Direzione Grecia Salentina
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Anche in Italia, “l’Estremo Oriente”
Azzurri da paletta pantone, luce e contrasti che solo qualche ora di fotoritocco riuscirebbe a far emergere, borghi dall’atmosfera incantata, scorci sospesi tra un ritmo ancora vicino all’essenziale e la serenità leggera che si ripesca all’ombra di un tramonto. Non è poi così difficile.
Per il profondo Sud, questa è una magia tutta contemporanea.
Atmosfere
Inconsapevolemnte piene di filosofia
Da cartolina. E quando le compri, le cartoline, capisci che non c’è trucco e non c’è inganno.
Il sole e la gente hanno lo stesso calore e un’energia contagiosa simile quando ti accompagnano per la strada. Il vento salentino spazza via la freneticità senza tempo, i paraocchi individuali e la chiusura dei recinti per accompagnarci in qualcosa di davvero tipico: slow pleasures e tradizioni secolari. In questa terra c’è tempo di respirare il silenzio e di lasciarsi accarezzare dalla quiete.
I ragazzi passano le serate su un muretto o sotto il portone di casa. Intere comitive di vecchietti trascorrono la pensione seduti all togheter nelle vie in compagnia del loro ardito chiacchiericcio.
Se c’è la partita, poi, state tranquilli, qualcuno avrà già portato fuori dal salotto un robusto televisore. Tutti in piazzetta! E che la festa abbia inizio. Sanno essere uniti e fraterni, come i loro padri. Sono ancora capaci di guardare oltre il loro giardino. Sono belli. E inconsapevolmente, pieni di filosofia. Aperti come le porte e i portoni delle loro case. Cortili spalancati, libero accesso senza timori: alla larga tengono solo la paura per lo straniero, che al massimo seguono con una ruspante occhiatina di sana curiosità.
Taccuino in tasca
Occhio vispo e un certo stile di libertà
Dal finestrino, un palmo oltre lo specchietto si apre il sipario: ulivi, ulivi, ancora ulivi ed altri ulivi, un orizzonte infinito come quello del mare specchiato là di fronte. Le viti crescono forti e rigorose tra le rocce, quasi fossero madri fertili – riccioli di muretti a secco incorniciano esoticamente cactus e fichi d’india, tra antiche costruzioni in pietra e masserie addormentate.
A voraci sorsate, gustare questo possente sidro di verde.
Esistono ancora posti così.
La natura corre selvaggia come un lupo e, distratta, esibisce il suo potenziale inaspettato fino ad appigli improbabili. Continue meraviglie si annidano tra la pietra infocata dei paesi, nelle grotte e lungo le scogliere dell’intera costa adriatica che si sdraia placida sotto lo sguardo amorevole di torri e roccaforti zoppicanti che un tempo, massicce, la proteggevano. Oggi, coccolate di restauri, ci raccontano, senza parole, antiche incursioni e desideri di conquista.
Messapi, greci, bizantini e successivi dominatori fanno del Salento da sempre un corteggiato oggetto del desiderio. E come tutte le cose preziose, ben custodito: finemente decorato di avamposti, castelli e fortificazioni per spiare il mare e scorgere nuovi pretendenti armati. Mentre, in sottofondo, innumerevoli chiese, cattedrali e santuari sussurrano la vanità frenetica dell’arte e la magnificenza della chiesa e della nobiltà al mondo intero.
Un popolo sorprendentemente autentico e intrecciato alle tradizioni con trame d’orgoglio e radici d’acciaio. Nessuna speculazione edilizia e turistica. “Oltre al denaro, c’è di più” sembrano canticchiare e… onore al merito. Si potrebbe stemmatizzare l’identità Salentina, tanta è la sua forza. Si rimane rapiti. Come la Taranta, vortica e ti avvolge, ti cattura fino a cullarti in un evasione totale, una pausa dalla freneticità contemporanea, tutta apparenza smart e touch-screen che corre tutta in un’altra direzione. In Salento, un momento per riscoprire i sensi.
Imperdibili
Empatia “unforgettable”
- Porticciolo di Sant’Andrea: una baia speciale incorniciata di muretti e passeggiate che accompagnano la costa rocciosa e le sue grotte in un angolo di mondo mozzafiato. Le feste notturne sono da brivido… Potete non fermarvi a prendere una birra qui, tra l’energia e la positività del Babilonia? Quando il vostro telefono capterà la linea telefonica greca, sarà in quel momento esatto, che capirete di essere in un posto speciale!
