Dove osano…i dragonflies..
Eccoci di nuovo, valigie alla mano, ansia da ..”avremo dimenticato qualcosa?”, parenti in lacrime che chiedono come sempre “ma perché non fate viaggi più normali e in località più vicine e sicure?” e simili. Ma noi siamo ormai pronti ad intraprendere la trasvolata che ci porterà in Vietnam. Siamo partiti con un giorno di ritardo rispetto al previsto perchè il nostro volo da Roma con scalo a Bangkok, per le note vicende accadute nel periodo, è stato cancellato (all’ultimo minuto da Air France, unica compagnia che ha atteso l’orario della partenza per annullare, quando tutte le altre compagnie già da giorni lo avevano fatto…). Quindi Cathay Pacific ci porterà ad Hanoi via Hong Kong.
Segnalo la Cathay Pacific, con la quale non avevo mai volato, una compagnia eccellente, forse un po’ più cara delle altre, ma in quanto a cortesia e ai ready meals è, finora, una delle migliori con cui ho volato.
Arriviamo ad Hanoi in perfetto orario e nonostante le nostre preoccupazioni, le formalità per l’effettuazione del Visa on arrival (www.Visa-vietnam.Org), sono velocissime; va tenuto presente che abbiamo pagato in tutto 36 USD on line e i classici 25 USD cadauno alla dogana, quindi c’è stato effettivamente un risparmio considerevole, rispetto alla procedura consueta, tramite ambasciata vietnamita.
Hanoi mi è piaciuta moltissimo. Dopo il primo impatto travolgente del traffico di motorini ed il rumore infernale dei clacson, ci si abitua talmente che quando, verso la mezzanotte l’una del mattino, tutto il rumore di fondo della città si estingue…Un po’ ti manca …Perchè il caos ti fa compagnia …Non ti senti mai solo. Ma nessun problema, solo poche ore, alle 5 riprende la danza! Già, perchè avendo occasione di guardare dall’alto il flusso di pedoni, motorini, auto, ciclisti e animali sembra effettivamente di assistere ad uno spettacolo di danza…Nel senso che pur essendoci carreggiate, semafori e sensi obbligati di marcia come in tutto il mondo, i vietnamiti hanno adottato una tecnica di guida diversa…Procedono a velocità moderata (anzi direi lentissima) ma nello stesso tempo ovunque, transitando in ogni direzione, non importa che sia contromano o sul marciapiede, effettuando uno slalom attraverso i tavolini di un ristorante…Ma incredibilmente riescono a rendere tutto questo movimento di una fluidità sbalorditiva; certo ogni tanto, qualche incidente capita, ma quasi sempre di lieve entità…
L’attraversamento di una strada nelle “metropoli” vietnamite è un’esperienza che molti viaggiatori hanno citato, perché ti porta ad avere una estrema consapevolezza e fiducia negli altri. In Italia siamo abituati ad attraversare, controllando prima a sinistra e poi a destra e spesso quando l’automobilista non si ferma sulle strisce per farti passare, ad imprecargli contro. In Vietnam è un’affidarsi totalmente a quella moltitudine di gente motorizzata che ti schiverà puntualmente (quasi sempre) e arriverai dall’altra parte più carico di amore per il tuo prossimo! I giorni che abbiamo deciso di trascorrere ad Hanoi sono stati molto belli. Abbiamo spesso vagato senza meta precisa, desiderosi soltanto di immergerci nei profumi ed olezzi degli stretti vicoli della Old city come nei più ampi boulevard del quartiere francese, e poi fermarci, guidati dall’olfatto, per assaggiare le delizie dell’ottima cucina vietnamita, senza distinguere tra ristoranti, carretti e cucine di fortuna affiancate da piccoli tavolini in plastica sistemati sul marciapiede. La Baia di Halong è stata abbondantemente descritta in tanti racconti e fotografie che viene voglia di non menzionarla.
