Donna al volante, Toscana calzante!
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Una settimana (da sola) on the road in Toscana in auto. Costo approssimativo 800 euro. Periodo: inizio di settembre
1° giorno. Legnaro (Pd) Veneto – Pitigliano (Gr) Toscana
Partita da Legnaro (Pd) passata da Milano Marittima e Senigallia per caffè con le amiche, attraversato Marche, Umbria e un pezzetto piccino di Lazio finalmente leggo il cartello con la scritta Lazio con sbarra rossa e Toscana bello in bold: volevo stoppare e baciare il suolo. Donna al volante Toscana calzante!
Dopo un’attraversata piuttosto disconessa dello stivale parte polpaccio, arrivo a Pitigliano – la città di tufo scolpita nel tufo direi, che è quasi sera. Mi consigliano di parcheggiare poco prima del centro, nel parcheggio dell’ospedale (gratuito) e di andare verso le mura della città a piedi. Trovo una camera di fortuna molto carina con cucinino annesso e vista sulla città. Stasera si inaugurano le “Cantinelle” le cantine aperte: i residenti stanno allestendo molti punti di ristoro dentro la citta, fra le viuzze, le case, le mura: cucinano alla griglia e si beve vino dappertutto. È l’1 settembre. Ceno all’aperto e ritornata in camera presto mi rendo conto che passerò la notte in compagnia… di almeno un pipistrello, ma fa niente è più spaventato lui di me e sono certa che riusciremo a non darci fastidio. Due li abbiam appena cacciati fuori a suon di colpi di ombrello e di manico di scopa io e la proprietaria del B&B. Pipistrello, mi messaggia un amica, simbolo di trasformazione: e tre pipistrelli, le rispondo io, che significa?
2° giorno. Cascatelle del mulino (Saturnia) – Orbetello – Argentario.
La mattina, emozionatissima mi dirigo alle cascatelle del mulino, vicino a Saturnia. Non scorderò mai l’emozione di essere immersa in quelle magiche e basse pozze d’acqua bianca dopo aver guidato così tanto da sola solo per vederle. Sono rimasta ferma immobile con un sorriso ebete nascosto dal vapore, dagli schizzi di acqua, con gli occhi socchiusi per il gran sole di mezzogiorno pensando solo che avevo fatto bene a realizzare il mio sogno e che ormai era tempo di vederle queste tanto bramate cascate!
Dopo qualche ora scendo verso la maremma e strada facendo, poco sotto Manciano mi fermo alla trattoria l’Etrusca per un pranzo casalingo toscano, mi ispirava e rimango contenta. Assaggio i pici fatti in casa, sono un po’ mollicci per i miei gusti ma il sugo di pomodoro in compenso è una favola. Riprendo la marcia e vado a fare due passi ad Orbetello giusto per esaminare la situazione. La laguna mi mette tristezza, sarà l’orario pomeridiano, sarà che siamo già al 2 settembre ma la città è deserta e decido quindi di andare a cercare da dormire verso una località un po’ più a contatto con la natura e penso che un bungalow o una tenda in un campeggio fronte mare sarebbe l’ideale. Qualche kilometro fuori Orbetello, seguendo la spiaggia che da sull’Argentario ci sono alcuni camping ed è in uno di essi trovo una deliziosa casetta libera e decido di prenotarla solo per una notte, domani si vedrà! Nel villaggio ci sono ancora ospiti ma la sera è molto tranquilla. Vado in riva al mare a guardare il tramonto. C’è una luce stranissima, è tutto argento, l’acqua, la sabbia, la luce, sembra quasi ci sia un eclissi di sole. Mi dispiace tanto togliere dalla mia pelle l’acqua sulfurea delle cascatelle ma forse prima di dormire è meglio fare una doccia.
