Disneyland Paris, consigli per tutti

1996-2013... il 10° viaggio: ecco come organizzarsi per vivere intensamente e serenamente un weekend al parco più magico
Scritto da: mamy62
disneyland paris, consigli per tutti
Partenza il: 06/02/2014
Ritorno il: 09/02/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Quasi mi vergogno… quest’anno è stata la mia decima visita a Disneyland Paris. Dal lontano 1996, 10° anniversario di nozze con ancora solo due figli maschi arrivando al 2013 con la mia bambina/adolescente e mia sorella, patita quanto me! In mezzo viaggi con amici, con la nonna, con bebè, con figli grandi. E ci siamo sempre divertiti. Il parco, pur restando sempre se stesso, ogni anno cambia un po’ e questa ultima visita è stata davvero intensa e l’offerta di attrazioni e spettacoli completa, anche se il periodo era decisamente di bassa stagione e il prezzo molto scontato e invogliante. Cominciamo!

Periodo e prezzi

Consultate il sito ufficiale e verificate il calendario stagioni e prezzi: l’inverno è naturalmente scontato e spesso oltre lo sconto ci sono una notte in pernottamento/ colazione e un giorno di accesso ai Parchi gratuiti. Non male! Più la stagione avanza più è caro, molto più caro. Anche se il parco è meraviglioso nei periodi della grandi festività (siamo stati 2 volta in periodo natalizio e non vi immaginate l’atmosfera, a tratti persino nevicava, ma era neve finta!) mettete in conto le lunghe code che possono rovinare la giornata e, appunto, il prezzo. Di contro l’inverno può essere veramente freddo (ma aspettatevi freschino o pioggia in tutte le stagioni, ricordo un giugno con addosso più felpe e nelle foto sembriamo tutti grassi). Se scegliete l’inverno copritevi bene senza vergogna: portatevi la tuta da sci se l’avete, la mettono tutti, cappelli e guanti come se andaste in montagna: il Parco si vive fuori e quando si ha freddo, l’attesa in piedi della Parata può diventare una penitenza! In più alcune attrazioni sono chiuse: non le più importanti, ma mettetelo in conto. Il giro in battello, magnifica riproduzione dei battelli che solcavano il Missisipi, in inverno non si fa per esempio.

Hotel

Noi abbiamo sempre scelto di restare ancora nell’atmosfera del parco anche dopo l’uscita. Abbiamo pernottato al Cheyenne, tutto in tema lontano west; al campeggio Davy Crocket in un viaggio con il camper: come immersi nei grandi parchi americani. E tante, tante volte al Santa Fè prima e dopo la sua ristrutturazione compiuta dando spazio al tema Cars e sopprimendo l’ambientazione desertica.

Sappiate che sia negli hotel a 2 chiavi (due stelle) che anche al Sequoia (tutto legno e pietra omaggio sempre ai grandi parchi) e al Newport (atmosfere marinare della costa del Maine) tre chiavi e prezzo decisamente più alto, il trattamento è pressochè lo stesso: colazione abbondante a buffet, dolce e salata da consumare spesso dopo una bella coda (scorrevole non fatevi impaurire!) in una caotica confusione. Se volete avere un trattamento più elegante e meno confusione alzate il budget e andate al New York o al Disneyland Hotel in assoluto il più caro praticamente inserito nel parco. Restando tra le 2/3 stelle vi aspetterà una camera calda d’inverno, meno fresca d’estate, con due letti matrimoniali ma alla francese quindi abbastanza piccoli e strani per noi italiani abituati ai nostri ” lettoni”. Al Cheyenne il secondo letto è a castello.

Il bagno è fornito dello stretto necessario per la prima doccia (in vasca però), asciugamani adeguati e un phono, un grande televisore con il benvenuto personale e vari canali europei tra cui uno italiano e uno che manda a raffica consigli per la visita ai parchi. Pochi armadi o solo vani per le valige. Corridoi infiniti con effetto Hotel di Shining, ascensori e macchinette per bevande e merendine. Tutti gli hotel hanno uno o più ristorati a volte aperti solo a cena e con menù e prezzo in tema all’albergo: messicano, tex-mex, di pesce, di carne. Ricordatevi che i ristoranti sono a pagamento e si possono frequentare indifferentemente dall’hotel in cui alloggiate, cosi come le piscine che sono presenti dal Sequoia in su. E’ sempre presente un Disney Store, negozio di souvenir che vi potrà tornare utile per ultimi ricordini prima di partire. Fuori dalla reception con personale multilingue, dove farete la vostra prima coda all’arrivo (ma scorrevole, tranquilli!) e dove potrete rivolgervi per qualunque problema, c’è la navetta che in pochi minuti vi trasporta vicino all’entrata dei parchi. Due parole sulla navetta: nonostante l’ottima frequenza, preparatevi a un arrembaggio piratesco per salirci! Solo quest’anno facendo un giro di tutti gli hotel per curiosare, abbiamo scoperto che in effetti sono tutti molto vicini tra loro e vicini anche al parco, tanto da poterlo raggiungere con una breve passeggiata, provare per credere!

