Diario di viaggio 2

VACANZE PORTOGALLO 2004 Quest’anno abbiamo optato per delle vacanze un po’ diverse dal solito, delle vacanze all’avventura, anche perché alla fine di luglio sarebbe stato difficile trovare qualcosa di non troppo costoso. Abbiamo deciso per un giro del Portogallo del Sud senza prenotare niente o quasi, l’unica cosa certa è il volo:...
diario di viaggio 2
Partenza il: 03/08/2004
Ritorno il: 17/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
VACANZE PORTOGALLO 2004 Quest’anno abbiamo optato per delle vacanze un po’ diverse dal solito, delle vacanze all’avventura, anche perché alla fine di luglio sarebbe stato difficile trovare qualcosa di non troppo costoso.

Abbiamo deciso per un giro del Portogallo del Sud senza prenotare niente o quasi, l’unica cosa certa è il volo: partenza il 3 Agosto alle 6:45 e ritorno il 17 Agosto alle 19, al costo di € 360 andata e ritorno.

Nel nostro viaggio è stata molto d’aiuto la guida che abbiamo portato con noi: Geoguide 2004 del Touring Club Italiano, per noi molto utile e dettagliata.

3 Agosto Finalmente arriva questo giorno tanto atteso: partiamo da Linate in perfetto orario e atterriamo a Lisboa alle 8:30 (c’è un’ora in meno per il fuso orario).

La prima tappa è l’ufficio del Turismo di Lisboa in aeroporto, dove riusciamo ad avere alcune piantine dei mezzi della città e qualche informazione per il noleggio della macchina. Ci vengono proposte compagnie sia dell’aeroporto sia del centro di Lisboa, ma con prezzi decisamente alti: per una macchina di classe economica circa € 550. Fortunatamente e quasi per caso, prima di partire avevamo fatto una prenotazione tramite e-mail, senza lasciare nessun acconto, presso la Budget, per una Opel Corsa a € 299 per 12 giorni, che sfruttiamo pienamente senza problemi. Fatto questo, ci dirigiamo verso la nostra prima meta: Olhao (Algarve). La strada passa per il bellissimo e affascinante ponte Vasco da Gama per poi indirizzarci verso l’Algarve: l’autostrada é molto spaziosa e non avendo trovato mai traffico ci impieghiamo solo tre ore, spendendo circa € 16.

Olhao inizialmente ci fa davvero una pessima impressione: un piccolo paesino di pescatori con edifici diroccati, strade strettissime e tanta sporcizia. Dopo qualche giro in macchina, scopriamo più all’interno una zona abbastanza nuova e decente, dove riusciamo a trovare la pensione “Bellavista” consigliata dalla guida: la nostra camera è molto piccola ma pulita, ha una finestra in miniatura, il bagno è in comune ed è raggiungibile grazie ad uno stretto corridoio animato a volte da piccoli scarafaggi, ma all’apparenza troviamo tutto molto pulito; spendiamo € 25 in due per notte.

Una volta sistemati i bagagli, andiamo in centro in uno dei tanti bar per mangiare un panino pessimo e poi ci dirigiamo verso la spiaggia di Ilha da Armona, raggiungibile unicamente con il traghetto (circa € 2 andata e ritorno a persona): durante i venti minuti di traversata capiamo che nei prossimi giorni dovremo convivere con un forte vento e una temperatura non troppo elevata. Armona si presenta come un’isola un po’ particolare: un’unica vietta centrale, costeggiata da case di turisti di tutti i tipi, porta al mare, dove un forte vento fa da padrone e che, soprattutto nel pomeriggio, rende difficile se non impossibile la balneazione.

La sera ceniamo in un ristorantino sul lungo mare di Olhao, ma niente di particolare.

4 Agosto Oggi decidiamo di visitare Tavira. Partiamo da Olhao alle 10.30 e alle 11.15 arriviamo nel parcheggio di Tavira, dove prendiamo il traghetto per Ilha da Tavira (€ 1,50 A-R a persona); alle 12 finalmente arriviamo in spiaggia. Come per l’Ilha da Armona troviamo una stradina sempre dritta, attorniata da ristoranti, negozietti e case, che porta ad un’immensa distesa di sabbia fine e bianca.

