Diario di viaggio Creta luglio 2008

DIARIO DI VIAGGIO DI FABIO E ALE – CRETA, 19-26/07/08 Ciao a tutti, scrivo per raccontare, a chi sarà interessato, del mio viaggio a Creta insieme a Fabio, dal 19 al 26 luglio 08. Spero che le mie parole possano rappresentare dei suggerimenti, o anche solo delle opinioni, utili per chi si metterà in viaggio per Creta. Allora, innanzitutto...
Scritto da: Aletag
diario di viaggio creta luglio 2008
Partenza il: 19/07/2008
Ritorno il: 26/07/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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DIARIO DI VIAGGIO DI FABIO E ALE – CRETA, 19-26/07/08 Ciao a tutti, scrivo per raccontare, a chi sarà interessato, del mio viaggio a Creta insieme a Fabio, dal 19 al 26 luglio 08.

Spero che le mie parole possano rappresentare dei suggerimenti, o anche solo delle opinioni, utili per chi si metterà in viaggio per Creta.

Allora, innanzitutto sono tornata dal nostro viaggio con degli interrogativi, a cui voglio dare una risposta certa presto.. Ossia: 1) (per gli appassionati di geografia) poiché l’isola di Chrissi (a sud di Creta) è il secondo luogo più a sud di Europa… quale è il primo?? Cipro vero?2) (per gli appassionati di botanica, fauna e flora) perché a Creta ulivo = cicale secondo questa proporzione: 1: ulivo= 1.000.000 sta a cicala?? (fanno dei concerti così assordanti là sopra!!) 3) (per gli appassionati di vegetazione) perché solo ed esclusivamente a Vai, nell’estrema parte orientale dell’isola, esiste l’unico palmeto naturale di Europa?? Ok, risolte queste, mi sentirò meglio.

Inizio a raccontare il mio racconto, giorno per giorno, descrivendo i posti in cui sono stata insieme a Fabio.

SABATO 19 LUGLIO: GIORNO DELLA PARTENZA DA ROMA FIUMICINO ORE 05/35 Che alzataccia! Sveglia alle due di notte, senza ulteriori immaginabili commenti sullo stato di torpore col quale mettiamo piede in aeroplano.. Alle 03/35 appuntamento col tour operator in aeroporto, partenza puntuale, dopo due ore di volo siamo ad Iraklio (ore 08/40), prendiamo la macchina noleggiata tramite agenzia ( no comment, una Seicento con il devialuce degli abbaglianti che non si blocca, per cui di notte si guida con una mano pigiata sullo stesso!!).

Ecco, il bello dell’alzataccia è che alle 09/20 siamo già nel bolide color giallo canarino e ci dirigiamo a Stavros, nella penisola di Akrotiri, sopra Chania, dove abbiamo affittato, presso la ns agenzia di viaggi, una stanza in appartamento per i primi 4 giorni della ns vacanza (il posto più ad occidente che siamo riusciti a trovar disponibile).

La penisola di Akrotiri è un bel posto. In base a delle guide che abbiamo letto, e ad altri racconti di viaggio, abbiamo deciso di visitare 4 posti: le due spiagge di Stravos (una di sabbia, piccolina, con acqua limpida, dove facciamo il ns primo, desiderato, bagno della vacanza.. E l’altra di ciottoli, molto più caratteristica a mio avviso), Kalathas (davanti alla spiaggia c’è un isolotto da raggiungere a nuoto.. Che peccato, per tutti e quattro i giorni lo vediamo solo dalla macchina) e Marathi (che, per mancanza di tempo, non riusciamo a visitare!).

Direi che, considerata l’ora della sveglia, è ora di rientrare.. Cena veloce.. Nanna! DOMENICA 20 LUGLIO: BALOS Balos credo sia uno dei posti che non è possibile visitare se si viene a Creta, sarebbe un vero ed eccessivo peccato! Ritengo sia un miracolo della natura perché quello che questo posto crea è stupore! E’ possibile raggiungere la laguna in due modi: o si prende il traghetto (che parte da Kissamos) oppure –come abbiamo fatto noi – si arriva a Kaliviani, seguendo le indicazioni per il Balos Hotel.. Subito dopo il quale inizia una strada sterrata di circa 7/8 km, (con un po’ di prudenza si può percorrere senza rischiare danni alla macchina, basta andare piano ed evitare qualche buca!) che termina uno spiazzale.