Ristorazione

Mangiare a Disneyland, almeno per me, è parte integrante del divertimento. Tutti i ristoranti, dai più cari ai baracchini sparsi per i parchi, sono a tema, sia come ambientazione che come cibo. Dopo la colazione (fatela abbondante) noi preventiviamo uno spuntino e un pasto un po più completo da distribuire nell’arco della giornata. Per lo spuntino ci sono i dolci americani, muffins enormi, cookies, mele caramellate, pop corn dolci: non che costino poco ma uno vale un pasto. Oppure mangiate qualcosa che vi siete portati da casa (o dalla colazione). Questi alimenti si trovano prevalentemente in Main Street il viale che porta al castello insieme ai negozi più belli. I ristoranti sono sparsi in tutte le zone del parco. Ci sono quelli tipo fast food con le solite cose: insalate, hamburgers vari, patatine. Poi quelli con cibi un po’ più differenziati, messicano, africano, italiano, vanno cercati, non sono economicissimi e ricordatevi che sono versioni americanfrancesi dei cibi originali e possono non piacere. Quest’anno per esempio abbiamo pranzato al Fuente de Oro a Frontierland: chili con carne, tacos, guacamole, buono! In passato all’Hakuna Matata: riso bianco e spiedini di pollo. Per i bambini c’è sempre il menù dedicato, di solito molto gradito. Poi ci sono i ristoranti a buffet, prezzo fisso (circa 25/30 euro) la metà per i bimbi. Vanno bene per chi è un buon mangiatore! Noi qualche anno fa abbiamo pranzato all’Agrabha Cafè cucina di tutti i paesi affacciati sul mediterraneo, ambiente Aladin bellissimo, un altra volta al Plaza Garden, proprio sotto al castello, cucina europea varia, atmosfera vittoriana, bello e buono. Poi, sempre più cari, i ristoranti fascia alta, servizio al tavolo, da prenotare per tempo. Cosa dire: un pranzo all’Auberge de Cendrillon, cucina francese (niente di che) principi e principesse che girano per i tavoli, ballano e ti salutano e puoi fare la foto insieme, non si dimentica più. Ma siccome anche il costo non si fa dimenticare sceglietelo soprattutto se siete in compagnia di “bambine” di tutte le età. Altrimenti mangiate al Blu Lagoon, ambiente e cucina caraibico, lì è sempre notte sotto un cielo stellato. Magico!

Si può mangiare anche al Village subito fuori dai parchi, dove ci sono altri ristoranti non per forza Disneyani, tra cui un Mac Donald. Noi abbiamo provato l’Annette Diners, una vera paninoteca anni 50 e l’Earl Sandwich panini originali e sfiziosi. Qui ci sono anche locali con musica live, country, spettacoli per far tardi la notte. Noi spesso,per cena abbiamo fatto uno spuntino di frutta e crackers portati da casa e consumati in camera prima di crollare esausti.

I Parchi

Siamo venuti fino a qui per andare sulle giostre, o no? Premettendo che vagabondare per il parco è di per sè un divertimento, per sfruttare il tempo disponibile è meglio organizzarsi e sapere cosa non si può proprio perdere. Aspettare 60 minuti per poi fare un giro su Orbitron può farci dubitare di avere speso bene i nostri soldi. Noi, con gli anni, abbiamo raffinato un “giro” che garantisce le attrazioni più belle. Prima al Parco Disneyland: ci dirigiamo subito a Frontierland disdegnando i negozi che attirano come le sirene; Big Tunder Mountain per primo se la coda è già troppa ritiriamo il fast pass e ci ripresentiamoci all’ora indicata. Nel frattempo Phantom Manor, la casa dei fantasmi. Contiguo al far west c’è il regno dei pirati Adventurland. È emozionante accorgersi come in pochi passi cambi completamente tutto il paesaggio: la laguna con la roccia del teschio, il galeone dei pirati, la spiaggia dove naufragò la famiglia Robinson… foto magnifiche e percorsi tortuosi tra cui un ponte sospeso pericolante e l’albero da visitare se si ha tempo. Da non perdere certo i Pirati dei caraibi per tutti e, se piacciono gli ottovolanti, Indiana Jones e il Tempio del pericolo. Poi a Discoveryland con le sue ambientazioni futuristiche alla Jules Verne.

