Diario di viaggio Corsica in moto

Domenica 12 Agosto Mare e monti, ma anche fiumi, laghi, foreste e perfino deserti. Questa e' la Corsica. Se fossi una scrittrice, saprei i nomi delle cose e potrei descrivere meglio l'incredibile natura dell'isola. Va bene, ci provo. Lungo la costa baie protette di sabbia fine e acqua cristallina seguono a spiagge selvagge spazzolate dal vento e...
Scritto da: max dt
diario di viaggio corsica in moto
Partenza il: 12/08/2007
Ritorno il: 21/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Domenica 12 Agosto Mare e monti, ma anche fiumi, laghi, foreste e perfino deserti. Questa e’ la Corsica. Se fossi una scrittrice, saprei i nomi delle cose e potrei descrivere meglio l’incredibile natura dell’isola. Va bene, ci provo. Lungo la costa baie protette di sabbia fine e acqua cristallina seguono a spiagge selvagge spazzolate dal vento e alte scogliere contro le quali si infrangono le onde di un mare inaccessibile e profondo. All’interno brulle distese di terreno roccioso si alternano a boschi e praterie popolate da greggi di pecore, mucche, cavalli, muli e maiali allo stato brado e poi ancora fertili pianure coltivate e morbide colline rigate di vitigni e frutteti. E ovunque alberi monumentali. File di platani e come-si-chiamano-quelli-li’-con-la-corteccia-che-si-stacca-dal-tronco-a-striscioline-e-le-foglie-strette-e-lunghe (lo dicevo che bisognerebbe almeno conoscere il nome delle cose per essere scrittori!) a delimitare i viali dei centri abitati, corpulenti castagni sparsi lungo le strade di montagna a nutrire la ricca fauna locale, generosi gelsi e altri alberi-dalla-ampia-chioma (eh, lo so che anche questi hanno un nome!) ad ombreggiare le piazze dei villaggi, intere foreste di pini marittimi e larici tanto imponenti da sembrare sequoie (fortuna che ci sono i cartelli informativi ogni tanto, altrimenti avrei detto senz’altro sequoie!). Devo ancora dire che la Corsica l’ho visitata in moto. Tutta quanta, o quasi, lungo un percorso di oltre mille chilometri. Già, e chi guidava la moto? Massimo, naturalmente, il mio compagno di viaggio. Due motards all’avventura. Arrivati da Livorno a Bastia la domenica verso l’ora di pranzo, ci preoccupiamo subito di pranzare, per l’appunto. Percorriamo qualche chilometro sulla costa verso nord con un occhio alle scogliere di roccia azzurra e uno alle indicazioni con dei punti di ristoro. Scegliamo una locanda a caso tra le tante che si intravedono nella folta macchia mediterranea e ci gustiamo il primo pasto corso con vista mare. Ripartiamo diretti a Macinaggio, ultimo centro abitato prima di virare sulla corsa occidentale. Arrivati al paese, e’ ormai ora di mettersi alla ricerca di un alloggio per la notte. Dopo una rapida ricognizione sul posto, decidiamo di spostarci un po’ all’interno. Troviamo sistemazione in un antico casolare edificato sulle rovine di un ex-monastero a Rogliano, un paesino nell’immediato entroterra a circa 350 m di altezza. Auberge di Magna B&B – Rogliano. Tel. (0033) 04 95 35 48 36. €65 (petit dejeuner inclusa).