Qui c’è un bar con dei tavolini dai quali si vede un panorama fantastico.. Si può parcheggiare (evitando le caprette che circolano indisturbate e che vogliono trovare un po’ di ombra sotto le macchine) ed iniziare a percorrere a piedi il sentiero di circa 2 km che porta giù alla laguna. Scrivo “giù” perché questo sentiero è in discesa e permette di vedere dall’alto tutti i colori della laguna..Che meraviglia! Ecco perché ritengo che in questo modo, quindi senza traghetto, Balos si possa godere meglio..

Io e Fabio scendiamo giù ed inizialmente ci mettiamo sulla spiaggia alla fine del sentiero… però c’è un vento piuttosto sostenuto, che alza un po’ la sabbia, per cui decidiamo di riprendere tutto e di portarci proprio sull’isolotto, dove la spiaggia è un po’ più bagnata e quindi la sabbia non si alza! Si sta benissimo! Verso le 11 e poi alle 14 arrivano due barche che portano tantissime persone, per cui il silenzio che allieta lo stare lì è un po’ disturbato.. Comunque gli spazi ci sono e le persone si distribuiscono bene.

Stiamo lì fin verso le 16, poi decidiamo di risalire il sentiero (i polpacci il giorno dopo un po’ ne risentiranno…), bere qualcosa al bar panoramico (due succhi di frutta 3 €, assolutamente economico direi), riprendere la macchina ed andare a Falasarna, posto suggerito dai vari racconti di viaggio.

In realtà però non mi entusiasma tanto, nelle immagini che avevo visto il posto mi sembrava più bello, poi c’era troppo vento e lì c’è solo sabbia che inevitabilmente si alza.

Insomma, alle 20 ci alziamo e andiamo a mangiare in una taverna molto carina che si chiama Spilios: ha un bel panorama e anche quello che mangiamo ci soddisfa! LUNEDI’ 21 LUGLIO: ELAFONISSI La premessa è la stessa di quella del giorno precedente ossia non si può venire a Creta e non visitare Elafonissi, che ho sentito chiamare anche “la spiaggia dei cervi”.. Ma chissà perché?!! (altro interrogativo per cui cercare una risposta!).

Alcune persone ritengono che questo sia il posto più bello della parte occidentale, altre invece Balos..Non so, comunque sono felice di potermelo chiedere! Ad Elafonissi si può arrivare in due modi: c’è una strada interna molto caratteristica (che passa per le gole di Topoli e poi per Elos), che abbiamo percorso all’andata, e una strada che passa accanto alla costa, per Kambos, Sfinari, Platanos, che abbiamo percorso al ritorno. Sono talmente belle tutte e due che è consigliabile percorrerle entrambe, però forse la seconda è più panoramica.. Dall’alto si vedono i versanti delle montagne e il mare dall’alto.. Uno spettacolo! Per quanto riguarda Elafonissi.. Che dire? Personalmente non so come descrivere l’acqua, sembra di stare in piscina.. È celeste, turchese, limpida, verdina.. E la sabbia in alcuni punti è rosa. Ogni volta che si guarda intorno a sé non si fa che pensare “è troppo bello qui, io non me ne voglio andare!” Noi abbiamo deciso di affittare, per soli 7 €, un ombrellone e due lettini, visto che vogliamo stare qui tutta la giornata… però se si riesce ad arrivare presto, oltre la spiaggia attrezzata, arrivando proprio sull’isolotto, ci sono degli alberelli che creano un po’ d’ombra..

Passeggiare sull’isolotto è veramente piacevole, noi siamo arrivati fino alla fine (siamo proprio instancabili, se ci sono da fare 10 passi, noi comunque ne facciamo 12!mah!), si può camminare in spiaggia/nell’acqua o tra le dune.. Bello anche così… ci sono delle conchiglie piccole piccole a riva, c’è il colore rosa che ogni torna ritorna, nella spiaggia così come nella mia memoria, insieme a tutto il resto, per far si che io continui a goderne… Anche oggi c’è un po’ di vento ma fa talmente caldo che è piacevole e comunque la sabbia non si alza..

