Dubai: il miracolo
Alcuni approfondimenti su Dubai:
Città costosa o economica? Dipende da ciò che avete in mente di fare. La vita quotidiana costa meno che da noi: gli hotels a Deira, Bur Dubai ed Al Barsha sono generalmente economici e confortevoli. Quelli che si affacciano sulla Jumeirah Beach sono proibitivi.
I ristoranti sono poco costosi, si trovano tutte le cucine del mondo e spesso sono racchiusi negli enormi centri commerciali. Non pensate al classico centro commerciale: al Mall of the Emirates si può sciare al coperto, il Dubai Mall sembra un palazzo reale…
In spiaggia si può andare gratis, se proprio volete lettino ed ombrellone andate al Jumeirah Beach Park, ingresso 1 euro, lettino ed ombrellone 4 euro. Mare turchese ma quasi sempre mosso, spiagge bianchissime infinite.
Ci si sposta in taxi, le distanze sono enormi: una breve corsa di 4-5 km costa poco più di 2 euro, i 30 km dall’aeroporto ad Al Barsha costano circa 15 euro.
Da poco inaugurata la metro di Dubai, futuristica, veloce ed economica ma le stazioni aperte sono poche e solitamente distanti dalle attrazioni.
Le cose più costose a Dubai sono le attrazioni più innovative: l’aquapark dell’Atlantis, lo Ski Dubai, l’escursione nel deserto, la salita al Burj Khalifa, dai 50 ai 20 euro.
Non perdetevi una cena al Burj al Arab, meno proibitiva di quanto si possa pensare, esperienza unica ed indimenticabile, anche solo per ammirare l’hotel dall’interno….INCREDIBILE!!!
Foto sul mio sito:
sabato, 27/03/2010
Pronti, partenza, via. Dopo pochi mesi siamo ancora qui all’aeroporto di Istanbul, crocevia delle nostre ultime avventure, grazie alle favorevoli tariffe offerte dalla Turkish Airlines (Volo in andata su Dubai e rientro da Muscat, via Istanbul, € 410).
Solito traffico aereo in partenza dall’aeroporto turco e nonostante l’imbarco puntuale, arriviamo a Dubai con una mezz’ora di ritardo, verso le 3 di notte. Controlli e ritiro bagagli sono veloci, nel giro di mezz’ora saliamo sul taxi (15 euro) e alle 4 siamo già sistemati nel nostro spazioso appartamento in zona Al Barsha (Seven Sands Hotel Apartment, € 77 con colazione su booking.com). Davvero una soluzione economica e confortevole: l’hotel è a pochi minuti di taxi dalle principali attrazioni: il Burj Al Arab, la palma, la nuovissima zona di Jumeirah, Dubai Marina e The Walk, 8 minuti a piedi da Mall of The Emirates con lo Ski Dubai, anche se la passeggiata per arrivarci è un po’ dissestata tra diversi cantieri, e 10 minuti dalla nuova Monorail che collega il centro. L’appartamento è spazioso ed il personale gentilissimo: grande soggiorno già predisposto con il divano letto per il bambino, cucina, doppi servizi, camera matrimoniale, 2 tv lcd con stereo, dvd…ecc, insomma, tutte cose che non ci servono!
Dubai, domenica, 28/03/2010
Non c’è tempo da perdere e dopo poche ore di sonno siamo già in piedi, pronti per visitare il cuore più antico, se così si può definire, di Dubai. Raggiungiamo il Mall of The Emirates dove abbiamo subito il primo impatto con l’assurda realtà e ricchezza di Dubai: dalle ampie vetrate del mall e dei suoi ristoranti, osserviamo questa incredibile pista di sci al coperto, con seggiovia, pista da slittino, due piste da sci, temperatura di -4 gradi contro i 35 dell’esterno. Il mall è enorme e dal suo interno raggiungiamo la stazione della monorotaia per il centro. Il viaggio per Buri Dubai è elettrizzante: la metro viaggia a cielo aperto tra il futuristico skyline cittadino, passando dal Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, che supera gli 800 metri di altezza, supera la bizzarra sagoma delle Emirates Tower e passa in mezzo al Financial Center. Partiamo dal famoso souk dell’oro, dove le eleganti botteghe si susseguono con le scintillanti esposizioni, per poi proseguire per il souk delle spezie: sinceramente pensavo che questi souk fossero più autentici, ma non è che impressionano più di tanto. Raggiungiamo il Creek, il canale che attraversa la città, che attraversiamo con le Abras, una tipica imbarcazione che funge da taxi acquatico per pochi centesimi. La vita sul fiume ricorda un po’ uno spaccato della Dubai di qualche decennio fa, quando i grattacieli non erano ancora parte integrante del panorama cittadino: il Creek è molto trafficato, di Abras che trasportano turisti e abitanti e di imbarcazioni cariche di mercanzie. Ma la vista sui moderni edifici che affiancano il fiume ci riportano alla realtà super moderna. Visitiamo il piacevole museo di Dubai, all’interno di un’antica fortezza, con esposizioni multimediali che ripercorrono lo sviluppo della città e terminiamo la passeggiata nel quartiere Bastiaka, con le famose torri del vento. Torniamo in hotel con un taxi, sostando per qualche minuto di fronte alla bellissima e imponente moschea Jumeirah. Per cena raggiungiamo nuovamente il Mall of the Emirates: i mall sono zone molto piacevoli dove cenare, all’interno si trovano delle vere e proprie food-court che propongono cucine provenienti da tutto il mondo, a prezzi generalmente bassi, anche se presto la carne, sempre speziata, stufa un pò.
