Discesa in canoa gole dell’Ardeche
Venerdi’ 17 giugno quattro colleghi di lavoro ( soprannominati per l’occasione :Ale,Franz,JeanMarc e Du Pont) decidono di non andare a lavorare e partono muniti di tenda e sacco a pelo alla volta delle gole dell’Ardeche.
Il ritrovo e’ a Cogoleto ore 6 del mattino dove previo rifornimento di ottima focaccia di Gastoldi e vino bianco si parte verso la Francia con la Focus di Du Pont . La destinazione e’ Vallon Pont d’Arc, la località è particolarmente rinomata per essere punto di partenza degli itinerari sportivi e turistici in canoa e kayak lungo le acque del fiume Ardèche. Subito prima di arrivare a destinazione si attraversa il sito nucleare di Tricastin che scatena il “ribrezzo” di Ale e “ l’ammirazione” di Franz. L’arrivo a Vallon Pont d’Arc avviene verso mezzogiorno qui possiamo noleggiare le canoe munite di bidoni stagni per il trasporto dei propri indumenti ,sacchi a pelo etc (40 euro a testa per 2 giorni) .
All’una iniziamo il nostro itinerario che si snodera’ per 32 km con sosta notturna al bivacco Goumier lungo il fiume (prima di noleggiare le canoe bisogna dimostrare di aver prenotato il bivacco,il campeggio selvaggio lungo il fiume e’ severamente vietato). Dopo pochi chilometri di canoa passiamo sotto al Pont d’arc, arco naturale di sessanta metri di altezza. L ‘Ardèche penetra nelle Gorges profonde costeggiate da scogliere che raggiungono trecento metri di altezza e disegna dei meandri interrotti da numerose rapide. Ci aspettano trentadue chilometri di natura selvaggia da scoprire seguendo la corrente. Questo percorso, aperto a tutti, non presenta delle grosse difficoltà;basta sapere nuotare. Ale si mette subito in mostra per la sua particolare abilita’ nel discendere le rapide,mentre Du Pont si rovescia piu’ volte anche perche’ non sembra sempre scegliere le traiettorie migliori per effettuare la discesa delle rapide, comunque per non essendo le rapide particolarmente difficili in acqua a turno si finisce un po’ tutti. JeanMarc l’organizzatore della gita ha previsto tutto con precisione teutonica arriviamo verso le diciotto e trenta al bivacco Goumier circa a meta’ del percorso.
Qui possiamo “piantare” la tenda per la notte e cenare utilizzando i barbeque e la carbonella che il bivacco mette a disposizione. All’interno del bivacco non e’ possibile acquistare nessun tipo di genere alimentare e quindi grigliamo le bistecche,la salsiccia ed il formaggio che abbiamo acquistato prima di partire a Vallon Pont d’Arc. Annaffiamo il tutto con una buona quantita’ di vino rosso che ci siamo portati dietro dall’Italia trasgredendo la regola rigidissima del bivacco che vieta il consumo totale di alcolici all’interno del bivacco stesso. Nel bivacco si trovano servizi igienici e docce in ottimo stato e ben puliti.
La notte in tenda trascorre tranquilla anche se inspiegabilmente JeanMarc e Du Pont decidono di lasciare la loro zanzariera completamente aperta con il risultato di riempire la tenda stessa di zanzare.
La mattina fatta colazione utilizzando il fornelletto che ci siamo portati da casa, smontiamo la tenda e ripartiamo per la seconda meta’ della discesa con destinazione Saint Martin dove ci verranno a recuperare con il furgone ed il carrello per il trasporto delle canoe. Qui viene alla luce l’unica pecca dell’organizzazione di JeanMarc, probabilmente complice il suo non impeccabile francese pensa che l’appuntamento con il furgone che all’arrivo ci deve riportare al punto di partenza sia alle 14 invece che alle 16 e questo ci costringera’ ad aspettare un paio d’ore sulla spiaggia di Saint Martin; inoltre per arrivare a Saint Martin alle 14 ,JeanMarc impone al gruppo un andatura forzata piuttosto sostenuta che si fara’ sentire sul piu’ “anziano” Franz che dovra’ stringere i denti per non farsi distanziare e rimanere in gruppo. Durante una rapida lo spericolato Ale non riesce ad evitare l’urto con altri discesisti davanti a lui che si erano rovesciati ma l’incidente si risolve senza conseguenze, ripeto la discesa e’ aperta a tutti, non presenta delle grosse difficoltà e farsi male sembra veramente difficile, al massimo si ci rovescia nel fiume e si fa un bagno nella sua acqua che ha una temperatura tutt’altro che fredda.
E’ stata una bella gita (sempre meglio che lavorare) in acque tranquille e scenari fantastici. Particolarmente notevole (oltre al Pont d’arc che abbiamo gia’ citatpo) la “Cattedrale”, un’imponente formazione rocciosa che fa da sfondo alla semplice ma divertente rapida della “Pastiére” . Ora non ci resta che tornare in Italia dopo aver cenato nella piazzetta del paesino di Sant Andeol.