3° giorno. La Giannella – Porto Santo Stefano – Isola del Giglio – Orbetello – Manciano
La mattina parto presto verso Porto Santo Stefano, attraverso la famosa Giannella di cui ho sempre letto ma finché non ci ho guidato attraverso non ho avuto bene chiaro di cosa fosse, come fosse distribuita questa zona. Il nome mi era sempre rimasto simpatico “La Giannella” e ci sono passata per caso in questa strada mentre seguivo le indicazioni per porto Santo Stefano. Lo scenario è molto bello, due ponti lunghi collegano Orbetello al Monte Argentario. Arrivata a Porto Santo Stefano trovo parcheggio (dal prezzo onesto) per tutta la giornata vicino alle banchine e mi imbarco in un traghetto di linea che mi porta all’isola del Giglio. Visita dell’isola a mezzo piccolo autobus di linea, con biglietto urbano e poi al capolinea della parte centrale dell’Isola proseguo a piedi e visito la parte abitata. Acquisto una pizza da asporto e scendo a mare. Non ho molto tempo per gustarmi il pomeriggio di sole e mare. La spiaggia è sia dotata di servizi a pagamento che libera. I bagni nelle acque dell’isola li ricordo ancora, molto piacevoli. Risalgo con un taxi condiviso per fare un giretto al porticciolo prima di rientrare in terraferma. Ci sono tanti negozietti carini, assomiglia un poco a Marina Piccola (o Grande?) di Capri. Rientrata a Porto Santo Stefano è il tramonto, il buio piomba veloce mentre io sono ancora alla guida, dispersa fra le colline dell’entroterra. Ho deciso di risalire verso Manciano perché domattina voglio seguire un laboratorio al museo archeologico all’aperto di Pitigliano. Finalmente arrivo al ristorante L’Etrusca e leggermente sollevata ma un po’ stanca e in panico telefono ad alcuni B&B e dopo i primi tentativi trovo un ristoratore che mi fa un buon prezzo e mi viene a prelevare a metà strada e mi scorta fino alla sua azienda agricola. Sono molto sollevata e mi aggrego ai presenti in giardino per gustare qualche bicchiere di buon vino biologico di casa. Ci voleva dopo l’ultima ora di guida al buio. La mattina, dopo una colazione con focaccia appena sfornata e prosciutto crudo toscano di casa tagliato col coltello mi congedo anche da questi simpatici e generosi locandieri e riparto per il mio appuntamento con gli etruschi.
4° giorno Monte Sugherello (Manciano) – Museo archeologico all’aperto di Pitigliano – Via cava di Pitigliano (una delle tante) – Maremma, Parco dei monti dell’Uccellina
È domenica mattina e da Manciano guido in direzione Pitigliano per sostare tutto il tempo necessario al museo archeologico all’aperto situato sulla statale Pitigliano/Manciano . C’è in programma un laboratorio di argilla con la tecnica del colombino e una visita di gruppo alla via cava etrusca. Bellissimo. Ci sono anche papà attenti che scendono giù per la tagliata etrusca con neonati in braccio (tagliata etrusca o via cava = via scavata nel tufo). Arriviamo giù fino alla necropoli, una delle tante della zona: siamo sotto Pitigliano e ne vediamo perfino le mura. Le necropoli sono strutturate come le case dei vivi, per non tracciare troppo i confini e mantenere il rapporto vita morte: per gli etruschi la morte era importante come la vita. Anche la donna era importante nella società etrusca, era parte della vita sociale della città e della famiglia. Per me gli etruschi sono stati i primi pacifisti della storia d’Italia, forse per questo la Toscana richiama da anni molte persone che si recano in questa terra per meditare e creare centri olistici per il benessere fisico e psichico della persona.
Terminata l’esperienza, salgo in auto e via verso la realizzazione del mio secondo sogno: visitare il parco della maremma. Sosto in un agriturismo che mi aveva rapita già dalla prima consultazione web: La Valentina. Pensavo di farmi il mio bel regalo di compleanno privato spendendo un poco di più rispetto al budget giornaliero e dormire due notti in un posto che mi attraeva e portava il mio nome. Anzi ben due ne ho trovati “La Valentina” e “La Valentina nuova”. Mi sentivo Candy Candy che entrava dal cancello delle rose verso la villa degli Handrews, ma io invece delle rose avevo di meglio: le maremmane, bianche matrone dalle lunghe corna, quasi sembravano di gesso, massicce della terra di maremma. Ed inizia la magia della notte maremmana. La luna è piena. Sono assorta nei miei pensieri, seduta su una sedia al centro del giardino della villa quando appare come per magia una volpe davanti ai miei occhi. La coda bombata, l’andamento nervoso ma controllato, i suoi occhi controllano tutto, il suo naso annusa l’impossibile e mentre finge di essere lì per caso in realtà ha tutto sotto controllo e cerca cibo. Non ho nulla con me e non oso spostarmi da dove sono per paura di perdere questa meravigliosa opportunità. All’improvviso si ferma al centro del piazzale con i sassolini, si spalma per terra con un aria un po’ da vittima e un po’ imbronciata per il scarso bottino di questa sera. È buffo lei si è accampata proprio al centro della luce gialla dell’unico lampione acceso del cortile. Ma la nostra siesta silenziosa è breve. Arrivano i caciaroni e fanno scappare lei e impaurire me. Una famiglia di cinghialotti arranca verso la casa, sgrufando rumorosamente, spostano tutto quello che incontrano, terra, foglie, sassolini, saltano su e giù dal muretto, scavano e litigano fra di loro. Io ho veramente paura perché sono molto vicini. C’è un ospite della casa che comodamente se ne sta sulla sua verandina a leggere il giornale mentre io lo chiamo e gli chiedo aiuto per rientrare in casa ma non ci capiamo, il signore crede che io gli stia indicando il gatto e non capisce perché me ne sto quasi in piedi sopra alla sedia pronta ad arrampicarmi su qualche ramo.
