Dobrodosli v Sloveniji di benvenuti in Slovenia

Viaggio in una terra inaspettata tra mare, sole e splendidi paesaggi
Scritto da: hummin
dobrodosli v sloveniji di benvenuti in slovenia
Partenza il: 18/06/2017
Ritorno il: 24/06/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Cercare la meta giusta per le ferie è meno facile di quel che può sembrare, trovare sempre qualcosa di nuovo richiede tempo e riflessione ma spesso non ci si rende conto di avere a portata di mano quello che si sta cercando.

Ho avuto la fortuna di viaggiare molto in Europa, ma per una combinazione di fattori non avevo mai pensato come possibile destinazione alla Slovenia, paese di cui si parla molto poco ma estremamente affascinante e ricco di sorprese.

Io e mia moglie affrontiamo questo viaggio in auto partendo da La Spezia dove viviamo, avevamo valutato anche l’aereo come mezzo ma non essendoci collegamenti diretti dagli aeroporti a noi vicini ci è parsa la soluzione migliore.

La distanza non è proibitiva, la capitale slovena Lubiana dista circa 600 km, decidiamo però di dividere il percorso e fare sia all’andata che al ritorno delle soste di una notte in Veneto, il primo stop ci porta in una città che non avevamo mai colpevolmente visitato, Padova.

18 GIUGNO

Partiamo in un’afosa domenica mattina relativamente presto per evitare il traffico e la morsa del caldo che in questi giorni è terribile, scelta che si rivela corretta visto che all’ora di pranzo arriviamo a Padova senza intoppi. Qui trascorriamo la notte in un B&B poco distante dall’uscita autostradale di Padova Ovest che si chiama Casa Camilla. Mi sento di consigliarlo per la posizione ottimale, poco distante dal centro storico in una zona tranquilla nonostante il traffico, per la disponibilità dei proprietari e per la bellezza del posto. Dopo un po’ di riposo e per evitare le ore più calde della giornata andiamo in centro nel tardo pomeriggio, lasciamo l’auto in un parcheggio coperto poco distante dalla Cappella degli Scrovegni. Non bastano di certo poche ore per poter dire di aver visto in maniera soddisfacente una città come questa, ricca di storia e monumenti, diciamo che riusciamo almeno a farci un’idea tale da poter dire che ritorneremo ancora.

Non c’è confusione in giro, l’università è terminata e la città si è svuotata questo però da un lato ci permette di goderci un po’ di più la passeggiata e le varie visite come quella alla Cattedrale o alla Chiesa degli Eremitani. È domenica e molti negozi ed attività sono chiusi, riusciamo comunque a gustarci un buon aperitivo e un’ottima cena all’Osteria dei Scarponi, locale consigliatoci dai proprietari del B&B. Piccolo, pochi coperti e ottima cucina, sempre meglio prenotare viste le dimensioni del locale e se avete la fortuna di trovar posto gustatevi l’ottima cucina, classica ma anche ricca di accostamenti particolari e un po’ arditi. Rientriamo non troppo tardi, dopo esserci comunque goduti la città di sera, passeggiamo per il centro allietati da una piacevole quanto inaspettata brezza.

