Diario di viaggio – Marsa Alam
(01 agosto 2009 – 15 agosto 2009)
Ciao, Il mio nome è Sarah e questo è il mio viaggio per caso a Marsa Alam. Verso il 25 – 26 di luglio vado in agenzia di viaggi alla ricerca di una buona vacanza. Spiego che la Grecia non è tra le mie destinazioni preferite e che mi piacerebbe Andare in Egitto. Vediamo insieme qualche preventivo per Hurghada, Sharm el Sheik e il Cairo e troviamo molte offerte allettanti. Prendo i nomi dei villaggi per farli vedere anche ad Alessandro il mio fidanzato e saluto. Due giorni dopo ci ritorno di nuovo chiedo, dopo aver visto un documentario, se c’è qualche offerta per Marsa Alam. La ragazza mi dice che con i soldi che abbiamo possiamo andare due settimane a Marsa e in due resort diversi: il kahramana Garden Resort e il Blu Reef. Detto fatto! Prenotiamo la sera stessa e, emozionati come non mai, iniziamo a cercare maschere e pinne, costumi, parei, creme solari e spazzolini per il viaggio. Arriva presto il giorno della partenza e alle 11:00 siamo davanti al Terminus hotel in attesa che il pullman ci porti a Roma Fiumicino dove prenderemo il volo Blu Panorama che ci porterà all’aeroporto di Marsa Alam. Nel pullman conosciamo tre ragazze che non hanno idea di quale sia il loro volo per Madrid anche perché sui loro voucher, strano ma vero, non c’è scritto niente. L’autista ci accompagna a Fiumicino fino al nostro terminal, ci augura buon viaggio e ci saluta. Atterriamo all’aeroporto di Marsa alle 22:00 circa, prendiamo il bus che ci aspetta per andare al kahramana Garden e attraversiamo Port Galib. Questa è una zona lussuosa dedicata agli amanti della navigazione, ai giovani e alle famiglie dove si può trovare una meravigliosa barriera corallina ,un campo da golf , tanti negozi e al centro una meravigliosa laguna. Arriviamo al resort ci fanno cenare e ci accompagnano in camera. le camere al piano di sopra si trovano lungo una balconata di legno che da sulla piscina e sul bar ma è troppo buio e non si vede il panorama. La nostra si presenta molto carina, con quadri colorati e comodini di vimini. Dal balcone si vede il laghetto artificiale col ponticello che permette di attraversarlo e il giardino. Disfiamo velocemente le valigie e ci mettiamo a guardare un po’ di TV prima di andare a dormire. È mattina. È il primo giorno qui a Marsa e ci svegliamo per andare a fare colazione. Quando siamo pronti usciamo dalla camera e davanti a noi troviamo alla luce del sole le dune del deserto che ci danno il buongiorno. Meraviglioso! Andiamo a fare una ricca colazione e ci dirigiamo verso il mare. Prima però andiamo a prenotare l’escursione per Luxor (ex Tebe) e la Valle dei Re. Per accedere alla spiaggia si può passare sotto un’arcata o si può salire una piccola scala di pietra. Noi prendiamo la scala e, arrivati in cima, vi troviamo un mare spettacolare dai mille colori che vanno dal celeste al turchese dal verde al blu profondo. Subito sento che trascorreremo una vacanza bellissima e che questo è il posto migliore dove rilassarsi e stare insieme. Marsa Alam si trova a circa 250 km a su di Hurghada quasi al confine col Sudan. Le sue spiagge sono di sicuro le più incontaminate d’Egitto e la sua barriera corallina è ancora completamente intatta. Il suo entroterra è ancora inviolato poiché non aggredito dal turismo di massa. Ci accorgeremo presto di quanto l’Egitto sia una terra calda e carica di colori. Arriviamo in spiaggia e arriva subito un ragazzo che fa parte dell’animazione il quale Si presenta con un passo di M. Jackson. Cosa? Lo salutiamo andiamo alla ricerca di un paio di lettini, ma sono tutti presi ormai. Fortunatamente Alessandro ha indossato il costume del Napoli Calcio e due ragazzi di Napoli in viaggio di nozze che stanno per andare a pranzo ci lasciano i loro. Sono le 13:30 e in spiaggia non c’è quasi nessuno. Ci tuffiamo in