Diario di una breve ma indimenticabile vacanza in Polonia

La bellezza di Cracovia, l’orrore e lo strazio dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, il fascino dei luoghi di culto polacchi...
Scritto da: luisellab
diario di una breve ma indimenticabile vacanza in polonia
Partenza il: 19/07/2012
Ritorno il: 24/07/2012
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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La bellezza di Cracovia (la Piazza del Marcato, il Castello, il quartiere ebraico e le miniere di sale di Wieliczka), l’orrore e lo strazio dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, il fascino dei luoghi di culto polacchi (Częstochowa e il santuario di Jasna Gora)

Siamo partiti da Bologna col volo Ryanair delle 14.40, che arriva a Cracovia alle 16.20. Per essere certi di non arrivare in ritardo siamo partiti da Parma per tempo (verso le 10), abbiamo lasciato l’auto al parcheggio P4 dell’aeroporto (dista circa 700 metri dal terminal, a cui e’ molto ben collegato con navette gratuite, ed ha un costo ragionevole di 36 euro la settimana) e verso le 12 eravamo gia’ a destinazione.

Abbiamo mangiato un’ottimo trancio di pizza allo Spizzico e poi abbiamo raggiunto il nostro gate.

Il volo e’ stato perfetto.

Arrivati a Cracovia abbiamo preso un taxi per andare in albergo. Abbiamo conosciuto Michael, un ex-insegnante polacco che parla bene l’inglese, che da qualche anno ha deciso di lasciare la scuola per fare il tassista; si e’ offerto di essere il nostro “private driver” per le escursioni nei dintorni di Cracovia.

Prima di arrivare in albergo ci siamo fermati in un Kantoor (ufficio di cambio), dove abbiamo cambiato 200 euro a testa (attenzione a non cambiare in aeroporto, dove 1 euro vale 3 zloty; nel Kantoor 1 euro vale piu’ di 4 zloty!).

Dopo molte riflessioni avevamo scelto un hotel a 4 stelle: l’Hotel Ester. E’ ubicato in Ulica Szeroka, una piazzetta nel pieno centro del quartiere ebraico (Kazimierz), ed e’ abbastanza vicino sia al centro (3 fermate di tram) che al castello. La “location” dell’albergo e’ ottima: nella piazzetta ci sono i monumenti piu’ significativi del quartiere ebraico (la vecchia sinagoga, la sinagoga Remuh e il cimitero ebraico) e le macchinine elettriche che organizzano i tour della citta’, alla sera c’e’ davvero molta vita.

Dopo avere sistemato i bagagli abbiamo deciso di prendere il tram e di fare un giro nella Piazza del Mercato.

Che meraviglia! C’era un sole stupendo, la temperatura era calda ma al punto giusto, e verso sera i colori di questa immensa piazza, piena di mercatini, banchi di fiori e carrozze, sono indimenticabili.

Il pezzo forte della piazza e’ senza dubbio la chiesa di Santa Maria. Ogni ora un trombettiere si affaccia alla finestra di una delle due torri e suona una melodia interrompendola bruscamente; ricorda un eroe del 1200, che venne colpito alla gola da una freccia proprio mentre suonava per avvertire i cittadini dell’imminente invasione dei tartari.

Al centro della piazza c’e’ il vecchio mercato dei tessuti, che ospita negozietti di souvenir, molti dei quali vendono gioielli di ambra, tipica della zona.

Davanti al monumento al poeta romantico Adam Mickiewicz, sempre affollato di giovani, gli artisti di strada improvvisano spettacoli; e’ molto bello, quando si e’ un po’ stanchi, sedersi o sdraiarsi su una panchina ed assistere alle esibizioni mentre si aspetta di ascoltare la melodia del trombettiere.

Siccome avevamo pranzato presto, la fame iniziava a farsi sentire. Abbiamo cenato verso le 19 in un ristorantino proprio di fianco alla chiesa di Santa Maria (trota alla griglia, patate al forno e insalata mista); il conto e’ stato una sorpresa molto piacevole: abbiamo infatti speso solo 8 euro e 40 centesimi. Il costo della vita in Polonia e’ piu’ basso rispetto all’Italia; ci si puo’ quindi permettere di mangiare molto bene a costi contenuti.