Sulla spiaggia ci sono delle docce gratuite e i bagni a pagamento (50 cent.. Mah!). Anche il parcheggio è gratuito, chi prima arriva mette perfino la macchina all’ombra degli alberi o cespugli.

Stiano qui fino a verso le 19, poi torniamo a Stravos.

Oggi è lunedì e c’è traffico nella città di Chania, attraverso la quale dobbiamo passare per raggiungere Stravos.. Ecco questa è l’unica nota negativa del pernottare nella penisola di Akrotiri: per raggiungerla si perde almeno mezz’ora a Chania.. Che traffico! Eppure vivo a Roma, dovrei essere abituata… Comunque, per concludere il discorso di Elafonissi, ci è talmente piaciuto stare qui che per tutto il giorno ci siamo chiesti: “ ma domani vogliamo tornare oppure facciamo l’altro giro programmato?”. Una bella lotta, ma alla fine decidiamo di seguire la nostra filosofia (12 passi quando ne sono possibili 10 e vedere quanto più possibile) e decidiamo per quanto programmato, o quasi…

MARTEDI’ 22 LUGLIO: LE GOLE DI SAMARIA Anche in questo caso la scelta di come visitare le gole è stata abbastanza riflettuta. L’interrogativo era questo: percorre le gole con un’agenzia organizzata, ossia partendo molto presto la mattina da Chania, arrivare con il pullman fino ad Omalos, percorre i 18 km di gole fino ad Agia Roumeli, riprendere (sempre tutto organizzato con l’agenzia) il traghetto fino a Chora Skafia (passando per il caratteristico villaggio dei pescatori Loutro) e da qui riprendere il pullman per Chania? Oppure, senza essere legati agli orari di pullman e quanto altro, andare con il nostro bolide a Sougia, prendere il traghetto fino ad Agia Roumeli (perché qui non arriva nessuna strada) e percorrere le gole dal basso fino alle Sideroportes, ossia il punto più stretto? La seconda idea è quella prevalsa..Infatti, nell’altro modo, avremmo dovuto stare troppo presto a Chania la mattina (la proprietaria degli appartamenti ci aveva detto alle 06/30!). Poi saremmo stati riportati qui la sera per l’ora di cena e l’idea di una giornata organizzata interamente da terzi non ci è piaciuta..

No no facciamo tutto da soli! Partiamo la mattina da Stravos e, passando per Fournies e Skines arriviamo a Sougia alle ore 10/10. Con stupore capiamo che c’è un unico traghetto nell’arco della giornata che raggiunge Agia Roumeli, alle 10.30 (€ 14 ciascuno A/R)! Che fortuna o che caso! Solo 20 minuti dopo e non avremmo potuto visitare le gole!! Il botteghino apre alle 10/20, c’è un po’ di fila e scorre lentamente.. Alle 10/30 in punto arriva il traghetto e scende un greco incavolato come un picchio che, presumo, avrà detto al ragazzo nel botteghino che non poteva aspettare tutte le persone in fila.. Per cui tutti sul traghetto, abbiamo fatto il biglietto direttamente lì.

Ora mi chiedo: ma aprire il botteghino un po’ prima no?!?Quanti interrogativi… In circa ¾ d’ora arriviamo ad Agia Roumeli, scendiamo dal traghetto e vediamo tanti ristorantini, negozi di souvenir e simili.. Si nota che di lì passano tante persone! Consiglio di visitare le gole ali amanti della natura e delle passeggiate, a me sono piaciute molto… ci sono dei paesaggi che richiamano un po’ quelli alpini..Secondo me vale la pena allontanarsi qualche ora dal mare e godere anche dei paesaggi interni.. E comunque al ritorno dalla passeggiata si può fare il bagno che, posso affermare con certezza, è il più gradito e il più atteso dell’intera vacanza!! Io e Fabio cominciamo la nostra passeggiata verso le 11/30, un po’ chiedendoci quanto caldo stiamo per sentire ma poi, a posteriori, direi che è sopportabile.