acqua e incontriamo un paguro! Conosciamo una coppietta di Scafati con cui passeremo la settimana. Verso sera ritorniamo in albergo e andiamo a prepararci per la cena. Oggi non abbiamo pranzato e siamo affamati! Dopo cena ci avviamo per i negozietti con P. e M. (i due ragazzi di Scafati). Conosciamo Walid con il quale prendiamo un ottimo tè e dove acquisteremo tanti papiri. Walid è molto simpatico e parlando con lui iniziamo a capire le usanze degli egiziani, la loro dedizione per gli ospiti e la loro cordialità, poi a dormire. La mattina seguente andiamo tutti e quattro al mare ad Abu Dabbab, una spiaggia vicina,e lì prenotiamo un’escursione guidata per fare snorkeling. Scopriremo presto che poco distante dalla riva c’è un’enorme barriera corallina e tante tartarughe pronte a farsi accarezzare. Bellissimo. La sera siamo un po’ stanchi dopo tanto mare e , dopo cena, andiamo poi in un negozietto di erbe e spezie e conosciamo un ragazzo alto con la pelle chiara e gli occhi verdi che non sembra per niente un egiziano: Yasser. Parliamo un po’ con lui e, poiché Alessandro si è ustionato in spiaggia, gli mette sulle spalle un unguento che profuma di rose e di eucalipto contro le scottature che lui chiama “latte di cammello”. Subito Alessandro trova sollievo, vogliamo pagarlo ma lui ci dice che se l’indomani gli farà ancora male e ne prenderemo ancora allora lo pagheremo. Dopo ci offre un ottimo tè nero e parliamo un po’ dei suoi hobbies e di come trascorre il tempo quando non si trova nel villaggio. Dopo qualche foto, passata più di un’ora, ci scambiamo le e-mail e lo salutiamo per andare a dormire. Oggi è il nostro terzo giorno a Marsa Alam e andiamo a vedere la Valle dei Re. Si parte alle 05:00 per Luxor. Per arrivarci, grazie alla nuova strada, ci vogliono solo quattro ore. Alle 09:30 siamo nel Deserto di Karnak, uno dei siti archeologici più importanti dell’antica Tebe. Il Tempio si presenta con grossi arieti disposti in due file parallele che mostrano la strada per entrare al suo interno. Alte mura di mattoni imponenti indicano l’entrata. Queste hanno visto i segreti dei più grandi faraoni spaziare al loro interno. Da Tutankhamon a Thutmosi III, da Sethy I a suo figlio Ramses II i quali hanno edificato le statue di Amon e dedicato cappelle al culto di Osiride. Le sale sono ampie e, al loro interno, sorgono possenti colonne decorate con meravigliosi geroglifici. Le mura narrano storie di guerre passate, degli dei e dei faraoni d’Egitto. Vi troviamo anche il lago sacro e la statua dello scarabeo, attorno a cui si esprime un desiderio e si fanno tre giri in senso antiorario per chieder che si avveri. Ci spostiamo poi al Tempio di Luxor dedicato al dio Amon la cui costruzione cominciò durante il regno di Amenhotep III. Successivamente il faraone Tutankhamon aggiunse colonne e statue al suo interno per renderlo più degno di essere la dimora di un re, ma fu l’imperatore Ramses II a portarlo al suo attuale splendore circa cento anni dopo. Sono le 13:30 e saliamo sul bus che ci porta in un bellissimo hotel a conduzione tedesca con una splendida terrazza. La sala climatizzata al suo interno ci da un po’ di sollievo dal caldo e pranziamo con pollo e patate e un ottimo dolce al cioccolato. Dopo pranzo attraversiamo il Nilo su di un battello e passiamo sull’altra riva del fiume dove ci aspetta l’autobus che ci porta nel deserto per scoprire prima i Colossi di Memnon e poi la Valle dei Re. Appena scendiamo dal battello tanti bambini ci assalgono per venderci di tutto: dai papiri alle statue di Anubi. I Colossi di Memnon sono due enormi statue di pietra del faraone Amenhotep III. Dal nostro bus vediamo grandi dune illuminate dal sole cocente. Arriviamo quindi alla Valle dei Re. Dimora delle tombe dei faraoni spostate all’interno del deserto poiché saccheggiate dagli sciacalli. Riusciamo a