Riusciamo finalmente a fare un bagno nonostante l’acqua un po’ freddina ma limpida. Verso le 14 andiamo a pranzare in uno dei ristoranti del posto, dove assaggiamo l’Arroz de Marisco (zuppa di pesce con riso) e il dolce dell’isola, tutto molto buono e gustoso.

Dopo questa mangiata, ritorniamo a goderci un po’ la spiaggia fino alle 20, quando prendiamo l’ultimo traghetto disponibile che ci riporta, lungo il fiume, a Tavira.

La sera, nonostante l’abbigliamento poco consono al centro (eravamo ancora in costume da bagno e pareo), rimaniamo a fare una passeggiata e a cenare nel posto consigliato dalla guida (Tasca Abstract Rua Antonio Cabreira), molto più caratteristico dei soliti ristoranti: l’ambiente è molto curato, ci sono pochi tavoli e i piatti sono guarniti con molta attenzione; per due piatti di carne, vino e acqua spendiamo circa € 31. La sera, passeggiando per il bel centro animato di Tavira, abbiamo la fortuna di poter provare vari tipi di dolce, poiché c’è una fiera di prodotti tipici. Un pò stanchi, poi, torniamo nel nostro “splendido paesino”: Olhao.

5 Agosto La meta di questa mattina è la spiaggia “Balaia”. Partiamo verso le 10.30 e dopo circa 45 minuti ci fermiamo alla praia St. Eulalia: la spiaggia è molto spaziosa, circondata da alte scogliere di color rosso, l’acqua limpida, ma come al solito fredda. A mezzogiorno pranziamo in un bar/ristorante (Atlantico) che costeggia il lungo mare, dove il cibo è economico e saporito. Ci godiamo la spiaggia fino alla fine della giornata e poi torniamo alla nostra pensione.

Questa sera ceniamo insieme a degli amici a Faro nel ristorante “La Pontinha” in via Dope De Cruz: assaggiamo la Cataplana (zuppa di pesce), molto saporita ma un pò povera, del vino, un dolce per un totale di € 30. Giriamo per Faro e scopriamo che è una vera e propria cittadina, sicuramente più popolata di Olhao, e decidiamo di bere un bicchierino di Porto in uno dei tanti locali della zona.

6 Agosto Partiamo da Olhao verso le 10.30 e arriviamo a Lagos per le 11.20. Decidiamo di rivolgerci all’efficiente ufficio del turismo del posto, il quale ci trova una sistemazione in una delle case menzionate dalla guida: “Casa Almerinda Corriera”. E’ una villettina a due piani, dove per ciascuno ci sono due stanze, un bagno, un terrazzo e un’unica cucina in comune. La nostra camera non è molto grande, le lenzuola sono un po’ consumate ma pulite, e un altro inconveniente di questa sistemazione è il continuo rumore di gabbiani e tacchini radunati di fronte all’abitazione; il costo è di € 35 a notte in due, niente male.

Lagos a colpo d’occhio ci sembra una cittadina molto ospitale, dove vecchie mura esaltano il centro unicamente invaso da ristoranti, pub e negozi di souvenir.

Nel pomeriggio siamo andati a “Ponta da Piedade” dove abbiamo fatto un bel giro tra calette e grotte con le barche dei numerosi pescatori, che si trovano scendendo delle scalinate (per 30 minuti costa € 20 in due), con la possibilità, su richiesta, di farsi portare in una delle tante calette sperdute, dove poter fare un bagno. Durante il giro in barca si possono ammirare svariate forme di rocce raffiguranti un elefante, un cammello, un gorilla… Terminato il giro, facciamo una passeggiata tra la scogliera alla ricerca di una caletta sperduta, ma alla fine ci ritroviamo in una spiaggia molto piccola ma suggestiva, popolata da molti italiani: per raggiungerla però si devono scendere un bel po’ di gradini.

La sera facciamo un giro nel centro e mangiamo in un ristorante chiamato “Il Pescador”, niente di particolare. Decidiamo di assaggiare il famoso dolce locale “Don Rodrigo”, che però ci lascia alquanto dubbiosi e delusi.

Moltissimi negozi aperti, svariati turisti provenienti da ogni nazione e simpatici spettacolini dal vivo rendono la sera di Lagos molto movimentata ed attraente.

7 Agosto La colazione la facciamo in una buonissima pasticceria tedesca in Rua 5 De Outubro, dove assaggiamo delle gigantesche torte molto gustose anche se un po’ caloriche.

