Dona – Mal di Sicilia

Venerdi 1 Agosto Finalmente! Sogno il viaggio in Sicilia da anni e ora finalmente questo sogno si avvera! Rimandato anno dopo anno nell'attesa di trovare un compagno/a di viaggio abbastanza avventuroso/a, l'avevo trovata nella mia amica Roberta che però alla ...
Scritto da: donna.v
dona - mal di sicilia
Partenza il: 01/08/2008
Ritorno il: 09/08/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Venerdi 1 Agosto Finalmente! Sogno il viaggio in Sicilia da anni e ora finalmente questo sogno si avvera! Rimandato anno dopo anno nell’attesa di trovare un compagno/a di viaggio abbastanza avventuroso/a, l’avevo trovata nella mia amica Roberta che però alla fine non è potuta venire, e allora ho deciso di partire da sola. Ho prenotato il traghetto a Febbraio trovando un’ottima offerta con Snav: € 175.00 Auto + Cabina Doppia Donna, e anche i pernottamenti dopo varie ricerche online. Sono le 17,15 di questo caldissimo primo agosto e sono in fila sul Molo Angioino a Napoli in attesa dell’imbarco sulla nave che mi porterà a Palermo. Il viaggio da casa fino a Napoli è stato abbastanza tranquillo nonostante il traffico intenso, quella di oggi è una giornata da bollino nero. Finalmente alle 19,20 mi imbarco e faccio una rapida perlustrazione della nave, piuttosto grande e molto ben attrezzata con ristorante, sala tv, sala videogames e cinema, oltre a due bar e la discoteca. Anche la cabine sono confortevoli, nonostante siano abbastanza piccole, ma c’è l’aria condizionata, meno male! Per cena vado al self service del ristorante e devo dire che sia mangia abbastanza bene, anche se non è proprio economico. Vado a nanna presto, dato che la sveglia suonerà alle 6.00.

Sabato 2 Agosto Alle 6,44 sbarco a Palermo e già mi accoglie un caldo asfissiante, molto umido. Attraverso velocemente Palermo percorrendo la litoranea e buttando un occhio alla città, che come primo approccio devo dire che non mi colpisce; sempre lungo la litoranea che costeggia un meraviglioso Tirreno blu cobalto, mi dirigo verso est alla mia prima tappa: Cefalù, dove ammiro lo splendido duomo e rischio subito una multa perché mi addentro in auto nel centro storico nel quale è vietato il transito ai non residenti. Niente multa, mi gusto invece il dedalo di viuzze intorno al duomo e gli scorci a picco sul mare, le botteghe di artigianato tipico e le pasticcerie, veri templi del gusto. Mi rimetto in macchina, dopo aver fatto qualche foto, diretta a Zafferana Etnea, dove soggiornerò in una agriturismo. Da Cefalù continuo a costeggiare tutto il litorale nord fino a Capo ‘Orlando, e intanto ammiro il mare, bellissimo. Da Capo d’Orlando devio verso sud e mi inoltro nell’entroterra attraversando i piccoli centri di Naso e Ucrìa; la strada è tutta curve, taglia i monti Nebrodi, coperti di boschi e foreste, e sale parecchio di altitudine, ad ogni svolta c’è un panorama diverso, in particolare da quassù si vedono le Eolie con in primo piano Stromboli e Vulcano, con il suo perenne pennacchio di vapore, e all’improvviso appare l’Etna, che in questo periodo è in leggera attività. Arrivo a Zafferana più o meno all’una, rapida doccia rigenerante, sistemo la valigia e sono di nuovo in macchina in direzione Taormina. Intanto per raggiungerla attraverso tutti i centri abitati affacciati sullo Ionio come Giarre, Giardini Naxos e tutti gli Aci…Vari, che sono nove, che si susseguono uno dopo l’altro e scopro due cose: un traffico degno della Roma più intasata e che la guida locale è a dir poco spericolata, più o meno è come essere sulle macchine a scontro, chi arriva prima passa. Arrivo a Taormina e c’è poca gente in giro, fa davvero molto caldo. Faccio una passeggiata nel centro e la visita di rito al bel Teatro Greco con granita di mandorle finale per dissetarmi. Nel frattempo scrivo le prime cartoline. Riparto alla volta di Acireale, con il bel centro barocco. Particolarmente animata in questo periodo perché c’è il Carnevale, per questo il corso principale è pieno di gente che ammira carretti siciliani in mostra. Più tardi ci sarà anche una sfilata di carri allegorici in cartapesta, ma sono troppo stanca per restare e quindi riprendo la strada di casa…Si fa per dire, compro un po’ di frutta per cena e a nanna.

