Dubai, tra passato e futuro

Città ideale per un viaggio breve (sempre, tranne ad agosto!)
Scritto da: Micol Brusaferro
dubai, tra passato e futuro
Partenza il: 25/01/2012
Ritorno il: 29/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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E’ una città sospesa tra passato e futuro, tra i vecchi mercatini dell’oro e delle spezie da una parte e i grattacieli che sfidano le leggi di gravità dall’altra, tra i quali il Burj Khalifa, il più alto al mondo (828 metri!). Dubai è la meta del nostro viaggio, deciso all’ultimo momento, per cinque giorni di vacanza. Partiamo da Venezia con volo Emirates e in cinque ore e mezzo siamo arrivati. E’ ormai sera, alloggiamo al Crowne Plaza, elegante, accogliente e con piscina. La location è ottima poi per spostarsi, si trova davanti alla fermata della futuristica metropolitana cittadina ed è fornito anche di servizio gratuito navetta per i clienti dell’albergo, attivo da mattina a sera per la spiaggia più bella della costa e per uno dei centri commerciali più grandi. Dopo una bella dormita ci alziamo e puntiamo subito verso la zona del grattacielo gigante. Scopriamo che il mezzo più comodo ed economico per muoversi, nonostante le agevolazioni del nostro hotel, è il taxi. Ce ne sono tantissimi, una corsa costa in media poco più di 3 euro e gli autisti sono molto cordiali e gentili. Ci dirigiamo verso la mega “torre”, vicino c’è il Dubai Mall, centro commerciale fantastico, dove sono presenti tutti, proprio tutti, i marchi più conosciuti al mondo, compreso un acquario dalle dimensioni incredibili. Proprio all’interno del centro, al piano terra, ci rechiamo ai banchetti, dove si effettuano le prenotazioni per gite e tour guidati. Su consiglio di amici optiamo per un’escursione nel deserto il giorno seguente, una sorta di montagne russe sulle dune, a bordo di una jeep, con possibilità di provare lo snowboard sulla sabbia e l’immancabile giro in cammello, il tutto per poco meno di 50 euro a testa. Lasciamo la zona dopo una passeggiata e in taxi puntiamo alla spiaggia di Jumeira Beach, molto amata dai locali e dai turisti. L’entrata costa circa un euro e mezzo e si tratta di un vero e proprio parco attrezzato, con tanto verde, aree per i bambini e per la ristorazione. Prati, aiuole e spazi sono curatissimi. La spiaggia di sabbia bianca finissima e acqua cristallina offre anche lettini a pagamento. Unico divieto per foto e video: sono assolutamente proibite infatti macchine fotografiche e telecamere. Ci godiamo il caldo sole di Dubai “on the beach” e mangiamo un boccone nei locali del parco. Da lontano si nota già il Burj Al Arab, il più alto albergo del mondo e sembra pure il più caro (segnato con sette stelle), che svetta a pochi metri dalla costa, sul mare. Lo raggiungiamo, ma per entrare almeno nel bar, per un drink, bisogna aspettare ore, quindi rinunciamo (a beneficio delle nostre tasche ci diranno poi). Passeggiamo nella zona e poco più avanti si apre davanti a noi un’altra spiaggia, bellissima, ideale per un bagno. La giornata è ancora lunga e uno dei modi migliori per esplorare la città rapidamente e da una postazione privilegiata è la metropolitana, sopraelevata di una trentina di metri dalla sede stradale, il treno è comodo e nuovissimo ed è piacevole ammirare il paesaggio compiendo il “ring” del centro. Per cena la destinazione è il Mall of Emirates, dove mangiamo osservando il gigantesco impianto sciistico interno, si può noleggiare tuta e sci e trascorrere qualche ora sciando in un clima tipicamente montano, nonostante ci si trovi nel deserto.

