Dublino e l’Irlanda del sud on the road

Viaggio con tutta la famiglia in macchina a Dublino e nel sud dell'Irlanda
Scritto da: 67blacks
dublino e l'irlanda del sud on the road
Partenza il: 07/08/2012
Ritorno il: 23/08/2012
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €
Con la scusa di andare a riprendere mia figlia più grande, che era andata a studiare 2 settimane a Dublino, io e il resto della mia famiglia (mia moglie e le altre 2 mie figlie) ci siamo “imbarcati” (è proprio il caso di dirlo) in un viaggio on the road… and on the sea. Infatti, avendo la moglie che non ama particolarmente volare abbiamo deciso di andare in Irlanda in macchina e, ovviamente, nave. Siamo quindi partiti dalla Toscana in direzione Cherbourgh (Normandia) dove avevo prenotato la lunga traversata, con cuccetta, in nave fino a Dublino (circa 20 h di traversata). Dopo una tappa di avvicinamento in una bella Chambre d’hotes (precedentemente prenotata via internet tramite lo splendido sito “Gites de France”) nella campagna del Loiret, 100 Km sotto Parigi, siamo arrivati, nel primo pomeriggio, al porto di Cherbourgh, dove ci aspettava la nave della compagnia Irish Ferries (costo a/r in 5 con macchina a seguito in cabina interna da 4 posti: 750 € ovviamente prenotato on-line qualche mese prima). Dopo qualche estenuante problema con il documento della figlia più piccola (la nostra è stata l’ultima macchina a salire sulla nave!) abbiamo iniziato la lunga traversata con mare calmo ed è stato alquanto piacevole e non particolarmente lungo. Infatti, ci siamo svegliati la mattina già in vista della costa irlandese e alle 10 circa siamo sbarcati sull’isola di smeraldo a Rosslare vicino alla città di Wexford.

Da qui ci siamo immediatamente diretti a Dublino, circa 1 ora di viaggio, dove abbiamo fatto il check-in presso il B&B; Waterloo Lodge, prenotato tramite booking.it, per 2 notti (camera per 4 persone con colazione costo 112 € per notte). Consiglio vivamente questo B&B; perché, anche se la camera era un po’ piccola, la struttura ha un ottimo rapporto qualità/prezzo soprattutto tenendo conto della posizione e della tranquillità del quartiere (si arriva a piedi in centro in 15 minuti) e dell’ottima colazione servita. Dublino per le sue dimensioni e per la bellezza della vie si gira benissimo a piedi, basta portarsi dietro l’indispensabile ombrello, visto che in Irlanda piove molto spesso anche in pieno agosto. Noi il primo pomeriggio della nostra breve permanenza siamo andati, dopo un primo assaggio della affollata via dello shopping Grafton Street, a visitare la bella Christ Church Cathedral, cattedrale gotica di grande fascino anche se pesantemente ristrutturata. Per la cena siamo poi andati nella zona di Temple Bar, zona molto turistica, ma molto vivace piena di pub caratteristici. Ci siamo infilati quindi in uno di quelli, a dire il vero molto affollato anche da irlandesi, che faceva musica irlandese dal vivo e non siamo rimasti delusi: è affascinante vedere tante persone accalcate a cantare insieme le bellissime canzoni popolari al suono di un violino e di un flauto. Per mangiare un’ottima chowder di salmone servita in una pagnotta svuotata, accompagnata dall’immancabile Guinnes, basta e avanza. Il giorno dopo era una fantastica giornata di sole (in verità l’unica nei nostri 15 giorni irlandesi) e, passando davanti alle splendide case georgiane con i loro portoni colorati, attraversando il St. James Park, siamo andati a visitare subito la bellissima San Patrick Cathedral. Dopo la visita allo splendido interno gotico della cattedrale (più affascinante, con i suoi monumenti funerari e le sue bandiere, della Christ Church) ci siamo presi una lunga pausa per il pranzo sui “mitici pratini verdi” dell’adiacente San Patrick Park con vista sul bellissimo edificio della cattedrale e sulle coloratissime aiuole fiorite: si può star lì delle ore a non far niente e a godersi il sole e la vista stesi sul prato. Abbandonato a malincuore il dolce far niente ci siamo diretti verso il Dublin Castle e il suo bellissimo cortile superiore e da qui verso l’adiacente giardino, oggetto di una recente e particolare ristrutturazione che ne ha fatto un posto molto gradevole dove sostare ed infatti è pieno di Dublinesi seduti a chiacchierare. A seguire ci siamo diretti per la cena ancora a temple bar passando dalla statua bronzea della mitica Molly Malone, protagonista di una delle canzoni irlandesi più famose.

