Drammatica Santorini
Il viaggio l’ho organizzato all’ultimo momento prendendo al volo un’offerta di Columbus. Pacchetto 7 giorni in B/B in hotel di categoria superiore Sun Rocks Villas nella Caldera a 961 euro a persona.
Partenza da Milano Malpensa con un Air-bus Livingstone, nuovissimi aerei di * Viaggi del Ventaglio*, veramente nuovi e carini, per me che muoio di paura ogni volta che metto piede su un aereo è stata una piacevole sorpresa. Volo tutto Ok, 2 ore e 30 minuti circa, con turbolenze durante tutto il viaggio, perchè c’era un vento pazzesco, ma tutto bene.
In vista dell’isola capisci subito perchè gli aggettivi su Santorini si sprecano *drammatica, spettacolare, impareggiabile, teatrale, unica ecc. Ecc.* stai atterrando nel cratere di un vulcano, muto da secoli, è vero, ma pur sempre un vulcano, e questo fa un certo effetto.
L’isola, insieme ad altre 4 isolette, è tutto ciò che resta del vulcano sprofondato secoli fa, è di roccia scura a forma di mezzaluna, quella più grande, il mare all’interno del cratere è blu inchiostro, in cima, a 120 metri circa d’altezza una spruzzata di case bianche come la neve. Sono i villaggi di Firà, Firostéfani, Imerovìgli, Ia (Oia in inglese).
Ecco l’isola è tutto ciò, un’insieme di emozioni contrastanti, di colori, di bellezza pura che ti riempie gli occhi e l’animo.
L’albergo selezionato si è rivelata un’ottima scelta, sia per la posizione, sulla caldera (cioè nel cono del vulcano) sia per l’ubicazione, a Firostefani, un villaggio che è praticamente inglobato a Fira, il capoluogo, ma a differenza di quest’ultimo è molto tranquillo e silenzioso.
Il *Sun Rocks* si sviluppa su un dislivello che è ben rappresentato da 150 gradini, li ho contati, noi avevamo lo *studio* a livello dell’ultimo gradino. Dalla nostra camera però, la vista spaziava sul mare, a sinistra vedevamo la punta estrema dell’isola e il suo faro al centro proprio di fronte a noi, vicinissime, le isole di Nisi Nea Kameni e di Nisi Palea Kameni, sulla destra in primo piano lo sperone di roccia di Skàros, tutto ciò che resta di un’antica fortezza medievale, e più dietro l’isola di Thirasia.
Santorini è un’isola che ti intimidisce tanto è bella. Al mattino quando ci alzavamo, mio marito ed io facevamo pochi gradini, per fortuna, ( la piscina e relativa terrazza per la prima colazione) erano proprio sopra di noi e ci ritrovavamo seduti di fronte al mare e a un panorama che toglieva il fiato a consumare un’ottima prima colazione.
Anche se la piccola piscina dell’hotel e il servizio discreto e puntuale invitavano ad oziare in loco prendendo il sole, cosa che abbiamo fatto qualche pomeriggio, ogni giorno abbiamo dedicato delle ore alla visita dell’isola. Il primo giorno a piedi, costeggiando il margine della caldera, e percorrendo uno dei tipici sentieri dell’isola ,delimitati da muretti di pietra, siamo andati a Firà, dieci minuti circa di cammino da Firostefani, e lì di nuovo ti trovi di fronte un quadro, un’immagine suggestiva, un set cinematografico. Tante casette bianche a formare un presepe, che digradano verso il mare, le bouganville, il verde smeraldo delle piscine, le terrazze, la roccia scura, i fichi d’india, l’impressionante scala a serpentina che scende fino al porto, le carovane di asini che aiutano i turisti in arrivo con le grandi navi da crociera a risalire i 587 gradini che li separano dal paese.
Noi li abbiamo solo discesi, (per risalire, oltre agli asinelli c’è anche una teleferica) fino al porto e qui ci siamo imbarcati su un caicco che ci ha portati a visitare le isole Kameni, 3 ore di gita 8 euro a persona.
Queste isole sono il *vulcano nel vulcano*, ovvero il frutto più recente delle eruzioni del vulcano di Santorini, e sono disabitate.