Il giorno dopo c’era sempre un tempo stupendo; abbiamo deciso di chiamare Michael e di farci portare a visitare i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, che si trovano vicino alla cittadina di Oświęcim, a 70KM da Cracovia. Avevamo gia’ concordato il prezzo: 350 zloty, corrispondenti a meno di 30 euro a testa.

Appena arrivati abbiamo pagato il biglietto (costa circa 10 euro, inclusa la visita guidata) e per fortuna siamo riusciti a raggiungere il gruppo con la guida italiana, che era partito da poco.

La visita di Auschwitz dura circa 2 ore e mezza, dopo di che prosegue a Birkenau, che si trova a circa 3KM di distanza da Auschwitz.

Siccome ero un po’ stanca ho deciso di non entrare nel campo di Birkenau. Ho chiesto a Michael di accompagnarmi in una salumeria polacca a prendere un panino (che fatica farsi capire!!!!), poi mi sono seduta ad aspettare Roberto e Gabriella; davanti a me c’erano l’orrenda ferrovia che portava i deportati al campo e le baracche dove tante persone hanno subito umiliazioni terribili.

Auschwitz e Birkenau sono una cosa straziante, che fa restare senza parole; la sensazione che si prova e’ di trovarsi di fronte non tanto ad una manifestazione di cattiveria e criminalita’, ma di vera pazzia.

Alla sera, su consiglio di Michael, siamo andati a cena in un ristorante di lusso nella piazzetta antistante il nostro hotel: lo Szara Kazimierz. Abbiamo mangiato per la prima volta i pierogi, un piatto tipico della cucina polacca; sono ravioli con diversi tipi di ripieno, veramente fantastici. Quella sera abbiamo ordinato i pierogi con ripieno di carne; anche questa volta il prezzo e’ stato bassissimo, attorno ai 7 euro.

Il terzo giorno e’ stato l’unico senza sole; c’era abbastanza fresco, anche se per fortuna non e’ piovuto. Lo abbiamo dedicato alla visita di Cracovia.

Siamo partiti dal complesso che comprende il Castello e la Cattedrale, che e’ veramente fantastico.

Non abbiamo visitato gli interni del Castello, ma solo la sala che ospitava temporaneamente il famosissimo quadro di Leonardo da Vinci “la dama con l’ermellino” (normalmente si trova al museo Czartorysky).

Una volta usciti dalla cattedrale siamo scesi nelle famose grotte del Castello, al termine delle quali si arriva in una piazzetta sul lungo Vistola, con la statua del drago protagonista di una famosa leggenda.

Eravamo un po’ stanchi; abbiamo quindi deciso di fare un tour del centro citta’ con una macchinina elettrica. Dopo aver concordato il prezzo (100 zloty), una bella ragazza polacca ci ha fatto vedere i monumenti piu’ interessanti del centro: il Barbacane (antico bastione difensivo), il teatro Slowack, la porta Florianska vicino alla quale ci sono esposizioni di quadri molto carine, le chiese di S.Pietro e Paolo, il Palazzo del Vescovo con la famosa finestra del papa, da cui Giovanni Paolo II si affacciava ogni volta che tornava in patria per salutare la folla.

Il tour e’ finito nella Ulica Grodka, una delle vie piu’ belle del centro. Arrivati alla Piazza del Mercato abbiamo proseguito per la via Florianska (la Via Grodka e la via Florianska costituiscono la cosidetta “Via Reale”) e siamo andati a pranzo in un ristorante vicino alla porta Florianska. Abbiamo mangiato benissimo ad un prezzo ancora una volta molto basso: zuppa al pomodoro, polpette con patate e verze.

