Djerba e il sud della Tunisia

Un viaggio tra mare ed escursioni
Scritto da: LucaBene
djerba e il sud della tunisia
Partenza il: 19/05/2014
Ritorno il: 26/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Una settimana low-cost nell’isola di Djerba con pacchetto volo + hotel all inclusive, l’ideale per chi vuole abbinare mare, usi e costumi lontani da noi ad un paio d’ore di volo.

Per quanto riguarda il fai da te, i voli sono spesso occupati dai tour operator e i pacchetti per gli hotel fanno si che le offerte in agenzia sono sempre vantaggiose.

Partenza dall’aeroporto di Bologna con volo Neos il Lunedì mattino e arrivo a Djerba dopo due ore di volo che diventano subito una dato che la Tunisia non adotta l’orario legale ma mantiene tutto l’anno l’orario solare.

All’arrivo i vari clienti vengono smistati a seconda dei tour operator e gli hotel di destinazione, noi alloggiamo al Mehari Iberostar un 3 stelle che a mio avviso ne merita tranquillamente 4.

L’Hotel è pulito e ben curato: stanze essenziali ma pulite, una bella vegetazione circonda e accompagna fino alla spiaggia distante 300 metri , piscina esterna presa d’assalto fin dalle prime ore dell’alba, personale veramente molto gentile e sempre disponibile e una ristorazione di buon livello forse un po carente quella Tunisina, cous cous solo poche volte, ma tanto ottimo pesce e altro.

Capitolo mare

L’acqua è trasparente e quando il mare è calmo degrada dolcemente ma a fine maggio fare il bagno è da coraggiosi e inoltre con il vento cambia subito aspetto e diventa molto ondoso , pecca di questa costa sono le numerose alghe che arrivano a riva e che con il mare calmo si ammucchiano , la differenza la fanno anche i vari Hotel tra chi si preoccupa ti tenere pulita la spiaggia e chi no , per quanto riguarda la spiaggia qui ci sarebbero enormi potenzialità , sabbia chiara fine e soffice stile caraibico , ci vorrebbe un po più di cura e amor proprio da parte di chi amministra e chi vive l’isola. Caratteristici e per qualcuno fastidiosi, a me non ne davano affatto , i numerosi e stupendi cavalli di razza Araba e i dromedari che fanno avanti e indietro lungo la spiaggia in cerca di clienti per foto e piccoli giretti.

Per chi vuole, l’isola si può limitare al soggiorno in hotel tra spiaggia piscina e abbuffate all inclusive e già così la spesa è ripagata .

Io ho scelto Djerba anche per visitare l’isola e il sud della Tunisia.

Dopo avere trascorso il giorno dell’arrivo tra spiaggia e hotel con bella corsa alla sera in riva al mare facendo lo slalom tra cavalli, dromedari e i loro ricordini, il mattino dopo usciti dall’Hotel prendiamo il primo Taxi che passa e ci facciamo portare nella principale città dell’isola, Houmt Souk, 20 km dall’hotel. Il tassista si dimostra simpatico e ci dà appuntamento per il ritorno. In Tunisia i Taxi hanno il tassametro e quindi non c’è bisogno di contrattare, 8 Dinari (4 euro ) per 20 km .

Decidiamo così di visitare il Suk che alla fine della settimana sarà anche il più bello e vario che abbiamo visitato. Il Suk è diviso in reparti, da quello alimentare con gabbie piene di volatili e conigli rigorosamente vivi, al mercato del pesce (dove assistiamo anche ad un’asta) a quello ortofrutticolo pieno di colori e odori. Se si cercano i colori c’è una parte del suk dedicato alle spezie con tantissimi vasi ricolmi e coloratissimi. Devo dire che i venditori cercano sempre di coinvolgerti, ti chiamano, ti chiedono le cose più strane ma non sono tanto insistenti e dopo un “no grazie” si finisce con un saluto. La parte più caotica è la zona del commercio delle ceramiche degli abiti, gli orefici, i prodotti artigianali, i tappeti e gli immancabili souvenir. C’è anche una zona al chiuso che ricorda i grandi Bazar con tanti artigiani al lavoro. Conosciamo un simpatico vecchietto che ci porta nel suo laboratorio un po’ fuori dal caos e ci fa vedere con orgoglio gli articoli che negli anni varie riviste gli hanno dedicato , lui lavora foglie di palma e confeziona borse,cappelli e altri oggetti per la casa . Concludiamo così la nostra mattinata tra shopping e centinaia di foto scattate a qualsiasi cosa.