Domenica 3 Agosto Prima e unica delusione del viaggio: la colazione servita in agriturismo è a dir poco scarsa. Oggi la giornata sarà interamente dedicata all’Etna, il monello, come lo chiamano qua, ho prenotato un’escursione con un gruppo di vulcanologi locali. Alle 9,40 passano a prendermi con un pulmino, oltre a me ci sono tre ragazze australiane e due signori francesi, tutti viaggiatori solitari, e visto che sono la sola italiana del gruppo la guida, Vincenzo, parlerà solo in inglese. Ci uniamo ad un secondo gruppo, stavolta formato da 4 spagnoli e due simpaticissimi signori veneziani, accompagnati da una seconda guida, Marco, molto simpatico e anche molto carino! Lungo il tragitto Vincenzo ci racconta parecchie cose sulla geologia e sulla vulcanologia dell’area, facendoci spesso fare delle pause per le foto. La prima tappa del tour la facciamo in una piccola radura da cui si ammira la mitica Valle del Bove, l’Etna intanto fuma. La seconda tappa è ai monti Sartorius dove facciamo un piccolo trecking di un’ora per raggiungere un’antica piccola bocca eruttiva. Da quassù si gode uno splendido panorama su tutta la costa orientale e su tutte le vecchie colate eruttive del vulcano. E’ arrivata l’ora di pranzo, le nostre guide ci accompagnano al rifugio Citelli, dove ci aspetta un ottimo picnic a base di prodotti siciliani: pistacchi, pomodori secchi, olive, carciofi, funghi, salame, formaggio, pane e la mitica caponata, il tutto innaffiato dal magnifico Etna rosso. Dopo questo gustoso pranzo raggiungiamo le Gole dell’Alcantara attraversando le pendici dell’Etna, in questa zona straordinariamente verdi, e ammiriamo di passaggio il paesino di Motta Camastra, famoso per aver ospitato il set de Il Padrino. Alle Gole troviamo tantissima gente, alcuni fanno il bagno, noi ci rigeneriamo non poco con la freddissima acqua del fiume, ma solo riuscendo a fare qualche passo dato che la temperatura tanto fredda si sopporta a fatica. All’uscita dalle Gole ci fermiamo in un chiosco a bere un’autentica spremuta di limoni di Sicilia, il proprietario, un signore simpaticissimo, si siede con noi e ci racconta parecchi aneddoti nel suo bellissimo accento “siculo”. In serata mi riaccompagnano in agriturismo, sono stanchissima ma decisamente soddisfatta della giornata.

