Diario di Bordo Croazia
Tappe Viaggio e Km percorsi:
(strade statali) – Savona – Ancona km 546 (autostrada) – Spalato – Medjugorie km 150 – Medjugorie – Mostar km 40 – Mostar – Dubrovnik km 150 – Dubrovnik – Montenegro km 50 – Montenegro – Penisola Ston km 110 – Penisola Ston – Penisola Tisno km 273 – Penisola Tisno – Laghetti Plitvice km 172 – Laghetti Plitvice – Pola km 238 – Pola – Rovigno km 37 – Rovigno – Parenzo km 40 – Parenzo – Trieste km 70 – Trieste – Savona km 579 (autostrada) Totale km 2.455 (Le date riportate sulle fotografie allegate al diario non sono reali in quanto la macchina fotografica – purtroppo – non era stata aggiornata prima degli scatti) … Tutto iniziò in un freddo e piovoso giorno d’inverno, ero in ufficio e, guardando internet in pausa assieme a Mauro (forse stava anche iniziando a nevicare…) decidemmo, di comune accordo, di provare l’esperienza di una vacanza in terra croata, entrambi stati solo a Parenzo, qualche anno prima e solo per poche ore. Personalmente mi attirò il colore del mare e del cielo che si notava nelle fotografie esposte in vari siti, come il verde contrasto delle pinete. Pertanto, immediatamente, prenotammo il viaggio di solo andata in nave. Noi risiediamo a Savona. … Il giorno 15 luglio arrivò ed iniziò l’avventura tanto sognata sulle guide del Touring e nelle varie riviste di viaggi…
Quindici luglio (giovedì) partiamo al mattino, alle ore 08.30, da Savona, purtroppo in compagnia di un caldo assolutamente torrido (circa 35 – 36 gradi da alcuni giorni, con un’umidità pari al 90 per cento). Comunque, fortunati noi, sul camper abbiamo il “Viesa” che ci dà tregua e permette di dormire e pranzare senza patire la calura ovunque esagerata. Il tutto rende sopportabile quasi 600 km in un giorno. Il viaggio in direzione di Ancona scorre senza alcun intoppo, verso sera ci troviamo a cercare un camping nei pressi del porto, ci ricordiamo del Monte Conero (a soli 6 km dal porto stesso) e ci dirigiamo verso questa splendida località. Ci sono due camping in mezzo ad alberi (posizione estremamente panoramica, strada stretta ed a curve in salita per alcuni kilometri). Ci accoglie, parecchio pieno, il camping “Portonovo” (una notte elettricità – camper – due adulti € 27,50) situato in riva al mare (posizione da pura favola) e sotto alberi secolari, molto gentilmente, ci permettono di posteggiare il camper in ultima piazzola ancora libera. Ci sistemiamo per bene, fuori tavolo e sedie, mega doccia rinfrescante, dopo un giorno di viaggio ci sta proprio tutta, e cena fuori camper. Malgrado il caldo infernale noi temerari ci facciamo tortellini freschi (comperati a Fano) in brodo, molto buoni. Dopo cena ci concediamo una micro passeggiata in riva al mare, nel camping, sassi sulla battigia e mare splendido, una tavola. Si respira e, finalmente, ci attende un’ottima nottata di sonno. Il relax ed il silenzio sono assoluti. 16 luglio – Venerdì. Come d’abitudine per entrambi, alle cinque e mezza ci troviamo seduti fuori camper per un caffè con una temperatura ancora per qualche ora gradevolissima. Ci godiamo la splendida alba, gustandoci a trecentosessanta gradi la futura vacanza croata ed il viaggio in nave che ci attende. La partenza è prevista alle ore 11.00 (in porto ci attende check-in alle ore 9.00). Arrivo previsto a Spalato alle h 16.00 circa. Dopo colazione, due passi al mare e doccia, partiamo, ma lungo la strada ci fermiamo perché il panorama è superbo e merita qualche fotografia. Non si può farne a meno …lungo la strada panoramica ci fermiamo a scattare qualche fotografia da conservare in ricordo, incontriamo per puro caso una coppia di ragazzi polacchi che ci chiede sorridente di scattar loro foto assieme, contraccambiano la cortesia, eccoci immortalati pronti a partire per l’avventura croata che ci attende …. Piena di sole e mare!
