Djerba, Matmata e Douz: Mare e deserto

Il viaggio che sto per raccontare è stato effettuato nel Settembre 2005 ma solo ora trovo il tempo di raccontarlo. 1:45 di mattina, si parte. Carichiamo i nostri soliti “pochi” bagagli, il minimo necessario per affrontare una settimana di sole e mare, e ci dirigiamo verso l’altrettanto solito aeroporto di Milano Malpensa. La convocazione...
Scritto da: BETTI75
djerba, matmata e douz: mare e deserto
Partenza il: 05/09/2005
Ritorno il: 12/09/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Il viaggio che sto per raccontare è stato effettuato nel Settembre 2005 ma solo ora trovo il tempo di raccontarlo.

1:45 di mattina, si parte. Carichiamo i nostri soliti “pochi” bagagli, il minimo necessario per affrontare una settimana di sole e mare, e ci dirigiamo verso l’altrettanto solito aeroporto di Milano Malpensa. La convocazione è fissata per le 3:40 e stranamente riusciamo ad arrivare senza ritardi e ingorghi (dipenderà forse dall’orario?). Ancora assonnati, ma con una gran voglia di partire, ci mettiamo in coda per il check-in e dopo due ore siamo pronti al decollo (volo Livingston LM 641). 1 ora e quarantacinque minuti di volo prima di trovarci immersi nel clima caldo della Tunisia. Non è la prima volta che visitiamo questo paese, in occasione della Crociera sul Mediterraneo, infatti, avevamo già avuto l’occasione di visitare il nord della Tunisia (Sidi Bou Said e Cartagine). Giunti all’aeroporto di Houmt Souk (capitale dell’isola) ci mettiamo in coda per ottenere il visto d’ingresso; sbrigate le prime formalità troviamo l’assistente “Ventaglio” che ci indica l’autobus e ci accompagna al nostro villaggio che dista circa 30 minuti. Al Ventaclub Helios, ad accoglierci, oltre ad un the tunisino, alcuni animatori che ci fanno prendere confidenza con la sigla che sarà il “Bel tormentone” della nostra vacanza.

Consegna delle chiavi e via in camera per disfare i nostri bagagli. Camera spaziosa, terrazzino vista mare… e il romanticismo viene da se’!! La fame si fa sentire e alle 12:30 facciamo le prime conoscenze con le strutture ricettive del villaggio. Un pranzo, finalmente senza cronometro alla mano, e subito pronti per la spiaggia. Il mare si presenta inizialmente dai colori caraibici ma presto scopriamo che è un’illusione ottica; le alghe ci fanno l’occhiolino, era un rischio che sapevamo di correre e che non intaglia in alcun modo l’atmosfera romantica che avevamo sognato di assaporare per questa settimana. (per la cronaca la maggior parte delle alghe sono state raccolte la settimana precedente al nostro arrivo e scaraventate di fronte al villaggio Iliade con gran gioia dei suoi occupanti). Trascorriamo il pomeriggio all’insegna del relax! Dopo cena ci rechiamo al teatro per la presentazione del Villaggio e dei suoi servizi. Al terzo giorno la mia resistenza al Relax sta per finire ed ecco prenotata la prima escursione settimanale: Tour di Djerba in mezza giornata; dopo una mattinata trascorsa in spiaggia all’insegna della “baciata” pranziamo e ci prepariamo alla visita di quest’Isola.

Partiamo alle ore 14:00 dal villaggio direzione Guelalla, passando per le vicinanze del ponte romano e addentrandoci poi sino al caratteristico museo delle arti e tradizioni popolari; sosta presso un negozio di lavorazione della ceramica e direzione El Ghirba per la visita di una delle sinagoghe ebraiche più antiche della Tunisia. Ultima tappa Houmt Souk, capitale dell’isola, dove entriamo presso un caravanserraglio per una mostra di tappeti e poi subito ad immergerci nei negozi caratteristici presso il suo quartiere folcloristico del mercato, non prima però di aver bevuto un “apprezzabile” caffè Illy, del quale già sentivamo la mancanza. Tra i vicoli la contrattazione è d’obbligo, è vero, ma non è di quelle estenuanti viste fare in altri paesi quali l’Egitto, per questo motivo la passeggiata tra le bancarelle si rivela decisamente rilassante.

Alle 18:00 facciamo rientro in albergo e ci prepariamo per la cena. Questa volta abbiamo prenotato il ristorante Mediterraneo, d’atmosfera e romantico presso il quale possiamo apprezzare dell’ottimo pesce. Dopo una cena così piacevole non ci resta altro da fare che concludere la serata in spiaggia. Soli, ci dirigiamo verso il mare; l’atmosfera è quella giusta ma, ad un certo punto, veniamo avvicinati da una guardia che, senza dir nulla, ci fa tornare sui nostri passi…

Altro giorno di relax e per il venerdì prenotiamo un’altra escursione: Matmata e Douz.

