Diario di viaggio in Thailandia e Cambogia
Phnom Penh deve il suo nome a una certa Madame Penh, secondo la leggenda scoprì 4 statue di bronzo in un tronco di albero che galeggiava sul Mekong. Per mettere il suo tesoro al riparo costruì una collina di pietre: il Phnom sul quale fu edificato uno Stupa e l’antico villaggio di pescatori divenne la residenza dei Re Khmer verso il XV secolo. Inizio la visita alla città dal Palazzo Reale che risale all’inizio del XX secolo i suoi edifici principali sono stati commissionati da architetti Khmer e Francesi del Re Nordom e successivamente dal Re Sisowath, e’ estremamente affascinante, con i tetti ricoperti di tegole dipinte, fronte pizzi intarsiati e cortili fioriti con lunghe gallerie. Passo poi a una realtà triste ossia al museo del genocidio o S21, costruito dai francesi come edificio scolastico e trasformato in seguito nella più terribile prigione di tutta la Cambogia. Qui dall’aprile del 1975 al gennaio 1979 quasi 15 mila persone sono state rinchiuse e sottoposte alle più orribili torture prima di essere uccisi dai Khmer rossi di Pol Pot nel campo di sterminio di Choueng Ek. Lo visito, ma preferisco non parlare di questa cruda realtà. Ciò non significa però far finta di niente e chi volesse può rendersi conto di tali atrocità guardando alcune foto nel mio sito che valgono più di mille parole. Ci sono poi varie pagode e templi da visitare, molto bella e’ la pagoda d’Argento a Wat Phom in cima ad una piccola collina alta 30 m. Da non perdere inoltre i vari mercatini, da quello centrale con più di 2 mila bancarelle, a quello russo che vanta le preferenze dei turisti in quanto meglio assortito se si vogliono acquistare i più svariati souvenirs. Molto carine sono anche le gite in battello sul fiume Sisowath. Chi cercasse invece vita notturna, qui, come poi nella maggior parte dei paesi orientali capita male. Bisogna accontentarsi dei tipici locali “del turista”. Dopo aver passato una settimana in un paese così emozionante lascio con il cuore la bellissima Cambogia e rientro in Thailandia con un volo verso Chain May. Una delle molte domande che i thailandesi sono soliti porre a uno straniero in visita e’: “sei già stato a Chain May?” come sottolineare che e’ una tappa obbligatoria. La città vecchia e’ un quadrato preciso delimitato da canali e resti di mura dove è possibile visitare molti templi importanti tra i quali, Wat Chian Man, costruito nel 1296 tipico esempio di architettura tradizionale del Nord con possenti colonne in Tek e Wat Phra Singh iniziato nel 1345 dal Re Pa Yo e portato a compimento tra il 1385 e il 1400 che ospita la statua di Phra Singh. L’attrattiva turistica principale e’ il bazar notturno che rappresenta un retaggio di carovane di mercanti provenienti dallo Yunnan, che percorrevano l’antica via commerciale fra Simao ( Cina) e Mawlampaing (Mynmar) facendo tappa in questa città. Il primo giorno di permanenza noleggio una macchina con autista ed assieme ad una coppia di Milano che ho conosciuto all’aeroporto di Bangkok (Matteo ed Elisa che qui calorosamente saluto) ci dirigiamo a visitare uno spettacolo di scimmie. Tra l’altro all’ingresso di consegnano con 20 Bath un cestello con dentro un po’ di arachidi e banane per far si che si avvicinino più a noi. Dopo mezz’ora che facciamo conoscenza con i vari simpaticoni, inizia il primo spettacolo della mattina ,dove questi animaletti vanno in bici e giocano a pallacanestro, fanno le flessioni e nuotano. Non lontano da quel complesso si possono poi andare a visitare le tigri. Qui con 300 bath si può scegliere l’opzione di entrare nel loro recinto chiaramente con varie persone della security che tengono sotto controllo queste belve, esperienza unica! L’ultima tappa della giornata e’ un tempio sopra alle colline di Chian May . Per arrivarci bisogna salire circa 360 scalini ma ne vale la pena, e’ veramente carino e il panorama che si può ammirare da lassù lascia senza fiato!!!. Il giorno seguente facciamo un tour nella giungla con gli elefanti. Mi sono molto divertito nel vedere come questi animali fanno la doccia utilizzando la proboscide, esperienza anche questa che vivamente consiglio di fare almeno una volta nella vita! Dopo andiamo a visitare il villaggio delle” donne giraffa”,così chiamate in quanto fin da piccole utilizzano degli anelli intorno al collo che aumentano di numero man mano che crescono proprio con l’intento di allungare il collo. Viste dal vivo fanno veramente impressione, un po’ triste questa cosa ma ovviamente è loro tradizione.