Arriviamo all’ingresso delle gole, dove paghiamo 5 € ciascuno per entrare e percorriamo all’incirca 7/8 km.. Raggiungiamo il punto più stretto delle gole, di tre metri, e passiamo oltre, attraverso un sentiero ora ciottoloso, ora ombreggiato, ora soleggiato, ora stretto stretto, ora più largo, ora con pini e vegetazione, ora solo tra rocce.. Dopo un po’ cominciamo ad incrociare le persone che hanno fatto il percorso partendo da Omalos.. Ci guardano, alcuni ci chiedono se abbiamo fatto il percorso al contrario.. Ebbene si.. Chiediamo anche noi quanto anca al villaggio di Samaria, al quale vorremmo arrivare.. Ci fermiamo un po’ prima, io credo neanche un chilometro…Verso le 13.40 decidiamo di metterci sotto dei pini e di mangiare il nostro panino, per poi tornare indietro.

Non è noioso ripercorrere esattamente la stessa strada, si notano tanti particolari che magari all’inizio erano sfuggiti, anche per diversa luce che incontriamo. Ogni tanto si possono mettere le mani (e i piedi perché no?) nel torrente che appare e scompare lungo il tragitto, e ci si può dare una rinfrescata.

Durante i 7/8 km per risalire le gole, troviamo due punti ristoro e due volte delle fontanelle.

Torniamo giù alle 15/30, che bello abbiamo un’oretta per mettere i piedi a mollo (anzi rettifico: l’intero corpo) in mare. Il traghetto riparte infatti alle 16/45 (anche questo l’unico per tornare.. Ed è puntuale, come tutti i traghetti!!)..

Tornati a Sougia, altro bagno! La spiaggia è di sassi e il mare, di un bel colore, si fa profondo piuttosto vicino alla riva.

Dopo la passeggiata, decidiamo di visitare anche Paleochora.. Che cittadina ridente! Piena di locali, negozietti, ristoranti sul mare… Il mare si trova, entrati in città, sia sulla parte sinistra che destra (spiaggia più ampia).

Siamo un po’ stanchi e decidiamo di tornare in appartamento. Da Paleochora prendiamo la strada per Kandanos, fino a riprendere la E75, la New Road.

MERCOLEDI’ 23 LUGLIO: LA TRAVERSATA DELL’ISOLA, PASSANDO PER MATALA Oggi è il giorno dedicato allo spostamento nella parte orientale dell’isola. Abbiamo infatti deciso di trascorrere le ultime tre notti ad Ammoudara, tre chilometri dopo Agios Nikolaos.

Decidiamo di fare tappa a Matala, spiaggia famosa per la sua parete piene di caverne un tempo dimora degli hippies.

Ci dirigiamo, quindi, verso Rethimno, giriamo per Spili, Agia Galini, Timbaki, Festos, Pitsiadia, Matala.

Prima di Matala vorremmo fermarci a visitare un’altra spiaggia che le guide suggeriscono: Kommos, dove si riproducono le tartarughe.

Per una svista passiamo oltre l’incrocio e arriviamo, dopo due/tre km, a Matala.

La strada che costeggia la spiaggia di Matala ci sembra abbastanza trafficata e affollata, per cui decidiamo di tornare a Kommos.

Vediamo la spiaggia dall’alto, a me sinceramente non sembra così degna di nota, per cui non scendiamo fino in spiaggia. Non ho modo, quindi. Di fare dei commenti precisi.

Torniamo a Matala, lì ci sono due spiagge: la principale, con il costone roccioso e le caverne, ossia quella caratteristica che si vede su tutte le guide, e la Red Beach, per raggiungere la quale bisogna percorrere un sentiero piuttosto arduo in circa mezz’ora, detta così per il color mattone della sabbia.

Lasciamo la macchina al parcheggio per solo € 2,50 (prezzo dell’intera giornata) e decidiamo di andare alla Red Beach! Durante il sentiero ci si può fermare a guardare il panorama. E’ caratteristico.

Arrivati giù scopriamo che: 1) passeggiando sulla spiaggia, anch’essa con un grande costone sulla destra, sulle rocce che ci sono alla destra della spiaggia sono raffigurate delle immagini di ispirazione mitologica… carine! 2) la spiaggia è quasi interamente di nudisti di tutte le età! Certo non mi fa proprio piacere la cosa però dopo la faticata del sentiero, conviene starsene un po’ là.

