano uno splendido doppio arco. Qui si trovano le tombe di Vasco da Gama e del poeta Luìs de Camoes. Sulla piazza antistante (Praca do Imperio) c’è un monumento moderno, sul quale si può salire (2,00 €) e godere di un bellissimo panorama. Una breve passeggiata e siamo arrivati alla Torre di Belem, altro bellissimo monumento manuelino. La torre è visitabile (3,50 €, domenica dalle 10.00 alle 14.00 è gratis) e si sale fino all’ultimo piano attraverso delle tortuose scale interne, dove spesso si rischia di rimanere imbottigliati. Nelle adiacenze c’erano molti venditori di pareo e occhiali, dalle facce non sempre raccomandabili, quindi occhio alle borse… Pranzo al Mc Donald’s nel Rossio, dove per due menù grandi abbiamo speso solo 9,00 €! Ci siamo poi dedicati alla visita della città. Abbiamo preso l’Elevador de Santa Justa, l’unico elevador verticale aperto al pubblico. Il biglietto costa 2,20 €, ma è possibile salirci gratuitamente grazie al biglietto giornaliero. In giro per la città ci sono altri elevadores, che però sono delle specie di teleferiche che risalgono strade molto ripide. Dopo aver mangiato due enormi gelati (spendendo solo 3,00 €), abbiamo visto le rovine della chiesa del Carmo, distrutta dal terremoto del 1775. Ci siamo diretti poi alla chiesa di Sao Roque, ma era chiusa. L’elevador de Gloria era chiuso per lavori, e quindi siamo ridiscesi nella parte bassa della città a piedi. Nel Chiado, elegante quartiere commerciale e residenziale, siamo entrati in un Centro Commerciale di 6 piani. In giro per la città abbiamo visto molti cani randagi e barboni. Veloce visita alla chiesa di Sant’Antonio e alla cattedrale, e poi siamo andati in Rua Martin Muniz, dove si trova il capolinea del famoso tram 28. Si può salire con il biglietto giornaliero (altrimenti si pagano 1,20 €). Si tratta di un piccolo tram, forse il più vecchio del mondo, che passa su una rete di binari larghi appena 90 cm, supera pendenze del 14,5%, passa in vicoli larghi appena 4 metri. Queste vetture, costruite nei primi anni del ‘900, sono state recentemente rimodernate per rispondere ad esigenze di affidabilità e sicurezza, ma mantengono però l’aspetto dei veicoli storici. Il tram 28 percorre tutto il quartiere dell’Alfama, sino ad arrivare in Graca. Abbiamo anche capito il significato del termine “portoghesi”: durante il tragitto, più di qualcuno si è attaccato al volo e ha scroccato il viaggio… Con la metropolitana siamo andati poi al Parco delle Nazioni, vasta area affacciata sul Tago che ha ospitato l’Expo del 1998. Abbiamo preso la teleferica (3,50 € solo andata), che per circa 1 km offre una bellissima vista sia sul parco che sul fiume. Siamo quindi arrivati alla torre “Vasco da Gama”, ma ormai era tardi e l’abbiamo trovata chiusa. Siamo quindi ritornati indietro a piedi, lungo un viale pieno di ristoranti e birrerie. Al Centro Commerciale “Vasco da Gama” abbiamo cenato al Mc Donald’s, spendendo sempre molto poco. Infine ritorno in hotel. Km percorsi: 13.

Mercoledì 16 agosto 2006 Dopo un’abbondante colazione, abbiamo imboccato l’autostrada A1 in direzione di Fatima, dove siamo arrivati per le 9.40. Pedaggio autostradale: 6,65 €. Noi abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio dietro il santuario. Gironzolavano molti zingari, quindi occhio… Fatima è una piccola parrocchia della diocesi di Leiria, a circa 120 km a nord di Lisbona. Abbiamo visto prima il santuario, con le tombe dei tre pastorelli, e poi siamo usciti sulla grande piazza antistante, dove si trova la cappella luogo dell’apparizione. A fianco c’è un enorme braciere che non si spegne mai, continuamente alimentato dalle candele riposte dai fedeli. In una chiesetta dall’altra parte della piazza in certe ore c’è la possibilità di ascoltare la Messa in italiano.