Lunedì 4 Agosto Esco presto, oggi mi aspettano parecchi chilometri. Destinazione sud alla scoperta della Sicilia barocca. Subito a sud di Catania appare il vero volto della Sicilia, quello che mi aspettavo, colline a perdita d’occhio riarse da sole, bianche masserie, alcune diroccate, alcune trasformate in splendidi resort, strade molto poco trafficate, paesi arrampicati su speroni assolati. Un paesaggio davvero affascinante. La prima tappa della giornata è a Ragusa Ibla, magnifica! Mi inoltro negli stretti vicoletti scoprendo piazze e chiesette, rosoni, stucchi e balconi decorati con elaborate ringhiere. Incontro parecchi coraggiosi turisti “cotti” dal sole, come me d’altronde, il caldo è davvero pesante e così cammino lungo le stradine bianche costeggiando i palazzi alla ricerca di centimetri di preziosa ombra. Arrivo al Duomo, superbo! In questa luce accecante é ancora più imponente, e dopo averlo ammirato e fotografato mi concedo una deliziosa granita al cioccolato accompagnata da brioche. Dopo un po’ di riposo al fresco riparto, stavolta in direzione di Modica. La raggiungo dopo pochi minuti di strade comode e bellissimi scorci, trovo subito un parcheggio lungo il corso principale e vado alla ricerca del Duomo di San Giorgio, che mi appare all’improvviso in tutto il suo splendore incorniciato da una scalinata bordata di oleandri e buganvillea coloratissimi. Sono le due e il caldo è inimmaginabile, dopo tante e tante foto da tutte le angolazioni decido ci vuole un’altra granita; prima però faccio tappa alla mitica Antica Dolceria Bonajuto, storica pasticceria dove viene prodotto lo squisito cioccolato di Modica e molte altre prelibatezze. E’ un bellissimo ambiente tutto in legno, ricorda le vecchie botteghe dei droghieri di una volta. La proprietaria, gentilissima, mi consiglia l’acquisto del cioccolato alla vaniglia e alla cannella, che si conseverà anche con questo caldo. Esco e mi siedo nel primo bar e mentre aspetto la mia granita, l’ennesima, stavolta al caffè, conosco il simpatico signor Raffaele, che mi racconta tutta la storia di Modica e poi mi accompagna pure in una mini visita guidata nei vicoli più caratteristici della città. E’ un piacere ascoltarlo mentre con il suo bellissimo dialetto mi racconta le vicissitudini, a volte drammatiche, di questa bella città. Lo saluto ringraziandolo per la gentilezza e riprendo la macchina per la tappa successiva: Porto Palo di Capo Passero, il sud più sud d’Italia, dove il mare è turchese e il paesaggio è irreale. Sabbia e rocce che si alternano davanti ad un’acqua così turchese che sembra dipinta! Il mare è così invitante che accosto la macchina al guard rail, scendo verso una piccola spiaggia di roccia nera e mi accontento di immergere le gambe in acqua. Faccio non so quante foto e riparto con i pantaloni completamente bagnati che però si asciugano nel giro di 10 minuti. Passando per Avola, città delle mandorle e del vino, raggiungo Noto, la città barocca per eccellenza. Anche qui ogni aggettivo è superfluo. Faccio una lunga passeggiata e visito il celebre duomo dove stanno celebrando un matrimonio. Concludo la visita con l’ennesima granita, stavolta ai gelsi e mi rimetto in macchina alla volta di Siracusa, con la bellissima isola di Ortigia, anche questa degna della sua fama. Passeggiata sul lungomare, foto alla mitica Fonte Aretusa e poi cena in un delizioso ristorante sul mare con menù rigorosamente alla siciliana: tris di mare con carpaccio di tonno rosso, spada e polipo, spaghetti alla siracusana con olive, capperi, mandorle, uva passa, pomodoro e pan grattato, una vera delizia gustata davanti ad un tramonto mozzafiato. Dopo cena faccio una lunga passeggiata nei vicoli di Ortigia, pieni di gente, e riprendo la macchina per tornare a Zafferana, e per strada mi fermo ad ammirare la lava che scorre sulle pendici dell’Etna e che di notte è uno spettacolo unico. Che giornata! Martedì 5 Agosto Oggi giornata di trasferimento, da Zafferana Etnea ad Agrigento, attraverso di nuovo l’affascinante campagna siciliana e faccio la prima tappa a Caltagirone per ammirare la famosa scalinata decorata con piastrelle colorate. In effetti qua tutto è decorato con le celebri ceramiche, dalle balconate ai cornicioni per finire alle transenne regolatraffico, davvero originali! Faccio colazione a base di cannoli e acquisto un paio di oggetti di ceramica per la mia collezione di barattoli da cucina. Riparto. Da qui dovrei dirigermi a Piazza Armerina, e ci arrivo in maniera un po’ rocambolesca percorrendo una specie di pista desertica che ad un certo punto si interrompe pure per una frana. Dopo non so quanti chilometri senza incontrare ne macchine ne umani ne animali ne indicazioni di sorta mi appare il cartello di benvenuto alla Villa Romana del Casale e con notevole sollievo parcheggio per la visita del posto, che farò con una guida molto preparata e molto simpatica che, oltre alla storia e all’architettura della villa ci racconta anche episodi curiosi sulle “particolari” abitudini goderecce degli antichi romani. Al termine della visita scambio qualche opinione sulla Sicilia, della quale sarò eterna promotrice, con gli altri membri del gruppo e dopo averli salutati decido di pranzare velocemente nel bar vicino con un ottimo arancino e due buonissimi fichi d’india, che mi vengono serviti freschissimi e completamente puliti. Mi rimetto in marcia alla volta di Agrigento, dove arrivo alle 15,00 circa al B&B Letto&Latte, molto bello, curato, ben arredato con mobili in arte povera e letti in ferro battuto, con aria condizionata in camera. Faccio una doccia e un bel riposino e poi esco alla scoperta di “Girgenti”. La città a dire il vero mi delude parecchio, palazzoni di dieci, quindici piani che coprono completamente la visuale del centro storico, anche questo molto trascurato. L’unica cosa degna di rilievo la Valle dei Templi naturalmente, che, appena arrivata ammiro al tramonto, momento nel quale assumono un bellissimo colore rosato. Si fa sera e decido di cenare al Leon d’Oro, ristorante consigliato da varie guide, che si trova a San Leone, frazione balneare di Agrigento. La cena è deliziosa, tutte specialità siciliane come il tonno e il pesce spada, la pasta con le sarde e come dessert un sorprendente semifreddo al basilico. Devo dire che fino ad ora la celebrata gastronomia siciliana non ha deluso davvero.

