Due cuori ed un’utilitaria

Periodo: 4-16 marzo 2009 volo alitalia acquistato online torino-roma-damasco (383 euro a testa AR) visto ottenuto tramite box office visti della città di Torino (via mazzini) vaccinazioni: solo antitetanica, però viste le condizioni igieniche meglio anche antitifica e antiepatite A come consigliano le guide pericoli percepiti: praticamente...
Scritto da: pmosca
due cuori ed un'utilitaria
Partenza il: 04/03/2009
Ritorno il: 16/03/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Periodo: 4-16 marzo 2009 volo alitalia acquistato online torino-roma-damasco (383 euro a testa AR) visto ottenuto tramite box office visti della città di Torino (via mazzini) vaccinazioni: solo antitetanica, però viste le condizioni igieniche meglio anche antitifica e antiepatite A come consigliano le guide pericoli percepiti: praticamente mai, solo un po’ rischioso l’attraversamento pedonale a causa della totale non considerazione per i semafori (quando ci sono!) budget: 1000 euro a testa circa spostamenti: auto a nolo (33 auro al giorno con agenzia Budget per una kia morning…Indistruttibile!) alberghi: trovati di volta in volta (essendo bassa stagione) senza problemi tranne il primo prenotato via internet visto che siamo arrivati alle due di notte. (abbiamo seguito le indicazioni lonely planet) denaro: meglio avere qualche euro da cambiare soprattutto perchè all’aereoporto c’è un bancomat che non accetta nè i circuiti cirrus maestro nè le carte visa (anche se sopra c’è scritto che li accetta), invece c’è un cambio all’aereoporto aperto anche in piena notte. Poi abbiamo prelevato col bancomat o con la visa.

clima: un po’ freddo in alcune ventose giornate ma nemmeno un giorno di pioggia. Maglia o maglietta di giorno, giacca la sera.

supporto: lonely planet siria e libano ed nov 2008 (eng luglio 2008). Utile nel complesso indispensabile però ci sono alcuni punti che critichiamo, sia sulla logistica sia sulle indicazioni su albergi e ristoranti. Abbiamo anche integrato per i siti con la Touring.

itinerario: damasco (+bosra, ezra, maalula, mar musa, shahba, suweida), krak dei cavalieri, hama, apamea, latakia, aleppo, dar az zur, palmira, damasco.

Noleggiare l’auto info e commenti: Per affittare l’auto a Damasco siamo andati nel centro commerciale che si trova dietro il gigantesco albergo “Four seasons” proprio davanti al Museo Nazionale dove si trova l’agenzia Sixt e dall’altra parte della strada la Budget (dove abbiamo preso noi la macchina). Come patente è bastata quella italiana e per mettere anche la seconda patente nel contratto e nell’assicurazione costa solo 10 euro in più. ATTENZIONE portatevi una cartina stradale perchè non si trovano! Ma se proprio l’avete dimenticata noi, ovviamente l’ultimo giorno!!!, le abbiamo viste nel negozietto del museo nazionale.

Le autostrade (si fa per dire) non si pagano, hanno meno buchi delle altre strade ma abbondano le pecore al posto del guard rail sia all’esterno sia nel centro strada. E’ vero che guidano come matti ma questo è particolarmente impressionante a Damasco e a Aleppo, invece fuori città, visto che quasi nessuno ha la macchina, ci sono davvero pochi mezzi, prevalentemente camion, e tutto sommato si viaggia bene. Le strade, a parte l’autostrada, sono disseminate di buchi di tutti i tipi e anche le autostrade spesso attrraversano i paesini tanto che in orario di mercato la polizia le riduce a una corsia. La nostra esperienza è che tra pecore, passanti, buchi e cani (tragicamente un’ecatombe di cani pastori caduti sul lavoro) è decisamente meglio calcolare bene i tempi ed evitare di guidare col buio, davvero molto stressante e faticoso e anche pericoloso.

