Dolce vita romana, alto Lazio e Toscana
La Fontana di Trevi è diversa da come me l’aspettavo ma non mi ha per niente delusa, anzi, più ne guardo le foto piu’ sono convinta che abbia un fascino che ti cattura e pur essendo stato uno dei posti più affollati che abbiamo visitato, è stato sicuramente uno dei più affascinanti e sicuramente uno dei più avventurosi considerato il fatto che stavamo per essere scippati! Gettata alle spalle la monetina (rito a cui non ci si può sottrarre) guardiamo dritto verso il colle del Quirinale per la visita alla sede del presidente della Repubblica. All’interno visitiamo una mostra di quadri d’ogni epoca e oggetti provenienti dalla Turchia che avevamo peraltro già visto in parte durante una nostra visita di Ankara e Istanbul. Il tempo non è particolarmente clemente con noi, c’è quella fastidiosa pioggiarella che ci costringe ad aprire e chiudere continuamente l’ombrello. Percorriamo tutta via del Quirinale, incrociamo via delle Quattro Fontane e percorriamo via Sistina per giungere alla famosa Piazza, quella dei film, delle sfilate, ma soprattutto dello shopping perché è da qui che si diramano le vie più interessanti di Roma, si tratta ovviamente di Piazza di Spagna. Visitiamo Trinità dei Monti e scendiamo la famosa scalinata. Scattiamo la foto che non può mancare a nessun turista che si rispetti e ci dedichiamo al vero motivo della mia visita a Roma: lo shopping. Beviamo un buon caffè al famoso “Caffè Greco” e passeggiamo tra le vetrine di Via dei Condotti e Via del Corso per arrivare a Piazza del Popolo. Qui troviamo una strana mostra all’aperto, centinaia di sculture fatte con oggetti riciclati che paiono essere tanti soldati pronti a partire per la guerra. Si è fatta ora di cena, entriamo nel primo ristorante che troviamo “Osteria del Perditempo”. Usciti dal ristorante prendendo via di Ripetta, arriviamo davanti all’ara Pacis, passeggiamo lungo il Tevere ammirando Castel S. Angelo illuminato e concludiamo la serata osservando il fascino di Piazza S. Pietro deserta senza turisti… favolosa!!! Siamo al secondo giorno, sveglia ore 7.00. Una colazione a base del solito caffè, latte, briosches e … Salmone. Alle 8:30 siamo in Piazza S. Pietro. La Piazza è semi deserta, poche persone ci precedono per l’ingresso alla basilica. Decidiamo di salire sulla cupola ma vista la coda interna di almeno una decina di soggetti (ci sembrano troppi) decidiamo di optare per le grotte vaticane. L’atmosfera è triste, si percepisce l’importanza del luogo. La prima tomba che notiamo è quella di Paolo VI , segue quella di Papa Lucani e subito dopo quella di Giovanni Paolo II. Risaliamo in Basilica, ammiriamo la Pietà di Michelangelo, il baldacchino del Bernini e soprattutto l’urna contenente le spoglie del nostro carissimo Giovanni XXIII; davanti a quest’altare il mio ragazzo piange mentre io vengo circondata da uno strano senso di serenità.
Concluso il giro turistico della Basilica decidiamo ora di salire sulla Cupola. Non c’è coda, prendiamo l’ascensore e poi a piedi per delle scalinate a chiocciola irte e strette. Dall’alto lo spettacolo è meraviglioso, quanto meravigliosi e direi “cari” ad accudirsi sono i giardini vaticani. Vediamo l’altare della Patria, via dei fori imperiali e soprattutto una vista splendida sulla piazza con via della Conciliazione ed il nostro albergo che è proprio lì sotto di noi.
