Djerba… Non da single!

Sono partito per djerba per passare una settimana di relax e per conoscere di più il popolo arabo, che da sempre mi intriga e mi affascina. Prenoto al Veraclub (buona struttura, il più grande anfiteatro dell’isola, divertente), partenza da Napoli ... Vai si parte!! Arrivo e c’è già la dovuta animatrice di turno ad attenderci, saliamo sul...
Scritto da: Toni De sio
djerba... non da single!
Partenza il: 12/04/2003
Ritorno il: 19/04/2003
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Sono partito per djerba per passare una settimana di relax e per conoscere di più il popolo arabo, che da sempre mi intriga e mi affascina. Prenoto al Veraclub (buona struttura, il più grande anfiteatro dell’isola, divertente), partenza da Napoli … Vai si parte!! Arrivo e c’è già la dovuta animatrice di turno ad attenderci, saliamo sul pullman ed è già sera, dal finestrino saluto le persone e vengo contracambiato, loro sono per terra o si recano a telefonare, sono poveri e si vede purtroppo ma sorridono sinceri. Il giorno dopo inizio la permanenza a Djerba. In breve vi do qualche piccola dritta: 1. MARE – Andare ad aprile non permette di fare il bagno in modo tranquillo, io ho fatto canoa ma vi assicuro che l’acqua è fredda e capita che piove pure (a noi è capitato!). Ok per la piscina, ma insomma… Non è proprio la stessa cosa. Naturalmente nelle giornate di sole ci si abbronza (tornerete scuri, state tranquilli) ma il mare è decisamente freddo. Il mare inoltre non è eccezionale comunque, fondale sabbioso, per capirci, non ci sono i colori e la trasparenza del mar rosso. Ma al tramonto, sulla spiaggia deserta e finalmente quasi silenziosa, i riflessi dorati sulla sabbia sono quasi irreali… 2. LOCALI e VITA NOTTURNA – Djerba è molto divertente per girare tra i locali notturni, sono molti e pieni di vita ma soprattutto pieni di stranieri dal momento che i djerbini fanno fatica a superare lo sbarramento dei gorilla all’entrata. Certo, ragazzi, non aspettiamoci locali alla moda, piuttosto locali stile anni 80, alcuni tristi perché frequentati solo dai turisti dell’albergo. Comunque è molto forte quello che si chiama “La bomba” (è il nome per cui è conosciuto da tutti, anche dai tassisti, ma ha un altro nome). E’ divertente girare più locali, si entra gratis e con i taxi è una pacchia. Per il resto, non c’è vita per le strade di sera. 3. TAXI – Il taxi è una vera pacchia costa pochissimo e c’è sempre il tassametro acceso, quindi niente fregature. Solo che dovrete sorbirvi di continuo le notizie in arabo o, peggio, la musica araba tradizionale dallo stereo (mamma mia, è un vero strazio, roba degli anni cinquanta nostri).

4. THE VERDE E NARGHILE’ – Lo consiglio anche a chi non fuma abitualmente. Potete andare nel bar principale al centro (Midun), lo riconoscete perché è quello più nuovo, ottimo the e soprattutto ottimo narghilè (consiglio aroma frutti di bosco). Molto frequentato anche dai locali. Nei pressi della zona del mercato ne ho visto uno pieno zeppo di djerbini, per chi non concede nulla ai compromessi del turism-system. Un po’ fuori mano è un locale che si chiama “Chichkhan”, è interamente in stile tunisino, molto elegante e frequentato SOLO dai locali dal momento che non è esattamente al centro (vicino Midun comunque). Lo consiglio vivamente, si vedono anche le donne a loro agio in compagnia maschile. Proiettano anche i video musicali tunisini (!), e noterete che la musica tunisina attuale è molto simile alla nostra, tipo Pausini\Nek.

5. POPOLAZIONE. La popolazione è molto povera. Lo stipendio medio di un addetto alle botteghe è di circa 5 euro al giorno. E la vita comunque ha il suo costo. Perciò, non meravigliatevi se sulle spiagge siete continuamente sotto tiro per cappellini e quant’altro o il giro fra le botteghe è una via crucis. Questo aspetto purtroppo mina la possibilità di instaurare una conoscenza sincera con loro, e qualsiasi appuntamento (beh, esiste anche quello insomma…) ha sempre il suo tornaconto… Ovvero, anche i momenti di sincerità e di sfogo da parte loro viene purtroppo minata da questa disperazione economica che crea necessariamente un muro. Spesso quindi gli isolani tendono a “prendervi in giro” (tipico della cultura araba verso un infedele), a sfruttarvi in qualche modo, magari si fanno invitare nelle discoteche dove da soli non potrebbero entrare (comprensibile alla luce della povertà in cui versano). Senza contare che spesso nelle discoteche i locali servono apposta da “specchietto” per indurvi a consumare per poi sparire d’improvviso. Insomma, per qualche avventura romantica io non la consiglierei. 6. souvenirs. Sono molto cari, troppo se rapportati ai prezzi medi locali. Bisogna assolutamente trattare. Ma molto, anche del 80%! Io comunque ho comprato a Houmt Souck delle pantofole per le quali mia mamma mi benedice ogni mattina!! In definitiva, la consiglierei maggiormente a una giovane coppia anche con bambini nel periodo maggio-settembre, con qualche escursione tipo Douz. Per i single… vabbè una volta ci si può andare ragazzi, io non ci tornerei di nuovo, ma rifarei il viaggio. Nota fortemente negativa: al ritorno non era previsto che il volo di ritorno facesse scalo a Bologna prima di Napoli (partenza la mattina presto, mentre era previsto alle 16!!). Purtoppo capita coi tour operators.



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