Alle ore undici in punto la nave Snav veloce parte (con aria condizionata fortunatamente funzionante). Si pranza poi al self service (discretamente e caro) ed alle ore sedici eccoci puntualissimi mettere piede in terra “bollente”, in quel di Spalato. Per controlli vari i passeggeri a piedi (io) scendono e chi ha un mezzo da portare fuori (vedi Mauro per camper) esce dopo. Attendo con santa pazienza sotto un sole a picco e cocente l’arrivo di Mauro, ma l’occasione mi stuzzica l’idea di scattare alcune foto di inizio vacanza …
Appena usciti dal porto ci rechiamo al camping più vicino a Spalato, precisamente il camping “Stobrec”. C’è molta gente all’entrata e fa caldo, in ogni modo molto velocemente ci danno possibilità di accesso per piazzare mezzo e noi stessi nel punto che desideriamo. Ci stabiliamo sotto di un albero in cerca di frescura, in pratica in riva al mare (un’altra tavola…). Il camping è situato tra due strisce di mare, nel mare adriatico si tocca ovunque, c’è molta gente ma ben distribuita, poco rumore e tutto ci appare fin da subito naturale, meno costruito che da noi. Ad iniziare dal fatto che a farci ombra sulla battigia, costituita da piccola ghiaia, ci sono delle piante e non ombrelloni. Tutto il relax possibile scende, ci facciamo una doccia fresca, eccoci sdraiati in riva al mare croato …
Arriva l’ora di cena, tavolo e sedie fuori camper, dopo cena ci rechiamo a piedi, via mare, nel paesino di Stobrec e scopriamo che tantissima gente sia ancora a bagno, chiacchiera, gioca. Ce ne andiamo a zonzo in piena libertà, ci comperiamo per circa 1,50 € a cranio un ottimo e grande gelato alla frutta. Scopriremo che in Croazia il gelato è veramente ottimo ovunque. Si possono facilmente cambiare in Kune gli euro, al sabato in Spalato troveremo la Banca aperta situata alla fermata dell’autobus, in pieno centro, senza disagio alcuno. Incontriamo fortunatamente persone serene, tranquille, socievoli. Un altro mondo, si avverte la calma che dona solitamente il lago. Il posto è frequentato da parecchi giovani. Io noto nell’espressione della gente con cui entro in contatto dignità ed austerità. Ci fa piacere essere qua… In paese accettano volentieri gli euro oltre alla moneta locale Kuna. Al rientro in camper ci sistemiamo su sedie all’esterno godendoci la frescura (23 gradi) dopo una giornata parecchio “caliente”. Alle ore ventitre nanna …
Il giorno 17 luglio (sabato) sveglia con grande gioia nel camping “Stobrec” di Spalato, spazio totale per 300 posti camper. Il camping è situato ad 8 Km da Spalato, collegato con mezzi pubblici che si fermano all’uscita del campeggio stesso. Visto che ci troviamo posteggiati quasi in riva al mare, Mauro approfitta per fare un bagno di prima mattina, davanti al camper l’acqua, anche se pulita, risulta essere un po’ stagnante ma, appena girato l’angolo, è molto più limpida. Doccia e si va a visitare la città di Spalato. Unico neo, un caldo torrido esagerato. In ogni modo visitiamo per bene la splendida cittadina “Split” (in croato), gironzolando per il palazzo Diocleziano e per le sue vie lastricate (sembrano piastrellate con il vetro tanto luccicano!). Attraversiamo un mercatino locale all’aperto con odori, colori, vociare tipico della zona. Ci fermiamo a comperare degli ottimi pesci da cucinare sul barbecue in campeggio (1 Kg pari a 6 € di spesa totale) e dei gamberetti (che purtroppo non risulteranno freschi come il pesce), frutta e verdura in quantità industriale è esposta nei vari banchi. Fa veramente gola e non costa molto. Tutti chiamano, sorridono, tentano di vendere qualcosa ai turisti di passaggio. Incrocio gli occhi di una signora anziana che vende lavanda, seduta al centro del mercato, non riesco a resistere al fatto di regalarle qualche spicciolo e mi commuovo in conseguenza ad una sua stretta di mano …
La gente qua ha sofferto, si avverte negli sguardi e nelle mani ruvide degli anziani, che stringono le tue mani se riesci a regalar loro un gesto d’affetto e di solidarietà. Certe rughe dicono molto di più di qualunque parola. Proseguiamo la passeggiata sempre più accaldati ma entusiasti d’aver vissuto fino a qua la “vera Croazia”, anche nel loro coloratissimo mercato rionale.
Ci rechiamo sul lungomare meraviglioso tutto lastricato di piastrelle chiare e levigate dalla bora e dalla moltitudine di gente che visita queste località, scattiamo foto qua e là ed alla fine, stremati dalla calura, chiamiamo un taxi per il rientro al campeggio, spendiamo 15 €. Arriviamo per pranzo in camper accaldati ed affamatissimi, cuciniamo il pesce sul barbecue accompagnato da ottimi e freschi pomodori. Poi nanna pomeridiana con il nostro santo “Viesa” che dona senso di frescura. Per le ore sedici ci rechiamo nel mare di fronte a noi, con materassino e tanta voglia di vacanza! Ci rinfreschiamo per bene, un po’ di sole e cena fuori camper gamberetti (quelli non tanto freschi) e zucchine, condimento per pennette. Relax allo stato più puro. Alle ventitre nanna. ll giorno 18 luglio (domenica) come di consueto ci svegliamo all’alba e decidiamo di recarci in Bosnia, precisamente a visitare Medjugorie e Mostar, quest’ultima famosa per il ponte, ricostruito dopo la guerra degli anni novanta. Sempre soffocati da una calura esagerata (al punto tale che ogni qualvolta ci si ferma con il camper ad un semaforo il termometro, che misura la temperatura esterna, vada puntualmente in tilt …) dopo aver pagato la sosta nel camping, 26 € al giorno con uso di acqua ed elettricità, partiamo. Procediamo, sempre per strada statale, notiamo che la costa è semplicemente incantevole ovunque, procedendo abbiamo la netta sensazione che divenga sempre migliore. Lungo la strada ci fermiamo più volte a scattare fotografie perché i panorami sono davvero mozzafiato, il mare calmissimo varia da tinte azzurre, verdi e bianche in riva. Poca gente affolla i tratti di spiagge composte da ghiaia, sassi o sabbia. E’ notevole la sensazione di leggerezza che tanta bellezza riesca a regalarci, scopriamo lungo il tragitto che tutto la parte di costa situata tra Spalato e Dubrovnik è composta da grotte marine, scogli, pini, cipressi, abeti, olivi in colline che scendono dolcemente sul mare. Le costruzioni non sono impattanti, risultano altresì armoniose nel loro contesto. Alla vista di tanto verde ed azzurro si avverte una sensazione di benessere assoluto, lo stesso si trasmette in energia positiva per tutto il fisico. La voglia di tuffarsi in questo mare argentato è enorme ma si deve ancora attendere un attimino …