19 GIUGNO

Oggi si entra in terra slovena, partiamo abbastanza presto non tanto per la distanza da percorrere, 300 km scarsi ci separano infatti da Portorose che è la nostra prossima sosta, quanto per il timore di trovare traffico in prossimità del confine. Timore che si rivela però del tutto infondato, percorriamo il tragitto nelle migliori condizioni considerando poi che al confine italo-sloveno non sono stati ripristinati controlli di nessun tipo impieghiamo poco più di due ore per arrivare a destinazione. Abbiamo scelto di soggiornare a Portorose perché Pirano, per quanto più affascinante, presenta degli oggettivi problemi logistici per chi come noi ha l’auto al seguito, il centro è interdetto al traffico (esclusi i residenti) il che non è propriamente comodo se ci si deve trascinare dietro dei bagagli. Detto questo facciamo comunque la prima sosta proprio a Pirano, avevamo letto qualcosa prima di partire su questo centro e viste molte foto, impossibile non rimanerne affascinati ed incuriositi. Lasciamo l’auto poco fuori città in un silos (parcheggio Fornace) e poi arriviamo in centro a piedi anche se c’è la possibilità di utilizzare un bus gratuito semplicemente mostrando il biglietto del parcheggio, la distanza comunque è esigua. Il caldo afoso non aiuta quando ci si deve spostare a piedi ma facciamo buon viso a cattivo gioco, ed in effetti quando si finisce di percorrere uno degli stretti vicoli della città e si sbuca improvvisamente in Piazza Tartini si viene ripagati di tutto. A Pirano la presenza e il ricordo di Giuseppe Tartini sono forti, è sicuramente il piranese più celebre, violinista e compositore nato qui nel 1692 contribuì a rendere celebre la sua città e a costruirne l’eredità culturale.

Al centro della piazza ovale sapientemente lastricata campeggia la statua del compositore ed in rapida successione ci sono la sua casa natale, il palazzo del municipio e la Cattedrale o chiesa di San Francesco d’Assisi. Personalmente consiglio di passeggiare lungomare e di godersi lo splendido panorama per poi rientrare e godersi i tortuosi vicoli salendo lentamente verso la Chiesa di San Giorgio. Qui è possibile salire anche sulla torre ma si può godere una splendida vista della città già dalla spianata antistante, si può scattare la classica foto di Piazza Tartini che campeggia in quasi tutte le guide turistiche, ovviamente non mi lascio scappare l’occasione. Dietro la chiesa c’è un altro spiazzo e anche da qui la vista è impagabile, da un lato avrete il mare e la costa con le case a picco sulla spiaggia e alzando il naso ci sono ad attendervi le mura antiche della città. Ci si arriva tranquillamente a piedi, c’è però da percorrere una salita abbastanza ripida e in giornate dove si scende a fatica sotto i 30° non me la sento di consigliarla. Ci sono come prevedibile parecchi ristoranti e quasi tutti a base di pesce, quelli lungomare sembrano il classico specchietto per le allodole da turisti e i prezzi che propongono ci confermano questa impressione, decisamente meglio inoltrarsi nella piacevole ombra dei già citati vicoli alla ricerca di qualcosa di più genuino. Il tempo di godersi dopo pranzo una piacevole quanto inaspettata brezza lungomare e ci avviamo lentamente verso l’auto, stavolta approfittiamo del bus gratuito con grande piacere.

Portorose è a pochissimi kilometri, qui il panorama è completamente diverso da Pirano, si tratta del classico porticciolo turistico pieno di locali, stabilimenti balneari e persino un casinò. Domina un’architettura moderna che però non infastidisce e non trasmette un’idea di esagerazione, la nostra sistemazione è la Residenza Celigo che si trova poco fuori dal centro, la scegliamo oltre che per la convenienza del prezzo perchè dispone di un parcheggio privato. Struttura nuova e spaziosa, è il classico albergo enorme che si può trovare in località di mare, fortunatamente non essendo in alta stagione non è tutto esaurito. Quando la morsa del caldo si allenta usciamo di nuovo per la cena, devo dire che la solita ricerca online per capire dove mangiare non è delle più facili, e quando troviamo il ristorante che ci sembra più adatto poi ne restiamo delusi sia per la qualità dei piatti che per l’eccessiva fantasia nel presentarci pietanze che di fantasia non avrebbero avuto bisogno. La passeggiate lungomare dopo cena ci ripaga della delusione, ci soffermiamo ad osservare il tramonto e a goderci la tranquillità del momento, come conclusione della giornata non ci possiamo lamentare.