visitarne solo tre tra cui quella di Ramses che si trova in fondo ad un tunnel dove proprio non si respira. Sulle sue mura coloratissimi geroglifici narrano la sua storia. Purtroppo non riusciamo a visitare la tomba di Tutankhamon poiché ci sono lavori In corso. Il sole scotta poiché sono le 14:30 e ci sono milioni di gradi. Tutti stiamo male e finalmente risaliamo sul bus che ci porta alla fabbrica di papiri e di alabastro. Lì ci spiegano come riconoscere un papiro originale e come si fabbricano. Dopo questa visita finalmente andiamo via ma per ritornare al villaggio ci vuole un bel po’ di tempo. Attraversiamo il deserto roccioso al tramonto del sole. La sera cala presto e fa un po’ fresco. Fuori dal finestrino vediamo dei cammelli camminare indisturbati nel deserto roccioso. Quando finalmente arriviamo al Resort sono le 22:00 e la mia caviglia è talmente gonfia che devo chiedere del ghiaccio da mettere sopra per farla sgonfiare. Molto gentilmente ci fanno cenare ma siamo stremati e mangiamo solo un po’ di pasta al sugo di pomodoro. Andiamo in camera e ci addormentiamo subito. È mattina si va di nuovo al mare alla spiaggia di Abu Dabbab. Alessandro incontra nuovamente Barracuda, la nostra preparatissima e gentilissima guida per fare snorkeling ( con soli tre euro fai snorkeling e ti danno anche l pinne), io però non posso perché la caviglia è ancora gonfia e non mi entrano le pinne. Poco male perché mi godo la splendida giornata di sole sdraiata sul lettino con un cocktail a base di coca cola e succo di fragola. Quando Ale torna mi racconta dei pesci che ha visto e delle foto che ha fatto grazie a Barracuda. Alle 13:00 viene a prenderci la navetta e torniamo al villaggio per andare a mangiare. Il pomeriggio lo passeremo nella splendida piscina a cascata sul mare. La sera dopo cena andiamo tutti e quattro da Yasser per salutarlo e comprare il “latte di cammello” ma lui non c’è e, ad accoglierci, c’è Mimmo cugino di Yasser. Subito ci invita ad entrare e ci offre un ottimo karcadè caldo. Con Mimmo legheremo un’amicizia dolcissima. Lui ci ha insegnato a capire e a conoscere gli egiziani, il loro modo di vivere, il loro modo di pensare, il loro modo di amare…Ci racconta che è fidanzato con una ragazza bellissima (ci mostra anche la sua foto), che gli egiziani possono avere fino a tre mogli purché tutte abbiano gli stessi doni dal marito e che il loro matrimonio dura una settimana. Ovviamente noi gli raccontiamo di Napoli e delle nostre storie. Mimmo lega molto con Alessandro e, infatti, ancora oggi si sentono. Lui ci ha messaggiato quando si è sposato e ci ha fatto poi sapere che sua moglie è incinta o come ci ha scritto lui:” aspetto un pempo”. Mimmo, il cui vero nome è Mohammad, ha trent’anni, è molto atletico, è alto e ha i baffi (i baffi rappresentano il potere dell’uomo e la mascolinità). Il resto della settimana lo passeremo tra la spiaggia e i negozietti di Walid, Mimmo, Fabio e Mido dove compreremo i regalini da portare a Napoli. La settimana è agli sgoccioli e ogni venerdì il villaggio organizza una cena particolare Per salutare gli ospiti che vanno via. Dopo cena andiamo a salutare Fabio e Mido e con loro facciamo qualche foto. Fabio mi regala una carinissima collana con un fiore pendente, degli scarabei di pietra dipinti a mano e dei semi portafortuna. Andiamo anche a salutare Walid che mi regala un papiro rappresentante Anubi. Mentre parlo con Walid sento delle voci dal negozietto accanto e vado a vedere. Alessandro sta cantando l’inno a Lavezzi (giocatore del Napoli) con altri ragazzi egiziani. Andiamo poi da Mimmo e gli facciamo un cartellone da appendere nel negozio con
Su scritto: “ CHI Vò MAL A STU LOCAL ADD’ A CARè PE TUTT E SCAL” (traduzione: chi vuole il male per questa attività deve cadere dalle scale)