Dopo un viaggio di circa 150 Km, indimenticabile per i suoi panorami, notando anche il fatto che le strade sempre statali fino a qua praticate sono tutte percorribili facilmente, con ottimo asfalto, ben segnalate e, per il momento, ben poco trafficate. Raggiungiamo Medjugorie probabilmente nell’orario e nel periodo meno indicato alla scarpinata che ci attenderebbe, alle ore 13.15. Fuori dal camper (rinfrescato dal condizionatore in cabina di guida Viesa nel resto dell’abitacolo) la temperatura è incandescente, tentiamo armati di berretti e scarponi di iniziare la salita lungo il sentiero di montagna, tutto esposto al sole, per raggiungere il luogo delle apparizioni. Ma risulta assolutamente impossibile compiere tale impresa. Dopo pochi minuti ci togliamo gli scarponi, ci bagniamo i capelli sotto la doccia camper e ci dirigiamo presso un negozietto della zona dove acquistiamo qualche oggettino di ricordo per niente, compreso un ottimo miele locale. Poi ci rechiamo in chiesa dalla Madonnina, lungo la strada a piedi il calore è enorme e sale (io personalmente mi sento anche poco bene, probabilmente a causa della pressione) per cui entriamo in una gelateria italiana chiamata “ Venezia “ dove, gustandoci un gelato squisito e godendoci l’aria condizionata, chiacchieriamo volentieri con i proprietari, italiani d.o.c. Di Conegliano Veneto …
Gustato il gelatone banana split Mauro ed io una alla frutta, ci rechiamo a visitare la bella chiesetta della Madonnina, facciamo alcuni acquisti nei negozietti lungo la strada e mi riprometto di tornare e salire al luogo delle apparizioni con una temperatura più gradevole.
Ci rimettiamo in cammino con il camper diretti a Mostar. Notiamo che nei dintorni del paese di Medjugorie stiano costruendo parecchie fabbriche e centri commercial di marca straniera, in paesaggi totalmente isolati e disabitati, catene di cemento di ogni genere. Pensiamo che molto probabilmente in queste località la manodopera costi molto di meno che in Italia. Ma è solo una nostra constatazione. Ci dirigiamo a Mostar lungo una strada di montagna molto panoramica, scesi in città il degrado che ci accoglie è assolutamente desolante, al punto tale che tendiamo a non fermarci, ci spiace però non poter vedere il ponte ricostruito. Per cui giriamo una decina di minuti a vuoto alla ricerca di questa zona, la periferia è assolutamente degradata oltre al fatto che – mai visto in vita nostra – le palazzine risultano molto spesso forate dalle granate e dai proiettili della guerra recente.
Improvvisamente ci troviamo nella zona antica della città, old city, (il navigatore non rispondeva in Mostar). Ci posteggiamo in un parcheggio confinante, dove un giovanotto (posteggiatore si presume) ci chiede 3 € per un ora (…). Lo stato di miseria di questa gente è evidente. Con grandissima sorpresa da parte nostra entriamo nella parte vecchia … ed eccoci calati a tutti gli effetti in una kasba, completa di minareti e bazar. Ovviamente con grandissima felicità da parte mia mi scateno in scontati acquisti di oggettini vari, mi lavo letteralmente dentro una fontanella in Kasba, in mezzo a decine di visitatori che seguono il mio esempio dopo poco, Mauro mi regala vestiti di origine araba … tutto ciò risulta veramente divertente ed esaltante! Anche se il caldo è davvero parecchio opprimente, il sudore costante infastidisca, l’ambiente che ci circonda è notevolmente arabeggiante, il sentirsi improvvisamente calati in un clima turco, non previsto, esalta gli animi … Questo è il bello di viaggiare en plein air vagabondando dove meglio ci aggrada, senza tappe fisse o già predisposte … libertà!
Non per ultimo fotografiamo ed ammiriamo il ponte ricostruito, suggestivo nel suo contesto. Come di consueto, i ragazzini locali si tuffano da un’altezza di un certo rilievo dal ponte al fiume sottostante, lo spettacolo è decisamente particolare. Assistiamo pertanto ad un tuffo e lo fotografiamo. E’ loro consuetudine, anche se a parer mio alquanto pericolosa … Decidiamo di cercare il camping letto sui diari di bordo, auto Kamp “Mali Wimbledon”, dove veniva segnalata la gentilezza dei proprietari. Lo troviamo con grande facilità (anche se un posteggiatore ci invita a farci accompagnare da lui solo per 50 € …). La disponibilità è fin da subito riconosciuta nel loro figlioletto che, parlando un ottimo inglese, ci accoglie ed al quale chiediamo se possibile prenotare un taxi per la serata per recarci a cena nella città vecchia … detto fatto, loro zio possiede un “taxi” … Alle h diciannove e trenta, freschi di doccia, il “taxista” viene a prenderci, ci accompagna e verrà a riprenderci alle h 21.30. Troviamo il nostro ristorante del cuore dopo il ponte, sul fiume con vista ponte illuminato, veramente favoloso! Con una cortesia unica veniamo serviti di tutto punto, beviamo una fresca ed ottima birra con un venticello estivo ristoratore, ceniamo ordinando, come consigliatoci, una grigliata di carni e verdure semplicemente squisita. Dolce e caffè buono, il tutto in due per … 31 €!