Lunedì 13 Agosto La mattina seguente, dopo la colazione in terrazza, ci rimettiamo in marcia. Va detto subito che alle colazioni sarà dedicato ampio spazio durante tutta la vacanza. Il fatto e’ che ci si converte molto rapidamente alla moda francese del petit dejeuner completo di pane, burro e marmellata, succo d’arancia e croissant. In sella alla nostra Kawasaki Z 750 percorriamo l’intero perimetro della penisola di Capo Corso fino a St.Florent dove arriviamo in tempo per un pranzo turistico a base di charcuterie corsa nella affollata piazza centrale. Nel primo pomeriggio recuperiamo una guida agli hotel della zona all’ufficio del turismo e iniziamo a telefonare. All’ennesimo responso negativo, capiamo che non c’e’ trippa per gatti e decidiamo coraggiosamente di proseguire il cammino. Occorrerà attraversare per intero il deserto des Agriates prima di trovare un altro centro abitato, ma e’ abbastanza presto per potercela fare. La strada che taglia le spoglie alture del deserto e’ larga e ben asfaltata (siamo pur sempre in Francia!) e in moto ce la godiamo tutta. Iniziamo a sentirci dei veri motards. Oltre agli amici a due ruote, che salutiamo ormai con l’entusiasmo di chi si sente parte di una comunità, sulla via incontriamo diversi cicloturisti e qualche escursionista a piedi. Alla fine della traversata giungiamo a l’Ile-Rousse, deliziosa località di mare. Troppo deliziosa per pensare di trovare posto a fine giornata nella settimana di ferragosto. Senza perdere tempo, iniziamo a esplorare i dintorni e seguendo i suggerimenti di un albergatore andiamo spediti verso Santa Reparata, un paesino arroccato tra le montagne, dove pare ci sia una camera libera all’hotel La Santa. Quella camera deve essere nostra a tutti i costi, e non dovrebbe costare neanche tanto trattandosi di una località un po’ fuori mano. E così per una cifra modica ci accaparriamo l’unica camera disponibile nella zona. Soddisfatti e rilassati, ci godiamo la serata. Aperitivo nel vicino borgo di Monticello e cena a l’Ile-Rousse fronte porto a base di moules e pomme frittes (e due pizze perchè siamo piuttosto affamati). Hotel La Santa – Santa Reparata – Ile-Rousse. Tel. (0033) 04 95 60 04 73. €70 (petit dejeuner esclusa).

Martedì 14 Agosto Dopo un bel sonno ristoratore nel silenzio e nel fresco della natura, scendiamo al mare per la colazione, sempre più completa e abbondante. Dopodichè, ci concediamo un’intera giornata di relax al mare nella vicina spiaggia dell’Algajola. Avendo pagato €3 una bottiglia d’acqua al bar, rinunciamo al pranzo e resistiamo fino al rientro in paese, dove ci rifacciamo subito con una regale coppa di gelato al centrale Cafe’ des Platanes, seguito da regolare cena a base di carne (perchè si e’ ormai capito che i corsi sono allevatori più che pescatori).

Mercoledì 15 Agosto Il giorno dopo ci rimettiamo in viaggio. Come motards, la vita on-the-road ci piace più di quella comoda e quindi ci organizziamo per un pranzo al sacco e partiamo con la sporta della spesa. Percorriamo la strada costiera fino a Calvi e dopo una rapida occhiata alla mondana cittadella proseguiamo sulla strada interna fino a Porto. Dal valico possiamo ammirare lo spettacolo mozzafiato del golfo della Girolata con la massiccia scogliera di roccia rossa che affonda in un profondo mare blu. Arrivati a destinazione, fermiamo subito una camera in uno a caso dei tre alberghi indicatici dall’ufficio del turismo e ce ne andiamo al mare. Il paesaggio e’ scenografico. Un porticciolo attrezzato per l’attività di immersione subacquea si insinua nel delta del fiume adornato da rigogliosi eucalipti. Un’antica torre genovese troneggia su un piccolo promontorio di roccia rossa. Le verdi montagne sullo sfondo con le loro guglie dolomitiche fanno il resto. E’ il paradiso del turismo sportivo. Sulla spiaggia di sassi grigi e mare profondo non ci sono sdraio e ombrelloni, ma zaini e scarponcini da trekking. Il tramonto sul mare merita qualche foto, e anche le moto parcheggiate davanti, prima della cena al molo. All’hotel Subrini ce la caviamo con €110 a notte, scegliendo una camera sul retro e rinunciando alla prima colazione. Cioè, rinunciando a farla li.