Una cosa che merita di essere detta è che i Tunisini a dispetto ti tanti pregiudizi si sono rivelati sempre gentili, pronti alla battuta e mai arroganti.

Ritrovato il nostro tassista Lotfi, durante il viaggio di ritorno ci mettiamo d’accordo con lui per il tour dell’Isola del giorno dopo a 30 Dinari (15 euro) 2 persone 5 ore .

Pomeriggio trascorso tra spiaggia piscina e cibarie varie.

L’indomani dopo l’ottima colazione alle 9 usciamo per incontrarci con il tassista che ci farà da guida durante il tour dell’isola. Ci dirigiamo verso Houmt Souk dove visitiamo dall’esterno il castello Spagnolo. Ci addentriamo poi nel porto tra i pescatori di ritorno dalla pesca intenti a sistemare le reti e il molo caratterizzato da centinaia di migliaia di vasi usati per la pesca del polpo. Nell’insieme un bel quadro di vita gerbina. Risaliti sul taxi attraversiamo Houmt Souk per dirigersi verso il centro dell’isola dove raggiungiamo la Ghribà, una Sinagoga in terra Islamica, uno dei luoghi più sacri per gli Ebrei che sorge proprio di fronte ad una Moschea. Arrivati sul posto, il nostro tassista ci lascia il tempo per la visita. Lui ovviamente non è interessato, così, dopo avere superato i controlli entriamo dentro a questo complesso non molto grande ma molto ben curato con le sue mura bianche e le finestre blu… tipico abbinamento di colori nell’isola.

L’interno e decoratissimo, ci fanno togliere le scarpe (io indosso una Kippah e Daniela un velo): possiamo scattare foto e assistiamo anche ad una specie di discussione sulla Torah.

Riprendiamo il tour diretti verso sud attraverso terre incolte e semidesertiche o coltivazioni di Ulivi e Palme. L’autista ci fa vedere le cisterne di acqua sotterranee che sono sparse un po’ ovunque e che si può raccogliere con un secchiello attaccato ad una fune. Notiamo anche i numerosi venditori di benzina libica che lungo la strada con le taniche riforniscono le auto ad un prezzo molto inferiore di quello ai distributori ufficiali.

Arriviamo così a Guelalla, la seconda città dell’isola e principale produttore di ceramiche. Dopo averci offerto un The alla Menta, il nostro tassista ci accompagna in un bel laboratorio di ceramica dove il proprietario ci fa una piccola dimostrazione e dove ci perdiamo tra i piani e le sale del negozio. Ci sono veramente tantissime cose belle. Noi ci limitiamo a comprare poche cose per pochi dinari. Salutato il proprietario raggiungiamo dopo pochi chilometri una vera e propria fornace dove si fabbricano grandi otri e vasi. Anche qui un giovane proprietario ci fa una bella dimostrazione. In Tunisia tanti sanno l’italiano ma comunemente ci si rivolge in francese, e alla fine gli lasciamo una piccola mancia.

Costeggiamo poi una parte dove la costa è più impervia fino a raggiungere il ponte che collega l’isola al continente. Ci fermiamo in un sito archeologico dove rimangono solo alcuni pezzi di colonnato per poi risalire e fermarci alla laguna Blu, un bel tratto di mare azzurro e calmo chiuso da spiagge bianche. Anche qui ci sono molti pescatori che vendono il loro pescato direttamente dai barchini. Ritorno in hotel dopo un giro dell’isola veramente bello e assai economico, ringraziamo il nostro tassista e trascorriamo il resto della giornata in relax.

Il giorno seguente partiamo per un’escursione di due giorni nel sud della Tunisia, prenotato tramite il tour operator al costo di 100 Euro per una notte in Hotel, due pranzi e una cena oltre al tour con guida in italiano.

Alla partenza siamo in 15 su un pulmino abbastanza comodo e ci dirigiamo subito verso il ponte romano che collega l’isola al continente. La direzione del nostro tour sarà verso il sud-est tunisino fino a toccare il confine algerino. La prima tappa è una breve visita nella città di Medenine, ad un antico villaggio fortificato, dove abitazioni e granai sono rinchiusi in un Caravanserraglio chiamato Ksour, famoso anche per comparire nei film di Guerre Stellari. Attraversando la città di Medenine subito ci si rende conto di come sia la vita in tunisia… tra la voglia e il bisogno di un’economia simile alla nostra, auto, negozi, tecnologia e giovani donne e uomini che vogliono assimilare i nostri costumi e una cultura rurale e tradizionale fatta di mercati in ogni angolo, cavalli con carrozze. Un’economia principalmente fatta di agricoltura e pastorizia e precetti Islamici che tra gli adulti sono molto radicati.