Belli pienotti, ci dirigiamo verso la spiaggia Dei Tres Irmaos, che offre molte calette raggiungibili unicamente attraverso caratteristici passaggi nella roccia, quali grotte e cunicoli: ci lascia veramente estasiati. Le spiagge mai tanto affollate e l’acqua limpida permettono di godere appieno l’intero paesaggio che caratterizza l’Algarve: alte scogliere rosse, sabbia fine e mare calmo e freddo.

Nel primo pomeriggio, dopo aver pranzato in uno dei bar sulla spiaggia, schiacciamo un pisolo all’ombra di alcune grotte; decidiamo di rimanere fino a tardi, ma quando la marea ci assale d’improvviso bagnandoci tutta la roba e ostruendo in parte alcuni passaggi per tornare al parcheggio, siamo obbligati a lasciare questa fantastica spiaggia.

La sera ceniamo a Lagos al “Mullens” (Rua Candido Dos Reis), un locale sempre pieno e popolato da molti inglesi, dove assaggiamo un Piripiri (pollo al curry) niente male e una bistecca alla griglia, che se non fosse stato per la strana salsina sopra, sarebbe stata buona; in due abbiamo speso € 24,50.

Concludiamo la serata con una passeggiata e un dolce tipico al fico, che vale la pena assaggiare.

8 Agosto Partiti da Lagos ci dirigiamo verso Sagres per giungere a Cabo de S. Vicente, dove però la nebbia copre un po’ il panorama: è una strana sensazione vedere immense scogliere svanire in parte tra la nebbia e in parte tra gli spruzzi delle onde.

Proseguendo per Carrapateira ci imbattiamo nella festa del paese, dove gustiamo un pollo arrosto squisito e soprattutto economicissimo.

Nel pomeriggio ci dirigiamo alla ricerca della spiaggetta incontaminata consigliata dalla guida, ma poco conosciuta anche dalla gente del posto. Il percorso per arrivare è un molto tortuoso: non ci sono indicazioni e la strada per arrivare è sterrata, ma possiamo dire che ne sia valsa comunque la pena. Dopo vari tentativi, infatti, troviamo la spiaggia di Murraçao: una grande distesa di sabbia fine a forma di mezzaluna, per nulla popolata, ma con un mare alquanto mosso.

Rimaniamo fino al tardo pomeriggio e poi ritorniamo verso Lagos per cenare a Luz, dove però arriviamo verso le 22.30 e a quell’ora i ristoranti sono tutti chiusi: con grande delusione scopriamo che qui le cucine chiudono tutte alle 22 per problemi di elettricità. Troviamo, comunque, un pub messicano dove poter sgranocchiare qualcosa, ma mangiamo veramente male. Terminato, facciamo un giro sul lungo mare, ma parecchio delusi decidiamo di tornare di corsa a Lagos.

9 Agosto Ha piovuto quasi tutta la notte e anche la mattina non sembrava intenzionato a smettere, ma per nulla impauriti ci mettiamo in viaggio verso Aljezur: è un piccolissimo paesino, dove andiamo a visitare il castello menzionato nella guida, ma scopriamo che ne sono rimaste solo le rovine. Nel centro c’è un mercato dove troviamo della buona frutta appena raccolta a prezzi stracciati. Mangiamo nel ristorante “Da Ponte a Pe”, situato vicino al ponte, tenuto molto bene e con dei piatti molto buoni ed economici. Nella speranza che smetta di piovere facciamo un giro per i negozietti del posto e poi andiamo a vedere la bella spiaggia di Amoreira dove avremmo dovuto passare la giornata.

Un po’ delusi per il brutto tempo torniamo nei pressi di Lagos, precisamente nella rinomata praia Dona Ana, dove fastidiosissime mosche non ci hanno lasciato un attimo tranquilli.

La sera ceniamo a Lagos in un ristorante (Casa Rosa Rua Candido Dos Reis) consigliatoci dal proprietario di casa e scopriamo che si mangia davvero molto bene e si spende veramente una bazzecola, peccato non averlo scoperto prima: molto buono il trancio di salmone.