Giovedì 16 Agosto La colazione andiamo a farla all’albergo di fronte dove, bendisposti dal simbolico risparmio economico, simpatizziamo con la proprietaria. La prossima volta si prenoterà senz’altro all’hotel Du Golfe. Per questa volta, invece, confermiamo la stanza per un’altra notte al nostro albergo e partiamo per un’escursione giornaliera all’interno della regione. Percorsa la strada delle Calanches con le sue rocce forgiate dal vento nelle forme più strane, veniamo sedotti dalla spiaggia di sabbia bianchissima e acqua turchese di Stagnoli poco dopo Cargese, e restiamo li qualche ora a prendere il sole e raccogliere occhi di santa lucia. Verso l’ora di pranzo iniziamo la salita verso le foreste d’Aitone, fermandoci a mangiare qualcosa in un’osteria sulla strada. Nello sperduto paesino di montagna di Vico non sono affatto sprovveduti e il turista di passaggio, ammaliato dal sorriso di avvenenti cameriere, viene spennato a dovere. E noi non facciamo eccezione. Ci rimettiamo in viaggio e presto il dispiacere per il conto un po’ salato si dissolve nell’aria frizzante e odorosa che ci avvolge. Superato il passo a 1100 m di altezza siamo ormai dentro la foresta di pini marittimi e larici. Ci fermiamo dove vediamo delle macchine parcheggiate. E’ senz’altro quello il punto in cui il fiumicello che scende verso valle forma le vasche d’acqua dolce di cui abbiamo sentito parlare. L’acqua e’ prevedibilmente fredda, ma ci si riesce a bagnare comunque e l’atmosfera e’ molto rilassante. Trascorriamo tutto il pomeriggio al fiume, avendo passato la mattinata in riva al mare. Figo, no? Verso sera rientriamo alla base ubriachi della giornata. Ceniamo presto al ristorante adiacente il nostro hotel (sfruttando cosi il buono per un aperitivo a base di liquore di mirto), accompagnando abbondanti patatine fritte a dissetanti panache e di nuovo liquore di mirto. Per l’indomani programmiamo un itinerario piuttosto ambizioso e quindi filiamo a dormire. Hotel Du Golfe – Porto. Tel. (0033) 04 95 26 13 33.