Questo il nostro dialogo semi muto: Io lo guado con gli occhi sgranati e con un sorriso nevrotico riferendomi al casino che stanno combinando i cinghiali e lui mi sorride dicendo “viene qui tutte le sere” ma chi? Gli chiedo io e lui Il gatto Ma chi gli richiedo e lui di nuovo il gatto. I cinghiali si avvicinano veramente molto e sono a pochi metri da me e dalla verandina del signore, che non sente nulla! E continua a scambiare con me sorrisi ammiccanti del tipo “bella serata eh?”. Non avrà mai capito perché me ne stavo in mezzo al giardino, al buio, accovacciata sopra ad una sedia, ferma come un tronco a fissarlo con gli occhi a palla emettendo versi cetacei!
5° giorno. Parco della maremma – Talamone
La mattina parto verso il Parco della Maremma e dopo una breve sosta allo store del Parco dove scovo tante cosucce carine da portare a casa per fare qualche ragalino, mi aggrego ad un gruppo per un escursione guidata. L’itinerario è “Le torri”. L’escursione è ben organizzata e la guida molto simpatica e preparata, ci da informazioni continue circa l’ecosistema, la vegetazione, la storia del Parco e le tracce di animali che incontriamo (purtroppo solo quelle) l’esperienza nel Parco è gradevole. A parte i micro-daini avvistati da molto lontano non abbiamo avvistato altri animali, ma di giorno si sa essi se ne stanno al riparo da eventuali pericoli e scocciatori vari. Non è il periodo migliore settembre per gli avvistamenti, il cibo scarseggia… Mentre la guida ci racconta di come è nato il parco della maremma io, essendo veneta, ritorno inevitabilmente indietro nel tempo, negli anni in cui molti miei compaesani si trovavano proprio dove mi trovavo io ora, a combattere fra fatica e malaria. In molti sono morti durante la bonifica di questa zona che ancora oggi combatte contro l’erosione del mare, ma sarà sempre meglio della malaria! Tramonto verso Talamone, mi inoltro dentro al Parco dell’Uccellina, dove si trova la mia dimora e prima di rientrare a casa e godermi la natura serale della maremma faccio tappa in una rosticceria arrampicata sù che offre piatti tipici toscani sia da mangiare in loco che da asporto. Io ceno lì, e porto pure a casa per il giorno dopo, sicura che avrò un altra giornata impegnativa e che potrebbe venirmi utile una cena pronta da riscaldare in dimora…
6° giorno Ansedonia – Giardino dei Tarocchi – Capalbio
Visito il sito archeologico di Ansedonia, merita per la vista panoramica da cui si vede anche la famosa spiaggia della Feniglia, la fitta pineta dove si possono incontrare daini, cinghiali, scoiattoli e altri animali. Proseguo verso il Giardino dei Tarocchi e vista l’ora e il caldo mi faccio consigliare dal benzinaio di turno un buon ristorante tipico dove sostare per il pranzo. Mi consigliano “Il Tortello” che è proprio vicino al Giardino dei Tarocchi. Meno male che mi sono fidata, pranzo in una bella osteria, è fresco e tranquillo. Non riesco a dire di no ai fiori di zucca fritti (per via del latte e del fritto appunto) mi offrono un assaggio di prosciutto crudo di casa tagliato con il coltello, buono! Il sapore non è quello a cui sono abituata, è diverso, è toscano. La siesta è finita e proseguo verso il mio destino… Il Giardino dei Tarocchi mi aspetta. Non ci sono molti visitatori, l’ingresso è davvero insolito, un muro moderno contornato dalla campagna deserta toscana, un po’ secca, un bel contrasto. Non voglio soffermarmi molto nel descrivere questo sito, solo che è un pezzo di toscana poco conosciuto ma che merita un passaggio… mistico direi. Trova la tua carta, sei sfidato! Si divertono più i grandi che i piccoli è tutto uno specchiarsi un indagare sul perché e per come l’artista ha fatto tali scelte, da dove è arrivata la chiamata che ha portato l’artista ad affrontare un impresa del genere, ci si interroga sul perché siamo in Toscana ma sembra di essere pure a Barcellona, ci si ferma ovunque perché ovunque dentro al Giardino il tempo non esiste. Siamo in uno spazio particolare dove il tempo sembra essersi fermato, cerchiamo, ci chiediamo, giochiamo e ridiamo. Acquisto un book al shop come ricordo delle emozioni della giornata, saluto il mio Angelo che ho incontrato nuovamente anche oggi e salgo a Capalbio, visto che ci sono!