Sveglia alle 5:00. L’impegno piu’ duro della settimana è arrivato. 500 Km attraverso strade non perfettamente asfaltate, immersi nel deserto di sassi e sabbia tunisino. Prendiamo il traghetto che ci consente di raggiungere la terraferma e di dirigerci verso Matmata, famosissimo villaggio berbero, reso famoso dalle sue caratteristiche abitazioni troglodite simbolo della resistenza agli arabi e set del Film “Guerre stellari”. Il paesaggio e’ lunare, di quelli che non si dimenticano. Visitiamo una casa berbera dove ci viene offerto del pane e dell’olio e ripartiamo per Tamerzet dove ci fermiamo ad acquistare dei copricapo che ci saranno utili nel deserto. I paesi che attraversiamo sembrano tratti da un film talmente è surreale pensare che la gente possa ancora vivere in quelle condizioni. Percorriamo chilometri e chilometri senza vedere paesi e quei pochi sembrano avere tutti le stesse caratteristiche: Uomini seduti al tavolino dei bar o sdraiati al sole in attesa di vendere benzina di contrabbando proveniente dalla vicina Libia, donne indaffarate a lavorare nei campi, cucinare ed accudire i figli. E’ proprio vero, ogni mondo è paese, anche qui tutto va avanti grazie alle donne!!! La meta del nostro itinerario è Douz, la cosiddetta porta del deserto. La nostra guida dopo averci fatto attraversare un’oasi verdeggiante ci porta ad effettuare una bellissima cammellata a Zafaarene. E’ nuvoloso e sembra intenzionato a piovere…Meglio così visto che a un’ora e mezza di cammellata sotto il sole sarebbe stato difficile resistere. Pranziamo presso l’Hotel Tuareg un tre stelle di Douz o meglio, il mio compagno ha pranzato ed io l’ho aspettato; dopo essermi accorta che mi spacciavano della carne impanata per pesce ho deciso di fare lo sciopero della fame e resistere sino a sera.

Al ritorno ci fermiamo presso un granaio berbero e torniamo a Djerba attraversando la strada romana lunga 7 Km e circondata dal mare. Siamo con il cronometro in mano, rischiamo di non arrivare in tempo alla cena prenotata presso un locale tipico. Sono le 18:50 quando giungiamo al villaggio ed alle 19:30 dopo una doccia veloce siamo pronti per ripartire.

L’autista è piuttosto spericolato di quelli che ti fanno pensare “ma chi ce l’ha fatto fare?”, però il ristorante valeva il rischio. Ci troviamo al porto di Houmt Souk, su un veliero che funge da ristorante dove possiamo gustare oltre a dell’ottimo pesce, anche alcuni tra i piatti tipici come il Brick; il tutto accompagnato da musica e danze tunisini. Il rientro in albergo è ancora più movimentato…Non so’ come abbiamo fatto ad arrivare. Quanto sono spericolati questi autisti! Siamo agli sgoccioli, vorremmo essere appena arrivati mentre stiamo già per ripartire. Ho prenotato l’ultima delle nostre escursioni, sicuramente la piu’ divertente quella con i Quads.

Mezzo a quattro ruote per divertirci su e giù dai dossi sabbiosi, alla scoperta del fascino dell’isola, tra palmeti selvatici e ulivi per concludere il giro vicino alla spianata del lago salato. E’ stato divertente rendermi conto di saper guidare senza paura queste motorette ma ancor piu’ divertente è stato rendermi conto di poter battere senza problemi il mio lui che per tutta la mattinata ha mangiato la mia polvere. Che donna!!! Rientriamo in albergo. Pranzo al Grill e ultimo pomeriggio di relax. Un saluto alla spiaggia e al mare e subito a preparare le valigie.

Suona la sveglia, ci prepariamo di tutta fretta per poterci concedere qualche minuto in piu’ per la colazione; bussano alla porta, è il facchino che è passato a ritirare le nostre valigie che ore prima avevamo lasciato fuori dalla porta; ma perché ha suonato? E perché dalla Reception ancora non ci hanno svegliati? “ma,” dico io “che ore sono?” “e’ l’una e un quarto” risponde lui, cosaaaaaaaaaa… non ci posso credere ha lasciato inserita la sveglia del giorno di partenza. Le Alternative sono due: ucciderlo e perdere dell’altro tempo e sonno o mettermi di nuovo a dormire. Opto per la seconda scelta. Lo mando a quel paese e torno a dormire (per quanto mi è possibile). Suona di nuovo la sveglia, questa volta è quella giusta! Colazione, controllo delle valigie e sull’autobus diretti all’aeroporto. Rischio di perdere il mio visto (sarà forse colpa di chi non mi ha lasciato dormire?) aspettiamo perché il volo LM 642 Livingston è in ritardo e appena decollati crolliamo in un bel sonno profondo risvegliandoci solo in prossimità della costa ligure lasciandoci alle spalle l’Isola di Djerba ma portando con noi il ricordo di una settimana indimenticabile forse perché diversa dalle nostre solite vacanze all’insegna dei Tour.



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