Non perdete il classico Star Tours insieme a quelli di Guerre stellari ma neanche Buzz Lightyear. Sempre per i più grandi e amanti del genere il cannone di Space Mountain che ti spara tra le stelle. Con queste giostre, le pause per mangiare, i negozi, la Parata del pomeriggio lungo Main Street sarà già sicuramente sera. Accertatevi che non ci sia uno spettacolo di chiusura del Parco perché sarà sicuramente magnifico, quello luci e suoni sul Castello di quest’anno valeva da solo il viaggio!

Manca Fantasyland, il mondo delle fiabe, ma io consiglio di iniziare il 2° giorno visitando gli Studios: qui non potete perdere Nemo (attenzione è molto più spaventosa di quel che appare) e Tower of Terror: troppo divertente! Poi la macchinina di Toy Story e l’ottovolante degli Aerosmith. Secondo me potete tralasciare Armageddon. Tra gli spettacoli, anche per riposare un po’, non perdete Cinemagique, davvero da vedere. Se avete tempo guardate la Parata degli Studios, più semplice, e Animagique. Per i più piccoli ci sono molte attrazioni adatte sparse per i parchi.

Più o meno nel pomeriggio ritornate al Disneyland Parc e visitate Fantasyland. Non perdete Small World e Peter Pan (con fast pass se c’è troppa coda). Secondo me da non perdere anche il Labirinto di Alice (foto fantastiche garantite!) Poi tutte le altre giostre, Biancaneve, Pinocchio, le Tazze rotanti. I più grandi o gli “uomini” allergici alle fiabe possono fare altre attrazioni o rifare le più apprezzate. Arrivata la sera godetevi il parco tutto illuminato e visitate l’interno del Castello della Bella Addormentata con il suo drago nelle segrete e la trasformazione da seri adulti a bambini incantati sarà completata! Siamo arrivati al 3° giorno (il pacchetto classico è 2 notti/3 entrate ai parchi). Presumibilmente nel primo pomeriggio dovrete andarvene. Lasciate le valige nel deposito dell’hotel e buttatevi nelle ultime emozioni , qualcosa che non siete riusciti a fare o che volete rifare per forza. Dedicatevi se volete anche agli acquisti: souvenir sfiziosissimi a parte i negozi sono pieni di veri tesori da collezionare. Non acquistate mai d’impulso: potreste trovare dopo qualcosa di ancora più bello. Un ultimo cenno alle foto con Topolino o le Principesse: sono stati istituiti veri e propri padiglioni appositi, ma attenzione le file sono lunghissime ed estenuanti: mettevi in coda solo se davvero ci tenete tanto a una foto con Mickey o con la principessa di turno che non si può scegliere.

Il Viaggio

Il treno notturno è stato per noi il mezzo più usato per raggiungere Disneyland, specialmente all’andata. Prenotato on line per tempo usufruendo così delle tariffe scontate: 35 euro a tratta in cuccetta da 6. Si può viaggiare in un scompartimento di sole donne! Si traffica un po’ per sistemarsi e consiglio le cuccette in alto più spaziose, ma alla fine si dorme. Oppure appena più costosa la cuccetta con 4 posti, più confortevole. Poi con la metro RER si arriva direttamente quasi dentro al parco. Come ho già scritto nel mio precedente diario su Disneyland tutto ciò presuppone un po’ di intraprendente conoscenza della rete metro parigina e del francese: altrimenti le navette ufficiali collegano sia Parigi che gli aeroporti e vi scaricano direttamente davanti all’albergo. Una volta abbiamo preso il TGV treno a alta velocità, comodissimo, ma passi mezza giornata in treno invece che al parco. Anche l’aereo lo abbiamo usato spesso sempre cercando tariffe convenienti su voli low cost. Il problema è che per non perdere il primo giorno di parco, praticamente già pagato, bisogna volare molto presto al mattino, con tutto quello che comporta. Inoltre i trasferimenti dagli aeroporti sono sempre lunghi e costosi. Insomma per un ora di volo, tre ore prime e tre ore dopo di traffico. Infatti quest’anno l’aereo lo abbiamo preso per il rientro verso le sei di sera. Partiva pero da Beauvais e va bè, abbiamo visto un bel pezzo di campagna francese. Una volta sola siamo andati in auto, precisamente in camper, e non ci sono stati problemi di parcheggi, intorno al parco sono enormi.

Allora vi ho detto tutto? Forse sarà un diario “frivolo” ma io sono contenta di averlo scritto. I giorni passati ai parchi sono un vero toccasana nella durezza della vita quotidiana. Inoltre, non dimentichiamo di tutto il lavoro che c’è dietro, tutti quelli che lavorano lì dal più semplice crew al più esperto ingegnere. Mia figlia non vede l’ora di avere 18 anni per andare a lavorarci nella stagione estiva: vacci amore mio che la mamma ti viene a trovare!



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