Dubai, lunedì, 29/03/2010
Prendiamo un taxi per raggiungere la nuovissima zona di Dubai Marina, ci fermiamo di fronte all’Hilton Jumeirah dove c’è un accesso alla infinita spiaggia pubblica intervallata da qualche breve tratto privato di proprietà degli hotels e trascorriamo la giornata in questa spiaggia bianchissima e pulita, semideserta e bagnata da un mare azzurro ma sempre piuttosto mosso. L’acqua è piacevolmente calda e di fronte a noi uno skyline spettacolare, costituito da nuovissimi ed imponenti grattacieli dall’architettura futuristica. La temperatura è piuttosto alta, in questa fine di marzo il termometro si assesta sui 35 gradi. Passeggiando lungo la spiaggia si raggiunge un molo artificiale: qui l’acqua è molto calma, trasparente ed il colpo d’occhio è straordinario. Prima di lasciare questa zona passeggiamo per The Walk, un lungo viale pedonale pieno di locali e ristoranti, all’ombra degli imponenti grattacieli che si estendono fino alla Marina. In serata, con pochi minuti di taxi (2 euro) raggiungiamo il Madinat, elegante e lussuoso resort con un costoso e raffinato souk al coperto ed una immensa laguna con taxi acquatici, con splendida vista sul Burj al Arab, che lo raggiungiamo con una passeggiata di 10 minuti.
Burj al Arab
Non c’è immagine o fotografia che possa rendere giustizia alla magnificenza del Burj al Arab. Qualcuno potrebbe pensare…alla fine è solo un hotel lussuoso, frutto della sfrontatezza e della ricchezza dei petroldollari, un miserabile schiaffo alla povertà e alla gente che lavora per campare. Non lo si può negare: ma io aggiungerei che resta un simbolo incontrastato della capacità umana di realizzare un’opera architettonica in grado di far sognare per la sua perfezione, per la sua classe e sontuosità, anche se per solo una notte, una sera, o poche ore. Purtroppo per la maggior parte delle persone, resta un sogno proibito: spendere 1600 euro per una notte da pachà nell’unico 7 stelle del mondo è inimmaginabile. Ma c’è una soluzione, più a portata di mano, per assaporare in una serata l’incanto e la magia del Burj: una cena presso uno dei suoi ristoranti meno esclusivi, il Bab al Jam. Certo, in questo modo non avrete la possibilità di scorrazzare per una delle suite che vanno dai 170 fino ai 780 metri quadrati, servite 24 ore al giorno dal maggiordomo privato, ma avrete pur modo di ammirare l’incredibile lobby, i saloni sfarzosi, i giardini esterni con le viste mozzafiato su Dubai. Il prezzo? Meno proibitivo di quanto si possa pensare, provare per credere! Prima cosa da fare è muoversi per tempo e prenotare con largo anticipo: mandate una email di richiesta prezzo e prenotazione, vi risponderà un agente del ristorante che vi informerà su tutto, vi chiederà la carta di credito a garanzia della prenotazione, l’orario preferito e vi fornirà qualche indicazione, del tipo che è richiesto un abbigliamento smart casual, di mettere in modalità silenziosa il cellulare, che non è possibile fare foto nel ristorante (io le ho fatte, chiedendo il permesso, ma non al buffet). Vi chiederanno inoltre se avete esigenze ed intolleranze alimentari e se per caso festeggiate qualche evento speciale (io ho risposto che festeggiavamo il compleanno di mia moglie).
