Donny ad Amsterdam
Finalmente dopo circa tre ore arrivo nella bellissima Amsterdam, città che ho sempre desiderato visitare! Già dal finestrino del treno, che si avvicina alla stazione centrale, si intravedono i canali e le inconfondibili case, che sembrano uscite da un libro di fiabe. Dalla stazione arrivo in hotel, vicino e Leidseplein, comodamente con il tram 5, che attraversa tutto il centro storico facendo tappa proprio nella bella e animatissima piazza dove c’è lo storico American Hotel. L’albergo è carino, in ottima posizione, la mia stanza un po’ meno, si affaccia su un cortile interno ed è arredata in modo a dir poco spartano, ma sono abituata al fatto che le camere singole sono sempre quelle più sfigate! Mi consola il fatto che non si sente il rumore della strada e che è tutto molto pulito. Dopo una doccia ristoratrice (tra l’altro ho ancora l’acconciatura del matrimonio di ieri) esco per un primo giro della città, senza meta, tanto per farmi un’idea dell’ambiente. Non so dove guardare, cosa fotografare, questa città è davvero un incanto! Mi sento una bimbetta in un negozio di giocattoli! Salgo sul tram e mi faccio trasportare a caso nel centro godendomi il comodo giro turistico. Scendo, faccio qualche foto e compro (poche) cartoline, che costano parecchio, a cena vado da Smoeshann, in Leidsekade 82, bar/ristorante molto consigliato dalle guide adiacente ad un teatro molto affollato. Ottima insalata con le celeberrime aringhe affumicate, servita con pane e burro e un’ottima salsa verde, birra olandese, il tutto per soli € 10,60. Soddisfatta me ne torno in hotel perché la stanchezza comincia a farsi sentire davvero. Noto con sorpresa che sono le 21,30 e che fuori è ancora giorno.
Lunedì 2 Giugno Sveglia alle 8,00, è bel tempo e fa piuttosto caldo. Dopo una colazione modesta in hotel esco e prendo il biglietto valido 24 ore per usare tutti i mezzi pubblici. L’idea iniziale era quella di visitare subito il Museo Van Gogh, ma è ancora presto dato che apre alle 10,00, e quindi mi dirigo al Beginhof. Ci metto un po’ a trovare l’anonima porticina dalla quale vi accede, un piccolo portico e poi questo meraviglioso giardino circondato da queste case così particolari. Un’oasi di pace davvero, come descritta sulle guide, un posto fuori dal mondo nel quale non si sente un rumore, tanti fiori, tanto tanto verde, bellissimo! E poi c’è la casa più vecchia della città, tutta in legno ricoperta di catrame nero, praticamente l’unica che si è salvata dagli incendi che hanno distrutto tutte le altre. E la piccola chiesa tutta in mattoni. Un posto davvero delizioso.
Esco a malincuore e prendo il tram per andare al Museo di Van Gogh, ci arrivo in nemmeno 5 minuti; non faccio la fila per il biglietto dato che l’ho acquistato online, e mi dirigo subito all’ultimo dei 4 piani per ammirare le opere del grande Vincent. Ripeto la visita un paio di volte per piano, poi scendo nella hall e prendo un’audioguida per approfondire la visita del primo piano, quello dove sono esposti i Girasoli e gli Iris, e altri tra i più importanti. Un’emozione visti da vicino, riesco a “rubare” qualche foto con il cellulare, lo so che non si fa ma la tentazione è stata troppo forte! Anche il museo stesso è molto bello, luminoso e ben allestito. Terminata la visita mi reco nello shopping center, acquisto un paio di souvenir (purtroppo made in china) e mi dirigo di nuovo in tram verso il centro per pranzare. Prima però faccio una tappa al celebre mercato dei fiori sul Singel, dove vendono di tutto, dai bulbi ai semi, dai fiori recisi alle piante di mariuana e anche parecchi souvenir. E’ bellissimo, tutti i colori del mondo sono riuniti su queste bancarelle semigalleggienti, un vero spettacolo! Per il pranzo riparto con destinazione Metz&Co, la Rinascente versione olandese, grandi firme ad ogni piano (non molto affollato devo dire) e all’ultimo ristorante e terrazza panoramica sulla città, peccato che i vetri siano un po’ troppo sporchi per poter apprezzare al meglio la vista! Un’ottima insalata mista (Gotham Salad, di tutto in verità: uova, tante varietà di insalata, bacon croccante, formaggio e un ottimo condimento) con immancabile pane e burro, e acqua per € 17,00 circa, non proprio economico! E’ piuttosto presto così decido di fare un lungo giro sul Canal Bus, prima la Green Line poi la Red Line, per avere una panoramica completa della città dall’acqua, inoltre sul mini battello c’è anche una utilissima guida in italiano. L’unico neo è che fa un caldo assurdo, e che i miei jeans mi si incollano addosso! Trascorro così più di due ore ammirando questa città così particolare dall’acqua, da dove si possono ammirare al meglio le tipiche case alte e strette con le grandi finestre e l’immancabile gancio per l’argano posizionato sul frontone. Sono tutte molto belle e anche ben tenute. Lungo il tragitto si incontrano decine di altre imbarcazioni, mi sembra di essere su un’autostrada d’acqua! Il tour finisce alla stazione centrale, ne approfitto per fare il biglietto di ritorno per Bruxelles nell’efficientissimo Service Center delle ferrovie locali.