Dopo pranzo abbiamo preso il tram n.4 per andare a vedere la periferia di Cracovia, in particolare il quartiere di Nowa Huta, simbolo della industrializzazione socialista.

Alla fine della giornata abbiamo visitato il quartiere ebraico vicino al nostro hotel: Plac Novy (dove c’e’ sempre un grazioso mercatino), Ulica Josefa (piena di negozietti molto caratteristici), la sinagoga Remuh e il cimitero ebraico nella piazzetta del nostro hotel.

Visitando la Ulica Josefa abbiamo adocchiato un ristorantino/birreria con un giardino interno molto carino. Abbiamo cenato li’ ed abbiamo ordinato i pierogi con gli spinaci; non erano un gran che ma…. non importa; l’atmosfera era ancora una volta indimenticabile.

Il giorno dopo abbiamo chiesto a Michael di portarci a Częstochowa, che si trova a circa 130 chilometri da Cracovia; anche questa volta abbiamo concordato il prezzo prima: 600 zloty, corrispondenti a circa 40 euro a testa.

In Polonia i collegamenti ferroviari sono limitati e poco efficienti; l’unico collegamento veloce e’ fra Cracovia e Varsavia, mentre per andare da Cracovia a Częstochowa il treno impiega diverse ore. Per questa ragione, se si vuole visitare il santuario di Jasna Gora, e’ bene utilizzare un taxi privato o un tour organizzato (se si e’ almeno in tre il tour e’ decisamente piu’ costoso del taxi).

Durante il viaggio Michael ci ha raccontato un sacco di cose sulla vita in Polonia; quanto si guadagna, come si sta ora e come si stava col regime comunista (secondo lui decisamente meglio), quali sono i cibi tipici polacchi (il suo piatto preferito sono i pierogi con i frutti di bosco), quali sono le zone di Cracovia con gli hotel piu’ convenienti……

Il santuario di Jasna Gora a Częstochowa e’ il simbolo della cristianita’ polacca. Appena arrivati siamo entrati nella basilica (dove abbiamo assistito alla messa), poi siamo andati a vedere il famoso quadro della modonnina nera, il monastero ed il museo. Abbiamo infine percorso parte dei bastioni, dove ci sono alcune stazioni della Via Crucis, e siamo arrivati all’altare all’aperto e al Museo del Tesoro.

A fine visita siamo usciti sul piazzale principale, dal quale si entra nel monastero attraverso tre portali, e dove si trova una bella statua del cardinale Wyszyński, grande amico di papa Wojtyla.

Abbiamo pranzato in un self service; ancora una volta abbiamo mangiato bene a costi molto bassi (carne con patate e contorno a circa 6 euro).

Dopo pranzo ci siamo dedicati ai ricordini; a Częstochowa c’e’ una via piena di banchetti che vendono oggetti sacri. Ho comprato un piccolo quadro con la madonnina nera da appendere nella mia stanza; con il volo Ryanair non potevo permettermi di fare molti acquisti, soprattutto di oggetti pesanti e ingombranti.

Al ritorno Michael ci ha fatto vedere il quartiere di Bronowice di Cracovia, una zona con molti uffici (anche quello dell’IBM) e alberghi nuovi a basso costo (fra cui il Novotel Bronowice), a circa 3KM dal centro citta’; e’ un’ottima zona dove alloggiare per visitare Cracovia spendendo poco di albergo.

Alla sera abbiamo cenato in un ristorantino della Ulica Szeroka, con tanto di orchestrina ebraica. Abbiamo ordinato i pierogi con i frutti di bosco (come da consiglio di Michael) ed una trota alla griglia come secondo.

Il penultimo giorno del nostro viaggio l’abbiamo dedicato alla visita delle miniere di sale di Wieliczka. Ci siamo recati al Kantoor per cambiare altri 50 euro a testa, poi abbiamo raggiunto una postazione di taxi in una via vicina; qui abbiamo conosciuto Mic (un tassista polacco che spiaccicava qualche parola d’inglese), che per 60 zloty ci ha portati a destinazione. Abbiamo deciso di seguire la visita in inglese, perche’ per quella in italiano dovevamo aspettare diverse ore.