20 GIUGNO

Ripartiamo dopo una buona colazione, come seconda tappa del nostro viaggio decidiamo di andare subito a Bled, lasciando la capitale Lubiana per la conclusione della nostra avventura. Le distanze non sono proibitive sono infatti 170 i kilometri che ci separano dalla meta e li percorriamo senza incontrare traffico in grande tranquillità. Per chi viene in Slovenia il lago di Bled è irrinunciabile, le parole per quanto forti spesso non riescono a spiegare le sensazioni che si provano di fronte a certi spettacoli. Davanti agli occhi del turista speranzoso si apre uno specchio d’acqua cristallino circondato da una rigogliosa vegetazione e il quadro è completato dall’imponenza del castello arroccato sulla collina dal quale si domina il tutto. Per rendere l’idea il paesaggio che si presenta è simile al nostro Trentino Alto Adige, ed è ancor più incredibile se si pensa che in neppure 200 km si passa dal mare alla montagna e al lago. Ci sistemiamo in una deliziosa pensione fuori dal centro, l’Alp Pension, la classica baita di montagna in legno con uno splendido giardino e un centro wellness dotato di tutti i comfort. Volendo trovare un difetto a Bled e, credetemi, non è facile direi che il centro abitato intorno al lago stona un po’ con il paesaggio e le aspettative nel senso che dominano costruzioni molto moderne, ristoranti, pizzerie che sembrano c’entrare ben poco con il contesto. Trascurando questo dettaglio, si può percorrere il periplo dell’intero lago in circa un’ora, noi non ci avventuriamo a causa delle temperature proibitive già citate prima. Fondamentalmente a Bled oltre a sedersi su una panchina godendosi la vista e a passeggiare sono due le cose che non si possono non fare; intanto la visita dell’isola al centro del lago, sta a voi scegliere se farvi portare lì e quindi far remare qualcun altro per un prezzo variabile fra gli 11 e 14 euro oppure affittare una barca a remi e mettervi alla prova. Al di là della scelta la visita vale comunque la pena, l’isola è piccola e non c’è molto da vedere se non la chiesa, però è piacevole trascorrervi un’oretta in attesa di essere riportati a riva. Ancor più spettacolare a mio modesto parere è la visita del castello di Bled, ci si può arrivare anche a piedi ma noi scegliamo la seconda opzione cioè andiamo in auto e parcheggiamo per pochi euro esattamente davanti all’ingresso del castello. Quello che è affascinante è senza dubbio l’impatto scenografico, il castello di per sé non offre nulla di particolare nel senso che l’interno non è del tutto visitabile e nella parte che si può visitare sono stati ricavati bar, ristoranti e negozi di chincaglierie di vario genere. Tutto questo passa in secondo piano quando ci affaccia dalle mura e il tempo pare fermarsi. Lo spettacolo a me ricorda molto la maestosità dei fiordi norvegesi, amo scattare foto da sempre e questo mio lato di fronte a spettacoli simili si esaspera, macchina fotografica, cellulare e solo alla fine del raptus artistico mi rendo conto di avere in mano un’enormità di scatti. Faccio molta fatica a venir via da qui anche perchè oltre al panorama qui in alto troviamo un po’ di refrigerio dalla calura estiva, mi consolo col fatto che anche dal lago riusciremo a vedere il castello in tutta la sua imponenza.

La giornata si avvia lentamente alla conclusione e dopo cena non ci possiamo esimere dal goderci il tramonto comodamente seduti su una panchina lungolago, il sole inizia a calare ma qualche coraggioso continua a solcare in canoa le placide acque del lago per poi sparire in lontananza in direzione dell’isola. Attendiamo pazientemente godendoci il riposo e la tranquillità fin quando il crepuscolo ci consegna lo spettacolo del castello illuminato, ad un certo punto l’aria inizia a farsi frizzante ed in lontananza si iniziano a sentire i primi tuoni, chiaro segno che la nostra serata volge al termine. In effetti per quanto cerchiamo di tirarla per le lunghe ai primi goccioloni scappiamo in auto e arriviamo in hotel appena in tempo, si scatena un vero e proprio nubifragio che abbatte la temperatura di 10 gradi.