10 Agosto Si parte in direzione “Vila Nova de Milfontes “ e dopo circa un’ora giungiamo in un simpatico paese pieno di turisti, dove facciamo un po’ fatica a trovare una camera libera ed economica. Seguiamo le indicazioni della guida e riusciamo a trovare una pensione economica in centro: “Pensione Cais”, nella quale per 2 notti con colazione spendiamo in tutto € 65. Le camere non sono male anche se dentro c’è sempre quello strano odore di vecchio, che abbiamo trovato anche in altre pensioni; per fortuna almeno in questa abbiamo il bagno e la doccia in camera. Trascorriamo il pomeriggio alla Praia do Malhao, un’immensa distesa di sabbia tra dune e avvallamenti, che potrebbero risultare un problema nel parcheggiare la macchina, ma che offrono un caratteristico panorama.

La sera andiamo nel ristorante “Faixon” consigliato dalla guida: mangiamo del pesce fresco molto buono e cucinato in un modo insolito, ma assolutamente gustoso (da provare i Lulas), accompagnato da una Sangria chiara, il tutto a € 32.

11 Agosto Una volta fatta colazione, decidiamo di tornare nella spiaggia del giorno precedente, anche se in una parte un po’ più isolata. Il nostro consiglio è di portarsi dietro qualcosa da mangiare in modo da poter godere appieno dell’intera giornata di mare, in quanto non sono presenti ne bar ne ristoranti. Purtroppo il tempo non è dalla nostra parte e nel pomeriggio decidiamo di ritornare in paese, dove facciamo uno spuntino al “Buffet del Gelato”, un locale molto carino dove ci si serve da soli, scegliendo quale e quanto gelato prendere, caramelle di ogni genere, cereali e creme, per poi pesare il tutto e pagarlo: attenti a non esagerare perchè il costo sale! 12 Agosto Si riparte questa volta in direzione Setubal, passando dalla penisola di Troia, dove lungo la strada si possono ammirare enormi nidi di cicogne posti sopra alcuni edifici. La penisola di Troia è un’interminabile lingua di sabbia molto stretta, che offre la possibilità di godere di un’ampia libertà e di contatto con l’arida natura di questa zona.

Decidiamo di passare la giornata in una spiaggia poco prima di arrivare a Troia: la Praia de Comporta. Questa è l’unica molto curata della zona, dove l’acqua è limpida anche se un po’ agitata. Pranziamo molto bene in uno dei due ristorantini della spiaggia, con vista sull’intera penisola di Troia, in un ambiente molto elegante, ma un pò costoso. Dopo qualche altra ora di sole e mare ci dirigiamo verso Troia per prendere il traghetto, che ci avrebbe portato in mezzora a Setubal (auto più due persone € 6). Giunti in questa città troviamo, proprio nei dintorni del porto, la pensione menzionata dalla guida, che, anche se esternamente faceva un po’ pensare, colpa di un portone diroccato e la facciata scrostata, ci offre una stanza con il bagno in comune che non è per nulla male e soprattutto molto economica: € 15 per due persone a notte (Residencial Alentejana Av. Luisa Todi).

13 Agosto La mattina si riparte per Sintra. Percorriamo il ponte 25 Aprile, che sembra non finire mai, con la sua struttura di acciaio color rosso vivo. Dopo circa un’ora e quaranta arriviamo all’ufficio del Turismo di Sintra dove ci trovano, proprio nel centro storico, una camera con bagno, pulita, profumata e arredata benissimo a € 45 per notte, praticamente un sogno.

Lasciate le valigie ci dirigiamo verso Praia da Adraga: una spiaggia non molto grande, dove il mare però è troppo agitato per poter fare il bagno, quindi andiamo a mangiare della carne molto buona nell’unico ristorantino della spiaggia, per fortuna economico.

Nel pomeriggio ci dirigiamo a Cabo da Roca il punto più occidentale d’Europa, dove regna un forte vento e le onde si infrangono sull’alta scogliera, ma anche sforzandoci, non riusciamo a vedere l’America oltre l’immensa distesa dell’Oceano.

Proseguiamo poi alla volta di Cascais: è una piccola cittadina con viette e negozietti caratteristici. Per fortuna capitiamo durante una festa popolare, dove riusciamo ad assaggiare del pane caldo con salame e un dolce davvero delizioso ripieno di marmellata alla zucca (Travesseiros).

