Diario di un’estate giapponese
Diario di un’estate giapponese
Quest’anno abbiamo scelto per le nostre vacanze estive una meta da sogno: Giappone! Siamo stati due settimane, a cavallo tra agosto e settembre. Abbiamo nello zaino la classica Lonely Planet sul Giappone, la guida pocket di Tokyo e “Tokyo, la guida nerd”.
Indice dei contenuti
La vacanza è stata suddivisa in questo modo:
Arrivo a Tokyo tramite volo diretto Alitalia da Milano
8 notti a Tokyo – abbiamo soggiornato in un appartamento in zona Itabashi, a tre fermate di treno dalla stazione Ikebukuro, prenotato tramite Airbnb.
4 notti a Kyoto, in un appartamento vicino al tempio Heian jingu, prenotato sempre tramite Airbnb
Ultima notte a Tokyo – Hotel Risveglio, zona Akasaka-mitsuke prenotato tramite booking.
Prima di partire ci siamo occupati di alcuni aspetti organizzativi:
– ci siamo rivolti all’agenzia JTB ) per comprare il Japan Rail Pass e i biglietti per il Museo Ghibli ( i biglietti per questo museo non si possono comprare direttamente al museo, vanno comprati per tempo già dall’Italia). Per quanto riguarda il Japan Rail pass, abbiamo comprato quello con validità 7 giorni ( bisogna pertanto calcolare bene le date degli spostamenti). Il Japan Rail pass serve per utilizzare la linea Yamanote a Tokyo e per gli Shinkansen ( esclusi i treni Nozomi e Mizuho) Per noi è stato assolutamente vantaggioso, l’abbiamo usato per andata e ritorno Tokyo/Kamakura, Tokyo/Kyoto, Kyoto /Himeji e anche per il Narita Express da Tokyo all’aeroporto. Arrivati in Giappone, il voucher Japan Rail pass deve essere convertito con il pass vero e proprio presso un ufficio JR Travel service, presente nelle principali stazioni ( vi daranno comunque un opuscolo con l’elenco delle stazioni dove potrete convertire il Japan Rail pass). Sempre presso gli uffici JR è possibile anche prenotare i posti sui treni (in particolare la prenotazione sul Narita express è obbligatoria)
– abbiamo stipulato una polizza sanitaria, per evitare costi elevati in caso di necessità ( per fortuna non è servita!)
– abbiamo cambiato un po’ di contanti in yen perché la maggior parte degli esercizi non accetta carte di credito. Non abbiamo comunque avuto difficoltà a prelevare con la nostra carta presso gli sportelli atm presenti nei supermercati 7 Eleven, dove è possibile selezionare le istruzioni anche in inglese. Conviene comunque verificare prima con la propria banca
– abbiamo prenotato un pocket wifi con batteria aggiuntiva sul sito http://www.globaladvancedcomm.com. Abbiamo ritirato tutto all’arrivo alla posta dell’aeroporto di Narita e sempre alla posta abbiamo restituito la busta già precompilata prima di ripartire. Sicuramente consigliamo di munirsi di pocket wifi, per avere internet disponibile, indispensabile, almeno per noi, per orientarsi.
La nostra vacanza è cominciata da Tokyo. Abbiamo scelto le zone da visitare in base ai nostri interessi ( Tokyo offre veramente tantissimi percorsi di visita!), muovendoci sempre a piedi e con la metropolitana. La metropolitana di Tokyo… provate a guardare la cartina della metro e..niente panico!In realtà è tutto molto semplice:le indicazioni e i nomi delle stazioni sono scritti anche in inglese quindi non c’è pericolo di sbagliare, basta premunirsi di una mappa delle varie linee e soprattutto di una carta ( noi abbiamo preso la Suica ad una sorta di edicola alla stazione di Ikebukuro) che vi permetterà di usare la metropolitana senza dover fare i calcoli per l’acquisto dei biglietti. Occorre semplicemente caricare la carta ad una delle macchinette, timbrare in entrata e in uscita dalla metro e in automatico verrà scalato l’importo dovuto. Semplicissimo!