Acquisto qualche santino come mio solito e scendiamo per andare a visitare i musei vaticani. Uscendo dalla basilica notiamo una folla incredibile che alle ore 10:30 cerca di entrare. La gente è pazza!!! Ma non potevano arrivare prima invece che darsi appuntamento tutti alla stessa ora? Affianchiamo le mura vaticane e girando l’angolo ci accorgiamo che una coda di circa un chilometro si accalca davanti all’ingresso dei musei. Che fare? Decidiamo che è impossibile entrare e che per forza di cose la visita è rinviata all’indomani. Giungiamo però sino all’ingresso per chiedere con precisione l’orario di apertura. Ore 10:00. Cosa? Dovremmo buttare tutta la mattinata del giorno seguente per tenere il posto ed evitare code. No non ci sto! Guardo una guardia che si trova davanti all’ingresso e spalancando gli occhi lo guardo dicendogli semplicemente “Siamo in due”. Mi prende per un braccio e mi dice “Namo” che sarà romano ma un romano che si capisce. Mi giro dal mio ragazzo e gli dico “vieni che ci lascia entrare”. E’ così che in un men che non si dica ci ritroviamo senza saperlo all’interno dei musei vaticani e da qui inizia il nostro percorso.
La prima parte che visitiamo è la Pinacoteca all’interno della quale possiamo ammirare splendide opere di Caravaggio, Leonardo Giotto e Raffaello, per fare qualche nome. L’opera che mi colpisce maggiormente è la Deposizione di Cristo del Caravaggio. Superata la Pinacoteca passiamo attraverso la stanza o meglio il corridoio (120 m) delle carte geografiche splendido a tal punto da lasciare senza fiato. La lunghezza senza fine, il colore dorato del soffitto e le carte geografiche affrescate alle pareti laterali sono qualcosa di meraviglioso. Decidiamo di non visitare il museo etrusco e nemmeno quello egizio, siamo più attratti dalle stanze di Raffaello nelle quali possiamo ammirare la famosa “Scuola di Atene”. Superate queste stanze giungiamo alla famosa Cappella Sistina affrescata da Michelangelo. Affollata di turisti che scattano foto pare quasi che tutto il resto dei musei vaticani sia niente, e a mio giudizio così non è! Non si può certo dire che l’opera di Michelangelo non sia straordinaria ma certo è che di straordinario qui c’è molto altro. Si è fatta ora di pranzo e ci dirigiamo, prendendo la metro in Ottaviano, verso la zona del Colosseo. Pranziamo al ristorante “Antica Hosteria” con un souotè di cozze e vongole e della pasta allo scoglio. Dopo una solita pausa di almeno 2 ore riprendiamo il cammino per la visita del mitico “Colosseo”. (ingresso € 11,00/persona). Siamo alla settimana prima della santa pasqua e ammirando questo teatro ci immergiamo in quella che sarà l’atmosfera del venerdì santo con la via crucis che da anni viene celebrata dal papa all’interno del Colosseo.
Uscendo ci dirigiamo verso i Fori Romani passeggiando tra resti di colonne e templi che si trovano lì da migliaia di anni ed hanno visto passare milioni di persone. Attraversati tutti i fori si giunge alla piazza del Campidoglio (sede del Comune) e da qui all’altare della patria. Saliamo fino alla cima dell’altare per fotografare anche da questa prospettiva Roma dall’alto.