Ci colpisce il fatto che, durante la cena seduti all’aperto, dagli altoparlanti si senta a tratti la voce del “muezzin” pregare dai minareti collocati vicino al ponte, situati a fianco di un campanile di chiesa cristiana. Sicuramente in questa località, tanto orientaleggiante, (conquistata dai turchi) più religioni si affianchino in tutta naturalezza e le persone, così differenti tra loro, di diversa etnia conoscono la parola accordo e rispetto per gli altrui ideali. Si rientra, anche se a malincuore, il costo del “taxi” sarà di 20 € ed il camping per un giorno e notte (senza orario per partire e con pochissimi ospiti) compreso corrente e docce a volontà, sarà di 17 €. La moneta ufficiale è la Marca. Siamo molto soddisfatti di esserci fermati in questo posto tanto accogliente ed altrettanto felici d’aver acquistato per pochi euro una splendida scacchiera indiana oltre ad altri oggetti, che useremo molto volentieri ad ogni futuro viaggio e nel corso di questo affascinante giro croato bosniaco.
19 Luglio (lunedì) – E si riparte con meta Dubrovnik … Come sempre la strada è semplicemente superba, il viaggio si rivela molto rilassante a tutti gli effetti. Notiamo con stupore come sia sufficiente girare una curva e trovarsi davanti a spettacoli mozzafiato, scogliere scoscese su un mare turchese o verde, distese di pini marittimi, olivi, cipressi, piuttosto che tratti improvvisi di campagna più piatta, regolarmente coltivata, a mò di quadro naif … . Alla vista compiere questo percorso (che durerà su tutta la costa per circa 800 km) è e sarà il massimo che una vacanza possa donare, serenità e benessere assoluto. Arriviamo nel pomeriggio a Dubrovnik, città d’arte di storia, ci collochiamo presso il camping “Solitudo”, troviamo facilmente posto. Dopo una piccola coda in reception, ci sistemiamo in un’area di detto camping, al fresco degli alberi. Notiamo fin da subito che il camping è comodo ai mezzi, non possiede bagni e docce per le zone ma uno stabile unico, un momentino lontano dalle singole sistemazioni (pensiamo a chi pernotti in tenda …). In compenso però possiede per ogni piazzola una piccola fontanella, molto comoda. Lungo una stradina asfaltata, si arriva facilmente alle calette sul mare. In questa zona la spiaggia è composta da pietrisco, sempre bene portare con sé le scarpette, valutata anche la possibile presenza di ricci di mare. Dopo esserci sistemati per bene, prendiamo lo scooter ed in un paio di minuti, lungo il viale di accesso del camping stesso, eccoci a bagno. Il bello è che il mare croato, malgrado il caldo, risulti molto spesso fresco, sensazione particolarmente gradevole. Stiamo moltissimo tempo in acqua, è talmente invitante che non si riesce ad uscirne …. Alla sera, dopo doccia, cuciniamo in camping e ci rilassiamo facendo una partita a scacchi dopo cena. Nel complesso tutto sta procedendo per il meglio … Non si poteva chiedere di più! 20 luglio (martedì). La sera prima, facendo la spesa in un piccolo mercato del camping, abbiamo prenotato una mini-crociera in barcone, verso le isole di fronte a Dubrovnik, precisamente Isole Sipan, Lopud e Kolocep. Ci imbarchiamo in porto (accompagnati dal marito della signora del mercatino) alle ore 10.00. Purtroppo lo stesso signore ci annuncia il fatto che al ritorno dovremo arrangiarci da soli e risalire a piedi … . Scopriremo una strada che collega il porto al camping, circa 600 metri, tutta in salita. Subito nasce qualche disguido legato alla prenotazione della barca, un ragazzo ci indica di salire su di una barca attraccata che poi risulta non essere quella prenotata, perdiamo del tempo e rischiamo di non venire imbarcati. Per fortuna ci rendiamo conto dell’accaduto e riusciamo a salire sul barcone giusto prima che parta.