Decidiamo di arrivarci a piedi e ci presentiamo di fronte all’accesso del ponte che collega l’hotel, visto che il Burj è costruito in mezzo al mare. Davanti a noi si presenta una specie di esercito armato che controlla un sacco di persone che fotografano l’hotel dalle sbarre, addirittura ci sono enormi dissuasori mobili per bloccare le auto. Presentiamo la nostra prenotazione e subito ci accoglie un responsabile con un: Welcome dear Mr Alberto. Attraversiamo l’accesso e dal quel momento possiamo girare liberamente per tutte le aree comuni dell’hotel: percorriamo il lungo ponte sospeso che offre magnifiche viste sulla vela del Jumeirah Beach Hotel, sul Madinat e su spiagge bianchissime, fino ad arrivare di fronte all’imponente facciata del Burj, alto 321 metri: incredibile, dall’esterno sembra fantascienza, un’astronave di Star Trek: cambia colore ogni 10 secondi, passando dal giallo al viola, dal blu al rosso. Tutte le persone che incontriamo ci accolgono con un sorriso e con estrema gentilezza. Entriamo nella hall e restiamo senza parole: una lunga scala mobile sale al piano superiore, affiancata da due acquari giganteschi: davanti a noi fontane danzanti, salotti da marajà, cascate elaborate e l’immensa struttura del complesso, che in altezza sembra non finire mai, con un caleidoscopio di colori dove predominano il blu, il bianco e l’oro. Chiediamo informazioni e ci accompagnano al nostro ristorante ed al nostro tavolo riservato. Qui mi aspettavo un ambiente più elegante, formale ed ampio: invece troviamo arredamento curato ma senza eccessi, veniamo subito messi a nostro agio dai camerieri, spigliatamente simpatici pur garantendo un servizio eccellente e troviamo un buffet di dimensioni non esagerate ma curatissimo nei dettagli. Il cibo è presentato con minuzie e classe unica, in piccole porzioni, con gli chef immediatamente pronti a non fare mai mancare nulla: impressionante l’angolo con gli antipasti di pesce, immersi nel ghiaccio, dove si trovano aragoste, gamberi, ostriche, granchi, sushi otre a varie tipologie a me sconosciute. Le pietanze principali richiamano sia il gusto arabo che quello internazionale, mentre nell’angolo barbecue è possibile farsi cucinare a piacimento e volontà ogni genere di carne, tonni, pesce spada, salmoni. Non deludono nemmeno i dolci, molto elaborati e presentanti con degna magnificenza e la frutta fresca, con fragole grosse come mandaranci. Avevo letto che ogni ingrediente utilizzato in cucina arriva direttamente dal paese di origine: così il grana padano arriva dall’Italia, la frutta esotica dall’oriente e così via.
Al termine della cena, si presentano di fronte a noi i camerieri con una torta con candelina, rivolgendosi a mia moglie canticchiando Happy Birthday Visto che ormai siamo saturati di cibo, ci impacchettano il dolce da portare via, con tanto di scatola targata Burj al Arab, the worlds most luxurious hotel. Persino gli stuzzicadenti sono personalizzati. Al termine della cena usciamo sulle terrazze e i giardini: di fronte a noi si presenta tutta Dubai illuminata. Un sogno che è finito dopo poche ora ma che ormai sarà difficile da scordare.