Mercoledì 6 Agosto Oggi niente visite, niente cultura, giornata dedicata solo al mare! Dopo colazione mi dirigo a nord ovest di Agrigento, con destinazione Eraclea Minoa, sito archeologico nei pressi di Capo Bianco, bellissima spiaggia di sabbia e roccia tutta circondata da pinete. Dopo un paio d’ore di sole e una bella nuotata nelle acque turchesi decido di spostarmi per esplorare un altro posto. Seguendo i consigli di una delle mie guide mi dirigo a Bovo Marina e da qui alla Riserva di Torre Salsa: un paradiso! Oasi del WWF, riserva integrata completamente selvaggia, nessun servizio, ne bar ne stabilimenti, solo natura. Sei chilometri di spiaggia bianca protetta ai due estremi da due promontori di roccia bianca. La spiaggia è mista, parte in sabbia e parte in scogli ricoperti di vegetazione acquatica. Il posto è abbastanza scomodo da raggiungere e per questo è poco frequentato, ma certo vale la pena affrontare qualche disagio per accedere a questo luogo davvero incredibile, nessun aggettivo può descrivere la limpidezza e la varietà di colori che assume l’acqua. Rimango fino alle 14,00, purtroppo non immaginando dell’assenza totale di servizi non ho portato niente da mangiare e poca acqua e così, davvero a malincuore, decido di andare via, troppo caldo per rimanere senza acqua e senza ombrellone a quest’ora sotto questo sole tropicale. Riprendo la strada mangiando un panino al volo in un bar, e siccome è presto decido di completare la giornata di mare alla celebre Scala dei Turchi, vicina ad Agrigento. Molto famosa e molto frequentata naturalmente, ma anche qui non ci sono aggettivi sufficienti a descrivere la bellezza di questo selvaggio angolo di mediterraneo circondato da acque trasparenti. Concludo la giornata con una passeggiata serale a San Leone, dove assaggio le mie prime panelle da un ambulante, palermitano doc, e concludo la cena con un bel gelato.

