Dubai ed Emirati Arabi
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Dopo Natale a New York 2011, quest’anno Natale a Dubai! Non è il sequel dei famosi cinepanettoni, ma le nostre vacanze annuali!
Abbiamo organizzato tutto on line ed in pochi giorni, con un po’ di sacrifici abbiamo fatto queste magnifiche vacanze con meno di 1000 euro a testa per 7 notti tra volo (circa 1800 euro in quattro con 1 scalo), hotel (circa 850 euro), noleggio auto(170 più carburante), visite e mangiare!
Partenza il 18/12 da Roma verso le 20.00 con volo Qatar, scalo a Doha di circa un‘ora, che tra scendere dall’aereo, fare un giro al duty free e rimbarcarsi è volata, altra ora di volo ed eccoci a Dubai alle 9 del mattino del 19/12. Ritiro dell’auto prenotata con la Dollar sempre via internet, costo circa 170 euro per 8 gg e direzione Hotel Akass Inn, quartiere Al Barsha, dietro l’Emirates Mall, il grande centro commerciale con la pista da sci, ma dei dettagli vi dirò dopo. Gli hotel sono stati prenotati con Booking.com, ottima scelta! Niente lusso, ma per 4 notti, in quattro, abbiamo pagato circa 400 euro senza colazione. L’appartamento era di circa 130 mq, due bagni completi ed uno di servizio, stireria, cucina interamente ammobiliata, due camere da letto, la matrimoniale con letto extra king, soggiorno. L’hotel aveva la piscina in terrazza, sauna, palestra, garage privato, internet free! Unica cosa: mancava l’asciugacapelli! Direi un tre stelle, ma ottima la posizione per girare Dubai, anche per chi non ha l’auto.
Scordatevi di poter visitare la città a piedi, è molto vasta, per cui o metro o taxi, o auto a noleggio.
Prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso il famoso Burj Al Arab, l’hotel detto la vela, foto solo esterne, è tutto blindato, ma l’accesso è consentito su prenotazione… Peccato che un tè costa circa 80 euro… quindi servizio fotografico esterno e via! Foto al Jumeirah hotel, altra struttura particolare posta accanto alla vela. Andiamo a vedere beach jumerirah, la spiaggia! A Dubai si possono frequentare solo le spiagge pubbliche, altre sono riservate e non è possibile l’accesso ed il martedì sono riservate alle donne. Altri divieti li trovate nei cartelloni d’ingresso ed è consigliabile rispettarli! Una cosa che ho apprezzato in genere negli Emirati è che non si fuma, io odio il fumo e poter frequentare luoghi pubblici anche all’aperto senza soffrire è una bella sensazione. Le spiagge sono molto pulite, niente sigarette, spazzatura o altro (il mio termine di paragone è Roma). Comunque è passato un addetto a consegnare posaceneri usa e getta a chi eventualmente voleva fumare.
Prendiamo la Sheikh Zayed Road, stradina urbana a 6 corsie per direzione che attraversa tutta Dubai. Fate attenzione a dei pazzi che ogni tanto attraversano le 12 corsie… velocità massima 120, tutto controllato con dei radar.
Visita a Palm Jumerirah, la famosa isola artificiale che ospita l’hotel Atlantis, con il suo parco acquatico. La struttura è collegata con una monorotaia panoramica. Foto al tramonto e via… andiamo al mall of the emirates, il centro commerciale dietro l’hotel con la pista da sci, parco giochi sulla neve, pinguini etc! nei centri commerciali ci sono le moschee per uomini e quelle per donne, sono veramente grandi e per visitarli tutti ci vuole molto tempo e sinceramente a me non interessano, quando vado all’estero voglio vedere le caratteristiche del territorio, i centri commerciali sono tutti uguali, grandi firme, grandi catene, ma poiché non vi è neanche convenienza economica, guardiamo appena le vetrine. Certo qui si nota la maestosità…anche nei servizi igienici!