Il nostro giro continua con la Boca do Inferno, un’insenatura a livello del mare dove le onde infrangendosi creano uno spettacolo affascinante, ma purtroppo capitiamo in un momento di calma del mare e pertanto non rende molto l’idea. Nella strada del ritorno notiamo una spiaggia dove il vento sembra incessante, la sabbia copre per intero la strada e una marea di gente pratica windsurf e skysurf: Praia do Giuncho.

Tornati in quel di Sintra, la sera ceniamo nel ristorante “Thulia” nel centro storico: mangiamo del pesce alla griglia, beviamo del buon vino, assaggiamo un dolce e gustiamo uno squisito melone con il Porto, spendendo circa € 29.

14 Agosto Appena svegli, facciamo un salto alla Fabbrica das Verdadeiras Queijadas da Sapa nominata nella guida, dove credevamo di gustare dei particolari dolci, ma rimaniamo alquanto delusi.

Proseguiamo quindi per Azenhas do Mar, dove si può solo ammirare una piscina seminaturale ai piedi di un paesino, ma che non ci ispira un grande bagno, pertanto decidiamo di tornare a Praia das Maças, che avevamo incrociato sulla strada: è un pezzo di spiaggia superaffollato, ma dove è possibile giocare a beach-volley e finalmente farsi una doccia dopo il bagno. Nel primo pomeriggio riprendiamo la macchina e ci dirigiamo al Castelo dos Mouros di Sintra: c’è la possibilità di camminare sulle mura dal quale si gode di uno splendido panorama, in quanto il castello domina l’intera pianura sottostante. Oltre al castello, Sintra offre una grande quantità di bei palazzi (consigliamo di vedere il Palacio National de Pena) e giardini, che però noi non abbiamo fatto in tempo a visitare.

Prima di cena facciamo un giro per i negozietti di Sintra, nella speranza che possano offrire qualcosa di particolare, ma invano. La sera ceniamo in uno dei ristoranti consigliati dalla guida, (Restaurante Alcobaca/Apeadeiro/Pateo do Garrett), situato sempre nel centro storico, dove abbiamo mangiato un fantastico Arroz de Marisco con il granchio e abbiamo potuto assaggiare la Ginja, uno squisito liquore alla ciliegia, spendendo veramente poco.

15 Agosto Partiti alle prime luci dell’alba da Sintra, quando il paese non sembrava nemmeno lontanamente assomigliare alla cittadina intasata di turisti del pomeriggio precedente, prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso la capitale. Dopo una non difficile ricerca, abbiamo trovato posto in zona Marques de Pombal nella pensione Dom Josè a € 35 a notte per due: l’ingresso fa rabbrividire, con un portone rovinato, un pavimento di moquette marrone pieno di macchie ed una fantastica indicazione luminosa come quelle dei night.

Una volta consegnata la macchina, ci dirigiamo con la metropolitana (abbiamo fatto l’abbonamento giornaliero per metro e bus a € 2.85) verso l’Ocenario, che si trova nel quartiere dell’Expo: una zona nuova con palazzi moderni, viali con fontane di ogni genere e tanti negozi. L’Ocenario si erge imperioso nel mare, ma crediamo che il costo del biglietto (10€) non rispecchi veramente lo spettacolo, seppur a momenti affascinante: una miriade di pesci convivono in un’unica grande vasca e può capitare di vedere uccelli e pinguini liberi di andare ovunque.

Nel pomeriggio lasciamo l’expo e ci dirigiamo a Belèm. Ammiriamo il Mostero dos Jeronimos per spingerci verso la Torre di Belèm. Nulla da ridire, rispecchia ineccepibilmente le innumerevoli foto, ma un po’ di delusione ci assale, in quanto ce la immaginavamo imponente e maestosa: nulla di tutto questo, quindi per tirarci su il morale decidiamo di prenderci i rinomati Pasteis de Belèm, con cannella e zucchero, e i pasticcini alla birra (entrambi da provare).

Dopo una doccia da Dom Josè, dove scopriamo che l’acqua calda è su richiesta, andiamo nel rinomato Bairro Alto grazie all’Elevador da Gloria: l’immagine di città moderna, ben curata, con un pizzico di antico, che ci eravamo fatti nel pomeriggio, decade in un vero incubo. Il Bairro si presenta con viottoli stretti, deserti e bui, dove le persone meno rassicuranti sembrava si fossero date appuntamento, ma addentrandoci scopriamo che sono tutte riversate in soli due vie, piene zeppe di ristoranti e pub. Ne scegliamo uno, ma ce ne pentiamo subito: ci fanno aspettare ore e ore per i nostri piatti e quando arrivano sanno anche un po’ di bruciato.