Giovedì 7 Agosto Oggi tappa alla Valle dei Templi. Arrivo alle 8,30, orario di apertura, trovo parcheggio, faccio il biglietto e mi unisco ad un gruppo guidato da una ragazza siciliana molto preparata; prima però compro un cappello per evitare un’insolazione! Uno dei componenti del gruppo è un simpatico signore di origine siciliana che vive in Francia, gli altri sono tutti francesi e così la guida fa una doppia presentazione, in francese e in italiano. Due ore piacevolissime passate a girovagare tra gli splendidi templi greci con pause all’ombra sotto gli ulivi ultrasecolari. Ci sono centinaia di turisti provenienti da tutte la parti del mondo. E’ un posto affascinante, peccato che il panorama da quassù comprenda la tristezza dei palazzoni di Agrigento. Lascio il sito a malincuore, faccio tappa in un bar per l’ormai solita granita rigenerante, al limone, e mi dirigo al centro di Agrigento per assaggiare le cassate famose del Bar Concordia. La gentilissima proprietaria mi spiega che a causa del caldo non fanno le cassate e così mi consiglia un cannolo accompagnato da latte di mandorle. Ottimo consiglio che seguo volentieri. Il resto del pomeriggio lo passo in camera a riposare, vorrei andare al mare ma purtroppo è comparso un bell’eritema sulle braccia e quindi è meglio non prendere altro sole, verso le 18.00 vado comunque in una bella spiaggia nei dintorni di Licata, quella della Mollarella, tanto per fare un bagno, a quest’ora il sole non è fortissimo. In serata passeggiata rilassante a San Leone, cena a base di pane e panelle e gelato con brioche.

Venerdì 8 Agosto Parto alle 8,00 con il fresco, si fa per dire, dato che ci sono già 36°! La destinazione finale è Palermo, dove alle 20,00 c’è la nave per tornare a casa. Ma mi concederò qualche tappa. Intanto percorro tutto il litorale fino a Sciacca ammirando per l’ennesima volta il mare azzurro della Sicilia e il panorama delle città lungo la strada. Prima tappa a Selinunte, zona archeologica sul mare, splendida. Il sito è molto organizzato con una bella zona espositiva dei vari reperti. Finita la visita riparto. Il programma originario prevedeva a questo punto come destinazione Segesta, ma dato che è presto decido di ampliare il giro passando per Trapani invece che dirigermi direttamente a Palermo. E così attraverso prima Mazara del Vallo e poi Marsala, la splendida costa inclusa nella Riserva dello Stagnone con il panorama delle Egadi all’orizzonte e le saline con gli antichi mulini a vento tuttora funzionanti. Da qui prendo l’autostrada per raggiungere rapidamente Trapani, e poi Erice: splendido borgo medioevale perfettamente conservato adagiato su uno sperone roccioso quasi a picco sul mare, con un panorama mozzafiato sia verso il Mediterraneo e le Egadi che verso il Tirreno e San Vito lo Capo con il Monte Cofano che spicca. All’interno del bel centro storico un magnifico duomo, con una bella facciata gotica e un interno a volte decorato che toglie il fiato. Molti turisti in giro, tanti ristoranti, negozi di souvenir e pasticcerie, una su tutte la Pasticceria della signora Maria Grammatico, locale storico dove finalmente assaggio la vera cassata siciliana, una vera delizia. Solo la vista dello splendido panorama e la visita di questo gioiello medioevale valeva questo viaggio. Riscendo a malincuore gustandomi ad ogni curva il meraviglioso panorama di Levanzo, Marettimo e Favignana, attraverso il centro di Trapani e da qui mi dirigo a Monreale con la scoperta di un ennesimo gioiello, il duomo normanno, bellissimo nella facciata e nell’abside ma ancora più bello nell’interno, completamente decorato con mosaici policromi nei quali spicca l’oro. Tante volte l’ho ammirato nei testi di storia dell’arte, ma dal vivo è emozionante. I colori, la ricchiezza dei particolari, l’atmosfera mistica sono da brivido. Arriva l’ora di avvicinarsi a Palermo, l’ultima tappa, prima dell’imbarco mi rimangono due ore dedicate alla scoperta di questa città così particolare. Trovo parcheggio vicino al Palazzo dei Normanni e già posso ammirare l’imponenza di questa costruzione. Percorro tutto il corso principale facendo tappa allo splendido duomo fino ad arrivare alla chiesa di San Francesco, anche questa bellissima, circondata da palazzi, si affaccia su una deliziosa piccola piazzetta. Qui c’è l’Antica Focacceria San Francesco, conosciuta e segnalata da tutte le guide sulla Sicilia, tempio della rinomata rosticceria siciliana, purtroppo è chiusa e riaprirà solo alle 18,00, e così rinuncio ad assaggiare le sue golosità. Riprendo l’auto e mi dirigo lentamente al porto, guardando a destra e a sinistra per memorizzare l’atmosfera di questa città che trasmette bene le sue due anime, il bene e il male di una società molto particolare. Raggiungo il porto e mi imbarco subito, la nave è quella del ritorno; mi preparo ad attraversare di nuovo il Tirreno in direzione Napoli e intanto dal ponte guardo Palermo, avrei voluto avere più tempo per visitarla, ma purtroppo è ora di tornare a casa. E mi rendo conto ora che la Sicilia mi ha stregata.

