Difficile realtà ma mille sorrisi
Loris, il mio ragazzo un bel giorno mi dice: c’è la possibilità di un viaggio di 10 giorni in Cambogia, costo del viaggio dimezzato, partiamo? Ovviamente non ho esitato a dire di sì visto che entrambi abbiamo una gran voglia di scoprire più posti possibili.
E così, spinti dalla curiosità ci siamo documentati in internet circa la cultura, gli usi e costumi, il clima e… Siamo partiti: abbiamo lasciato l’Italia con un’aspettativa e tante foto stampate in mente scovate su internet. 27 marzo 08- partenza da Milano Malpensa con volo diretto per Phom Penh con la compagnia Livingston: 12 ore di volo passate, anzi “volate”, complice la compagnia solare del mio ragazzo e tanta cuiosità per quello che ci stava aspettando.
Arriviamo nella capitale cambogiana alle 16.00 ora locale e siamo accolti da una piccola festa: si trattava del primo volo diretto Milano- Phon Penh; e questo fu l’inizio di tanti sorrisi e gentilezza.
Pieni di fiori e doni siamo saliti sulla corriera che ci portava all’Hotel Intercontinental, hotel molto ben gestito e raffinato.
L’afa era opprimente ma l’idea di essere stati catapultati al di là del mondo e il trovarsi in un mondo nuovo ci faceva dimenticare il caldo.
28 marzo 08- sveglia presto (ne vale sempre la pena) e visita del Palazzo Reale: l’area non è molto grande ma la Sala del Trono, con il pavimento ricoperto di petali di fiori, i profumi, lo spettacolo dell’oro dei tetti ci ha immersi in un’atmosfera da favola. Tutto perfetto, rispettoso e composto. Curiosità: la madre dell’attuale re è di origini italiane e per un attimo ci siamo sentiti parte di loro mondo così distante dal nostro.
La mattinata si è conclusa con la visita del Museo del genocidio: dolore e tanti interrogativi che non trovano risposte.
Lasciate queste urla nel silenzio proseguiamo la visita al famoso Mercato Russo, un mercato allestito all’interno di capannoni che sembrano fornaci tanto è il caldo, l’umidità che si respira sotto i loro tetti. Un groviglio di bancarelle piccole e grandi, pieni zeppe di qualsiasi prodotto locale e non ma perfettamente diviso per settori: stoffe, gioielli, abbigliamento, accessori, e sarti… Ebbene sì un abito su misura risultava perfetto grazie alle abili mani dei cambogiani e ad un prezzo molto basso.
Contrattare il prezzo in modo estenuante poi è anche un divertimento, ma è una prassi per questi popoli: bisogna insistere, bisogna sorridere e ci si diverte perchè loro continuano a sorridere.
29 marzo 08 – tutta la giornata dedicata alla visita di un villaggio tipico: lungo la strada case-palafitta in legno, materiale che a breve sarà sostituito da laterizio. Ed ovunque una realtà che sta uscendo da anni di guerra…Ma la cosa che stupisce di più, oltre ad un verde intenso della vegetazione è il fatto che tutte le persone che incrociano i tuoi occhi ti sorridono, ti salutano, non ti stanno indifferenti.
Scesi dalla corriera, una decina di bambini ci offrono fiori bellissimi e coloratissimi: siamo tutti tentati di dare qualcosa in elemosina ma non è il modo per far crescere questi bambini. C’è bisogno di istruzione per farli uscire dalla loro povertà. Questo ci è stato insegnato dalle guide locali e ildel loro insegnamento ne abbiamo fatto tesoro. Ti prendono per mano, ti stanno vicini, ti parlano in inglese e tu come fai a non dare loro qualcosa: gli allunghi una penna, un quaderno, un regalo. Poi retsi male quando ti senti dire One dollar, please: allora in quel momento capisci che non è il modo corretto per farli uscire da dove sono dopo anni di guerra. Come per ogni popolo anche per loro, la cultura e l’educazione è il bene più prezioso che un popolo ha.
30 marzo 08- giornata libera e noi facciamo un salto nuovamente al mercato Russo: prendiamo un tuc-tuc, tipico trasporto cambogiano e raggiungiamo il mercato per comperarci un po’ di cose per casa: stoffe, piatti in bamboo, cappelli tipici cambogiani…
31 marzo 08- l’unica cosa che ci ha fatto arrabiare moltissimo è l’impossibilità di raggiungere i templi di Angkor nel nord della Cambogia: per un errore nell’organizzazione!! Abbiamo fatto di tutto ma una maraviglia che può rientrare a pieni voti nella lista delle sette meraviglie del mondo antico resterà per noi solo un’immagine.
01 aprile 08- raggiungiamo, con tre ore di corriera Sihanoukville, città ancora in crescita, sulle coste meridioneli della Cambogia.La denominazione della città deriva dal nome del re Sihanouk regnate precedentemente. Qui niente più siti archeologici da visitare ma solo natura: acqua limpida, spiaggia bianco-avorio, e tanto divertimento con il gruppo di amici che abbiamo trovato là.
02 – 03 – aprile 08: spiaggia, mare, visita ad un’isola ancora incontaminata: sembrava di essere stampati in una cartolina. Ricoperti di crema solare fino al midollo, ovviamente.
La sera si usciva e si beveva qualche cocktail nel bar, lungo la spiaggia. Una sera mi è rimasta perticolarmente impressa: tra risa e divertimento in spiaggia passa accanto a noi, anzi si trascina un ragazzo senza una gamba; si trascina e ci sorride…
04 aprile 08: finalmente abbiamo visto le mangrovie!! vegetazione che affonda le radici in acqua: peccato che come cornice abbiamo visto solo due aironi…
05 – 06 aprile 08: rientro in Italia con un girorno di ritardo causa guato aereo.
La cosa più strana che ho detto a Loris, seduti davanti ad una pizza a casa nostra, è stata: com’è piccolo il mondo, 12 ore fa eravamo dall’altra parte del mondo d ora siamo a casa nostra. Tanti ricordi di sorrisi e gentilezza, di natura splendida, di sole e una dura realtà:mi ricordo il fatto raccontato dalla nostra guida cambogiana, salutata con tanto calore prima di partire; il SILENZIO, ovvero l’impossibilità di raccontare liberamente a noi turisti la vita reale dei suoi connazionali. Perchè vi chiederete: perchè questa guida cambogiana, alla sera, finito il suo lavoro, doveva rendere conto al conducente vietnamita, della nostar corriera, di ciò che lui ci raccontava durante la giornata.
Ommissione di tante cose e silenzio, non libertà di opinione.
Ritorniamo in Italia con delle aspettative che sono risultate superiori, ma con la conferma che dopo tanti anni di guerra e sterminio, perchè di sterminio si parla, la Cambogia dai tanti sorrisi ha ancora una dura realtà, realtà di silenzio e ommisioni.
federica&loris, (provincia di treviso)