I cartelli sono praticamente sempre scritti in caratteri arabi e latini (anche se le traslitterazioni sono a volte piuttosto diverse e ci vuole un po’ di fantasia) quindi non abbiamo avuto porblemi. Le poche volte che viaggiando per stradine secondarie meno turistiche non c’erano indicazioni, non è stato troppo difficile chiedere tutto sommato ci si capisce abbastanze anche perchè i siriani sono davvero gentilissimi! Per quanto riguarda la benzina ci sono abbastanza benzinai, anche se non tantissimi, quindi meglio non rischiare di scendere troppo verso il fondo del serbatoio anche perchè a volte sono rotti o fuori uso o hanno solo diesel…Comunque si mette benzina super (non c’è la verde!) e per 1500 £ circa si fa il pieno.

E’ pieno di autostoppisti, noi abbiamo voluto provare l’abbrezza di caricare una famiglia solo che sembravano due, erano quattro e abbiamo fatto insieme più di 100 KM!!!! Concludendo: usare la macchina fai da te in Siria oggi è abbastanza facile, la parte più difficile è entrare e uscire da Damasco e Aleppo. Permette di spostarsi molto più in fretta e di visitare tutti i siti arheologici che si trovano fuori dalle città se non si ha tempo o non si vuole cercare bus, microbus e taxi vari…

qualche commento o integrazione sulla base della lonely planet: Siamo partiti per un viaggio in Siria in 2 con l’idea del completo fai da te. Proprio ai limiti della bassa stagione, dal 4 al 16 marzo, con qualche dubbio sulla pioggia e sul freddo che poi si è rivelato infondato, abbiamo viaggiato con uno scomodo ma economico volo alitalia torino roma damasco (383 euro a testa ma arrivo alle due di notte ora locale!). All’arrivo in aereoporto problema soldi: bisogna cambiare gli euro (1 euro = 60 £ siriane circa) per pagare il taxi perchè il bancomat non accetta carte (vedi sopra).

Per raggiungere la città abbiamo preso un taxi. All’uscita ci sono molti procacciatori di clienti per taxi abusivi o autonomi, noi abbiamo preferito rivolgerci al botteghino ufficiale dove si pagano tariffe scritte su tariffario ufficiale prima di salire e si parla in inglese. Abbiamo chiesto una doppia destinazione, con relativo supplemento, perchè abbiamo diviso la corsa con altri due turisti che sono arrivati con noi. Unica fregatura non ci spieghiamo perchè la stessa tratta, con taxi ufficiale ma trovato dall’hotel, al ritorno alla stessa ora indegna ci sia costata circa la metà…(800 £)! Siamo andati all’hotel Afamia (indicato nella guida lonely planet) prenotato senza bisogno di carta di credito nè acconto via internet. A parte un incoveniente iniziale (lenzuola sporche in uno dei due letti che ci sono state fulmineamente cambiate) ci siamo trovati bene in questo albergo che si trova a dieci minuti a piedi dalla cittadella e dal suq, pulito, comodo, organizzato. Forse il primo impatto rispetto all’Italia non è splendido ma visto dove siamo finiti dopo, al ritorno a Damasco l’Afamia ci è sembrato davvero “casa”!!! A proposito degli alberghi spesso i prezzi non corrispondono assolutamente a quelli indicati nella guida lonely planet nonostante sia un’edizione recente (nov 2008) e quasi mai siamo riusciti ad avere le fantomatiche tariffe bassa stagione che forse sono state solo decantate dai proprietari al momento della stesura della guida o forse per ottenerle bisogna padroneggiare l’arabo o far parte di un gruppo! Per esempio l’Afamia era stimato 35 dollari e a noi è costato 55 euro! Come ristorante ci siamo trovati benissimo in particolare allo Jabri house, carte da gioco, narghile e ottimo cibo in una casa bellissima nella città vecchia. Proprio di fianco ci sono delle bacheche con informazioni su viaggi o escursioni organizzate da un’agenzia locale. Noi non ne abbiamo usufruito perchè purtroppo le abbiamo viste solo al ritorno ma era proprio quello che ci sarebbe piaciuto per poter far parte di qualche piccolo gruppetto con itinerari cuciti su misura, una buona alternativa al giro fai da te.