Venerdì 17 Agosto Al risveglio prepariamo i bagagli, facciamo colazione dalla signora che ci sta simpatica all’hotel di fronte, ci riforniamo di patè, salame, formaggio di capra e baguette al supermercato e partiamo. Imbocchiamo nuovamente la strada del giorno prima, ma questa volta puntiamo più lontano e più in alto in direzione di Corte, l’antica capitale. Saliamo fino a Col de Vergio, il passo a quasi 1500 m e quindi scendiamo l’alta vallata incoronata dalle creste del gruppo montuoso del Monte Cinto, il più alto dell’isola con i suoi 2700 m di altezza. Notiamo anche degli impianti di risalita e ci immaginiamo come dev’essere sciare li d’inverno con insolita vista mare. Siamo in perfetto orario per il nostro picnic al lago nei pressi di Calacuccia. Troviamo la stradina che conduce a riva a Sidossi. Il posto e’ perfetto per i nostri gusti ormai inselvatichiti. L’acqua e’ freddissima e il vento tiene lontani sdraio e ombrelloni. E’ li che stabiliamo che quest’isola ci piace e che potremmo ben prolungare la vacanza di qualche giorno per esplorarla più a fondo. Dopo un lungo bagno di sole, riprendiamo la moto e puntiamo ad arrivare fino a Vizzavona, nel cuore della Corsica. La strada che scende a Corte e’ lunga e tortuosa, ma il viaggio e’ allietato dalla vista dall’alto delle evoluzioni del torrente Golo con i suoi giochi d’acqua. Un po’ appagati e un po’ stanchi, rinunciamo all’ultimo tratto di strada panoramica e al bivio del ponte di Castiria optiamo per la strada a scorrimento veloce. Anche scorrendo velocemente, la strada e’ lunga e arriviamo a destinazione stravolti. E tardi. Più che un centro abitato Vizzavona e’ un passo in mezzo alla foresta e tira un forte vento. Siamo a 1200 m sul livello del mare. Ormai in preda allo sconforto, scorgiamo uno chalet completamente avvolto da piante rampicanti, l’hotel Monte d’Oro, e ci precipitiamo. Bussiamo e l’uscio si apre su una stanzetta dall’atmosfera intima e ovattata. Ci accoglie un’anziana signora che, uno sguardo da sotto gli occhiali alle nostre facce, ci offre ricovero in una camera senza servizi. Assolutamente fantastica, con il pavimento in legno, il lettone in ferro battuto e l’angolo per la toilette nascosto da una tendina gialla a fiori in tinta con i tendoni. D’inverno qui di neve ne cade sempre parecchia, intuiamo dalle foto in bianco e nero appese alle pareti lungo la scala di legno e dai racchettoni da sci infilati nel portaombrelli. Tutto l’ambiente, il salotto per la lettura con il grande camino e il pianoforte, la piccola biblioteca con i vecchi libri, l’ingresso con l’apparecchio telegrafico forse ancora funzionante rimandano ad altre epoche e ad altre stagioni. Per la cena raggiungiamo la sala da pranzo al piano terra, tutta vetrate e piante di edera avvinghiate alle travi del soffitto. La clientela (francese) e’ silenziosa ed educata, il personale (femminile) affabile e sorridente. Il tavolo e’ apparecchiato in modo accurato e i piatti sembrano prelibati. Scegliamo il filetto al roquefort e l’anatra al miele corso con salsa di lamponi ben annaffiati da un vino rosè e a seguire mousse di cioccolato e flan alle castagne. Tutto prelibatissimo. E già pregustiamo la colazione del giorno dopo. Dormiamo beatamente. Hotel Monte d’Oro – Vizzavona. Tel. (0033) 04 95 47 21 06. €49 (per la stanza senza servizi).

Sabato 18 Agosto Al risveglio scendiamo in sala da pranzo per gustarci l’attesa colazione. The servito in teiere d’argento, pane abbrustolito, marmellate di frutta fatte in casa, gli immancabili croissant, affettati e formaggi. Mangiamo tutto con gusto e partiamo, quasi a malincuore. In meno di un’ora siamo ad Ajaccio, che evitiamo accuratamente, e a Propriano per l’ora di pranzo. Con i viveri avanzati dal giorno prima e il pane fresco trafugato a colazione allestiamo un piccolo spuntino al porto, ben accomodati su una delle panchine dove un cartello avvisa che è vietato fare picnic, ma che si prestano benissimo allo scopo. Ripartiamo subito dopo in direzione di Bonifacio. Man mano che ci avviciniamo alla punta sud dell’isola, il vento diventa il vero protagonista del paesaggio. In mare i surfisti sfrecciano e piroettano sulle loro tavole da wind-surf e kite-surf. In cielo volteggiano gli aquiloni colorati dei kite. Arriviamo nei pressi della città nel primo pomeriggio e ci preoccupiamo subito di trovare una sistemazione per la notte. Intanto troviamo una camera in una sorta di bungalow in muratura a €140, ma se aspettiamo dopo le cinque probabilmente se ne sarà liberata anche un’altra al momento prenotata con un risparmio di ben €10 e quindi c’è il tempo di valutare alternative più economiche. Dopo una rapida ricognizione in centro, ci accorgiamo che non ci sono molte alternative da valutare e torniamo di corsa al bungalow. Ma nel frattempo la “nostra” camera e’ stata assegnata e noi rimaniamo ad aspettare le cinque col fiato sospeso, pregando di pagare questi €140 in contanti (dico bene, perchè dello sconto di €10 stranamente non si e’ più parlato). Fortunatamente, le nostre preghiere vengono ascoltate e cosi ce ne andiamo contenti in città. E contenti ci facciamo derubare alla prima pizzeria senza vista mare che troviamo. Prendiamo le più care aubergine à la maniere corse di tutta la città e inconcepibili, oltre che immangiabili, spaghetti all’aragosta con funghi champignon. Fuggiamo senza ordinare il dessert e andiamo a vedere il mare. La vista dall’alto delle bianche scogliere calcaree striate dall’erosione e delle onde che si frantumano contro di esse è impressionante. Le costruzioni sono altissime e accostate fra loro a formare stretti vicoli riparati dal vento. Passeggiando per le vie della cittadella, orecchiamo la parlata locale in cui si riconoscono le origini liguri dell’antica colonia genovese. Una realtà a se stante rispetto al resto dell’isola, purtroppo ben nota ai turisti.