Le miniere di sale non mi sono piaciute molto; sono troppo turisticizzate e c’e’ da camminare moltissimo. Le uniche cose veramente belle sono la cappella di Santa Kinga e il lago, che si visita ascoltando musica di Chopin, grande compositore polacco.

Finita la visita (per risalire bisogna fare un’interminabile coda per aspettare l’ascensore), abbiamo acquistato alcuni souvenir per le amiche e poi siamo andati a pranzo in un ristorante anche questa volta molto carino (ho mangiato salmone e insalata mista). A fine pranzo abbiamo chiamato Mic, che dopo 20 minuti e’ arrivato e ci ha riportato a Cracovia sempre per 60 zloty.

Prima di salire in camera per una meritata siesta abbiamo preso accordi per il tour nel Ghetto (Podgorze) con la macchinina elettrica.

Podgorze mi e’ piaciuto da morire, forse perche’ non e’ troppo turisticizzato. Abbiamo visto la Piazza degli Eroi del Ghetto, la Farmacia Pod Orlem (significa “sotto l’aquila”), la fabbrica di Oskar Schindler, il Mocak (Museo di arte contemporanea di Cracovia) e il muro (fatto appositamente a forme di tomba, per umiliare gli ebrei).

Alla fine del tour la guida (un ragazzo polacco molto simpatico) ci ha portato nella Piazza del Mercato, dove ci siamo goduti ancora una volta i caffe’ che sulla stessa si affacciano, l’atmosfera, gli artisti di piazza vicino al monumento del poeta romantico, le carrozze, la melodia interrotta bruscamente.

Abbiamo aspettato fino alle 20 per ascoltare ancora una volta la melodia, poi abbiamo deciso di andare a cena. Avevamo adocchiato un ristorantino molto bello, in un giardino interno a cui si accedeva dalla Piazza del Mercato; non so perche’ ma non lo abbiamo piu’ trovato.

Abbiamo quindi deciso di tornare nel quartiere ebraico e di cenare al tipico ristorante Ariel, ubicato proprio di fianco al nostro hotel. E’ un ristorante bellissimo, dove sono state girate alcune scene del film “The Schlinder’s list”; era molto amato da Steven Spielberg, che vi si recava spesso nel periodo in cui era a Cracovia per dirigere la produzione del film.

L’ultimo giorno avevamo a disposizione solo la mattina; l’aereo decollava alle 16.40, ma ci eravamo accordati con Mic di partire dall’hotel Ester verso le 14, in modo tale da essere in aeroporto per le 15.

Gabriella e Roberto hanno visitato alcune chiese vicine al castello. Io mi sono invece dedicata allo shopping nei negozietti del quartiere ebraico. Mentre tornavo in albergo mi sono fermata in una libreria ebraica in Ulica Szeroka; ho acquistato due libri da regalare: una guida di Cracovia ed un libro con le leggende di Cracovia. Sono poi andata a visitare la vecchia sinagoga (Stara Synagoga), molto interessante.

Quando sono uscita mi sono seduta su una panchina ad aspettare Roberto e Gabriella. Al loro arrivo ci siamo accomodati nel ristorante dell’hotel Ester per il pranzo; ho mangiato uno splendido pancake con zucchine.

A fine pranzo e’ arrivato Mic. Ci ha portato in aeroporto facendoci passare per il centro citta’; ancora una volta abbiamo quindi potuto ammirare le splendide vie del centro e la Piazza del Mercato.

Anche il viaggio di ritorno e’ stato perfetto; alle 18,20 eravamo gia’ a Bologna, in pochi minuti la navetta ci ha portato al parcheggio e verso le 8 eravamo gia’ a casa.

La breve vacanza e’ finita, lasciandomi il desiderio di tornare appena possibile in Polonia. La prossima volta prendero’ di nuovo il volo Ryanair da Bologna, ma questa volta mi rechero’ aVarsavia!

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