Un piccolo dettaglio tecnico: la cittadella di damasco al momento è chiusa per restauri.

Dintorni di Damasco: bosra molto bella e suggestiva. Ezra: due antichissime chiese interessanti soprattutto perchè il prete che abita proprio davanti a Sant’Elia parla francese e si offre di fare un interessante giro storico-archeologico della chiesa con dovizia di particolari e emozionante sensazione di archeologia fai da te (per es sta dissotterrando di propria iniziativa alcune iscrizioni e fondamenta nel cortile! Però col bus è difficile combinare un giro che tocchi entrambe le mete, noi abbiamo scelto una gita col taxi organizzata dall’albergo che ci ha portati a Ezra, Bosra e poi anche Shahba e suweida per la spaventosa cifra di 5500£ (circa 100 euro). L’autista non parlava una parola di inglese, molto gentile e soprattutto sapeva dove andare e ha trovato facilmente le chiese nonchè ha stanato il prete e il custode, però l’albergo Afamia dispone anche di una guida che parla inglese, guida un super furgone accessoriato ma costa ancora di più! Il nostro autista, da quello che abbiamo capito, è amico invece del cameriere!! Per quanto riguarda shahba e suweida (di cui la guida consigliava il museo, noi del museo abbiamo potuto visitare solo i mosaici !) secondo noi non vale tanto la pena…

Invece interessanti Maalula e Mar Musa (se dovete scegliere soparttutto Mar Musa!).

Al Krak dei Cavalieri buono l’hotel Bebers. A hama ci siamo trovati benissimo al Noria. In effetti per noi il miglior albergo dove siamo stati, per lo meno nelle tre o quattro stanze ristrutturate di recente che sono un po’ più care (50 euro circa per stanza) però davvero riposante e ristoratore a metà viaggio! La storia di Hama è piuttosto drammatica, soprattutto in tempi recenti e del centro storico che doveva essere bellissimo resta ben poco. Per noi la parte più interessante è stato fare conoscenza con alcuni studenti universitari che ci hanno abbordato per parlare in inglese e per curiosità e che si sono rivelati una graditissima compagnia! Da non perdere il palazzo azem! Occhio chein bassa stagione le nore girano solo di venerdì, noi così non le abbimao viste in funzione e pare che sia invece uno spettacolo da non perdere! Nei dintorni Qasr Wardan interessante e sulla strada le case ad alveare (non c’è un modo “turitico” di visitarle, fermate la macchina e un nugolo di bambini vi prenderà per mano per portarvi a fare un giro…Sinceramente un po’ imbarazzante davanti agli occhi perplessi o diffidenti dei genitori, ci si sente un po’ colonialisti così noi alla fine abbiamo fatto un giro veloce senza entrare anche perchè i bambini chiedono soldi o penne e non ci sembrava il caso di avventurarci su questo insiedioso terreno…

Apamea o afamia bello e suggestivo, soprattutto per la posizione, però un archeologo locale incontrato ad aleppo ci ha raccontato che il sito in realtà (e anche ad occhi profani un po’ era sembrato evidente) è stato ricostruito da un gruppo belga che ha fatto le cose molto in fretta e approssimativamente (mischiando stili di colonne diverse e abbondnando col cemento armato) per ottenere il finanziamento necessario al lavoro archeologico vero e proprio. Poi.,ottenutolo, non hanno ancora riiniziato i lavori seriamente…Abbiamo preso per buona questa info…Chissà! Latakia secondo noi non vale assolutamente la pensa, la cosa più bella è stata la strada di montagna che abbiamo percorso per arrivarci. Con un apiccola deviazione si arriva ad un impervia stradina che porta al suggestivo castello di saladino. Invece latakia è moderna, più occidentale delle altre città però assolutamente insignificante ai nostri occhi. Siamo stati in un albergo horror (casino) nonostante fosse indicato nella guida, sporco tranne per fortuna le lenzuola, al prezzo di circa 30 euro. L’altro indicato nella guida (riviera) che poteva essere meglio si trovava però su una specie di svincolo della tangenziale. Il centro città è costituito da alcune stradine con negozietti e microsuq… Il mare in realtà è impraticabile visto che è un gigantesco porto indistriale. La parte marittima è a circa 7 Km ma anche lì non ci è sembrata un granchè oltretutto le spiagge sono all’interno dei grandi alberghi… Pensiamo che valga la pena se si ha tempo di condurre un’esplorazione più approfondita o se si visita il sito di Ugarit che noi invece abbiamo dovuto saltare.