Una volta raggiunta la prima avevamo a disposizione 50 minuti per salire fino al cratere più recente, l’ultima eruzione è stata nel 1956, e poi ridiscendere e riimbarcarsi, a dire il vero ci sentivamo un po’ come un gregge di pecore, spinte da un cane pastore un po’ troppo esigente, ci facevano molta fretta, troppa…
Poi abbiamo visto la seconda, dove abbiamo fatto il bagno nelle hot springs, ovvero sorgenti di acqua calda e ferrosa, a quanto si poteva vedere dal colore dell’acqua giallognolo. Poi a casa. La gita merita di essere fatta malgrado l’intruppamento.
Il villaggio di Fira nel suo aspetto meno piacevole è una fila interminabile di gioiellerie e di brutti negozi di souvenir , dove si accalcano orde di turisti di giornata che creano un gran caos. Se al contrario ci si siede tranquilli in uno dei caffè che si affacciano sulla caldera, e si lascia vagare lo sguardo sull’area circostante il cratere, magari aspettando il mitico tramonto, che sull’isola è un rito, si riesce a capire che si è in un posto speciale.
Il mitico tramonto, a mio avviso è fantastico in ogni villaggio dell’isola, dalla parte della caldera ovviamente, anche se il più famoso si vive a Ia e più precisamente seduti sulle rovine del castello di Argyri, di epoca veneziana.
Ia è un villaggio molto carino, c’è un bellissimo mulino a vento, e una scalinata che ti porta ad un piccolo porto di pescatori, qui però non c’è la funivia.
Poi tanti alberghi, ristoranti, bar, terrazze, negozi di souvenir, un po’ meno gioiellerie.
Una passeggiata che consiglio è quella che da Firostefani, dove eravamo noi, arriva fino a Ia, la punta estrema dell’isola, sono circa 4 ore di cammino, con delle buone scarpe resistenti, però ne vale la pena si attraversano i paesini di Imerovigli, e di Finikia ed altre località di cui non ricordo il nome.
Altra passeggiata che abbiamo fatto è quella che sale sul monte Profitis Ilias, 567m. Il più alto dell’isola. Abbiamo affittato una macchina e siamo saliti fino alla cima e poi a piedi abbiamo percorso un sentiero di montagna per mezz’ora fino ad una sporgenza da dove si poteva vedere l’isola dall’altra parte e cioè da quella dove c’è l’aeroporto , le spiagge e gli altri paesi.
Volendo essere coraggiosi si poteva scendere fino ai resti della Vecchia Thira, però poi bisognava risalire.
Un’altro giorno abbiamo affittato un motorino (l’isola è piena di rent a car e moto rent) e siamo andati a vedere la Red Beach o spiaggia rossa, la più famosa dell’isola, alle sue spalle c’è una roccia vulcanica rossa, da cui deriva il suo nome. A mio parere, è una spiaggia abbastanza bella, ma un po’ opprimente, è di sabbia nera, attrezzata e con acqua trasparente, ma di sassi, come quelle di tutta l’isola peraltro.
Noi abbiamo visto tutte le spiagge dell’isola, ma come avrete capito non ci sono piaciute un gran che, forse perchè il nostro albergo era in una posizione così bella che al confronto tutto il resto diventava poco attraente.
Il Paese di Kamari è un po’ come Cattolica e Rimini, così pure per quello di Perissa, secondo me non bisogna andare a Santorini per fare del mare, perchè si rimarrebbe delusi, tutto il bello dell’isola è rivolto verso il cratere.
Un paesino molto carino e tipico delle Cicladi , all’interno dell’isola è Pyrgos, vale una visita, così come il Faro, e di sicuro i resti di AKrotiri, una città sepolta dalle eruzioni, la sua civilìtà risale a 1500 anni A.C.
E’ meglio visitare il sito dopo aver visto *Il nuovo museo archeologico* che si trova a Fira, e che contiene una parte degli affreschi scoperti nella città e si capisce meglio ciò che si vede.
Noi abbiamo visitato anche il *Vecchio museo archeologico* e il *Centro Pétros Nomikos* dove si possono ammirare un numero maggiore di riproduzioni delle pitture murali di Akrotiri.
Di sicuro a Santorini vale la pena di abbandonarsi alla contemplazione dei paesaggi, al piacere dei tramonti, che sono uno spettacolo naturale impareggiabile, lasciarsi abbracciare dalla sua luce che rende l’isola incantevole, insomma abbandonare i ritmi frenetici delle nostre città per ritornare ad una dimensione più umana.
Arrivederci e a presto Marisa