21 GIUGNO

L’avventura in riva al lago finisce, ripartiamo e per la prossima tappa del viaggio, la capitale della Slovenia, Lubiana. Dobbiamo percorrere pochi kilometri quindi partiamo con calma arrivando a destinazione in tarda mattinata, decidiamo di andare subito all’hotel che si trova vicino all’uscita dell’autostrada non troppo lontano dal centro. Queste sono alcune delle ragioni che ci hanno portato a scegliere l’Ahotel, struttura nuova con parcheggio e che offre anche un servizio taxi da e per il centro ad un prezzo fisso di 3,5 euro a viaggio. Lasciati i bagagli approfittiamo del servizio e ci facciamo lasciare vicino a Kongresni trg (Piazza del Congresso) da cui accedere poi al centro storico della città. Devo fare una doverosa premessa, Lubiana è molto piccola, una delle capitali europee più piccole in effetti e come tale si gira in pochissime ore, questo non la rende comunque meno interessante e affascinante. Passeggiare fra le sue vie e lungo il fiume Ljubljanica ti mette a tuo agio, hai immediatamente la sensazione di essere in una città a misura d’uomo, dove si vive bene, l’ideale per chiunque volesse cambiare vita.

Devo dire che la Slovenia non è molto più economica dell’Italia, i prezzi nel tempo sono lievitati per adattarsi a quelli del resto d’Europa, quello che fa la differenza probabilmente è la qualità della vita che sembra essere ottima, cosa del resto non scontata. Tra le attrazioni più interessanti di Lubiana c’è il castello, decidiamo di visitarlo subito immaginando che nel pomeriggio ci sarebbe stata più confusione e peggio ancora una temperatura ancor più proibitiva. Il castello sorge in collina e domina la città dall’alto, ci si può arrivare a piedi o più comodamente con una funivia che è poi la soluzione che scegliamo noi. Il tragitto è molto breve e non particolarmente spettacolare però molto funzionale a non faticare troppo. Confesso che il castello è una delusione, in pratica non si visita quasi nulla visto che tra ristorante, bar, negozi e sala congressi è stato sfruttato praticamente tutto lo spazio lasciando ben poco all’immaginazione, di interessante c’è la vista che si gode dalle mura e soprattutto dalla torre, la cui cima è raggiungibile con una ripida scala a chiocchiola.

Sta di fatto che non ci fermiamo qui più di tanto, vuoi perchè si avvicina l’ora di pranzo e il caldo si fa sempre più opprimente. A Lubiana c’è ampia scelta di ristoranti quindi non avrete problemi a trovare qualcosa di vostro gradimento, sulla qualità della cucina non mi pronuncio nel senso che un italiano all’estero ci va sempre a rimettere, mediamente la cucina locale non è varia, pochi piatti ma buoni , bisogna adattarsi un po’ insomma. Il centro città si sviluppa prevalentemente lungo il fiume e custodisce i maggiori monumenti e i siti più interessanti, i bei musei e le gallerie celebrano l’arte ai massimi livelli, il mercato cittadino è un concentrato di storia e tradizioni del popolo lubianese. Ciascun quartiere conserva la sua impronta storica: medievale, barocca o liberty anche se, tutta la città è “segnata” dalle incredibili opere del geniale architetto ed urbanista Jože Plečnik a cui, dagli Anni Venti fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, venne affidato il compito di ridisegnare la città adattandola secondo i suoi gusti. I ponti sono un elemento caratteristico della capitale slovena. Numerosi attraversano il Ljubljanica e regalano scorci suggestivi, belli da fotografare o semplicemente, ammirare. Graziosi caffè e locali affollano il lungofiume dove, soprattutto di notte, l’atmosfera si anima incredibilmente, Lubiana è una città universitaria piena di giovani che nelle miti serate estive affollano bar e ristoranti.