Non so perché ma immaginavo che a Matala il mare sarebbe stato mosso. Forse perché in tutte le immagini che avevo visto era raffigurato così! Infatti, certe onde! Divertente però fare il bagno così.. Sperando di inciampare addosso a nessuno!! Nel primo pomeriggio risaliamo su, vogliamo visitare anche la spiaggia principale di Matala, quella con le caverne… E così facciamo, altro bagno (l’acqua è ancora più mossa e io scivolo come un sacco di patate sul bagnasciuga, rialzandomi nella speranza di essere passata inosservata!), visita alle caverne, doccia nello stabilimento e via di nuovo.

L’idea era quella di visitare anche Festos, durante il tragitto di ritorno, ma da fuori sembra così piccolo che decidiamo di fare solo un passeggiata lungo il viale che porta all’ingresso, fare qualche foto e tornare indietro.

Ci rimettiamo in macchina e, passando per Mires, Agii Deka ecc torniamo ad Iraklio, sulla superstrada, fino ad Ammoudara, agli appartamenti Villa Italiana, veramente carini, che mi sento di suggerire perché sono immersi in un giardino fiorito e la proprietaria è una signora catanese così ospitale!Appena arrivati ci offre un succo di frutta.. Si nota che le piace conoscere e parlare coi suoi ospiti… anzi, se vi dovesse capitare di conoscerla, preparatevi sulle domande più ovvie, tipo cosa piace di più di Creta, se si è già stati.. Bisogna essere precisi nelle risposte, perché la signora chiede anche le loro motivazioni! GIOVEDI’ 24 LUGLIO: ISOLA DI CHRISSI + XEROKAMBOS Ritengo di dover fare la stessa premessa di Balos ed Elafonissi. Venire a Creta e non visitare quest’isola sarebbe veramente cosa inopportuna! Raggiungiamo Ierapetra, da cui partono i traghetti, piuttosto presto. Alle 9/15 siamo infatti già al porto, dove parcheggiamo la macchina per 7 €.

Andiamo a comprare dei panini, chiedendoci intanto quale traghetto conviene prendere… Il fatto è che partono tutti alle 10/30 (solo uno alle 12/30) e ripartono da Chrissi alle 16 (quello delle 12.30 credo riparta alle 17).. Però in alcune guide delle persone raccontavano che il loro traghetto era partito in ritardo, perché stava aspettando dei gruppi di persone. Suggerivano, inoltre, di prendere un traghetto di dimensioni più ridotte, che non essendo prenotato da gruppi, non parte in ritardo se il gruppo arriva in ritardo.

Così abbiamo fatto, ora non ricordo precisamente il nome del traghetto però era piccolino ed è partito alle 10/35, abbastanza puntuale (25 € ciascuno a/r).

Dopo un’oretta si arriva in questo posto stupendo, dove l’acqua ha dei colori meravigliosi, turchese direi, è una spiaggia da cartolina, quella si sogna nei momenti di stress e non solo! Consiglio di andare alla spiaggia chiamata Golden Beach, che si trova dalla parte opposta dell’isola rispetto a quella dove attracca il traghetto.

La Golden Beach si raggiunge mediante un sentiero ben segnalato di circa 500 metri, che passa tra le dune. Arrivati dall’altra parte, lo spettacolo che la natura offre agli occhi è veramente sorprendente.

Si possono affittare degli ombrelloni (in realtà nessuno mai è venuto a riscuotere niente!) fatti di paglia e godere di tutto ciò che si trova sull’isola! Fare il bagno in quelle acque dai colori così particolari è un piacere, così come passeggiare sull’isola, lungo la costa.

