Diario di viaggio a Budapest 2

In auto verso l’Ungheria... tra Budapest e il lago Balaton
Scritto da: Scaldotto
diario di viaggio a budapest 2
Partenza il: 30/07/2013
Ritorno il: 05/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Diario di viaggio di TPC Marianna a Budapest

Per mio marito un aereo al anno basta e avanza, perciò avendo già consumato il mio bonus a Berlino a maggio, siamo in partenza in auto per l’Ungheria. Ho molte aspettative su Budapest, in cui staremo 4 giorni e 2 giorni sul Lago Balaton (Previsione di spese: circa 450 a testa con auto a GPL)

Primo giorno

La prima sensazione è quella di fare un viaggio un po’ retrò in auto ma l’emozione è buona. Tanti progetti di visite, un carico enorme di cd come sottofondo musicale e una media di un cambio guida ogni 200 km

Effettivamente arriviamo a Budapest stanchi e dopo aver trovato il nostro appartamento molto facilmente partiamo per l’unica cosa sensata nelle nostre condizioni! Un giro molto turistico sul City Bus Hop On Hop Off . Ci mettiamo seduti in alto al fresco e con la guida in italiano diamo una prima occhiata veloce a questa città e una scorsa veloce al Danubio.

Foto 1

Dall’alto della collina di Buda il panorama ci toglie il fiato. Decidiamo di finire la nostra giornata in un pub vicino casa, mangiando carne e patate con tanta birra fresca e per finire un ottimo caffè ( Davvero buono). Il nostro appartamento è un monolocale con zona cucina molto confortevole, sia come locale che come posizione. Abbiamo scelto di stare nel quartiere ebraico che risulta essere molto vivo e frequentatissimo alla sera, ottimo per i nostri giri dopo cena. E’ anche una scelta politica! Preferiamo stare tra i ragazzi con il piercing in bicicletta che tra le macchine super lusso e le stupidaggini di Orbàn.

Secondo giorno

Iniziamo la nostra giornata con direzione Buda camminando dal Ghetto Ebraico verso il Ponte delle Catene, fermandoci al monumento delle Scarpe sul Danubio .

Foto 2

Esattamente in questo punto venivano uccisi gli ebrei. Li legavano a coppie e dopo aver sparato solo ad uno di loro facevano affogare l’altro con il peso del corpo morto. Le scarpe, che erano anche per i nazisti un bene importante, venivano fatte togliere e raccolte. Siamo da soli davanti a questo toccante monumento, di fianco a noi solo una mamma canadese che cerca di fare comprendere ai suoi piccoli figli la follia del uomo. Abbiamo perso le parole e Gianluca ed io rimaniamo in silenzio per alcuni minuti. Dalla Piazza della Stazione prendiamo un bus che ci porta al Castello nella collina di Buda. Ci fermiamo davanti al Ponte delle Catene per prendere la funicolare Siklò (1000 F) Arrivati in cima alla collina tutto è esattamente come ce lo aspettavamo. Incredibili sono sia il Bastione dei Pescatori che la Chiesa di Matthias. La nostra guida, che ormai ci accompagna come fosse un breviario, ci sconsiglia vivamente di mangiare in questa zona ma la fame ci aveva preso perciò mangiamo nel unico self service a prezzi contenuti. Prendiamo un piatto di gulasch con gnocchetti e un piatto di affettati ( 8800 F con sorpresa! Questo è l’unico posto dove non solo non ci fanno la fattura ma danno anche per scontato la mancia . Del resto questa è la zona residenziale della città) Ci spostiamo nella collina di fianco per una visita alla Cittadella nella collina di Gellèrt con il monumento alla Libertà. Tra una foto e l’altra perdiamo la coincidenza del bus e così per non perdere tempo decidiamo di ritornare a casa a piedi passando dal Ponte Elisabetta dove non riesco proprio a trovare la statua della Principessa Sissi ( me ne farò una ragione). Dobbiamo tornare a casa in fretta perché alla 22 ci aspetta un battello all’imbarcadero 11 per un giro molto molto turistico del Danubio di notte.