I due “capitani” non ci appaiono da subito quel che si dica professionali, il barcone abbastanza obsoleto. Il mare in compenso è molto calmo e la traversata sarà, malgrado le prime sensazioni, assolutamente serena, uno dei due “capitani” diverrà con Mauro e me molto gentile. La navigazione durerà dalle ore 10.00 alle ore 18.30, con soste di qualche ora nelle tre isole per giro e bagno, offriranno a tutti noi da bere bibite fresche. Poi a bordo verrà offerto un pranzo a base di pesci alla griglia e verdure. Il tutto verrà bagnato da un vinello bianco locale che, notiamo, alcuni giovani e meno giovani a bordo apprezzeranno parecchio al ritorno. La giornata scorre molto piacevolmente, il caldo è temperato da bagni piacevolissimi in un mare che fa quasi impressione da quanto risulti cristallino e puro. Ma che bella questa vacanza! A bordo facciamo due chiacchiere con una coppia di ragazzi giapponesi che risiedono in Germania, con una piccina di 2 anni e mezzo di nome Umi, ce ne innamoriamo e la fotografiamo, con il permesso dei suoi genitori …
Alle ore diciotto e trenta il barcone attracca al porto, Mauro ed io, gambe in spalla, affrontiamo energicamente la salitona che conduce al camping ed appena arrivati scooter, asciugamani e via di nuovo a bagno in mare per rinfrescata serale … anche da lì non si vorrebbe uscirne mai! Ceniamo pasta all’italiana, aglio ed olio, fuori dal camper al fresco, in compagnia delle cicale … . Dopo cena partitona a scacchi e nanna. 21 Luglio – Mercoledì. Ci aspetta Dubrovnik, città antica. Ci prepariamo, con un po’ di difficoltà, dovuta all’estrema calura, attendiamo il bus che ci porta in città. Ci rechiamo alla fermata fortunatamente con lo scooter, un po’ di venticello ci accompagna … In un quarto d’ora circa, nel bus molto caldo e stracolmo di gente, si arriva nel centro di Dubrovnik. Si entra dalle mura, alte circa 25 metri, che la delimitano e proteggono. Comprendiamo immediatamente per quale motivo sia stata dichiarata Patrimonio dell’Unesco, negli anni 70. E’ una perla rara, il suo “ stradun “ brillante (l’origine veneziana si avverte un po’ ovunque in Croazia) è un’ opera d’arte. Camminando quasi ci si specchia. Unica nota negativa, visto il periodo, tantissima gente per cui è difficile girare una città, gustandone il vero fascino. Al centro della città scopriamo con piacere un mercato rionale, sempre colorato, ci accomodiamo nelle sedie di un bar, all’ombra, a bere una bevanda fredda, siamo letteralmente sfiniti dal caldo e notiamo che la maggior parte della gente che ci circonda patisca come noi. Riprendiamo il bus, con dispiacere perché non riusciamo a girare oltre, prima di mezzo giorno paghiamo per lasciare il campeggio. Due giorni completi di camping, costo totale Kune 504,90. Ripartiamo e decidiamo, trovandoci tanto vicini al confine, di entrare in Montenegro. Procediamo lungo la statale sempre panoramica, fotografiamo dall’alto la splendida Dubrovnik (fotogenica al massimo!) con un caldo veramente insopportabile. Procediamo per circa una quarantina di km e ci troviamo alla dogana, scrutano per bene i nostri documenti, la carta di circolazione, il libretto, appaiono quasi sospettosi i poliziotti al controllo. In gran velocità ci tocca comperare la vignette (30 €), in qualità di tassa ecologica, ed eccoci catapultati in terra montenegrina. In Montenegro la moneta è l’euro, il costo della vita è un pochino inferiore a quello croato. Non cambia poi molto, ma il panorama croato è assai migliore e pure la gente lungo la strada. Percorriamo una decina di km e, di comune accordo, decidiamo di rientrare nella bellissima Croazia, appena lasciata. Già ci manca … Ripassiamo un altro controllo doganale, questa volta ci chiedono anche dove stiamo andando … . Prima di entrare in Croazia ci fermiamo in un ben fornito e freschissimo (aria condizionata) supermercato locale, dove facciamo un pochino di spesa, spendendo di meno che in Croazia. Ripercorriamo la statale che ci riporta a Dubrovnik ed, in un paio d’ore, stanchi ed accaldati, raggiungiamo la penisola di Peljesac, fermandoci nel camping di Ston, contornato da colline verdeggianti su di un mare cristallino e verde …
Prima di entrare nel camping incrociamo un negozietto lungo la strada ed, avendo notato che ci sono molti allevamenti di mitili, acquistiamo cozze ed ostriche. Arrivati sistemiamo il camper sotto gli alberi e voliamo nell’acqua del mare a decongestionarci …. Rinfrescati a dovere, Mauro va a pulire le cozze nel lavello del camping e prepariamo degli spaghetti ai frutti di mare ed un’impepata di cozze all’italiana, bagnata da un buon e fresco vino bianco locale. Questa sembra essere anche una zona famosa per i vigneti. Dopo cena crolliamo definitivamente, alle 21.30 si dorme già … venticello all’esterno gradevole concilia il sonno … 22 Luglio – Giovedì – Dopo una nottata un poco movimentata di Mauro che non ha perfettamente digerito la “leggera cena”, la giornata si presenta di nuovo molto calda. Per fortuna arieggiata. Dopo doccia e riordino consueto camper, alle ore 9.00 ci rechiamo al mare antistante, è puro cristallo. Non c’è ancora nessuno (poi la spiaggia in sabbia si riempirà) prendiamo due lettini e ci sistemiamo il nostro piccolo ombrellone. Entriamo nell’acqua assai fresca e piacevole e poi, sdraiati sui lettini, ci addormentiamo. Si alza un po’ di vento intorno alle 11.00 e fa volare l’ombrellone, l’incanto è terminato … . Parecchia gente intanto è arrivata, raccogliamo le nostre cose, acquistiamo verdure e frutta da un piccolo banchetto locale situato davanti al mare e torniamo al camper. Preparo pranzo leggero e riusciamo a pranzare all’esterno all’ombra e non accaldati. Dopo nanna e diario di bordo … Riusciamo a trascorrere l’intero pomeriggio sdraiati sui lettini, rinfrescandoci ogni tanto, leggendo e dormicchiando in tutta serenità. Conosciamo dei signori di Fano (Ancona), con cui scambiano piacevolmente due chiacchiere. Alla sera cena fuori camper e nannina dopo una bella partitona a scacchi … sto imparando! 23 Luglio (venerdì). Svegliati di prima mattina, bel bagno fresco in un mare incantevole, doccia e via! Si riparte con gioia, si viaggia per l’intera giornata, fa parecchio caldo come sempre. Ci fermiamo nel pomeriggio, posteggiandoci nel parco Nazionale KrKa, purtroppo il parco è già chiuso. Ci abborda immediatamente una ragazza locale, proponendo di recarci in un camping a qualche chilometro di distanza. Il camping in questione si chiama “Marina”, molto economico per quello che ci propone la suddetta fanciulla. Ci rechiamo, ma fa parecchio caldo, il camping è quasi vuoto, all’esterno troviamo, con nostra divertita sorpresa, la proprietaria che ci attende, ci piazza immediatamente sotto di un albero, decidiamo, visto il caldo e di comune accordo, di abbandonare detta dislocazione. Usciamo dal camping, giriamo per la zona cercando eventuale alternativa per la notte, che non troviamo. Ci rechiamo pertanto nella penisola di Tisno, posto non pubblicizzato sui libri di viaggi, lo scopriamo per puro caso. Troviamo al termine del molo (senza alcuna protezione ed alquanto stretto per due mezzi che si incrocino) e dopo una notevole attesa di apertura ponte (sotto sole cocente), il camping “Jazina”.