20/12
Direzione centro della città vecchia: Deira. lasciamo la macchina in un parcheggio pubblico, costo circa 1 euro l’ora, e iniziamo a dirigerci verso il souk vecchio, caratteristico con tutti negozietti di souvenir, commercianti che ti chiamano a destra e sinistra! Prima di entrare nel souk vecchio abbiamo notato una curiosità della localizzazione dei negozi a Dubai, c’è la zona stampanti, quella accessori auto, insomma tutto è tematico, così se ti serve qualcosa hai tutti i negozi del settore raggruppati (basta trovare la zona, ma non so come si fa)! Arrivati al Creek (insenatura marina), prendiamo un Abra taxi (taxi d’acqua), costo 1 euro in 4, che porta dalla parte opposta del creek, verso il mercato delle spezie e il gold souk. Altro giro nelle viuzze e prendiamo la metro per scendere alla famosa fermata di Burjami. Avevo letto che è tra le dieci fermate di metro più belle al mondo e volevamo visitarla. A colpirmi, a parte i lampadari di cristallo a forma di medusa e l’ambiente che ricrea un paesaggio marino, è la pulizia. Le vetture della metro sono pulitissime, la prima è riservata ai possessori dei biglietti gold, non so se solo sceicchi locali o anche i turisti possono acquistarli, sembrano le vetture di Italo! La seconda vettura è riservata alle donne, o comunque prima di salire guardate se ci sono limitazioni. La metro è senza conducente e le banchine sono chiuse a vetro, che si aprono quando le vetture sono in stazione, quindi niente suicidi o cadute o omicidi come in questi giorni a NY!
Ritiriamo l’auto e ci dirigiamo verso il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Parcheggio gratuito sotto il centro commerciale inglobato nella struttura. Nel Dubai Mall c’è un grosso acquario che è possibile visitare internamente. Andiamo alla biglietteria per la visita al 127° piano, ma è tutto prenotato fino le 22.30. peccato, volevamo vedere il tramonto d abbiamo corso per essere lì verso le 17! Acquistiamo il biglietto per la salita, costo 25 euro a persona, ma ne vale la pena! Ceniamo lì, assistiamo ad un paio di spettacoli delle fontane danzanti, mi commuove il canto di Bocelli… noi italiani siamo sì un popolo di viaggiatori …ma nostalgici della nostra terra, e dopo aver ascoltato solo musiche etniche…una voce italiana scalda il cuore! Nel centro commerciale c’è una cascata di due piani con delle sculture di uomini che si tuffano a volo d’angelo! Alle 22 ci rechiamo al punto di accesso, controlli sicurezza e via, si sale. L’ascensore sembra non muoversi, se non fosse per il fastidio alle orecchie non si percepisce neanche la salita. Quando si esce dall’ascensore lo spettacolo è stupendo! A differenza dell’Empire o del top of the pop di NY, che hanno un muro che ti da un senso di protezione, qui è tutto di vetro, quindi la sensazione di vuoto e di altezza è terribile! Dopo un paio di minuti di tachicardia…inizio ad apprezzare la vista! Rientro in hotel, negozi ancora aperti, compriamo il necessario per la colazione del giorno dopo ed a letto!
21/12: Ras Al Kaiman
Dopo aver attraversato Sharjah, proseguiamo verso Ras Al Kaiman, avevo letto delle bellezze dell’emirato, situato a circa 150 km da Dubai. Per strada ci accompagna la bellezza del deserto, le dune rosse. Le autostrade sono contornate dal verde che viene annaffiato per tutto il percorso e tutte illuminate. Non c’è una buca, tutto recintato con dei muri ben tenuti.
La cittadina è decisamente diversa da Dubai, oggi è festa, è venerdì (la nostra domenica) e tutti sono in moschea a pregare. C’è una moschea ogni angolo! La preghiera è trasmessa con gli altoparlanti e se non vi è capienza internamente pregano fuori, tutti scalzi. Il luogo ci inquieta un po’, mio figlio la definisce scampia, tutte case basse, panni stesi fuori, bambini che giocano, decisamente niente lusso, cerchiamo una spiaggia libera, ma è chiusa, facciamo un giro e visto che lì chiediamo informazioni ad alcuni passanti che parlano inglese peggio di noi, non riusciamo a ottenere informazioni turistiche. Pranziamo in un centro commerciale e decidiamo di tornare indietro, per strada avevamo visto un posto dove fare un tour nel deserto con le moto.