Dubai, martedì, 30/03/2010
Mattinata nuovamente in spiaggia, questa volta raggiungiamo in una decina di minuti di taxi (4 euro), il Jumeirah Beach Park (ingresso a pagamento, 1 euro + eventuale affitto di lettini ed ombrelloni). Questo parco è curatissimo, ovunque ci sono aiuole in fiore nei lussureggianti giardini, mentre una fila di palme tropicali separano l’infinita spiaggia, che sembra “tirata” come una pista da sci. Ci si può far piantare l’ombrellone nel punto preferito e durante la prima parte della mattinata, la spiaggia è praticamente deserta, mentre poi si riempie leggermente solo nella zona centrale. Inoltre si trovano campo da calcetto, beach volley, docce, spogliatoi e snack bar. Dopo un pranzo picnic nei tavoli sotto le palme, torniamo in hotel e ci prepariamo per l’escursione pomeridiana nel deserto: da casa avevo prenotato l’escursione con la DSD Northtours (38 euro a persona) che puntualissimi ci vengono a prendere in hotel. Ci sono varie agenzie che propongono l’escursione, ma alla fine si ritrovano tutti presso lo stesso campo nel deserto: il programma consiste nell’attraversare le dune del deserto in fuoristrada, per poi arrivare verso sera ad un campo beduino per la cena e lo spettacolo di danze. Sinceramente non so se consigliare questa escursione, è davvero troppo turistica, anche se alcuni paesaggi sono notevoli; alcune soste sono troppo forzate e la discesa per le dune, più che divertente è quasi da volta stomaco, ma dipende dall’autista che beccate, il nostro era un mezzo pazzo e avevamo l’impressione di ribaltarci in ogni momento! Comunque, sosta ad un primo negozio di souvenir e per rinfrescarsi, poi si entra nelle dune che si affrontano con discese paurose e sobbalzi al limite per una ventina di minuti, si raggiunge un punto panoramico sul deserto davvero incantevole, poi altri 15 minuti più tranquilli per raggiungere il campo beduino, che non è sulle dune ma al margine del deserto. Qui prima di cena si svolgono attività al limite della banalità, quali una breve (ma breve…) cavalcata su dorso di dromedario, bazar turistici, pitture di hennè a pagamento, insomma, non cose di mio gusto. La cena a buffet è molto buona, si assaggiano alcune specialità tipiche oltre a carne alla griglia: ci si accomoda sui tipici tappeti beduini attorno ad un palco, dove ci aspettiamo si svolgano le danze tipiche, ma terminiamo la cena e dello spettacolo neanche l’ombra. Chiediamo spiegazioni e ci dicono che lo spettacolo si tiene solo 2-3 volta la settimana….Ma come!??!????
Dubai, mercoledì, 31/03/2010
L’ultima giornata a Dubai la trascorriamo presso l’innovativo parco acquatico dell’Atlantis: taxi fino alla stazione della monorotaia (€ 2,5 a tratta), che percorre tutta la famosa palma di Dubai, tra ville miliardarie con spiaggia privata immacolata, fino ad arrivare all’enorme resort. Consiglio di percorrere almeno una tratta con la monorotaia perché offre davvero viste mozzafiato (attenzione, apre alle 10 del mattino). Facciamo il biglietto combinato (€ 50) che comprende l’ingresso al Waterpark ed alla Lost Chamber, acquario con ricostruzione di Atlantide. Il prezzo è altino ma li vale davvero tutti: il parco è davvero all’avanguardia, con numerosi scivoli che offrono discese mozzafiato dall’alto della ricostruzione dello Zigurat: la maggior parte delle discese si percorrono con i gommoni, disponibili anche doppi per non abbandonare i bambini: il più emozionante è lo scivolo che prima entra in un tunnel buio per poi sbucare in un enorme acquario, dove si percorre l’ultimo tratto osservano squali sopra la propria testa, razze e pesci tropicali. Adrenalinico quello che scende in picchiata dallo Zigurat mentre molti altri si possono raggiungere senza fare scale, con un tapis roulant che riporta in cima. Inoltre torrenti lunghissimi con le onde, piscine enormi ed una spiaggia bianchissima. Nel pomeriggio percorriamo le sale di Lost Chamber, con enormi acquari dove giacciono le rovine della mitica Atlantide.
Nel tardo pomeriggio andiamo al Dubai Mall, il più recente e lussuoso centro commerciale di Dubai che sorge di fronte all’imponente mole del Burj Khalifa: più che un mall sembra un palazzo di un sultano: all’interno si trovano un souk dell’oro fiabesco, cascate imponenti, una pista di hockey sul ghiaccio. Dopo cena usciamo dal mall e passeggiamo nell’incredibile laguna di fronte al Khalifa, dove ogni 15 minuti si può assistere ad un suggestivo spettacolo delle fontane danzanti: degna conclusione di questi giorni trascorsi nella pazzesca Dubai!
Foto sul mio sito:
Nizwa – Oman, giovedì, 1/04/2010
Lasciamo all’alba Dubai e gli Emirati in direzione dell’aeroporto di Sharjah, che raggiungiamo in circa 40 minuti di taxi (20 euro), mentre la carreggiata opposta è completamente paralizzata: un avvertimento: evitare di percorrere le strade da nord a sud la mattina, e da sud a nord verso sera…