La strada da Latakia a Aleppo è la peggioreperchè è molto trafficata tutta curve e non c’è ancora l’autostrada per più di 150 Km (che inizia in pratica all’altezza di EBLA) Aleppo molto bella! Più turistica, forse bisogna stare un po’ più attenti alle fregature spenna-turista ma davvero affascinante. Il suq è poi divertentissimo. Lo spiazzo dvaanti alla cittadella splendido per riposarsi u po’ con succo di limone e menta alla mano! Invece sempre lì c’è un negozietto (sebastian) di quelli che accettano le carte di credito dove abbiamo fatto affari poco convincenti facendoci un po’ irretire dal fatto che fosse segnalato nella guida. I ragazzi che ci lavorano parlano italiano spagnolo inglese e sono simpatici, hanno voglia di chiaccherare e racconatno un sacco di informazioni sulla città e sulla società locale però gli affari li fanno solo loro!!! Ad Aleppo nel suq qualche fastidio con chi in varie lingue cerca di portarti a vedere il suo negozio, di solito però ci è bastato dire di no dieci volte sempre sorridendo per cavarcela senza danno! Interessante la fabbrica di sapone ma gli orari indicati nella guida non corrispondono ed inoltre ci hanno detto che ora si visita solo il deposito (che comunquie sembra interessante) perchè il sapone si produce solo da ottobre a febbraio. il figlio di uno dei proprietari fa l’archeologo e ha studiato anche un po’ a perugia è simpatico e ci ha spiegato e raccontato un sacco di cose interessanti. Tutti, lui compreso, si sono scandalizzati quando abbiamo detto che non avevamo tempo di visitare la basilica dello stilita qalat at samaan! Per quanto riguarda gli alberghi ci siamo concessi il lussuoso Beit Wakil, lasciando la’uto in un parcheggio poco distante a causa di sensi unici diabolici e lavori di ristrutturazione in corso. L’edificio è splendido però rispetto alla comodità della stanza ci è sembrato un po’ caro (110 euro a stanza). Il Baron (per gli appassionati dove albergò Agatha Christie insimee a molti altri VIPs d’altri tempi) è ingiustamente criticato dalla lonely. Noi siamo andati a bere qualcosa nel bar e il proprietario ha insistito per farci visitare le stanze, forse per sconfiggere certe voci tipo quella che non ci ha portati ad alloggiare lì, cosa di cui ci siamo pentiti viste le stanze belle grandi interessanti perchè con stile dell’epoca e all’apparenza pulite. Costava esattamente la metà del nostro e sembrava davvero a posto oltre al grande fascino del VIAGGIO che si respira al suo interno. Tra l’altro anche qui organizzano uescursioni gite e varie opzioni su misura.

Poi siamo scesi lungo l’Eufrate… La strada è buona e scorrevole (pecore a parte) fino a deir ez zur. Abbiamo deviato per vedere il castello qalat ja abar sulla diga sull’eufrate. Qui l’esercito controlla i documenti in entrata e in uscita il paesaggio non è male ma se si è un po’ di corsa secondo noi non vale la pena… Il castello è in posizione suggestiva ma è rimasto poco da visitare. Per trovarlo bisogna girare a sinistra quasi subito dopo la diga (in tutto 7 km dal posto di blocco dove la strada è sovrastata da una finta merlatura a ponte sulla carreggiata.