Ci siamo poi diretti verso Batalha per vedere il famoso Monastero. Le indicazioni stradali sono molto chiare. Purtroppo lungo la strada troviamo ben due incidenti. Notiamo che mediamente le auto sono abbastanza vecchie, ma la gente corre moltissimo. Arrivati in paese, lasciamo l’auto in un parcheggio gratuito. Conosciuto anche come il Monastero di S. Maria della Vittoria, il monumento risale al XIV secolo e rappresenta il primo esempio dell’arte manuelina. Come tutti i monasteri domenicani, è privo di campanile. L’entrata al monastero costa 4,50 € con orario 9.00-18.00. Domenica e festivi fino alle 14.00 entrata gratuita. Abbiamo poi puntato verso il Monastero di Alcobaca, seguendo le indicazioni per Lisbona. Anche in questo caso, abbiamo potuto parcheggiare gratuitamente. La Cattedrale, la più grande del Portogallo, ha un portale gotico e una facciata barocca, e all’interno tre navate lunghe 106 metri e alte 20. Nei due bracci del transetto sono posizionate le tombe di D. Pedro I e di Dona Ines de Castro, la cui vita è legata ad una sfortunata storia d’amore molto famosa in Portogallo. Le tombe sono una di fronte all’altra, in modo che quando i due amanti risorgeranno si potranno guardare negli occhi. Il Monastero è visitabile con orari 10.00-18.00 e l’ingresso costa 4,50 € (gratis domenica e festivi fino alle 14.00). Possibilità di biglietto cumulativo con il Convento du Cristo di Tomar (12,00 €). In una traversa della via pedonale ci siamo fermati a mangiare in un piccolo ristorantino. Abbiamo ordinato due piatti misti, un salmone grigliato, un baccalà grigliato con contorni e due acque gasate. Mentre aspettavamo, ci hanno portato un antipasto di baccalà, ceci e prezzemolo. Avendolo “accettato” e mangiato, ovviamente lo abbiamo pagato (totale 23,90 €). E’ consuetudine portoghese portare degli antipasti non richiesti, che se non vengono consumati non vengono messi in conto.

Abbiamo poi preso l’autostrada A8 per andare a Cabo da Roca (il punto più occidentale dell’Europa continentale), che non è per nulla indicato! Bisogna imboccare l’uscita 5, seguire per Malveira, poi passare vicino a Mafra, seguire per Sintra, poi per Colares e Galamares (EN 247). A quel punto, si cominciano a trovare le indicazioni. Al locale ufficio del turismo basta compilare un modulo e viene rilasciato un attestato che certifica il fatto di essere stati là. Il più piccolo costa 5,00 €, quello grande 10,00 €. Su una lapide apposta alla base di una croce è riportata la definizione che ha dato Camoes di questo luogo: “dove la terra finisce e il mare comincia”. Il posto è veramente bellissimo, si tratta di una scogliera sulla quale si infrangono le onde dell’oceano, con un faro che veglia sulla sicurezza dei naviganti. Volgendo le spalle all’oceano, l’Europa sarà tutta davanti a voi. Abbiamo passato la serata a Sintra (30 km a sud di Lisbona), dove a causa dell’ora tarda non abbiamo visto molto. Ma da vedere ce ne sarebbe stato: dal Palacio Nacional al Castelo dos Kouros, dal Convento dos Capuchos al Palacio de Pena. Sulla piazzetta del Palacio Nacional abbiamo cenato alla “Consulta de Mesa”, dove abbiamo ordinato una omelette, dei calamari, due contorni di verdure e un litro d’acqua, spendendo in tutto 26,20 €. Anche in questo caso ci hanno portato vari antipastini, che abbiamo pagato solo per la parte effettivamente consumata. Infine ritorno in hotel. Km percorsi: 3.

Giovedì 17 agosto 2006 Pagati i 207,00 € di hotel, verso le 7.30 siamo partiti per tornare in Spagna. Attraversato il Ponte Vasco da Gama, lungo 18 km, abbiamo preso l’autostrada A12 e poi la A2. Uscita 10 (pedaggio 7,95 €) e poi statale IP8 per Siviglia. A Beja ci siamo fermati in una piazzetta (parcheggio 0,45 €/ora) e abbiamo fatto la spesa in un piccolo supermercato. Abbiamo poi ripreso il nostro viaggio, quando ad un certo punto un enorme gregge di capre e pecore, sorvegliato da un pastore e da alcuni cani, ci ha sbarrato la strada! Anche più avanti ogni tanto capitava di veder razzolare lungo da strada vari animali da cortile. A circa 10 km dal confine abbiamo notato, sulla sommità di alcuni pali della luce, dei grossi nidi di uccelli, forse migratori. A 3 km dal confine ci ha fermato la Policia Portughese, che ha voluto vedere i nostri documenti e quelli dell’auto. Passato il confine, abbiamo tirato avanti di un’ora le lancette dell’orologio e ci siamo diretti verso Siviglia, dove abbiamo fatto un po’ di spesa. Siamo poi proseguiti per Estepa, dove avevamo prenotato l’hotel “Manantial de Roya” (www.Complejomanantialderoya.Com). E’ una specie di complesso turistico, in cui sono disponibili sia appartamenti che camere. La nostra camera (65,00 € a notte con colazione) era molto bella, spaziosa e pulita, ma con il letto ad una piazza e mezza, e con un unico lungo cuscino. Il fatto che il sito sia scritto in cinque lingue, tra cui l’italiano, non deve trarre in inganno: parlano tutti solo lo spagnolo, solo una ragazza parla un buon inglese.

Se siete interessati a vedere anche alcune foto, consultate il nostro sito www.Laycla.It.



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