Con le nostre firme. Subito lui lo attacca al vetro e ci saluta emozionato. Nel suo negozio poi compriamo tante cose: tè egiziano in foglie sia verde che al limone, zafferano giallo e rosso, un olio che è stato fatto proprio per me da lui al profumo di vaniglia e delle noci moscate. Di tutte queste cose che prendiamo ci fa tantissimo sconto e ci regala sia il tè al limone che le noci moscate. Lo salutiamo di cuore scambiandoci e-mail e numeri di telefono, facciamo tante foto poi dritti a letto a dormire poiché domani andiamo al Blu Reef. Arriva la mattina e andiamo a fare colazione con gli altri ragazzi poiché loro devono rientrare in Italia mentre noi ci spostiamo in un altro villaggio. Li salutiamo augurandogli buon rientro e andiamo a prepararci perché a breve arriva la nostra navetta. Andiamo in camera a prendere le valigie e salutare la nostra stanza. Scendiamo nella hall e aspettiamo l’autista che non tarda ad arrivare. Prendono i nostri bagagli, saliamo sul bus e ci dirigiamo verso il Blu Reef. Il villaggio è davvero bello ma la signora che ci accoglie (della quale non ricordo Il nome) mi sta fin da subito molto antipatica. Comunque sia il cocktail di benvenuto al gusto di mango è davvero ottimo e l’animazione accogliente e non invadente. Uno degli animatori ci accompagna fino alla nostra camera. La stanza è spaziosa e anche il bagno è grande. Apro le tende, mi sdraio sul letto e….. da quella posizione vedo il mare! Mi piace! Scopriamo presto che al Blu Reef si mangia di continuo. Colazione (mai fatta perché ci alziamo sempre troppo tardi!), spuntino, pranzo, merenda (tante crepes al pomeriggio) e cena. Conosciamo il cuoco, Francesco, un ragazzo mediterraneo con i capelli ricci e lunghi che ci cucinerà sempre degli ottimi maccheroni aglio e olio o con il pomodoro. A pranzo il pizzaiolo prepara sempre dell’ottimo pane arabo. Buonissimo! E alla sera delle ottime pizzette. Nel ristorante e al bar ci sono dei dispenser di acqua, sprite, coca cola e aranciata dove puoi servirti da solo tutto quello che vuoi, per tutte le volte che vuoi. Passiamo i nostri pomeriggi a fare tuffi in piscina, giocare a palla e, qualche volta, dopo pranzo andiamo in camera a vedere un po’ di TV poiché al Blu Reef riusciamo a vedere tutti i canali Rai e Mediaset. Un paio di sere siamo andati mangiare la pizza alla pizzeria del villaggio e devo dire che era davvero ottima. Una sera avevo tanta voglia di qualcosa di buono e il pizzaiolo ci preparò una speciale “Pizza alla Nutella”. Mhhhhhh, che delizia! La portammo in camera e la mangiammo sul letto guardando Italia1. Arriva presto il venerdì e il villaggio organizza la cena speciale. Tanto pollo, pasta, pesce e tanti dolci, ma noi scappiamo via subito dopo mangiato. Eh si, perché c’è da dire che il nostro amato Mimmo ci ha fatto venire a prendere dal suo amico che guida il taxi tutte le sere per tutto il tempo del nostro soggiorno al Blu Reef. Una sera da Mimmo, mentre prendevamo il tè e fumavamo una sigaretta, ci passò tra le gambe un piccolissimo topolino, molto carino e lui ci confessò che gli dava la caccia da una settimana ma che il piccolino riusciva sempre a sfuggirgli. Lo vedevamo così rincorrere invano un minuscolo topino. Salutare Mimmo quel venerdì della cena al Blu Reef è stato davvero difficile. Siamo stati con lui tutta la sera fino alle due di notte e quando è arrivato il taxi per riaccompagnarci al villaggio ci siamo salutati con un fortissimo abbraccio e tanta commozione. L’Egitto resterà nel nostro cuore come una terra ricca di colori, di magia ma soprattutto di quell’amore che solo gli egiziani con la loro spontaneità e la loro dolcezza sono in Grado di dare. Porteremo sempre con noi il ricordo del dolcissimo Mimmo e di quell’abbraccio fortissimo di chi non vorrebbe mai lasciarti andare, e chissà che un giorno non ci rivedremo. Per il momento con tutto il nostro affetto diciamo:
“ CIAO MARSA”.