Dopo pranzo visitiamo il palazzo del municipio che affaccia su Mestni Trg che è la Piazza della Città, cuore del centro antico di Lubiana. Gli eleganti edifici costruiti dopo il terremoto del 1511 decorano la piazza e le donano un aspetto fortemente barocco. Davanti al municipio si eleva l’obelisco della fontana dei fiumi carniolani, uno dei monumenti più famosi della città, mentre la torre dell’orologio guarda tutti dall’alto. Spingendoci di qualche centinaio di metri oltre lungofiume si arriva al Ponte triplo, uno dei simboli della città, originariamente in realtà c’era un solo ponte ma all’inizio degli anni ’30 dello scorso secolo visto il grande traffico che transitava da qui in pratica ne vennero aggiunti due dando al ponte l’aspetto così particolare che ha oggi, oggi è del tutto pedonalizzato e collega al centro storico forse il più importante punto di aggregazione cittadino la piazza chiamata Presernov trg. La cosa incredibile di Lubiana è che in poche centinaia di metri è concentrato tutto quello che vale la pena vedere (castello escluso ovviamente), per questo passato il ponte si arriva alla zona del Mercato Centrale. Questa si divide in due parti, una all’aperto che ricorda i normali mercati rionali in Vodnikov trg e una al coperto molto più caratteristica proprio di fronte in Pogačarjev trg. Ho volutamente usato il termine caratteristico perchè questa parte del mercato è al coperto, una lunga serie di banchetti sotto uno splendido porticato di stile rinascimentale che si sviluppa lungo il corso della Ljubljanica, da qui una scala permette di scendere ad un livello inferiore dove si trova un ristorante. Sempre per il principio già citato prima che a Lubiana tutto si trova a breve distanza,dopo aver perso un po’ di tempo girovagando per le bancarelle del mercato arriviamo alla Cattedrale di San Nicola. Dall’esterno risultano spettacolari i portali in bronzo di recente aggiunta, risalgono infatti al 1996 quando l’allora Papa Giovanni Paolo II venne in visita alla città, mentre l’interno è un esempio molto eloquente di arte barocca. Non indugio in dettagli per i quali non ho la competenza, ma persino io che non sono un esperto di arte mi rendo conto di trovarmi davanti a qualcosa di importante. Terminiamo il giro non prima di aver visto quello che è considerato il vero simbolo di Lubiana cioè il Ponte dei Draghi. È chiamato così perchè ai quattro angoli ci sono le statue di quattro dragoni prese dallo stemma della città, città che secondo la mitologia fu fondata da Giasone, l’eroe greco che uccise il drago che viveva nella palude vicino alla sorgente del fiume Ljubljanica. Per via dell’aspetto terrificante dei draghi sui piedistalli, i locali l’hanno ironicamente soprannominato “suocera”. A questo punto possiamo ritenerci soddisfatti e rientriamo in hotel per poi tornare di nuovo in centro per la cena, questa volte optiamo per la nostra auto.