Domenica 19 Agosto Il protrarsi della vacanza oltre il previsto ci pone di fronte al problema dei contanti. Scopriamo, infatti, che non solo le nostre tasche iniziano a svuotarsi, ma che è anche impossibile prelevare al bancomat. E che il bancoposta tutela il titolare di carta di credito ritirando al sicuro la tessera alla prima sospettabile mossa falsa da parte del suo possessore. Anche se possessore e legittimo proprietario sono la stessa, magari un po’ maldestra, persona. Con la carta di credito in custodia all’ufficio postale, ci organizziamo per rimanere una giornata in più in città. Per prima cosa cambiamo albergo e ci trasferiamo all’hotel des Etrangers, dove troviamo una sistemazione migliore ad un prezzo dimezzato. Quindi compriamo un po’ di cose al supermercato, maschera e ombrellone inclusi, e andiamo verso la spiaggia della Piantarella. Piantiamo l’ombrellone e non ci muoviamo di lì per tutto il pomeriggio. Rientriamo verso sera. Questa volta si cena al porto, suppe de poisson e vista mare assicurate. E poi a dormire, con la pancia piena. Hotel des Etrangers – Bonifacio. Tel. (0033) 04 95 73 01 09. €63 (camera con TV e aria condizionata rotta, petit dejeuner inclusa).

Lunedì 20 Agosto Per prima cosa andiamo alla posta. Approfittiamo delle lungaggini burocratiche per spendere un po’ di tempo tra i vicoli del centro storico, che di mattina recuperano la loro autenticità. Ritornati in possesso della carta di credito, ci dirigiamo verso Santa Giulia, poco prima di Porto Vecchio. Si dice che il piccolo golfo, con la sua sabbia bianca e l’acqua cristallina, non abbia nulla da invidiare agli atolli del Pacifico. Ora, io non sono mai stata nelle isole della Polinesia, ma se assomigliano alla spiaggia di Santa Giulia devono essere suberbamente belle. E probabilmente meno affollate di turisti italiani. Anche oggi piantiamo l’ombrellone e ci rilassiamo. Prima di rientrare passiamo per Porto Vecchio, tanto per dare un’occhiata alla vicina città e mangiare un gelato nella piazza centrale. Martedì 21 Agosto Oggi si rientra. Il traghetto per livorno parte alle 13.30. Bonifacio e Bastia sono collegate da una strada diritta e pertanto stimiamo di farcela in 3 ore a prendersela comoda. Ce la prendiamo comoda. Dopo il consueto rituale della colazione seduti, passiamo al supermercato ad acquistare qualche ricordino sotto forma di pate’ e insaccati vari e partiamo. In effetti ci metteremo più del previsto per via del traffico, ma fortunatamente in moto si scorre comunque. Percorriamo tutta la costa orientale dell’isola dall’estremo sud fino al nord attraverso una pianura intensamente coltivata, intravedendo gli specchi d’acqua degli stagni vicini e il mare. Il paesaggio e’ molto diverso da quello a cui ci siamo abituati. Qui la natura e’ addomesticata dall’uomo e adattata alle esigenze del turismo. Comunque bellissima. Le montagne sullo sfondo ci ricordano che dall’altra parte c’e’ un mondo da esplorare. Concludiamo il viaggio sotto una pioggia cadente, sfruttando tutta la nostra attrezzatura a dimostrazione dell’oculatezza con cui erano stati preparati i bagagli. Bravi.



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