Bella esperienza! Noleggiamo due moto e via! Nessuno ti fa da guida e si spera di avere un po’ di orientamento altrimenti come trovi la strada del ritorno? Quindi giriamo ma senza allontanarci molto, anche perchè, presi dall’entusiasmo e dal paesaggio, non ti rendi conto della direzione che prendi. Io dietro mia figlia, che guida come una matta su quelle dune, mio figlio sull’altra, arriviamo ad un recinto di cammelli, corriamo tra le rosse dune interrotte da pochi cespugli, un paio di alberi e delle strane piante con una specie di mini zucchine rotonde, che i locali raccolgono per i cammelli. Finito il giro (1 ora circa 40 euro a moto) ritorniamo al campo e mio marito che è rimasto al campo mi racconta dell’ospitalità del noleggiatore, che ha offerto te e caffè… Le tazzine vengono “lavate” in un secchio con dell’acqua, quindi si beve il caffè e si rimettono lì. Immagino la faccia e lo sforzo di mio marito ad una situazione igienica del genere! Avrei voluto fare un film! Ma dopo un primo rifiuto aveva timore di offenderli e quindi ha accettato sia un giro di caffè, che di tè, definiti buoni! Rassicuro gli igienisti, non ha avuto nessun problema!
22/12: mare!
Meta: spiaggia pubblica di Dubai marina. Si sono conclusi da pochi giorni i campionati mondiali di paracadutismo e ci sono ancora molti paracadutisti! L’aereo parte da una pista a filo d’acqua, spettacolare! Ci godiamo queste sabbie bianche ed il mare, pranzo nel centro commerciale di fronte la spiaggia, altro po’ di sole… E poi rientro in hotel. Peccato, non abbiamo mai sfruttato la piscina, ma avevamo altro da vedere! Cena a Sharjah in locale tipico, passeggiata in auto per il centro di bur dubai, piazza Beniyas, senza meta giriamo un po’ ovunque, tanto la benzina costa 36 centesimi!
23/12 Abu Dhabi
Qui abbiamo prenotato l’hotel Eclipse Boutique suites, circa 150 euro a notte per 4 persone, appartamento un po’ più piccolo, circa 90 mq ma un solo bagno! Hotel ben pulito, centrale, spa, internet free ma parcheggio a pagamento.
Prendiamo l’auto e visto che eravamo sulle corniche (le spiagge) facciamo tutto il lungomare fino al marina Mall, foto allo skyline di Abu Dhabi, visitiamo l’Heritage village, una riproduzione dei campi dei beduini, piccoli negozietti, l’emirates palace, solo foto… e giro della città seguendo la rotta del bus hop on hop off! Metodo sicuro per vedere le bellezze essenziali di una città. Vediamo l’hotel con la pendenza più forte mai realizzato, la Moschea Sheikh Zayed, port Zayed. Parcheggiamo all’interno della Moschea, sapevo che per visitarla dovevi essere coperta….ma non immaginavo completamente! Alle donne forniscono il vestito tipico tutto nero con il copricapo nero, ai maschi con i pantaloncini una tunica bianca lunga. Lasciate le scarpe all’ingresso entriamo. La maestosità della grande moschea mi colpisce, così come la pulizia, il tappeto, immenso, tutto lavorato, le decorazioni floreali sui marmi. È vietato anche solo sfiorarsi tra uomini e donne per fare una foto. Arriva la sicurezza in un secondo che, in arabo, ti invita a dividerti! Eppure stavo solo abbracciando mio marito per una foto! Anche nei centri commerciali c’è il cartello che invita ad entrare con maglietta mezze maniche e a non toccarsi (tipo dare una mano o camminare abbracciati!)
Cena nel the souk central market, centro commerciale che riproduce un antico souk proprio di fronte l’albergo.