Io e Fabio ci dirigiamo verso destra rispetto all’unico bar presente sulla spiaggia e notiamo che la spiaggia in alcuni punti è composta da tante piccole conchiglie. Non solo, andando ancora più avanti, dove in realtà arrivano poche persone, ci sono tantissimi conchiglie fossili di dimensioni più grandi—conchiglie “cementate” con la sabbia, fino a formare dei blocchi durissimi.. Poi ci sono delle pozze dove si è depositato il sale.. E sono bollenti! Più avanti ancora la vegetazione diventa scura.. Ci sono dei cespugli di colore marrone scuro, grigio suro… non saprei dire.. Le foto di quel posto sembrano in bianco e nero, risalta solo il colore del mare… e infatti ora una di esse fa da sfondo al mio desktop! Che peccato dover rialzarsi dal lettino alle 15/30 per stare in barca alle 15/50! L’unico lato positivo è che vogliamo visitare un altro posto una volta sbarcati a Ierapetra.

Questo altro posto è Xerokambos (=zero campo) che alcuni diari di viaggio suggeriscono! Si lo suggerisco anche io! E’ un posto veramente particolare, si raggiunge prendendo la strada per Makrigialos, Etia, Armeni, Handras e Ziros.

Sembra fuori dal mondo, c’è una vegetazione così particolare.. Solo cespuglietti di minuscoli fiorellini viola o verdi… dall’alto si vede la spiaggia e il mare, con i suoi due grossi scogli proprio davanti alla spiaggia… Ci si deve fermare e fare qualche foto!! Troppo suggestivo! Anzi, trovo un cespuglietto secco sradicato e che faccio? Il lancio del bouquet! Torniamo a Sitia e poi diretti ad Ammoudara, per il nostro meritato riposo.

VENERDI’ 25 LUGLIO: VAI E IL SUO PALMETO + DEAD’S GORGE Oggi visitiamo l’altro posto che avevamo in mente, ossia Vai, nell’estrema parte nord-orientale dell’isola.

Non so cosa aspettarmi perché in molti racconti leggo che la particolarità del posto sta solo nel palmeto che si trova dietro la spiaggia! E poi descrivono il posto come estremamente affollato.

Niente di tutto ciò. Vai supera le mie aspettative perché non c’è folla (noi arriviamo verso le 10/30 e nel parcheggio pagato 4 € ci sono ancora poche macchine), stendiamo tranquillamente i nostri asciugamani nella spiaggia libera accanto a quella attrezzata..E l’acqua è veramente limpida. Verso l’ora di pranzo raggiunge il massimo della bellezza dei suoi colori, probabilmente per il modo in cui i raggi del sole entrano in acqua..

Alla sinistra della spiaggia, oltre il ristorante, c’è un sentiero che sale su un piccolo promontorio, oltre il quale c’è un’altra piccola spiaggia dove ci sono due persone in tutto. Però dall’altra parte non ci sono palme, per cui noi comunque decidiamo di rimanere nella spiaggia principale.

Qui, a differenza di tutti gli altri posti visitati, si possono praticare alcuni sport acquatici.. Ci sono le moto d’acqua e alcuni divanetti gonfiabili che si lasciano trascinare da un motoscafo.. Solo in tarda mattinata vengono messi in acqua e solo due persone affittano uno di questi divanetti.. E saltano sull’acqua come fossero sulle montagne russe! Sembra divertente per chi non soffre il mal di mare! Verso le 14/30 decidiamo di lasciare questo posto così piacevole, per dedicarci ad un’altra delle nostre pazze avventure/ammazzate, ossia la gola della morte, da Zakros a Kato Zabros (alcune cittadine hanno il loro “Kato”, ossia la parte bassa, quella che dà sul mare).

Da Vai raggiungiamo, dunque, Palekastro e arriviamo a Zakros.. Dopo circa tre/quattro km dal paese si raggiunge uno spiazzale in cui si può lasciare la macchina e da cui parte il sentiero che, dopo 4 km circa, arriva al mare, appunto Kato Zagros.

Il sentiero è quello in discesa, sulla sinistra del parcheggio, non quello a destra in salita! E, all’inizio, se si ha la capacità di scorgere il cartello in mezzo ai cespugli, c’è scritto “Dead’s Gorge” (gola della morte).

Fa un po’ impressione il nome,,, il sentiero è strano!! Scende per 4 km circa, in alcuni punti è strettissimo, a volte passa in mezzo ai rami dei cespugli, ai sassi e qualche capretta qua e là.. All’inizio è molto ripido, poi un po’ si addolcisce… ma non finisce più! Termina con un cancelletto, all’uscita del quale, dopo un altro ¼ d’ora, si raggiunge il mare.