La mattina della partenza, dopo aver recuperato la figlia più grande, non potevamo non andare a visitare il Trinity College, assolutamente imperdibile per l’atmosfera di altri tempi che vi regna e per la visita della Old Library con il bellissimo libro di Kells e della Long Room. Abbiamo quindi lasciato, a malincuore (2 giorni sono un po’ pochi), Dublino e con il nostro CD di canti popolari irlandesi fisso nello stereo dell’auto, siamo partiti per andare ad incontrare l’Irlanda più tradizionale e selvaggia del Kerry, nella punta sud occidentale dell’isola.

Il Kerry e il Cork

Avevamo prenotato per un’intera settimana un cottage vicino a Kenmare (“Kerry Coast House” al costo di 600 €), un pittoresco paese di mare a cavallo tra le due contee. All’arrivo il cottage si è dimostrato ancora più bello di quanto ci aspettavamo: 3 grandi camere da letto, una cucina immensa, un salotto e soprattutto il tutto con vista su un grandissimo giardino che finiva direttamene nel mare della Kenmare Bay. Semplicemente fantastico. L’idea era quella di fermarsi una settimana in questo posto per conoscere bene questa parte dell’Irlanda, sospesa tra gli incredibilmente verdi pascoli delle montagne che raggiungono anche i 1.000 mt. e l’oceano che si spinge nell’entroterra attraverso profonde baie. Scelta che si è rivelata azzeccata perché da Kenmare si possono raggiungere con circa 1 h di macchina tutti i siti più belli di questa zona e anche delle belle spiagge dove, se il tempo ti dà un po’ di tregua (purtroppo non è stato il nostro caso), poter fare un po’ di vita di mare. Questa zona dell’Irlanda si è rivelata bellissima soprattutto per i suoi paesaggi dove mare e montagna si alternano in maniera incredibile, ma anche per i molti paesi e città caratteristici che la caratterizzano. Di seguito elencherò le cose più belle e caratteristiche che abbiamo visto e che, secondo la nostra esperienza, non si possono perdere:

  • Il “Ring of Kerry”, un percorso stradale, in gran parte sulla costa della penisola di Iveragh, piuttosto lungo ma pieno di scorci fantastici.
  • “Valentia Island” un’isola collegata con un ponte stradale all’isola principale dove sono da non perdere lo Skellig Experience Centre cioè il museo delle Skelligs (gruppo di isole in mezzo all’oceano una delle quali caratterizzata dai resti di un incredibile monastero dei primi secoli del cristianesimo, purtroppo difficilmente visitabili solo con barche di pescatori quando il mare lo permette, cioè quasi mai) e la Geokaun Mountain con le spettacolari vedute sulla costa circostante e sulle sottostanti scogliere a picco sull’oceano.
  • Il paese di Dingle con le sue caratteristiche case colorate sul porto e la spettacolare strada costiera che corre sull’estremità della penisola di Dingle
  • La cittadina di Killarney con i suoi stupendi laghi montani (bellissima la vista dal “Ladies’ view” al suono di una cornamusa), i suoi boschi di querce secolari e il Ross Castle, una fortezza medievale posta direttamente sulla riva del lago (meglio andare la mattina perché l’interno si visita solo con la guida ed è a numero chiuso!).
  • La città di Tralee con la bellissima Ardfert Cathedral, chiesa gotica senza il tetto (da queste parti cosa molto comune grazie a Cromwell), il giardino delle rose (bellissimo anche sotto la pioggia) e il Kerry County Museum che oltre ad un’approfondita storia della contea del Kerry propone un’impressionante ricostruzione della vecchia cittadina medievale con le sue botteghe e attività dove soprattutto i bambini, ma non solo, resteranno a bocca aperta.
  • La città di Cork (seconda come dimensioni solo a Dublino e non particolarmente bella anche se merita una mezza giornata), ma soprattutto la bellissima cittadina di Kinsale affacciata sull’omonima baia con le sue facciate colorate e le sue fortezze sul mare.
  • Attraversare la penisola di Iveragh percorrendo una delle stradine (da affrontare assolutamente senza fretta sia per i meravigliosi scorci che per il loro tortuosissimo ma spettacolare tracciato) che passano tra le montagne e attraversano torrenti e pascoli delimitati da innumerevoli muri a secco e dove può capitare in un’ora di incrociare solo due macchine, ma un’infinità di pecore: è la vera Irlanda selvaggia.
  • Una bella passeggiata tra le bancarelle e i negozi di Kenmare durante la fiera del bestiame di Ferragosto, tra mucche, cavalli, pecore e fiere di beneficienza dove il primo premio è un montone!!