Ma, visitando il Vietnam, è una meta imperdibile… Quasi obbligatorio trascorrere almeno una notte in barca e bearsi del silenzio e degli odori del mare e, all’alba, ammirare attraverso la nebbiolina tipica di Halong, il profilo rosato della moltitudine di falesie che si ergono dal mare ed essere felici di essere lì ed in questo nostro stupendo mondo… Sulla giunca, che abbiamo noleggiato sull’isola di Cat Ba, eravamo noi due ed un equipaggio di 3 uomini: il capitano, un vecchio lupo di mare che calzava una coppola di pelle nera molto trendy; il cuoco, giovanissimo, con una capigliatura che farebbe invidia al più convinto “emo” occidentale ed infine il mozzo, secco secco e agile come una scimmia…Peccato che nessuno di loro parli neanche una parola di inglese e noi di vietnamita… I villaggi galleggianti che abbiamo attraversato con la barca hanno del surreale, visto il contesto. Avevamo già visto esempi di vita fluviale, in Cambogia e in Birmania, e anche qui sul mare hanno proprio l’aria di una vera cittadina organizzata, c’è la scuola, la chiesa, il bar…Tutto su queste casettine galleggianti dove la gente si muove dall’una all’altra utilizzando delle piccole barche da pesca. I bambini ci salutano con una giocosità contagiosa, tanto che viene voglia di scendere dalla barca e toccare con mano questa vita così diversa dalla nostra…Comoda, sedentaria, nella quale per cercare stimoli siamo spinti a cercarne all’esterno…Nel viaggio…E loro? Loro ci guardano sorridono e ci salutano, ma cosa pensano di noi? Ci invidiano? Ci deridono? O ci compatiscono? Forse nulla di tutto questo… Avevamo deciso di soggiornare almeno una notte a Ninh Binh per poter vedere con calma Tam Coc, invece ci siamo fatti convincere dal simpatico ometto dell’Elegance a far parte di un piccolo gruppo di turisti per una gita mattino/sera…Ed in effetti è stato molto divertente e tutto sommato, Ninh Binh non offriva molto da vedere e proprio in quei giorni era praticamente una palude ed un continuo andirivieni di camion e gente che spalava via il fango.
Lo spostamento verso il centro è stato uno shock, dal bel tempo e tepore fino a quel momento trovato nella zona settentrionale, Huè ci accoglie con una pioggia torrenziale che non si fermerà per nessuno dei 3 giorni che trascorreremo nei dintorni.
La cittadella non ci ha fatto impazzire, ma Huè, pioggia permettendo, dovrebbe essere una piacevole cittadina da girare in bicicletta, ben lontana dal caos delle metropoli.
Cercate di fare una gita per conto vostro per andare alle tombe imperiali, non noleggiate la “barca con famiglia” come a noi consigliato dall’albergo… Siamo partiti (…Tanta acqua di sopra e di sotto…) con una famiglia di barcaioli, ma ad un certo punto il tragitto si è trasformato in uno strazio ed in un continuo esercizio verbale… “no, thank you, sorry, no…Please…” , perché appena iniziata la navigazione la moglie del barcaiolo ha comicniato, senza sosta, a proporre una quantità esagerata di oggetti, camicette, cartoline e merci disparate, finché, stremati, non abbiamo comprato qualcosa… Ma appena acquistata una cosa lei ricominciava a proporne altra, già cortesemente rifiutata… Oltre tutto il frugale pranzo in barca viene a costare, pur dopo una lunga trattativa, una cifra spropositata e non si hanno alternative, non puoi sottrarti a questa pratica. Ci rendiamo ben conto delle condizioni non facili in cui vive gran parte della popolazione, ma, in questa occasione, abbiamo avuto la netta impressione di essere incappati in una “trappola per turisti”, spremuti come possibile. Una brutta sensazione anche per noi che non abbiamo assolutamente l’abitudine di viaggiare tenendoci stretti i denari… soprattutto nelle zone depresse! Penso che lo stesso tragitto alle tombe effettuato in bicicletta (o in auto) ed in una giornata di sole sarebbe stato molto più economico e godibile.
La sera ci offriamo una cena stupenda al Y Thao Garden (3 Thach Han St.) atmosfera e cucina eccellenti, il tutto per “solo” 10 USD con un menù fisso di 6 portate! Lo consiglio vivamente.