24/12: Ferrari world
Lungo la strada per il Yas Island, dove c’è il parco della Ferrari vediamo l’hotel Yas Viceroy, l’hotel sulla pista di formula 1 con una struttura unica. Intera giornata al centro Ferrari! I ragazzi hanno fatto le montagne russe che in 2 secondi ti portano a 240 km orari! Io, dopo i Maya, volevo vedere il nuovo anno! Ho fatto la torre, che quanto ad adrenalina non è da meno, ma dopo il giro del 4D, ho deciso di godermi il loro divertimento, altrimenti vomitavo! Alla chiusura del parco, torniamo in hotel percorrendo però la strada esterna dal lato opposto a quello di andata. Considerate che Abu Dhabi è un’isola triangolare con il vertice verso la terra, collegata con tre ponti (il Mussaffah bridge, l’Al Maqtaa bridge e lo Sheikh Zayed Bridge) e la base che sono le corniche con il bellissimo lungomare.
Decidiamo di voler trascorrere la vigilia di Natale in hotel, connessi con il resto del mondo! Non rispettando alcuna tradizione circa il numero delle pietanze della vigilia, né il menù… compriamo al marina mall….delle immangiabili pizze surgelate, macedonia di frutta, birra analcolica, un pandoro italiano e niente bollicine, lì è vietato e non è facile trovarlo!
25/12 Al AIN
Lasciamo Abu Dhabi per tornare a Dubai, dove il 26 ci aspetta il volo di ritorno, ma decidiamo di vedere la città di Al Ain, patrimonio dell’Unesco. Anche qui circa 150 km di strada nel deserto, visitiamo l’oasi e ci dirigiamo verso Green Mubbazzarah. Il posto è veramente bello, ai piedi del monte Jebel Hafeet, questo contrasto tra roccia, deserto e verde è unico! Volevamo fare un bagno, ma le piscine sono suddivise per sesso, quindi avremmo dovuto dividerci….optiamo per un po’ di relax sul verde! Tutto pulito, ben tenuto, aree pic nic per le famiglie. Poiché sono curiosa… metto un piede nell’acqua che sgorga esternamente…da ustione!
Ultimo giro per i souvenir a Dubai e… in hotel, a preparare le valigie, domani si rientra!
Osservazioni sul viaggio: per il mangiare nessun problema, vi sono cucine di tutti i continenti e per tutte le tasche!
In qualsiasi posto visitiamo cerchiamo di adeguarci ai costumi locali, ma qui è veramente difficile per un occidentale non notare questa differenza e distanza tra uomo e donna, le donne sono tutte vestite di nero, con il volto coperto, alcune con gli occhi visibili, altre con il velo intero, pochissime con il viso scoperto. Gli uomini con le tuniche bianche ed i copricapo bianchi o a quadretti rossi. Voglio approfondire su internet se il fatto di avere un giro di cordoncino nero o due sia segno di distinzione sociale o semplice gusto, se tra i colori vi è sempre differenza di status civile o sociale, se le donne sono obbligate al velo integrale. Sinceramente erano tutte tecnologicamente attrezzate con cellulari di ultima generazione, ma dava un senso di tristezza vedere nei centri commerciali queste donne tutte uguali. Spero almeno che nella vita familiare abbiano pari dignità sociale, mi chiedo se possono uscire da sole, andare al cinema, perché o erano due tre donne con bambini o famiglie…il resto che fa? Come vivono i ragazzi e le ragazze? Ho notato infine che molti asiatici ed indiani erano addetti a manodopera nelle pulizie o nei cantieri che a Dubai non si fermano mai.
Comunque è stato un bel viaggio, per noi abituati alla città eterna, dove anche le buche per strada sono “tradizione”, dove non c’è innovazione, o rispetto dei luoghi pubblici e storici o collegamenti urbani efficienti e puliti, il confronto con una città del futuro è notevole! Se poi il termine di paragone è l’Italia che impiega 50 anni per un pezzo di autostrada non ancora terminato, la Sa – Rc o la linea dell’alta velocità al nord, ci si rende conto di quanto siamo fermi e di quanto gli altri Paesi stanno superando la culla della civiltà! Certo, se dovesse finire il petrolio, come si trasformerebbe Dubai? Tutte quelle macchine da sogno… tutta l’energia necessaria per i condizionatori nei grattacieli, nei parchi gioco, per la pista da sci… rimarrebbero?