Dubai e la nebbia
Atterriamo a Dubai il 7 marzo, anzi l’8 visto che era la 1 del mattino che sono diventate le 3 quando finalmente abbiamo superato il controllo passaporti (un consiglio: cercate una fila a maggioranza di turisti xchè le persone che devono presentare un visto le tengono 3 volte tanto).
Troviamo subito l’autista della navetta dell’hotel che ci aspetta e in mezz’ora siamo a destinazione. Hotel Ibis situato in centro città, bella hall, discreto il ristorante, camere..Ibis cioè non ci stai dentro tanto sono minuscole…Comunque dopo 5 ore siamo già in giro: il programma è fitto e il tempo è poco.
Colazione, un’occhiata ai souk, pranzo, un’occhiata alle spiaggie, una al mare, ritorno in hotel, doccia, cambio, taxi, mall (vediamo ‘sta pista da sci nel deserto), negozi (tutto ma niente di conveniente). Taxi e prenotazione (fatta su internet e stampata xchè così la vogliono) alla mano arriviamo al Burj al arab per la cena (l’abbigliamento richiesto è un casual elegante come specificano). Beh, l’esterno della vela è mirabile nella sua particolarità, l’interno è opulento, un po’ kitch sicuramente lussuoso, il ristorante a buffet dove abbiamo cenato merita una menzione: ricchissimo e buonissimo, tanto per citare qualcosa pesce crudo e ostriche…Abbiamo speso circa 70 euro a testa ed è compresa la visita che da sola ne costa 50.
Dubai non ci ha granchè impressionato come città, la vediamo bene come meta balneare non troppo lontana da casa se si hanno pochi giorni, in primavera o autunno; la temperatura a marzo non era altissima, anzi si stava bene con il giubbotto e il vento la sera è freddino.
Alle 4 del mattino seguente siamo in piedi e alle 5 la navetta ci riporta in aeroporto, quello che non ci aspettavamo è stato in nebbione come neanche in Val Padana nei momenti migliori (proprio da non vedere a un palmo dal naso). Nebbia che non si è diradata fino alle 11 del mattino e che ci ha fatto decollare per Bangkok con tre ore e mezza di ritardo. Segue Thailandia