Foto 3

A quell’ora tutto si è tinto di giallo e resto con la bocca aperta a godermi il panorama tutta infagottata con maglie pesanti e coperte, chiacchierando con una ragazza spagnola che ha la bocca più spalancata della mia. Il ritorno a casa a circa mezzanotte è assolutamente tranquillo c’è tanta gente in strada e nei negozi 0-2

Terzo giorno

Partiamo al mattino per raggiungere il Parlamento tra il traffico e i lavori in corso. La scelta di comprare i biglietti per internet a casa si dimostra ottima. La visita comprende anche una guida in italiano di circa 30 muniti. Il palazzo meraviglioso da fuori vale la pena visitarlo anche dentro. Ammicchiamo un po’ solo alle battute destrorse della nostra guida ma in qualche modo avevamo previsto anche questo. Ci incamminiamo verso il Danubio attraversando solo una metà del ponte arriviamo all’isola di Margherita e decidiamo di girarla in bici. La passeggiata ci sembra piacevole Ci fermiamo a riposarci stesi sull’erba con un sottofondo musicale che va in sincronia con una fontana in mezzo all’isola. Uno spettacolo un po’ raccapricciante a dir il vero, ma gli altri turisti seduti intorno a noi sembrano apprezzare! Da qui prendiamo un autobus che ci porta a Piazza degli Eroi. Immensa e imponente simbolo di Budapest. Da qui ci addentriamo nel parco Municipale per un bagno rigenerante alla terme Szechènyl (4100 F ben spesi) Le mie ginocchia stanche e le spalle dolenti dallo stress di casa rinascono dentro all’acqua a 38 gradi.

Foto 4

Tra vortici e bolle il tempo passa senza rendersene conto. A dir il vero Gianluca accusa il colpo perché i bagni prolungati a queste temperature abbassano la pressione e ci vuole la carica di un paio di caffè per riprendere il cammino. Nel tragitto del rientro scattiamo un paio di foto alla clessidra più grande del mondo e al monumento dei Ragazzi della Rivoluzione del 56 che rappresenta la prua di una nave che spacca tutto. Ma forse questa è solo la mia interpretazione.

Quarto giorno

Il nostro abbonamento all’autobus ci è scaduto ieri perciò oggi ci siamo tenuti tutti i siti vicini al nostro appartamento perché la stanchezza inizia a farsi sentire. Kippah in testa per gli uomini e copri spalle per le donne ,iniziamo a visitare la Grande Sinagoga (2750 F). Nel biglietto è compreso la visita al giardino, al museo e una guida in italiano che ci fa un ragguaglio su usi e costumi degli ebrei in Ungheria, storia e persecuzioni. Usciamo dalla visita colpiti e segnati dalle crudeltà viste. Stiamo in raccoglimento davanti al albero dei Giusti e al ricordo a Giorgio Perlasca di cui abbiamo tanto letto e visto

Foto 6

Percorrendo Via Andràssy tra sfarzo e super lusso piena di negozi italiani raggiungiamo la Casa del Terrore Un immenso edificio per raccontare la storia dell’Ungheria tra il 1940 e il 1960 passando dalle persecuzioni inflitte agli ebrei dall’estrema destra fascista, alle crudeltà dalla estrema sinistra comunista fino alla rivolta del 1956. Uno spettrale e lentissimo ascensore accompagna i visitatori nelle carceri dove avvenivano le torture (volutamente molto claustrofobico forse anche troppo!) Decidiamo di salutare i centro di Budapest passando dal Mercato alimentare per comprare un paio di souvenir degni di nota come paprica e marmellata di albicocca e ritorniamo verso casa percorrendo Vàci Utca.

Quinto giorno

La partenza da Budapest è molto presto perché essendo il primo sabato di agosto potrebbe esserci un po’ di traffico e poi prima del imbocco dell’autostrada M7 abbiamo ancora un appuntamento con il Memento Park. Un deposito di mega statue del Comunismo (1500 F) Il parco ci fa un po’ sorridere perché abbiamo la consapevolezza che di tante cose viste qui a Budapest questa, poteva benissimo essere tralasciata Raggiungiamo Keszthley, un piccolo paese sul Lago Balaton. Ci sembra di essere tornati indietro nel tempo di circa 30 anni ma è di cose semplici che abbiamo bisogno per riposarci un po’. Tra sagre paesane con grigliate di carne memorabili , laghetti termali e giretti in bicicletta concludiamo la nostra vacanza al sole iniziando a pensare alla nostra prossima meta!

Guarda la gallery
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Monumento delle Scarpe

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Il Parlamento

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Danubio visto dalla collina di Buda

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Interno Sinagoga

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Terme di Hevitz

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Terme di Szechènyl

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Monumento dei ragazzi della rivoluzione del 56



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