Abbiamo suddiviso la visita di Tokyo nel seguente modo
●Akihabara e Senso-ji: Akihabara è il regno dei negozi di manga, videogiochi, robot, articoli per collezionisti. E’ anche pieno di numerosi Maid Cafè con ragazze vestite da cartone animato che invitano ad entrare nei locali. Senso-ji è il primo tempio che vediamo in Giappone, si trova alla fermata Asakusa, per arrivarci si cammina tra vie caratteristiche piene di negozi tipici. Il tempio è molto bello, manca l’atmosfera mistica perché è veramente pieno di gente ( in realtà a Tokyo in molti luoghi vedremo tantissima gente). Al tempio veniamo intervistati da alcuni ragazzi che stanno studiando inglese e che vogliono esercitarsi. Alla fine della chiacchierata ci regalano anche dei dolcetti e degli origami.
●Shibuya, Harajuku e Shinjuku: A Shibuya attraversiamo il famosissimo incrocio e vediamo la statua del cane Hachiko. Da lì raggiungiamo il centro Mandarake, dove si trova il negozio Animate, interamente dedicato ai manga. In Giappone il mercato dei manga è ovviamente importantissimo, ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le età.
Riprendiamo la metropolitana e scendiamo alla fermata Harajuku. All’uscita andiamo verso Takeshita Dori: altra fiumana di gente che percorre questa via piena di negozietti in cui sarebbe stato anche carino entrare ma considerato che il sole picchia e che l’umidità è elevata cerchiamo di attraversare la via con passo sostenuto. Camminiamo per Omotesando ( il quartiere del design)e ci dirigiamo al tempio Meiji Jingu. Il tempio si trova all’interno di un parco, si raggiunge tramite una piacevole camminata all’ombra degli alberi.
Riprendiamo nuovamente la metro e ci spostiamo a Shinjuku: visitiamo il quartiere, pieno di gente, luci , suoni che ti entrano nella testa. Descrivere il caos uditivo e visivo è difficile. Da lì raggiungiamo l’Observatory del Tokyo Government Building. L’ingresso è gratuito, si sale al 45° piano per vedere Tokyo dall’alto. Bellissimo!
●Odaiba: qui abbiamo passato una giornata intera: arriviamo tramite la linea Yurikamone che prendiamo alla fermata Shimbashi, sulla Yamanote line. Scendiamo alla fermata Daiba. L’attrazione che colpisce di più è il Gundam gigante che si trova di fronte al Diver City Tokyo Plaza. Al momento in cui lo vediamo noi non è ancora completo, fa comunque la sua scena. Nel centro commerciale di fianco al Gundam c’è un piano che è interamente riservato ai ristoranti. Mangiamo al ristorante giapponese Premium Kaio, posto divertente, si ordina tramite tablet e le portate arrivano su un mini Skinkansen!Abbiamo mangiato molto bene ad un buon prezzo. Per gli appassionati del genere si trova anche Gundam Base, un negozio interamente dedicato a questo robot.
●Museo Ghibli, Ueno, Yanaka
Per il Museo Ghibli abbiamo preso i biglietti tre mesi prima all’agenzia JTB. Per arrivare al museo bisogna prendere la linea Chuo Line e scendere alla fermata Mitaka.Da lì si prende un autobus, riconoscibile perchè è giallo, che porta direttamente al museo. Il museo, dedicato alle opere create dallo studio di Miyazaki, è emozionante, per noi è da considerarsi imperdibile in un viaggio a Tokyo. All’interno c’è anche un piccolo cinema, dove vediamo un anime, rigorosamente in lingua giapponese. Ovviamente non capiamo la lingua ma rimaniamo colpiti dall’atmosfera che si crea.
Concludiamo il pomeriggio e la giornata passeggiando nel parco di Ueno e attraversando il cimitero di Yanaka , così diverso dai nostri che vale una visita.
Troviamo un solo giorno di pioggia: piove parecchio, quindi organizziamo la giornata in modo da limitare le attività all’aperto. Visitiamo il museo dei Samurai, in zona Shinjuku, arrivando in tempo per una visita guidata in inglese, compresa nel biglietto. Sicuramente interessante. A Shinjuku si trova inoltre una libreria molto grande, Kinokuniya. Qui è possibile trovare anche libri in inglese sulla storia del Giappone. Ci spostiamo poi a Nakano Broadway, alla fermata Nakano, dove si trova una sorta di galleria con negozietti di vario genere, tra cui gli immancabili manga e robot.