Riprendiamo Via dei Fori imperiali e ci dirigiamo verso S. Pietro in vincoli per ammirare il famoso Mosè di Michelangelo e le catene di S. Pietro. Prendiamo poi la metro Cavour per giungere in S. Giovanni in Laterano. La Basilica, maestosa, occupa un posto importantissimo nella vita cristiana dei romani. E’ la loro Cattedrale, essendo quella di S. Pietro parte della Città del vaticano e quindi come si suol dire tutta un’altra cosa, o meglio, tutto un altro stato!!! A fianco si trova la famosa scala santa e il Santa Santorum. Beviamo un buon caffè e prendiamo il tram 87 per scendere direttamente in Via del Corso. Percorriamo a piedi ancora una volta il centro storico, ripassiamo davanti a Palazzo Chigi, al Pantheon alla splendida Piazza Navona (dove acquisto un quadro ricordo), Piazza Campo dei Fiori e infine Piazza Farnese dove si trova il ristorante prescelto per l’ultima nostra cena romantica a Roma il “Camponeschi”. Non siamo di certo dell’abbigliamento adatto per una serata del genere, ma era una cosa alla quale non volevo rinunciare e per questo eccoci qui. Una Composè di Salmone e Spada, dei Maltagliati con scampi e rucola, caffè ed acqua, il tutto al modico prezzo di € 93,00!!! Ogni tanto si può fare!. Rientriamo a piedi all’albergo, la città è attraversata da un silenzio quasi irreale, tutto tace e noi ci sentiamo per questo di certo molto più fortunati di quelli che giungeranno a Roma la settimana prossima … Chissà che caos! Terzo giorno e ultimo di permanenza a Roma, decidiamo di fare un’altra visita alla Basilica di S. Pietro e soprattutto alle grotte Vaticane. Questa volta sono preparata, pronta a non piangere ma… Ci risiamo, appena metto piede davanti alla tomba di Papa Giovanni Paolo II piango e non so perché. Che ci sia davvero qualcosa??? Mah! chi lo sa… Questa avventura romana è finita, prendiamo la strada del ritorno facendo tappa a Bracciano per il Pranzo. Ristorante “Un’altra” e solite pietanze a base di pesce. Attendiamo l’apertura del castello per la visita guidata. Sono le 15:00 in punto ed entriamo. Il castello è decisamente ben conservato e curato, di proprietà della principessa Odescalchi è stato luogo in cui si sono celebrate le nozze di Tom Cruise qualche mese fa.
Lasciamo Bracciano e ci dirigiamo verso Bolsena, altro lago, altro borgo caratteristico dell’alto Lazio. Il paesino è decisamente incantevole, meglio conservato di Bracciano. Una breve sosta per una visita e ripartiamo. Non sappiamo ancora dove passare la serata, Orvieto con il suo tufo ci attira ma vogliamo portarci più avanti così maturiamo la decisione di andare a Cortona. Guida Gambero Rosso alla mano e optiamo per l’Hotel S. Michele. Le suite sono tutte occupate dovremo accontentarci di una standard al prezzo di € 129,00 posteggio compreso. Dopo una cena facciamo una passeggiata per il centro e rientriamo in albergo intorno alle 23:00.
Quarto e ultimo giorno di vacanza. Sveglia come sempre alle 7:00. Una buona colazione in una antica sala dell’Hotel e usciamo per la visita di Cortona. Non visitiamo nulla in maniera approfondita ma cerchiamo di non lasciare nessun angolo del paese inosservato. Ogni via è da fotografare. Strade strette, irte, tortuose e pavimentazioni antiche. Lasciamo Cortona verso le 11:00, ci dirigiamo in direzione Arezzo dove ad attenderci c’è il consueto mercatino dell’antiquariato che si svolge ogni prima domenica del mese. E’ la domenica delle palme, entriamo in basilica dove hanno appena terminato la S. Messa e prendiamo dell’ulivo da portare a casa, pare sia stato benedetto da Papa Giovanni Paolo II quando venne in visita in città.
Decidiamo di pranzare prima di dedicarci al consueto shopping. Troviamo il ristorante “Buca di S. Francesco”, molto rustico ed accogliente. Mangiamo un tipico piatto toscano, strigoli con briciole e dei funghi trifolati.
Non ho contato quante bancarelle ci fossero per tutta la città ma sicuramente qualche centinaio. Gli appassionati del genere possono decisamente lustrarsi gli occhi. Io, a parte la immancabile tartaruga, non acquisto nulla, del resto ho già dato a Roma. La Vacanza è davvero finita, ci aspetta il viaggio di rientro che fortunatamente è senza intoppi e soprattutto senza ingorghi. Arrivederci Roma…, Arrivederci Toscana!