22 GIUGNO

Oggi è prevista la visita alle grotte di Postumia e al Castello di Predjama. Personalmente suggerisco di partire presto, ci sono circa 50 km tra Lubiana e Postumia e le visite sono rigorosamente guidate quindi è meglio arrivare non troppo tardi. Noi abbiamo fatto i biglietti online, quello cumulativo per la visita combinata di grotte e castello costa circa 30 euro a persona. Lasciamo l’auto nel parcheggio davanti al centro visitatori che costa 5 euro, per poi andare in biglietteria a convertire il nostro voucher dopo di che ci fanno attendere davanti all’ingresso delle grotte insieme ad altri italiani. Le visite sono suddivise per lingua e questa è una fortuna, quelle in italiano sono statisticamente le meno frequentate quindi quelle più piacevoli e abbiamo la fortuna di trovare una guida molto simpatica e professionale. All’interno delle grotte la temperatura è fissa a 10° sia in estate che in inverno, bisogna quindi portarsi dietro abiti pesanti per non incappare in spiacevoli sorprese. Le grotte sono lunghe circa 24 km e ovviamente non c’è il tempo di visitarle tutte, ci fanno salire su un simpatico trenino per percorrere i primi 2 km circa e poi veniamo fatti scendere per la parte più interessante cioè il percorso a piedi. È lungo circa 1,5 km e al di là di qualche salita non faticoso, studiato anche per eventuali sedie a rotelle o passeggini. Sullo spettacolo che si presenta davanti agli occhi dei visitatori non c’è molto da dire, basta vedere qualche foto per rendersene conto, sei davanti a qualcosa che si è realizzato in milioni di anni e tu ne sei testimone ammirato ed impotente. La guida ci racconta a grandi linee le caratteristiche delle grotte e la loro storia, di come furono utilizzate soprattutto durante la prima guerra mondiale l’impero austro-ungarico le utilizzasse come campo di prigionia, c’è addirittura un ponte chiamato Ponte russo proprio perchè costruito dai prigionieri russi. Le stallatiti e le stalagmiti danno vita ad delle formazioni incredibili tutte con un proprio nome più o meno fantasioso ed inerente, abbiamo quindi la sala degli spaghetti, Romeo e Giulietta e via dicendo. La visita a piedi si conclude con il Proteo o pesce umano, l’anfibio cieco la cui pelle ha lo stesso colore di quella umana e che è il simbolo delle grotte infatti lo si ritrova riprodotto in ogni forma nei vari negozi di souvenir. A questo punto si sale di nuovo sul trenino per poi arrivare all’uscita e quindi al termine della visita. Usciamo appena in tempo per evitare il vero caos e risaliti sull’auto ci dirigiamo verso il castello di Predjama che dista dalle grotte circa 9 km. L’impatto visivo è spettacolare, avevo già visto qualche foto ma dal vivo è tutta un’altra cosa. Immaginate di vedere un castello costruito all’interno di un’enorme grotta, si capisce subito perché questo luogo in passato sia stato scenario di documentari e anche di film. L’interno del castello è tutto sommato spoglio, nelle varie stanze non c’è molto se non qualche ricostruzione degli ambienti dell’epoca con manichini in costume annessi, quello che è straordinaria è la vista sulla valle sottostante che si gode praticamente da ogni finestra o terrazza. Salendo fino all’ultimo piano si può accedere direttamente alle grotte che sono ovviamente più piccole di quelle di Postumia ma comunque affascinanti, sotto al castello c’è un altro sistema di grotte che a quanto mi viene detto sono interamente popolate di pipistrelli, è possibile visitarle con apposite escursioni in cui ti forniscono il classico casco con luce da speleologo. Pranziamo sulla terrazza di un grazioso e poco pretenzioso ristorante che si affaccia direttamente sul castello e non ci potrebbe essere panorama migliore di questo, la visita delle due attrazioni è fattibile in mezza giornata calcolando i tempi giusti e considerando che solo per le grotte occorrono circa due ore, ne vale la pena senza ombra di dubbio.

Rientriamo all’hotel soddisfatti e in cerca di riposo e refrigerio dalla calura, per poi uscire di nuovo nel tardo pomeriggio per la cena. Salutiamo Lubiana e la Slovenia, questo infatti è nostro ultimo giorno qui e lo facciamo nel modo migliore, è una serata mite ma non troppo calda e dopo cena possiamo passeggiare per il centro che è strapieno di ragazzi e musica, i locali lungo il fiume registrano il tutto esaurito, l’anno universitario volge al termine e sono le ultime occasioni per i ragazzi di salutarsi prima di tornare alle proprie case per l’estate. Anche noi ce ne andiamo con po’ di malinconia, quando si viaggia capita di legarsi ad un luogo, di solito è una questione d’istinto e di chimica e con la Slovenia personalmente mi è capitato questo, ho atteso molto per visitarla per la prima volta e mi riprometto di non fare altrettanto prima di tornarci.

23 GIUGNO

Ripartiamo oggi verso casa ma prima vogliamo viziarci ancora un po’, facciamo tappa ad Abano Terme per una giornata rilassante alle terme in una delle strutture cittadine, relax e nessun pensiero prima di rincasare il giorno successivo. Bella vacanza in un paese sorprendente, siamo felici di aver fatto questa scelta e chissà che il futuro non ci riservi una seconda occasione.

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