Pranzo a base di verdure e poi si parte per il rafting per chiudere in bellezza la giornata! Resto un attimo basito quando vedo la “canoa” sulla quale dovevo salire. Tante canne di bambù legate assieme senza nessuna protezione nei lati,adrenalina allo stato puro!Partiti però mi rendo conto,un po’ deluso, che quello che si stava andando a fare era un giro turistico tranquillo lungo il fiume dove di tanto in tanto si incontrava qualche piccola “cascata”,lungi quindi dal potersi chiamare rafting!!! L’ultimo giorno mi noleggio uno scooter e mi avventuro nelle strade che circondano la citta’. Dopo quasi tre settimane trascorse in giro a visitare quanto più possibile, mi concedo, prima di ritornare in Italia, qualche giorno di puro semplice e meritato relax!Si va ora alla scoperta delle isole e per fare questo prendo un volo per Ko Samui. Appena prendo una barca e mi sistemo per 3 giorni a Ko Phangan definita isola selvaggia .L’assenza di un aeroporto e di strade asfaltate ha finora salvato questa isola dal turismo anche se e’ abbastanza visitata. Ci sono spiagge per tutti i gusti molto belle e se vi piacciono le feste aspettate la luna piena e andate a Hot Rin, che in quell’occasione ospita la più grande festa sulla spiaggia di tutto il mondo chiamata “The Full Moon Party” ma se non fa per voi potete andare a fare snorkeling e scoprire belle formazioni coralline. Mi prendo un scooter e me la giro tutta, se posso consigliare visitate Hat Yaoo,Hat Yang,Hat Sadet, ritengo siano le spiagge più belle .Dimenticavo ci sono anche delle cascate Thom Sadet nella parte orientale dell’isola,ci sono massi sui quali sono state scolpite insegne reali di Rama V e VII in occasione delle loro visite ma sono un po’ deludenti. Il quarto giorno prendo di nuovo una barca e mi sposto a Ko Tao che significa “Isola delle Tartarughe”, deve questo nome alla sua forma. Per ragioni di tempo non mi fermo, prendo subito un’altra barca per spostarmi in un isola il cui nome e’ “Ko Nang Yang”. Due sole parole per descrivere quest’isola a 10 minuti da Ko Tao ..UN PARADISO!!.
Monopolizzata da 3 isolette collegate tra loro da un idilliaco banco di sabbia, sopra vi e’ un unico resort dove è possibile pernottarvi solo previa prenotazione visto che i posti sono limitati. Possono comunque entrarci tutti, ma la permanenza in caso di non pernottamento è ammessa solo nella fascia oraria 10:00- 17:00. Posto incantevole dove regole ferree nel rispetto della natura incontaminata ne fanno da padrone, tra le altre ad esempio l’obbligo di non portare con sè bottiglie di plastica. Per gli amanti delle immersioni e’ un vero parco marino. Tra l’altro prenotando direttamente sul sito del resort, è previsto uno sconto del 40% sulla camera se si fanno minimo 2 immersioni al giorno. Qui ho fatto anche la prima esperienza di immersione notturna, che dire, uno spettacolo a mare aperto. Ci siamo immersi fino ad una profondità di 20 metri e la sensazione è quella di nuotare all’interno di un acquario: barracuda,razze,pesci di mille colori e coralli di tutti i tipi. Il Diving del resort e’ gestito molto bene. Vi e’ la possibilità di iniziare un corso Open e per chi non volesse portarsi dietro tutta l’attrezzatura può tranquillamente noleggiarla all’interno dello stesso. Ma il posto è l’ideale anche per i non amanti delle immersioni in quanto permette di potersi rilassare al sole godendosi il paradisiaco panorama, oppure fare delle passeggiate lungo il pontile che circonda l’isola.
Dopo 35 ore d’aereo, 25 di pullman, 7 di boat, 20 di scooter e all’incirca 90 di spedita camminata,tornato in Italia, come sempre restano le riflessioni personali e i ricordi che non smetterò mai di conservare all’interno nel mio cuore.
Lungo il mio cammino ho potuto scontrarmi con realtà sicuramente lontane dal nostro modo di vivere ma non smetto di chiedermi se le persone “povere” siano loro o viceversa.
Non aggiungo altro in quanto le mie foto parlano da sole!!!!!
Per visionare tutte le foto: www.Viaggiare11.Spaces.Live.Com