L’acqua non è proprio niente di che. Se qualcuno di voi decidesse di arrivare a Kato Zagros solo per fare il bagno, direi che può evitarlo. Ci sono i ciottoli, fin dentro il mare, ma sono scivolosi.. Forse per via di qualche alga. E poi l’acqua è torbida. Direi il posto di mare peggiore tra quelli visitati.

Comunque fare il bagno lì ci permette di abbassare un po’ la temperatura corporea e, nonostante tutto, è piacevole.

Ecco, rinfrescati e appena un po’ riposati, decidiamo di risalire su! Ad un certo punto sbagliamo strada, un attimo di distrazione forse… e quando già comincio a pensare al cellulare che non prende per chiamare le autorità, il “chi l’ha visto” cretese, mamma, papà, mia sorella..Oddio si fa buio, dove mi metto a dormire?!… Riusciamo ed individuare il sentiero giusto e su.. Via come saette! Faticoso il sentiero, però particolare! Stessa strada dell’andata, l’unica possibile, per tornare ad Ammoudara.

SABATO 26 LUGLIO: GOLFO DI MIRABELLO, SPINALONGA + VILHADIA L’aereo oggi parte alle 15/50.. Due ore prima dobbiamo stare all’aeroporto, per cui la mattinata si può sfruttare.

Decidiamo di passare per Agios Noikolaos… che bella cittadina, io credo la più bella tra quelle da noi visitate.. Pensavo che esagerassero coloro che la descrivevano come la piccola San Francisco, però è veramente incantevole.. Sicuramente sarebbe valsa la pena spenderci qualche ora in più! Passiamo poi a Elounda e a Kato Elounda. Qui la spiaggia è inesistente. Come mi fa giustamente notare Fabio, è così stretto persino il marciapiedi che costeggia la spiaggia che, se si decide di prendere il sole in questo posto, bisogna stendere l’asciugamano sulla corsia preferenziale della strada.. Solo nella migliore delle ipotesi sul marciapiedi! Prendiamo il ponte che collega Elounda a Spinalonga (un po’ difficile da trovare direi!) e arriviamo in un posto bellissimo.. In realtà non è un caso perché abbiamo letto della sua esistenza su varie guide..

Arrivati sull’isola, si deve arrivare dalla parte opposta, dove c’è l’isolotto chiamato Kolokithia.

C’è uno spiazzale proprio di fronte ad una chiesetta (in realtà non ho riferimenti ulteriori, data l’assenza totale di segnaletica su Spinalonga) e da lì parte un breve sentiero percorribile in circa 15 minuti, che porta ad una piccola spiaggia di sabbia… E ad un’acqua così cristallina! Quale modo migliore per fare l’ultimo bagno della vacanza? Veramente uno spettacolo! Stiamo lì un’oretta o poco più.. Poi andiamo a visitare l’ultima tappa: la cittadina di Vilhadia.. La strada che si percorre termina in uno sterrato, dove si può parcheggiare la macchina.

C’è una scalinata che porta ad una spiaggia costeggiata da scogliere.

C’è troppo vento e il mare è mosso, ma l’acqua ha dei colori bellissimi… Ok ora direi che bisogna andare…Bisogna ancora rifare il pieno al bolide, mangiare qualcosa e stare in aeroporto alle 13/50… Qui più o meno termina la nostra vacanza… Mi fa piacere ora ricordare tutto quello che ho vissuto e scriverlo.. Sarei felice se la mia esperienza possa fare da spunto ad altri.. E comunque se sarà così, fateci sapere! Sono qui che ripenso a quel frastuono delle cicale, al mare mosso, al mare calmo, a quello blu, celeste, turchese, trasparente, azzurro, verde.. Ai posti trafficati e quelli deserti, alle strade larghe e ai tornanti, agli alberi delle gole o ai cespugli, alle strade sterrate e quelle sassose.. Agli ulivi, i platani, i castagni, alle montagne che finiscono in acqua e alla strada che costeggia il mare…Mare che culla i miei/nostri ricordi… Alessandra e Fabio



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