Da lì abbiamo proseguio e verso Raqqa e deviato per rasafa. La strada è ben tenuta (una delle migliori!) e il sito di rasafa per noi è uno dei più belli che abbiamo visitato tra l’altro in un’atmosfera particolare perchè per arrivare lì si fanno 50 minuti di strada in mezzo solo a rocce pecre e beduini e poi improvvisamente si arriva a queste monumentali mura all’interno delle quali sono ancora conservati i resti di alcune chiese e cisterne che si ha il piacere di visitare in pace e col brivido della scoperta! Da qui siamo tornati sulla strada principale e saltando Raqqa siamo andati a Halabia arrivando purtroppo al tramonto e con ancora 60 Km da fare prima di arrivare a destinazione per cui non ci siamo goduti questo posto davvero splendido a picco sul fiume eufrate e con la strada che dopo vari villaggi beduini entr adirettamente dentro alle mura.

Deir ez zur: siamo stati all’hotel ziad niente male, 30 euro. Però rispetto a quello che dice la guida ce ne sono alcuni altri che sembrano nuovi.

Per cena ci siamo divertiti al lailati che da fuori sembra un teatro in rovina ma dentro c’è un’esplosione di gente e di cibo entusiasmante quanto imprevedibile! Noi abbiamo rinunciato a scendere fino a mari e dura europos con molto dispiacere perchè avevamo solo due giorni per vedere anche palmira e tornare a damasco e perchè non abbiamo più voluto ripetere l’esperienza agghiacciante di guidare col buio! Peccato!!!! Palmira davvero bella e interessante, anche da non perdere secondo noi la valle delle tombe che è davvero suggestiva. Qui il turismo è più presente con vantaggi e svantaggi (nel complesso più svantaggi!!!) e quindi siamo stati abbordati da guide abusive più insidiose, insistenti e esose, locali più cari e meno caratteristici… per quanto riguarda la logistica: siamo stati all’hotel villa palmira bello comodo e pulito, però non è vero che c’è internet come dice la guida anche se poi è facile trovarla nel ristorantino (traditional palmira restaurant) e internet cafè proprio davanti (e che tra l’altro ci è sembrato molto invitante). Invece ci siamo fatti irretire dalla tentazione di una cena co vista sulle rovine allo zenobia hotel dove è meglio bere unsucco di frutta o una birra dopo ilsuggestivo tramonto al castello o tra le rovine ma per cena ci siamo trovati compattati in una specie di veranda (e meno male perchè in effetti c’era una bufera di vento!) con cena buffet tristemente mescolata tra cibi pseudo internazionali e specialità locali addomesticate per una cifra spaventosa rispetto al solito (1800 £ in due) e con i grupponi dei viaggi in comitiva.

Siamo contenti di aver dormito a palmira per aver avuto tempo di visitar eil sito ma annche di gustarcelo con calma invari momenti della giornata (il sito principale che è il tempio ed il teatro si pagano ma il resto è aperto e ci si può passeggioare dentro in qualunque momento.

Noi siamo contentissimi del viaggio in Siria. Ne abbiamo riportato un’impressione bellissima di luoghi antichi e affascinanti e di un popolo che vive in disinvolto ecumenismo, aperto, socievole, disponibile all’incontro e allo scambio culturale. Ci hanno chiesto in molti di raccontare che i siriani non sono cattivi… Davanti alle nostre facce stupite ci siamo sentiti ripetere che dopo il 2001 sono il 3° paese considerato pericoloso per il terrorismo e che non ci tengono proprio a salire in questa triste e pericolosa (per loro) graduatoria. Invece abbiamo incontrato persone disponibili, simpatiche, disposte a aiutare e a sorridere agli stranieri (persino quelli in pantaloncini corti) con tanta voglia di parlare e spiegare la loro storia recente e passata e di scoprire quella dei loro visitatori con la curiosità di chi purtroppo non ha la nostra stessa possibilità di uscire dal proprio paese.

Insomma partite tranquilli e buon viaggio!!!



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