Quando arriviamo ad Hoi An il tempo fa ancora schifo…Non smette mai di piovere! Ma finalmente il giorno successivo, quando siamo in gita a My Son, fa capolino un tiepido sole! Il sito di My Son…Lo salterei a piè pari. Lo so, qualcuno non sarà daccordo, ma è veramente messo male…È stato talmente bombardato che i pochi reperti rimasti in piedi si contano sulle punte delle dita e sono decisamente in cattivo stato di conservazione. Evviva c’è il sole!! Come cambia tutto, quando non devi preoccuparti di coprirti con le mantelle, o l’ombrello e comunque trascorre umidiccio tutto il giorno! In questa deliziosa “cittadina dei sarti”, la luce sembra acquisire dappertutto la sfumatura del rosso simile a quello dei tanti lumini cinesi che penzolano alle porte, alle finestre delle case e dei negozi! Trascorriamo qui 4 giorni deliziosi, nei quali vaghiamo in bicicletta e a piedi alla scoperta di vicoli, tempietti, antiche case cinesi e, ovviamente negozi di sarti, dove ci faremo cucire alcune cosette, e … Last but not least…Il cibo (lo so…Sono cicciona nell’animo…)… Che buoni i Cao Lai serviti nei ristorantini all’aperto sul fiume! Ci piace talmente tanto il cibo che decidiamo di prenotare anche una lezione di cucina vietnamita presso il Red Dragon, veramente consigliabile. Unica nota “dolente” …Più che altro per l’assistente dello chef che aveva in “custodia” Fabrizio, quando quest’ultimo ha deciso di imitare lo chef, girando con un volteggio la frittatina, facendo cadere schizzi di olio bollente e germogli di soia sul piede della meschina! Comunque siamo stati promossi; la parte di lezione dedicata alla decorazione dei piatti con le verdure è fortissima! Il luogo dove ci hanno portato ad impratichirci nell’arte culinaria è bellissimo! La natura prepotente nei i suoi colori, centinaia di dragonfly (le nostre libellule) di diversi colori svolazzano nell’aria…E la tranquillità della gente che abita le sponde del fiume è contagiosa L’ultima sera che trascorriamo ad Hoi An la luna piena si staglia nel cielo: per tutta la notte ci saranno giochi e musiche per le stradine della cittadina e il fiume si riempirà di un atmosfera fantastica per le centinaia di lumini galleggianti, offerti in dono alla luna e agli spiriti degli antenati…Che bella festa! Ecco Saigon…(o è Bangkok?.)…Mamma mia …Dopo la quiete di Hoi An, Saigon è un vero incubo…Ma anche qui ci si abitua presto.
Prendiamo alloggio nei pressi di Phan Ngu lao all’Ngoc Minh Hotel, carino e pulitissimo (si lasciano persino le scarpe all’entrata dell’hotel). Qui trascorriamo diversi giorni, fa un caldo infernale e c’è una umidità pazzesca. I miei capelli assumeranno forme bizzarre e mai sperimentate neanche dal più ardito acconciatore…
Prenotiamo con la Tnk Travel (ottima agenzia) le visite di Cu Chi + il Tempio Cao Dai e del delta del Mekong.
Di Cu Chi e il tempio Cao Dai parlano le fotografie, …E per il delta consiglio, se vi è possibile, di effettuare la visita da soli o con imbarcazioni piccole e soprattutto di prendersela con calma, perchè due giorni sono pochi e si rischia di fare un tocca e fuggi di questo luogo che, invece, merita moltissimo.
La tappa notturna a Cantho rimarrà nella mia mente per un'”avventura” particolare. Ho portato dall’Italia un farmaco, completo di siringa, che avrei dovuto iniettarmi proprio in quei giorni… ovviamente non avevo neanche immaginato quanto sarebbe stato complicato trovare qualcuno che sapesse fare un’iniezione o che comunque si prendesse la briga di farlo…
Abbiamo girato almeno 5 farmacie ed in ognuna di esse, il personale rigirava tra le mani il prodotto, mi osservavano mentre mimavo il gesto di iniettarlo sulle natiche e dicevano ..No sorry doctor…”va bè dove sta questo dottore?” …Doctor hospital…La gentile signorina dell’Hotel Asia, chiama l’ospedale…Ma.. Doctor not here…He’s gone…”He’s gone? …He’s gone dove??…E io come faccio??” Ormai preoccupata di dover sforacchiare il mio deretano da sola (mio marito alla sola vista dell’ago sviene…) mi rivolgo all’ennesima farmacia (su quella via ne ho contate una ventina…). Qui, dopo ripetuti tentativi di lettura del foglietto con le indicazioni del prodotto, consultazioni con vicini e passanti, l’intervento di un ex combattente, apparentemente alticcio, e della sua “traduzione simultanea”, da dietro una tenda è spuntata una anziana signora che, guardandoci, compie un eloquente gesto…Del tipo “ce penso io!”. Mi ha condotto nel retrobottega e fatto sedere su un panchetto alto pochi centimetri da terra dove, mentre la nipotina di cinque anni assisteva estremamente divertita all’evento, finalmente, mi ha praticato l’iniezione … e che iniezione!!! Non ho sentito assolutamente nulla, tanto che sul momento ho avuto il forte dubbio che avesse simulato…Soltanto il giorno dopo, ho avvertito il bruciore del liquido sulla parte…Incredibile!! Oltretutto non ha voluto nulla per il suo intervento… Cantho è un posto delizioso dove trascorrere qualche giorno, non accontentatevi di un rapido passaggio.