Entriamo stanchi ed accaldati dal viaggio, troviamo posto in mezzo ad un mare di tende e di camper. In Croazia offrono l’inconsueta possibilità nell’ospitare i campeggiatori in località da sogno, i camping sono situati dove, solitamente, in Italia ed altri Stati, si trovano costruzioni di lusso. Di contro purtroppo non esiste grande ordine, ognuno colloca il proprio mezzo o tenda dove meglio gli pare, l’organizzazione che conosciamo qua non esiste. Allo stesso modo mancano gli attacchi o fontanelle per l’acqua nelle piazzole di sosta. Anche questo camping non fa chiaramente eccezione. Comunque sostiamo quasi in riva al mare, immediatamente si fa un bel bagno fresco e si cena all’aperto. Dopo cena Mauro si accorge che il nostro ben amato Viesa non funziona a dovere, controlla e chiamiamo il titolare del camping. Il quale verifica la presa di corrente e … stop! Morale della favola, il caldo ci opprime e dormiamo (si fa per dire …) l’intera nottata all’esterno del camper, sui nostri lettini. Al mattino successivo Mauro cercherà nuovamente il titolare del camping il quale ci assicurerà che entro un paio d’ore chiamerà qualche uomo di sua fiducia per risolvere il problema elettrico, cosa che puntualmente non si verificherà. Accaldati e stanchi, attorno alle ore dieci decidiamo di partire. Il costo per una notte è di Kune 188,40. Restiamo onestamente delusi dalla mancata attenzione al nostro problema. 24 Luglio – Sabato. Ci mettiamo sulla strada alla ricerca di un elettrauto, fortunatamente incrociamo, davanti ad un distributore di benzina, un’officina meccanica e lo stesso meccanico, molto gentilmente (considerando che si parla di sabato), ci accompagna da un suo amico elettrauto. Lo stesso con grande cortesia controlla l’impianto elettrico del mezzo, tutto sembra funzionare a meraviglia. Si capisce allora che l’attacco alla corrente nel camping non forniva, come deve essere tensione a 220 v, per cui le batterie non venivano ricaricate. Tutte le luci ed il Viesa funzionavano alla velocità massima, andando in conseguenza a scaricare completamente le batterie. Ringraziamo il suddetto artigiano, che non ci chiede nulla per il disturbo (ovviamente gli lasciamo una mancia) e ci rechiamo a fare la spesa in un supermercato di zona. Immediatamente dopo ci dirigiamo nel Parco Nazionale dei Laghetti di Plitvice. Ci sentiamo, tramite messaggi, con un mio Condomino (e caro amico) e la sua simpaticissima compagna. Destino vuole che gli stessi si stiano recando ai laghetti quindi ci indicano il camping “Korana”, situato nel Parco Nazionale. Scopriamo fin dall’arrivo la bellezza e la naturalezza del luogo, non tralasciando il fatto che lungo la strada nuvoloni minacciosi gravano sulla nostra testa, pioviggina e scende la temperatura. All’arrivo ci sono circa quindici gradi, corro a vestirmi, giacca, felpa, calzettoni … santo Camper! Ho sempre con me cambi per ogni tipo di temperatura ed evenienza. E non è poco viaggiando. Verso le ore 18.00 arriveranno Valerio e Micaela, ci troviamo immediatamente a nostro agio tutti e quattro non conoscendoci prima di questo incontro.
Valerio e Micaela
Mauro e Viviana Nonostante la temperatura sia molto bassa, a confronto dei quaranta e passa gradi dei giorni precedenti, si cucina sul barbecue all’aperto e si cena fuori dal camper, gustando ottimi cevapcici con salsina (qua ed in Friuli pietanza molto conosciuta). Si tratta di “spiedini” di carne tritata, che si accompagnano ad una particolare salsina rossa (forse composta da peperoni) delicata con cipolle crude, tagliate a pezzettini. Inoltre cuciniamo sulla griglia piccoli wurstel, salsicce, condiamo pomodori locali, formaggio locale (sir) comperato da una bancarella lungo la strada (ottimo) e miele locale comperato in Medjugorie … il tutto si completa con melone fresco e liquore liquirizino ottimo, fatto dalla mamma di Micaela … ma che bella seratona! Dobar tek ! tradotto … e buon appetito! Alle ventitre a nanna, fa alquanto freddino, si accende pure la stufa e si mette il piumone su letto … wow! 25 Luglio – Domenica. E ci si sveglia con una bella sensazione di “non sudare”. Ci rendiamo perfettamente conto che il caldo che abbiamo “subito” fino a qua non sia naturale per queste località. Normalmente in Croazia si dice che le temperature estive siano miti e sempre ventilate nelle zone costiere. Ma una “bolla di calore africano” si era purtroppo piazzata da giorni su tutta l’Europa, per cui … Alle nove, dopo doccia e colazione all’esterno con marmellata e pane locale, prendiamo al volo un pulmann granturismo che è in partenza davanti ai nostri camper e ci porta (per 7 km circa) ad una delle entrate del meraviglioso Parco. La giornata è nuvolosa ma, fortunatamente, dopo poche ore il tempo si aprirà. Giriamo per il Parco semplicemente in stato di estasi, tutto quello che vediamo (fotografiamo, riprendiamo) è fuori dal comune. Camminando sulle “passerelle” in legno, naturali, senza protezioni, sembra quasi di passeggiare sull’acqua, che risulta essere di cristallo, verde, trasparante, azzurra … Peccato per me non saper dipingere, la rappresentazione sarebbe superba … ma fotografo a più non posso … (come me anche Micaela).