Una volta usciti, riammiriamo il Bairro nella sua sporcizia e ci sembra sempre più un centro sociale all’aperto: il sogno di vedere una Brera Lisboneta è svanito nel nulla. Ci dirigiamo delusi verso il Chiado, la Baixa ed infine il Rossio: Lisboa riesce nuovamente ad assumere un certo fascino, con vie meglio tenute, negozi e ristoranti più eleganti, ma tutti rigorosamente chiusi.

Troviamo solo aperto un pub che vende la Ginja, della quale abbiamo capito andare pazzi: ce ne facciamo un bicchiere e poi rincuorati torniamo in camera.

16 Agosto La mattina andiamo al Castelo de Sao Jorge dove si può ammirare tutta la città dall’alto. Siamo poi scesi verso la mal tenuta Sé Catedral e la Praça do Comercio, una piazza anonima dove persone normali vendono hascisc senza ritegno.

Da qui, decidiamo di prendere il famoso tram 28, che percorre i più caratteristici quartieri di Lisboa: noi siamo scesi all’imperiosa Basilica da Estrela, dove ci sono dei piacevoli giardini.

Una volta ripreso il 28 raggiungiamo il Chiado e scopriamo che questo è il vero e proprio centro, dove tutti i turisti passeggiano per negozi, osservando qua e là uno scorcio interessante, giungendo fino al Rossio. In queste zone si notano più che mai edifici decadenti vicino a chiese e monumenti anche molto belli, il tutto condito con un certo odorino di sporco: un vero e proprio paradosso. Lisboa rimane una città con grandi potenzialità, ma la povertà a volte non la rende per nulla rassicurante.

Molto belle sono le vedute che si notano dalla Praça Pedro IV verso la Praça do Comercio e la Praça Restauradores. Al Rossio prendiamo una Ginja nel locale più famoso di Lisboa, A Gingjnha, dove due lucida scarpe si trovano all’ingresso riportando alla memoria tempi passati. Chiudiamo il pomeriggio con una visita alla Praça Martim Moniz dove ci sono delle particolari fontane.

La sera ceniamo in un ristorante del Rossio, dove la qualità è buona, la spesa accettabile e il servizio celere. Poi, tentiamo nuovamente con il Bairro: questa volta l’impressione è diversa, leggermente migliore, anche perché scopriamo posti dove cantano il Fado e le persone sembrano essere decisamente più rassicuranti.

17 Agosto Dopo un’abbondante colazione proviamo l’emozione di salire sulle Elevador de Santa Justa, dove si ammira l’intera Lisboa.

Poi, ci dirigiamo verso un quartiere che non avevamo visto: Graça. Giungiamo in una piazza dove maestoso si erge il bianco Panteao National, dietro il quale si svolge la fiera della Ladra: sono bancarelle di oggetti rubati e decisamente inutili. Dopo aver pranzato in un ristorante deludente per il servizio, ci dirigiamo verso i quartieri del Chiado, Baixa e Rossio per ammirare ancora le piazze e le vie più belle.

Alle 21 circa riprendiamo il volo che ci riporta a Milano, un po’ a malincuore, ma con tanti bei ricordi. In 14 giorni abbiamo percorso in macchina un totale di 1.360 km e speso complessivamente € 1.300 a testa.

Crediamo anche noi d’aver scoperto una Terra con un fascino tutto suo: in un territorio a volte difficile, deserto e roccioso, tenta di inserirsi la modernità scontrandosi con la povertà, ma a volte basta poco per godere di spiagge incantate e deserte, dove solo l’Oceano riesce ad imporsi senza discussione. Un’unica nota stonata è la pulizia, che non può essere considerata come una caratteristica affascinante.

Un pizzico di rammarico lo ha generato la mancanza di una strada che costeggi il litorale, ma forse è anche meglio così, riuscendo a stimolare la voglia di scoprire posti nuovi da parte di ciascuno. Piacevoli sono le fiere e le feste dei paesi, dove si possono gustare prodotti tipici.

Pensiamo che il Portogallo sia una Terra dalla quale tutto inizia e tutto finisce, una Terra per la quale varrebbe la pena spendere qualche giorno in più.



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