Lasciata Medenine viaggiamo verso est incontrando vari villaggi che sorgono lungo la strada e che vivono sul passaggio e il traffico delle merci che viaggiano tra Libia e Algeria, arriviamo nella cittadina di El Hamna dove facciamo una bella passeggiata in un mercato ortofrutticolo con camioncini carichi di aglio, cipolle, fave e altre verdure di stagione ci sono anche tante bancarelle piene di frutta e verdura multicolore oltre ai banchi dei macellai con tagli di carne ricoperti di mosche oltre a teste, zampe e pelli di pecore, capre e montoni.

Pausa pranzo in un bel Hotel a Kibiri con cibo scadente. Dopo il pasto comincia la vera escursione nella natura del sud tunisino. Ci inoltriamo in un territorio sempre più desertico fino ad arrivare ad una distesa piatta all’inizio color terra. Poi la sconfinata distesa bianca del lago salato Chott El Jerid. Camminiamo su un terreno fatto di sale bianchissimo e splendente. Ci sono anche alcuni laghetti di un colore verde smeraldo, un paesaggio bellissimo. Con negli occhi ancora le immagini del Chott el Jerid ci dirigiamo verso le montagne al confine con l’Algeria. Lasciamo il pulmino per salire su comodi fuoristrada 4×4 e ci si inerpica su strade sterrate per raggiungere le spettacolari oasi di montagna. Dopo una sosta panoramica sul canyon a 900 metri di altezza arriviamo a Tamerza. L’oasi non è altro che un torrentello che scendendo a valle ha formato il canyon. Ci sono diverse bancarelle attorno a una cascatella, ma niente di particolare. Sulla strada del ritorno visitiamo l’oasi di Chebika, un posto spettacolare dove alte palme incastrate tra i monti seguono un torrente. Un bel sentiero sale fino a raggiungere un laghetto di acqua cristallina tra palme e rocce color ocra, affascinante!

Con i fuoristrada arriviamo poi nella mitica città di Tozeur dove milioni o miliardi di mattoncini rivestono completamente case, palazzi o semplici muri lungo la strada. Attraversiamo a piedi la vecchia Medina ammirando le decorazioni formate dai mattoncini.

Ma ormai è tardi ed è ora di cena. Alloggiamo all’hotel Golden Yasmin, un bel 4 stelle ovviamente rivestito di mattoncini con una bella piscina e un discreto buffet.

Al mattino dopo si riparte presto dopo la colazione per visitare l’oasi vicino alla città dove ci addentriamo a bordo di calessi. L’interno dell’oasi si rivela una bella escursione tra altissime palme da dattero, fichi, melograni albicocchi, banani e noccioli.

Tornati sul pulmino si riparte in direzione di Douz, la porta del Sahara, ripassando sul lago salato. Arrivati al campo delle escursioni saliamo sui dromedari e formiamo una carovana accompagnati anche da alcuni bellissimi cavalli arabi. L’escursione è un po’ deludente. Un’oretta in groppa al dromedario con sosta tra le dune per scattare foto… quello che più colpisce è il colore bianco e la finezza della sabbia, simile al talco.

Ripartiti direzione Djerba dopo un paio di ore ci fermiamo a Matmata vecchia dove visitiamo una casa troglodita scavata nella roccia. Ci viene offerto pane, olio e miele. Pranziamo in un vicino ristorante sempre scavato nella roccia con Brick, un raviolone fritto con ricotta e prezzemolo, cous cous con pollo e verdure e dolci con datteri, tutto molto buono. Arrivo a Djerba dopo una sosta per scoppio pneumatico.

Gli ultimi due giorni li dedichiamo al relax tra spiaggia, piscina, running, palestra, abbuffate e la visita del Djerba Explorer, un bel complesso vicino al nostro Hotel dove all’interno si trovano una grande isola artificiale con dentro oltre cento coccodrilli del Nilo, una bella ricostruzione di un villaggio Gerbino con tanto di case arredate, granai, frantoi, fornaci e telai per tappeti. C’è anche un bel museo che ripercorre la vita dell’isola dalla preistoria ai nostri giorni.

Tutto sommato considerando il costo, i pochi giorni a disposizione e la distanza dall’Italia devo dire che il viaggio ha superato in meglio le mie aspettative.



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