A piedi mi dirigo al famigerato quartiere a luci rosse, niente di sconvolgente in verità, c’è talmente tanta confusione di gente, ristoranti, turisti che le signorine quasi non si notano, comunque l’atmosfera è allegra e conviviale, niente a che fare con lo squallore di certi viali italiani di sera. Termino il giro alla Borsa e dato che i negozi stanno chiudendo riprendo il tram per tornare in hotel a darmi una rinfrescata, intanto inizia a piovere, per fortuna solo per una mezz’ora. Dall’hotel salgo su un altro tram che costeggia il centro storico, ho così modo di ammirare una parte della città moderna, con i grattacieli e i palazzi di vetro, l’università, i parchi e la fabbrica dell’Heineken, che non posso visitare data l’ora tarda, e poi il Magere Brug, l’ultimo ponte mobile rimasto in città. A quest’ora è tutto illuminato, molto suggestivo.
Torno, sempre in tram, a Leidseplein, per cenare. Nonostante siano quasi le 22,00 di un giorno feriale c’è tanta di quella gente che non si cammina nelle strette viuzze intorno alla piazza. Mi siedo ad uno dei tanti locali e ordino le Dutch Pofferties, tipiche frittelle locali, che mi vengono servite con gelato alla vaniglia e sciroppi vari, devo dire molto gustose. Dopo cena passeggio ancora un po’ in Leidseplein e verso mezzanotte torno in hotel, appena in tempo per evitare un acquazzone che durerà tutta la notte.
Martedì 3 Giugno Oggi si parte, cerco di fare in fretta colazione per non perdere il treno delle 8,56, senza riucirci però; nell’attesa di quello successivo faccio un giro nei dintorni del Waag, ancora quartiere a luci rosse quindi, ma a quest’ora non c’è nessuno in giro ed è tutto molto tranquillo; tra l’altro è una zona proprio carina, con tanti piccoli ponti e molti canali minori che qui si incrociano tanto vita a molti scorci suggestivi.
Ultime foto alla città, torno in stazione e apprendo che il treno delle 9,56 è stato soppresso per problemi tecnici, questo significa che avrò tre ore in meno del previsto per visitare Bruxelles. Mi rassegno e salgo sul treno delle 10,29 e mi metto comoda per gustarmi di nuovo il panorama. Cambio veloce a Rosendhal dove ho l’occasione di assaggiare le waffels e arrivo a Bruxelles alle 13,45, tardissimo rispetto al programma, dovrò fare una visita a dir poco sintetica, rinuncio quindi all’idea di visitare l’Atomium e il Quartiere Europeo dirigendomi immediatamente nel cuore della città, la Grande Place. Magnifica! Un vera sorpresa. Circondata da bellissimi palazzi, molto curata, come le vie nei suoi dintorni, al centro tanti fiori colorati e sui lati i tavolini dei vari caffè. Un salto al celebre Mannequin Piz, acquisto del cioccolato belga e poi attraverso il celebre quartiere Marolles con le sue facciate dipinte a fumetti. Purtroppo è ora di andare quindi mi dirigo alla stazione di Bruxelles Midi.
Ci metto un po’ a trovare la fermata da dove parte il bus per Charleroi e quasi quasi lo perdo! In aeroporto ho il tempo di pranzare prima di effettuare il check in, poi durante l’imbarco ho modo di conoscere una simpaticissima suora che fa l’infermiera, e un gruppo di simpaticissimi ragazzi romani. Sull’aereo ho come compagno di viaggio Francesco, ragazzino delizioso che mi accompagna con i suoi interessantissimi discorsi per tutto il viaggio. Scopro che è il suo secondo volo e che è emozionato, che è romanista e che considera la città di Roma non una città qualsiasi, ma La Città, concetto che condivido pienamente! Alle 20,40 l’aereo atterra e questo viaggio bellissimo finisce. Peccato, ripartirei di nuovo!