Wow il tramonto da Capalbio lo consiglio: c’è pure una panchina posizionata sulle mura della città che sembra stata posizionata lì proprio per lo spettacolo del sole che tramonta.
Ma la mia attenzione ora è orientata verso lo spettacolo dei butteri, non posso tornare a casa senza averli visti in azione. Anche se sarà sicuramente uno spettacolo turistico non voglio perderlo.
7° giorno. Alberese – Parco della Maremma – Marina di Alberese – Maruchetone (Gr) Show dei butteri
Le due ultime notti che mi rimangono di soggiorno toscano le trascorro all’agriturismo La Marta, nella campagna di Alberese. Confortevole, sembra tutto nuovo, gli spazi sono ampi, la cucina grande e tanto per cambiare è una sistemazione adatta ad una grande famiglia.
Oggi spiaggia dentro al parco della maremma: noleggio una bicicletta allo store del Parco e pedalo fin in riva al mare, ci voleva! Pranzetto gluten free (da non credere) dentro al Parco, vicino al mare ci sono alcuni punti di ristoro, sarà scandaloso in Toscana rinunciare anche solo un giorno alla classica bruschetta ma perché no? La spiaggia in qualche modo mi ricorda l’isola di Cà Roman della laguna veneta, anche lì come qua gli spiaggianti assemblano legni e rami portati dalle maree fino a costruire dei piccoli ripari dal sole, delle tane vacanziere, solo che qua i tronchi sono molto più grossi e danno quella sensazione di preistoria. Oggi il mare è molto mosso e l’acqua è torbida, per cui io niente bagno!
Ed ora a noi! Non ho tempo di rientrare in agriturismo, docciarmi e via dicendo, non ho proprio voglia ma sento la stanchezza del caldo e voglia di ripigliarmi un po’ così sperimento una cosa nuova: rinfrescarmi totalmente con mezzo litro d’acqua dolce della bottiglietta. Amò di geisha mi tampono con un asciugamano imbevuto d’acqua è incredibile ma funziona alla grande. Nel parcheggio non c’è nessuno, solo una famigliola con un camper che si sta rilassando piacevolmente all’ombra. Lavata, rinfrescata e cambiata d’abito salgo in auto e parto per il Maruchetone – destinazione Butteri. Lo spettacolo è entusiasmante, c’è molta gente ma tutti troviamo un posticino da sedersi da cui seguire le burla dei butteri. I cavalli sono ben tenuti e sprintosi; la spiker simpaticissima con l’immancabile accento toscano presenta i vari esercizi e giochi, ci voleva almeno una donna in quest’impresa. Segue la cena presso l’agriturismo, cibo casalingo, buono e semplice! Mi accomodo in un tavolo dove sono già sedute due coppie, arrivano da Udine, sono stati una piacevole compagnia, la cena diventa più saporita e il vino lo bevo più volentieri. È la mia ultima notte in toscana, per ora, l’indomani mi aspetta la traversata degli appennini, che per me che non amo particolarmente l’autostrada è un impresa eroica!
Rientro a casa, all’agriturismo La Marta e guido su quella statale che ormai conosco bene, l’avrò percorsa varie volte durante questa settimana! Trascorro l’ultima notte nell’agriturismo e la mattina seguente torno a casa.
8° giorno. Ritorno in Veneto
Alberese/Grosseto/Firenze/Bologna/Padova… con sosta cena alla Festa dell’unità a Reggio Emilia
La Toscana per me è stata un esperienza femminile di grande intimità, magia, fortuna e destino. È la vacanza delle famiglie, dormire da single non costa meno e quasi tutte le sistemazioni che ho trovato erano predisposte per una vacanza in famiglia in totale libertà: molti posti letto, cucine spaziose e ben attrezzate a disposizione. Ho incontrato molto spesso famiglie con bambini molto piccoli, anche neonati, ovunque, anche in posti forse poco comodi ma ho visto che tutto è fattibile. Pulizia e accoglienza non sono mai mancate. Un altra cosa che mi ha particolarmente colpito è la gente toscana: molto gentili, cordiali e disponibili. Tranquilli. Eppure lavorano molto pure loro. È un dato di fatto più si scende verso il sud Italia e più le persone sono rilassate. Diverso è non avere voglia di fare nulla.
Consiglio i luoghi da me visitati, ma forse invece di inizio settembre sceglierei di andare in toscana almeno una settimana prima, c’erano più possibilità di escursioni al parco della maremma, più sagre paesane e magari quell’alone di “fine estate” non si sente ancora, invece io lo avvertivo già pur essendo appena gli inizi di settembre.