Dopo una settimana di vera Irlanda, purtroppo funestata dalla persistente pioggia (i padroni di casa irlandesi ci hanno detto che quella del 2012 è stata l’estate più piovosa a loro memoria), abbiamo salutato il nostro splendido Cottage di cui non abbiamo potuto sfruttare il bellissimo prato davanti a casa e ci siamo diretti verso il sud-est dell’Irlanda, nella zona tra Wexford e Dublino per avvicinarci al porto per il viaggio di ritorno.

Sud-Est dell’Irlanda

Nel lungo viaggio di spostamento dal Kerry a Gorey, a sud delle Wicklow Mountains, ci siamo fermati a visitare uno dei siti più belli e fotografati d’Irlanda: “the Rock of Cashel”, un bellissimo complesso fortificato, in origine sede del re del Munster, poi trasformato in sede vescovile con la costruzione di una bellissima Cattedrale (anch’essa scoperchiata), il tutto arroccato su una rupe che spicca in mezzo ai verdi prati d’Irlanda. La sera siamo arrivati nel bel B&B; che avevamo prenotato per 3 notti (“Hillside House” bella camera con 5 posti letto e colazione “pantagruelica” 120 €/notte) in una splendida campagna, ma con vista sul vicino oceano a soli 4 Km di distanza. Consiglio anche questa sistemazione per la cordialità della padrona di casa, che ti fa sentire come a casa in questa splendida casa di campagna irlandese, e per l’ottimo rapporto qualità/prezzo.

Il primo giorno di quest’ultima tappa in terra irlandese siamo andati a visitare la bellissima città medievale di Kilkenny con il suo castello (con un immenso parco il cui prato sembrava il “green” di un immenso campo da golf), le sue chiese e i suoi palazzi, che merita a mio parere un’intera giornata di visita.

Il secondo giorno l’abbiamo dedicato invece alla visita di uno dei siti più suggestivi e magici d’Irlanda: il Monastero di Glendalough, i resti di un monastero antichissimo costruito tra le Wicklow Mountains in una valle stretta e boscosa in riva a due bellissimi laghi montani. Dopo aver visitato i ruderi del monastero con l’ancora intatta torre circolare, costruzione a mezza strada tra un campanile e una torre di avvistamento, tipica dei monasteri Irlandesi di quel periodo, abbiamo percorso la panoramica passeggiata tra boschi e torrenti per raggiungere il lago superiore e i ruderi delle altre costruzioni di questo grande sito monastico sparse nei boschi. Ritornati al monastero, dopo il classico riposo sul prato, godendosi uno dei rari momenti di sole della vacanza, siamo andati a visitare il visitors’ centre con la ricostruzione del monastero e il racconto della sua storia.

Alla fine è arrivato il giorno della partenza per ritornare in Italia e dopo una brevissima visita alla città di Wexford, ci siamo imbarcati sulla stessa nave dell’andata ma con un mare molto più agitato (almeno per metà del viaggio). Arrivati in Francia nel primo pomeriggio abbiamo fatto tappa in una fantastica chambre d’hotes a Rully tra le vigne della Borgogna accanto a un castello che sembrava uscito da una favola (sempre prenotata tramite gites de France per 130 € con colazione compresa) per poi affrontare il lungo rientro in Italia il giorno dopo. L’Irlanda ha mantenuto tutte le sue promesse, soprattutto nella sua parte più tradizionale e selvaggia, e questo viaggio on the road, anche dopo circa 5.500 Km macinati in 16 giorni (ma per me che la vacanza non inizia quando si arriva alla meta, ma quando si parte da casa perché c’è sempre qualcosa da scoprire anche nei lunghi spostamenti in macchina), ci ha lasciato la voglia di tornare per vedere le tante cose solo sfiorate o tralasciate viste le dimensioni dell’isola.

Guarda la gallery
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Case georgiane a Dublino

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Il tempo si è fermato a Kinsale

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La Kenmare Bay da casa nostra

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Una strada nel nulla

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Vita da spiaggia a Dingle

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Kilkenny

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The rock of Cashel



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