Oltre ai laghetti, anche le cascate lasciano a bocca aperta, ci chiediamo quale ingegnere sarebbe in grado di progettare tanta bellezza … Qua la natura la fa proprio da padrona. Ed il contesto, fortunatamente, è assolutamente armonioso, senza forzatura alcuna da parte di mano umana. Solo verde, azzurro, serenità. Malgrado l’enorme afflusso di gente che procede (a volte con esagerata fretta) lungo questo grande percorso, pace a trecentosessanta gradi. Leggo che in questo Parco vivono orsi bruni, linci, ogni specie di uccelli. 0gni tanto vola una bella farfalla, quasi a salutare i passanti. Trascorriamo, senza rendercene conto, parecchie ore. L’allegria regna sovrana tra noi lungo il cammino. Nel Parco prendiamo un battello, che ci accompagna da una sponda all’altra, ed un trenino. Tutto compreso nel biglietto di entrata. Il biglietto costa a testa Kune 110,00. Alle ore tredici ci concediamo al volo un panino ed un sorso d’acqua, dopo voliamo a riprendere il pulmann, che ci carica alle ore 14.00, per il rientro al camping. Nel pomeriggio ci concediamo una sana dormita, dopo due passi nel camping, due chiacchiere seduti fuori camper confrontando esperienze di viaggi, cena assieme, ma questa volta dentro al camper visto la temperatura assai bassa ed anche l’essersi levato un po’ di vento.
26 Luglio – Lunedì. Sveglia di prima mattina (tanto per cambiare!), come sempre pulizia al camperino, ordine generale, colazione, doccia e saluti a Valerio e Micaela. Loro continueranno la loro vacanza, scendendo al sud della splendida Croazia, giro inverso al nostro, noi saliremo lungo la favolosa costa per arrivare a Parenzo, ultima meta vacanza, prima del rientro in Italia. Quasi a malincuore li vediamo partire, siamo stati davvero molto bene considerando la scarsa conoscenza che c’era tra noi prima di questo incontro fortuito. Paghiamo 380,00 Kune di campeggio. Partiamo e viaggiamo tutto il giorno lungo la strada statale, è un vero incanto percorrerla anche se tutta curve e tornanti, sembra una biscia serpeggiante su di un mare paradisiaco. Nel tardo pomeriggio, avendo attraversato Seny, Fiume (Rijeka), arriviamo in quel di Pola. Entriamo sotto uno splendido sole (ma con una temperatura finalmente mite) nel camping “Arena Turist”. Il camping è ben esposto, sul mare, la battigia come sempre è composta da pietrisco o da moli in cemento. La cosa che personalmente mi preme parecchio è fare un paio di lavatrici (ho due borsoni di panni sporchi appresso). Notiamo che ogni singolo lavaggio costi ben 7,00 €, constatiamo che se ne approfittino parecchio, ben sapendo che la necessità, dopo qualche periodo di viaggio, di lavare ciò che si è sporcato sia prioritaria. Doccia, cena fuori dal camper e consueta partitona a scacchi … relax serale con venticello fresco. Il costo del campeggio sarà di Kune 259,72. 27 Luglio – Martedì. Il mattino inizia con ritiro di bucato asciutto e profumato, si scatta qualche foto in riva al mare, colazione doccia e si riparte …
Viaggiamo per pochi km (circa una trentina), prima ci fermiamo a fare spesa in un supermercato “Konzum” (marchio molto utilizzato in Croazia), ci riforniamo di frutta, verdura e varie. Poi inforchiamo una stradina sulla costa molto graziosa (non vogliamo perdere il tratto di costa), ci troviamo a viaggiare anche su una strada sterrata nel bosco, per pranzo arriviamo nella fantastica cittadina di Rovigno. Qua ci dimentichiamo di conservare la ricevuta, per cui non ho da scrivere il nome del camping. Per una notte pagheremo 30 € circa. Il camping si trova collocato sul mare a circa 2 chilometri dal centro di Rovigno, e’ costruito a terrazze. Troviamo un posticino molto tranquillo nella zona alta (abbiamo lo scooter dietro, per muoverci agevolmente). Sistemiamo per bene tavolo sedie e lettini sotto gli alberi, il tempo è bello, non caldo. Ci rechiamo con lo scooter a Rovigno. Fin da subito ne restiamo incantati, è magica! Una piccola Venezia, con il campanile stile San Marco nel centro, viuzze ciottolate dalle classiche piastrellone lucide, negozietti di ogni genere. Parecchia gente in giro, peccato che dopo un po’ il tempo peggiori, si alzi un po’ di vento (questo non mi impedisce di fare fotografie …), il fascino del luogo varia da azzurro a grigio. Incrociamo in una piazzetta un caratteristico e coloratissimo mercatino rionale. Ci accomodiamo, alla fine del giro rilassante, a berci un aperitivo locale, dopo ci si incammina per raggiungere il posteggio dello scooter e rientrare in camping, dove cucineremo una grigliatina di carne.