Il 16 dicembre partiamo in volo per l’isola di Phu Quoc …“Paradise on Earth”.
Qui alloggiamo presso il Bo Resort e trascorriamo 5 giorni di riposo; non facciamo assolutamente nulla se non nutrirci abbondantemente, leggere, poltrire, sguazzare e prendere il sole su una spiaggia assolutamente deserta … Da tenere presente che il Resort si trova sulla spiaggia di Ong Lang Beach che si trova a diversi chilometri di sterrata dal centro cittadino di Duong Dong; quindi se si è sprovvisti di un mezzo proprio, bisognerà affittarne uno presso il resort (120.000 dong) o chiamare un taxi che vi porterà ovunque sull’isola.
Soltanto il terzo giorno, affittato un motorino, effettuiamo un tour dell’isola, ma rientriamo presto a causa di un malessere di mio marito, che, proprio negli ultimi due giorni, gli impedirà di godersi appieno la bellezza di questo luogo.
L’isola è decisamente bella, il mare calmo e la spiaggia perennemente deserta, puoi camminare per ore ed incontrare solo qualche pescatore o qualche altro turista come te…
Il ritorno al caos di Saigon conclude il nostro soddisfacente periodo di ozio.
Questi ultimi due giorni li dedichiamo allo shopping (dobbiamo portare a casa circa 25 regali di Natale..) e al vagabondaggio cittadino. Qualche ora prima di partire (è il 23 dicembre) mi sono regalata un trattamento pro “vigilia di Natale”… favoloso: body scrub, massaggio facciale rigenerante (e sì che ce ne vorrebbero…), manicure (stupendo il nail styling eseguito a mano libera!!!) e parrucchiere. Esco da lì che sono una nuova donna (ebbene si, i miei capelli sono ancora lisci!!!). Sono pronta ad affrontare nuovamente il lungo tragitto che ci riporterà a casa e un po’ di meno l’inverno che ci accoglierà…
Di seguito indico alcuni indirizzi e costi che potranno essere utili a chi decidesse di intraprendere un itinerario simile al nostro.
Alla prossima! Laura 1 euro = 22.000 dong circa HANOI: Elegance1 Hotel (www.Hanoielegance.Com) 44 USD – Hong Ngoc Hotel (39, Hang Bac – www.Hongngochotel.Com) stesso prezzo ma leggermente superiore all’Elegance 1 e con ascensore.
CAT BA ISLAND: Princess Hotel (www.Princeshotel-catba.Com) 25 USD.
HALONG: affittata una giunca privata per due giorni, presso il My Ngoc Hotel sul lungomare di Cat Ba (160 USD); HUE’: Than Noi Hotel (www.Thanhnoihotel.Com) 35 USD (bellissimo hotel, di fronte la cittadella, ma nel periodo in cui vi abbiamo alloggiato noi, c’era puzza di muffa a causa della fortissima umidità) HOI AN: Green Field hotel (www.Greenfieldhotel.Com) – pulitissimo e conveniente, ma un po’ distante (circa 1 chilometro) dal “centro” cittadino e dal fiume.
SAIGON: Ngoc Minh Hotel (www.Ngocminh-hotel.Com) 30 USD; Silver Elephant (cucina thailandese eccellente) – 17, Do Quang Dau St.; se volete portare a casa una riproduzione su tela ad olio di qualsiasi genere o misura, questo è un ottimo indirizzo: Duc Tai Gallery (155A Bui Vien St. – www.Ductaigallery.Com); segnalo il Fuki Shop, un piccolo indirizzo di sartoria al 166 di Bui Vien St. Per l’onestà dei prezzi e la cortesia dei proprietari.
CANTHO: Asia Hotel (www.Asiahotelct.Com) 33 USD stanza enorme e colazione super.
PHU QUOC: (www.Boresort.Com) 45 USD solo il pernottamento in bungalow.
Prezzi indicativi della Vietnam Airlines per due persone: Hanoi – Huè Danang – Nha Trang Nha Trang – Ho Chi Minh In totale circa 253 Euro Huè – Hoi An in auto = 55 USD (2 ORE) Ho chi minh – Phu Quoc Phu Quoc – Ho Chi Minh In totale 89 Euro