Conclusioni: Ci sarebbero tante cose da dire sulla Sicilia, sulle sue bellezze, sulla gentilezza dei suoi abitanti, sui suoi profumi, sul suo mare. Tutte però possono essere riassunte in uno solo aggettivo: splendida! Da non perdere assolutamente: attrattive Monti Nebrodi, Etna, Duomo di Modica, Capo Passero e Oasi di Vendicari, Scala dei Turchi, Riserva di Torre Salsa, Erice, Duomo di Monreale.

Da non perdere assolutamente: ghiottonerie Caponata di Melanzane; Granita di Cioccolato con Brioche al Caffè Belle Epoque a Ragusa; Cioccolato di Modica dell’Antica Dolceria Bonajuto a Modica; Tonno e Pesce Spada; Cannoli Siciliani; Antipasto Leon d’Oro, Pasta con le Sarde e Semifreddo al Basilico al Ristorante Leon d’Oro a San Leone di Agrigento; Pane e Panelle; Cassata Siciliana della Pasticceria di Maria Grammatico a Erice.

Feedback: Snav – Ottima organizzazione, personale gentile, pulizia, ottima cucina e vari intrattenimenti come la sala tv e il cinema. Www.Snav.It Agriturismo Passopomo – Menzionato in un paio di guide per la cucina (che non ho provato), sono cordiali ma dal punto di vista ricettivo è pessimo: formiche in bagno, arredamento a dir poco antiquato compresa sedia da ufficio semiarrugginita utilizzata per poggiare gli asciugamani in bagno, colazione scarsissima a base di latte e caffè, fette biscottate tutte spezzate, merendine comprate al supermercato del tipo supereconomico e succo di frutta servito in bicchieri di plastica. Sul sito parlano di prodotti biologici, io non ne ho visto nemmeno l’ombra. Il secondo giorno di permanenza ho trovato la sala colazione chiusa. Www.Passopomo.Com Etna Experience – Escursione piacevole ed interessante, bene organizzata con guide disponibili e simpaticissime. Ottimo il pranzo a base di prodotti tipici siciliani. Www.Etnaexperience.Com B&B Letto&Latte – Bed and Breakfast ottimo, molto curato nell’arredamento, a pochi passi dal mare, dai templi e dalle maggiori vie di comunicazioni. Parcheggio privato, pulizia e disponibilità, molta cortesia. Www.Lettolatte.It Ristorante Leon d’Oro – Molto cortesi ed efficienti, il menù è super e i profumi che arrivano dalla cucina sono irresistibili. Davvero ineguagliabile il Semifreddo al Basilico. Www.Paginegialle.It/ristoranteleondoro Per le foto visitate il sito www.Alagnae.It alla sezione Appunti di Viaggio.



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