28 Luglio – Mercoledì. Risveglio con un raggiante sole ed un cielo azzurrissimo, avevamo prenotato una gita in barcone per visitare le isole davanti a Rovigno, ma cambiamo idea e preferiamo muoverci, direzione Parenzo. Porec in lingua croata. In questa graziosissima cittadina abitavano i miei bisnonni, quindi trovo le mie radici. E’ la seconda volta che la visito. Arriviamo nella mattinata, facciamo pieno d’acqua appena entrati nel camping “Materada”, lo stesso è situato a qualche km da Porec, in pineta e sul mare. Ci sistemiamo nel posto indicatoci quasi in riva al mare, tra camper e roulotte e davanti ad un bar ristorante. Visto il mare limpido prendiamo i lettini, costume e scarpette mare e ce ne andiamo ad immergerci immediatamente. La battigia risulta essere parecchio disagevole, molto pietrosa. E così anche il fondale. A fianco dove sistemiamo i lettini noto immediatamente la costruzione di un gazebo dove si praticano massaggi (molto spesso qua si trovano professionisti nei camping, dove si può prenotare un massaggio estetico o rilassante). Mi prenoto per l’indomani mattina alle ore 9.00. Prendiamo un po’ di sole, poi barbecue pesce freschissimo comperato di prima mattina da Mauro nel paese di Rovigno, occhiate ottime. Bagnamo detto pranzetto con un buon bicchiere di vino malvasia (molti vigneti in zona) e con qualche pezzettino di formaggio paski sir. Tutto molto buono. Ci concediamo un meritatissimo riposino al fresco degli alberi. Doccia e si va in scooter a visitare la carinissima cittadina di Parenzo. Giriamo per le varie viuzze, compero ricordino e cartoline per mamma e zia, poi facciamo una piccola ricerca delle radici della mia famiglia. Ci rechiamo a far visita al parroco della città, gentilissimo tira fuori libroni fine ottocento e prima metà novecento. Vita, morte e miracoli nelle chiese, esce fuori il nome del mio bisnonno … scopro essere nato a Gradiscae (Slovenia), essere mancato a 71 anni di età. Dai registri risultava essere figlio di padre conosciuto e madre ignota. Incredibile! Il registro riporta anche la via in cui viveva. Molto soddisfatti, ci dirigiamo lungo il porticciolo turistico, troviamo la via dov’è nata mia zia (Porec era ancora Italia), ci gustiamo qualcosa di fresco in un bar lungo il corso del porto, alla fine decidiamo di fermarci in una pizzeria napoletana. Dopo cena decidiamo di fare ancora due passi nel centro del paese, intanto notiamo che è arrivata moltissima gente. Tantissime lingue si confondono nel chiacchierio serale … i negozi sono aperti, le gelaterie gremite, e che gelato …
Verso le ore 21.30 rientriamo con lo scooter al camping. Ci sediamo fuori dal camper a fare una partita a scacchi, l’aria si è veramente molto rinfrescata. Alle ventitre a nanna, mi sveglio a mezzanotte sentendo dei botti, davanti a noi stanno facendo fuochi d’artificio sul mare … peccato non averlo saputo prima … comunque durano pochissimo. 29 Luglio – Giovedì. Sveglia alle ore 7.00, purtroppo il tempo è molto nuvoloso. In ogni modo alle ore 9.00, puntualissima, mi reco a farmi fare il massaggio prenotato. La ragazza mi rilascia ricevuta prima di iniziare, total body costa Kune 230,00 (33 €). E’ veramente molto brava, il massaggio dura quarantacinque minuti, è estremamente rilassante, fatto con oli. Al punto tale che non mi accorgo (me ne rendo conto al termine sorridendo …) che il gazebo sta per volare via, è iniziato un temporale e piove. Dopo me ovviamente viene smontato tutto … meno male che l’avevo prenotato di prima mattina. Rientro in camper, ho anche freddino. Mi faccio subito una bella doccia calda ed un buon caffè. Dedico la mattinata a cucinare verdure e scrivere questo diario di bordo. Mauro intanto con lo scooter si è recato in paese ed ha comperato due branzini freschi, pane squisito ed uva. Tra un’alluvione e l’altra, viene l’ora di pranzo e ci gustiamo il pesce cucinato sul barbecue … Dopo pranzato nanna in camper per una mezzoretta, tv e libro. Oggi è l’ultima giornata in terra croata, per noi tutto riposo e relax, dedicata a recuperare. Ci attende ad entrambi un anno di duro lavoro, il viaggio è risultato intenso, vario, divertente ed entusiasmante. Abbiamo avuto la fortuna di entrare in contatto con diverse realtà, comprendere altri modi di vivere. Sotto un certo punto di vista è risultato anche istruttivo. Sono certa che porteremo nel cuore e negli occhi, durante il freddo e grigio inverno, i colori e gli odori salmastri di questa terra a tratti ancora selvaggia. Un unico pensiero finale, spero tanto di poter ritornare e visitare tutte le località tralasciate per questioni di tempo durante questo viaggio ben riuscito! Grazie Croazia! The End.
Vivi e Mauro