Tra negozi e bancarelle “vecchio stile”

Il secondo giorno sveglia alle 7, la jeep viene a prenderci direttamente al nostro albergo per l’escursione. Raccogliamo tre persone in altri hotel e ci ritroviamo con altri fuoristrada nel deserto. Il tempo di sistemare le gomme e parte l’avventura. Veri e propri salti sulle dune per circa un’oretta. Ci fermiamo quindi vicino a una sorta di villaggio/oasi. Qui possiamo provare gli snowboard per scivolare sulla sabbia e una passeggiatina sul cammello. Poi si rientra sempre in fuoristrada a fine mattinata. Passiamo accanto all’hotel Atlantis, alcuni dei nostri compagni di viaggio trascorreranno il pomeriggio al gigantesco parco acquatico dell’albergo, ma noi abbiamo già visitato la struttura gemella alle Bahamas, quindi decidiamo di rientrare nel centro di Dubai. Ci dirigiamo nella “vecchia” città, la zona del porto, nelle vie strette dei mercatini, i “souk”, di spezie e oro. Qui la parola d’ordine è contrattare, il prezzo iniziale spesso viene dimezzato e le stoffe sono i prodotti che più affascinano. Colori e profumi sono unici. Decidiamo si oltrepassare il fiume, il “Dubai creek”, per arrivare a un’altra parte storica della città. Evitiamo chi offre ai turisti un giro lungo tutto il fiume, e scegliamo i “taxi boat” che utilizzano i locali e a un euro a testa si può effettuare la traversata. I barconi di legno sono vecchi e suggestivi, riempiti di gente che va al lavoro, mamme con i passeggini o con borse della spesa. Dall’altra parte ci aspettano altri negozi e bancarelle “vecchio stile”, ma anche il museo storico di Dubai e il labirinto di vicoli del quartiere di Bastakiya, punto di riferimento da secoli per i mercanti Nel tardo pomeriggio raggiungiamo in taxi l’altissimo Burj Khalifa. Richiesta la prenotazione, meglio se effettuata via web perché permette di abbattere il costo del biglietto. Saliamo al tramonto, una scelta azzeccata. Si arriva al 124esimo piano e la vista è mozzafiato e le foto di rigore. Scendiamo attorno alle 19 e davanti al Dubai Mall, nell’enorme fontana/lago artificiale, ci spiegano che ogni giorno alle 20 c’è uno spettacolo di giochi d’acqua. Mangiamo nei ristorantini accanto al centro commerciale, affollatissimo ogni sera, e ci godiamo le fontane, ma anche la musica dal vivo nella grande piazza all’aperto.

Nella moschea

Scegliamo di cominciare il terzo giorno con una visita guidata alla Jumeirah Mosque, di sabato le visite per il pubblico sono programmate alle 10. L’entrata alla moschea costa poco più di euro ed è necessario per le donne coprire capo, gambe ed eventuali scollature. Alle turiste viene consegnato un foulard da restituire a fine visita se ne sono sprovviste. Il tour, in inglese, permette di scoprire in modo approfondito la storia de l’Islam e molte curiosità su abitudini e consuetudini legate alla religione. A fine mattinata decidiamo di recarci al Madinat Jumerirah, una serie di splendidi palazzi realizzati seguendo fedelmente l’architettura araba. Prenotiamo un giro in barca nei caratteristici canali, prima di pranzare proprio sulle sponde di questa piccola cittadina. Nel primo pomeriggio ci dedichiamo allo shopping e ci consigliano il Battuta Mall, un centro commerciale in stile orientale dalla grandezza difficilmente misurabile. Una struttura gigantesca, dove vale la pena almeno fare un giretto. A Dubai vive un nostro amico e prima di partire decidiamo di andarlo a trovare. Ci racconta di una città sfavillante, ma che nasconde una crisi incombente, sempre più pressante negli ultimi anni, il petrolio comincia a scarseggiare e gli investimenti non sono così massicci come un tempo, ma che ormai punta tutto sul turismo e che registra un boom in tal senso. E’ proprio grazie a lui che riusciamo a fare un piccolo viaggio esclusivo in una zona off limits, riservata solo ai residenti, definita la “Beverly Hills” di Dubai, un’area chiusa e sorvegliata, con ville da sogno, anzi, visto che siamo negli Emirati, ville da sceicchi!! Al mattino del quinto giorno si riparte. Una vacanza intensa che ci ha catapultato in mondo immerso nella storia e nelle tradizioni, ma con una vesta super moderna e accattivante.

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