Dedichiamo una giornata alla visita di Kamakura, a cui arriviamo da Tokyo in poco meno di un’ora tramite la Yokosuka line . Scendiamo prima alla fermata Kita Kamakura per vedere il tempio Engaku-ji. Stranamente qui non troviamo molta gente, giriamo con tranquillità tra i vari edifici, respirando finalmente un po’ di quiete e silenzio.
Riprendiamo il treno e scendiamo alla stazione Kamakura, da lì prendiamo la linea Enoden fino alla fermata Hase. Seguiamo le indicazioni ma soprattutto la folla di turisti per arrivare al Daibutsu, il Buddha gigante che merita assolutamente una visita.
Sulla strada verso la stazione ci fermiamo al tempio Hase-dera, molto bello, dedicato alla divinità Kannon, di cui si trova all’interno una statua di legno alta 9 metri.
Finita la nostra settimana a Tokyo, ci spostiamo a Kyoto con lo Shinkansen. A Kyoto abbiamo utilizzato la metropolitana ma soprattutto gli autobus. E’ possibile prendere una mappa dei trasporti all’ufficio turistico in stazione; devo dire che non è molto chiara, comunque in caso di necessità internet vi verrà sicuramente in soccorso!Sugli autobus si paga quando si scende, passando la Suica card dove si trova l’autista. Sull’autobus è possibile eventualmente anche cambiare le banconote da 1000,00 yen per poter pagare la cifra esatta con le monete.
Kyoto è piena di templi! Abbiamo fatto una selezione. Abbiamo visto gli imperdibili:Golden Pavilion (il tempio d’oro), il Kiyomizudera e il Fushimi Inari.
Al Kiyomizudera dei ragazzi giapponesi si offrono di farci una visita guidata,perché vogliono avere la possibilità di chiacchierare un po’ in inglese. Ovviamente accettiamo!Il tempio è al momento in ristrutturazione, non lo vediamo pertanto nella sua interezza. Possiamo comunque bere da una delle tre fonti,che rappresentano lo studio, l’amore e la longevità. Se ne può scegliere solo una, altrimenti gli dei per la troppa ingordigia non ci aiuteranno!
Con l’autobus abbiamo raggiunto la zona Arashiyama, dove è possibile visitare la foresta di bambù. Il posto è molto bello, purtroppo l’umidità elevata e la folla numerosa non ci permettono di apprezzare fino in fondo questo luogo.
Merita anche una visita il sentiero della filosofia, molto tranquillo nel momento in cui andiamo noi e che parte vicino al tempio Ginkaku-ji.
La sera è bello fare una visita al quartiere di Gion, il quartiere delle Geishe. Per cenare conviene però spostarsi perché i prezzi in questa zona sono decisamente alti.
Da Kyoto siamo andati in giornata a Himeji, raggiungibile in un’ora con lo Shinkansen. A Himeji passiamo una bellissima giornata: visitiamo il castello dell’Airone bianco, patrimonio dell’Unesco (ricordatevi i calzini perché si entra senza scarpe!) e i giardini di Kokoen. Qui abbiamo anche la possibilità di partecipare ad una cerimonia del thé..molto suggestivo.
L’ultimo giorno ritorniamo a Tokyo, sempre in Shinkansen, perché il giorno dopo ripartiremo per l’Italia da Narita. L’ultima sera ceniamo con un amico del mio fidanzato, da anni trasferitosi in Giappone, con cui passiamo una piacevole serata.
In un attimo è giunta l’ora di tornare a casa. Siamo stati in un paese affascinante, ordinato e pulito, un paese in cui la cosa pubblica è di tutti, e non di nessuno come capita a volte da noi, e quindi per questo va rispettata. Un paese in cui sembra funzionare tutto a meraviglia. C’è il mal d’Africa… noi abbiamo già il mal di Giappone!