- Otranto: bianca imponenza, una sontuosa ed elegante regina del mare, sdraiata dal porto al castello con uno sguardo materno. Profuma di storia e parla nelle lingue di tutti i popoli che hanno voluto abitarla e tenerla per sé. Il Duomo saprà soprendervi almeno in tre momenti diversi: guardando il suo sontuoso soffitto a cassettoni, calpestato l’impressionante pavimento a mosaico e tenendo il vostro sguardo incollato a tre grandi nicchie colme di scheletri (cappella laterale destra). Vittime del sacco di Otranto, sangue cittadino: per non dimenticare. Non ci sorprende che sia unico al mondo. Una mostra al Castello non vorrete mica perdervela… A noi è toccato l’onore di reincontrare i colori e il fascino enigmatico di Andy Warhol.
- Lecce: vanità di pietra gialla, riccioli e decori da far girar la testa. Luce ancor più gialla a render l’atmosfera romanticamente ottocentesca. Sfarzosa in ogni ringhiera, panchina e facciata. Ogni segno lasciato dal tempo è meraviglia. Pur avendo un primato storico nella costruzione di meccanismi per orologi, in città non se ne trova uno (dico uno) che funzioni, neanche per sbaglio!
- San Roca e la Grotta della Poesia: surreale come solo Dalì. Una passeggiata di roccia viva erosa dal vento in una baia piena di scorci per ammirare da vicino, il blu, scogli e grotte a parete. Pochi passi vi separano dalla Grotta della Poesia che al di là della leggenda, è uno spettacolo estivo di virtuosismi da non perdere!
- Gallipoli: una tartaruga distesa sul mare, salda e paciosa. Centro storico da vero borgo marinaro, targato sud. Bianco, azzurro, vicoli stretti da record e bucato fresco appena steso. Atmosfera da controra e antichi frantoi ipogei che con l’olio da tavola non avevano niente a che fare! Rassicuranti mura a picco sul mare.
- Porto Selvaggio: selvaggia passeggiata attraverso la Pineta per raggiungere una spiaggia ciottolosa, selvaggia pure lei. Acqua di colore irreale, animata a tratti da correnti freddissime che impediscono anche ai granchi di viverci. E’ Parco Naturale: una fatica che vale la pena fare! Imperdibile stop della costa Ionica.
- Patù: una chicca dell’interno profondo Sud, vicino S.Maria di Leuca. Un paesino piccolo piccolo di cui nessuno si sognerebbe mai di parlare. Già speciale per questo. Immerso in un ritmo tutto suo. Gente che hai la sensazione di conoscere da sempre, di quelli che volendo ti ci potresti trasferire affianco di casa da domani. Quasi, quasi… E le Centopietre, un menhir con tanto di resti di affreschi per fantasticare sui tempi andati e le leggende che non passeranno mai di moda.
- Punta Ristola: estremo capo-sud del Salento. Seduti affianco alla vostra sensazione di infinito, in compagnia del mare a perdità d’occhio verso l’oltremare, non dimenticatevi di accendere la radio: qualche ora di stazioni greche e musica tipica non potete mica perdervele, proprio mentre tutto intorno a voi, vi fa dimenticare di essere in Italia.
Raffica di dritte
Destinatari all’attacco
Per gli amanti dell’inaspettata cortesia: potrà capitarvi che l’autista dell’autobus, dopo lieta ironia di benvenuto, si proponga di farvi scendere ad aspettare la coincidenza non alla fermata indicata, ma a quella all’ombra! E non senza motivo! Gli autobus urbani sono un terno al lotto.
Per gli amanti del “sotto le stelle a piedi scalzi nella sabbia”, per chi adora la dancehall e vive di energia notturna uno special thanks al Mamanera di San Foca.
Per gli hi-tech, gli avventurosi e chi si è perso per strada, un buon navigatore offline: Sygic.
Vi guida in auto, come pure quando siete a piedi, alla ricerca di qualcosa che cercate, ma anche incontro a qualcosa di cui avete bisogno senza avere la più pallida idea di dove trovarlo. L’incrocio perfetto tra autista devoto e una guida privata.
Per i golosi a caccia di tipicità: leccatevi i baffi con i pasticciotti della pasticceria di Porta Rudiae (Lecce) e con i piatti tipici del ristorante greco in via Libertini (Lecce).