Di spiaggia in spiaggia: Alghero e dintorni

Alla scoperta del litorale nord occidentale sardo, con tappe in Costa Smeralda e nell’arcipelago di La Maddalena
Scritto da: FDM
di spiaggia in spiaggia: alghero e dintorni
Partenza il: 06/08/2013
Ritorno il: 13/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Il litorale che da Alghero si estende verso nord è qualcosa di meraviglioso: coste a picco sul mare blu e basse lagune sabbiose, lambite da acque cristalline, formano un insieme straordinario. In Sardegna ho visto alcune delle spiagge più belle che mi siano mai capitate di ammirare e già non vedo l’ora di poter tornare un giorno a tuffarmi in quelle acque trasparenti!

Ma andiamo con ordine:

IL VIAGGIO

La nostra base per l’esplorazione della porzione settentrionale della costa sarda è stata Alghero. Arrivare è di una semplicità quasi imbarazzante. Il comodo aeroporto di Fertilia-Alghero è ben servito da molteplici compagnie aeree. Due su tutte (Alitalia e Ryanair) collegano praticamente ogni regione con questo angolo di Sardegna.

NOLEGGIO AUTO

Una volta arrivati, ci sono due alternative: noleggiare un auto o servirsi dei mezzi pubblici. Se avete intenzione di rimanere nei dintorni di Alghero, ci sono efficienti mezzi che permettono di raggiungere tutte le spiagge. Se qualche volta ci si vuole allontanare un po’ di più, si può tranquillamente decidere di noleggiare in loco uno scooter o una bicicletta, se non un’auto. La scelta è ampia e i noleggiatori moltissimi. Non per forza dunque il noleggio dell’automobile deve avvenire in aeroporto e per l’intera durata del soggiorno.

Per raggiungere il centro dall’aeroporto c’è una linea urbana che vi porta ad Alghero (capolinea in Via Catalogna). Ci sono anche autobus che collegano lo scalo con Stintino, Bosa, Sassari, e S.Teresa di Gallura. Per quanto riguarda il noleggio auto in aeroporto, ci si può affidare alla Hertz, convenzionata con Ryanair oppure a una delle tante agenzie note a livello internazionale come Europcar, Sixt, Avis ecc. che possono essere contattate sia telefonicamente sia tramite e-mail. Quasi tutte offrono la possibilità di prenotare la macchina on-line tramite il loro sito . Detto questo, ognuno saprà come comportarsi di conseguenza. Noi abbiamo deciso di noleggiare l’automobile in aeroporto perché avevamo in programma escursioni giornaliere piuttosto distanti da Alghero.

BUDGET

La Sardegna non è certo una meta low-cost, questo si sa! Non dico che sia esageratamente cara; si trovano sicuramente alloggi e sistemazioni a buon mercato. Tuttavia il costo della vita nelle zone turistiche è leggermente più elevato rispetto ad altre zone balneari italiane ugualmente famose (vedi Sicilia o Salento). Personalmente ho trovato il costo di ristoranti e servizi superiore alla media, ma con un po’ di accortezza anche una coppia giovane senza budget infinito (come la nostra!), riesce a non farsi mancare niente! Faccio notare infine come buona parte del budget giornaliero sia destinato al solo parcheggio dell’automobile, e questo non fa certo piacere. Ovunque sono a pagamento! Se ne trovano sia pubblici che privati e soprattutto sono molto costosi. Ma l’alternativa è il rischio di essere multati, quindi…

ALLOGGIO

Alghero ha una sorprendente offerta ricettiva: dagli alberghi di lusso di grande tradizione storica (come Villa Las Tronas) a una miriade di bed and breakfast e appartamenti messi a disposizione dei turisti. Ognuno può scegliere al meglio, rispettando il proprio budget e le proprie esigenze. Più ci si allontana dalla costa, più i prezzi scendono. Inoltre si possono trovare sia soluzioni ad Alghero che a Fertilia, frazione a nord della città. La prima soluzione è sicuramente ottimale per poter godere più facilmente del centro storico la sera, facilmente raggiungibile a piedi. Considerate che è pressoché impossibile parcheggiare la sera in centro: i parcheggi sono pochi e la gente sempre tanta.

VITA NOTTURNA

Il centro storico e il lungomare algherese sono un punto di riferimento per la vita notturna dei dintorni. I locali e i ristoranti coccolano i clienti fino a tardi ed è piacevole passeggiare per le strette strade acciottolate e lungo i suoi bastioni, magari mangiando un buon gelato! Ce n’è per tutti i gusti : i giovani non saranno delusi dalla “movida” della città che si protrae fino a tarda sera e le famiglie troveranno un luogo piacevole per la tranquilla passeggiata dopo cena. I negozi sono aperti fino a tardi e quindi anche chi ama lo shopping non rimarrà deluso.

ITINERARIO

1° giorno, 06 agosto

Con la “nostra” fiammante C1 nera ritirata in aeroporto e praticamente nuova, abbiamo raggiunto il centro città e il nostro appartamento trovato tramite il web. Durante il soggiorno abbiamo privilegiato la vita da spiaggia, per poter avere la possibilità di esplorare la costa il più possibile; così subito dopo aver lasciato le valigie, cartina alla mano, abbiamo raggiunto la Spiaggia Torre del Porticciolo. Si trova a nord di Alghero ed è sovrastata da una splendida torre aragonese, circondata da cespugli di macchia mediterranea. Sarà una delle spiagge piacevolmente meno affollate dell’intera vacanza, ma non per questo meno meritevole. Sulla via verso la spiaggia si incontra il Nuraghe Palmavera, risalente a 3500 anni fa. È ben visibile dalla strada, ma volendo si può anche entrare nel sito per una visita più approfondita. Il tempo passa velocemente tra un bagno in un’acqua trasparente e pulita e meritato relax. Dopo qualche ora decidiamo di ripartire e facciamo la seconda sosta della giornata alla Spiaggia del Lazzaretto, che si trova ben segnalata a fianco della strada principale. Questa spiaggia, sicuramente più attrezzata della prima nonché molto più affollata, dispone di un comodo parcheggio ed è raggiunta anche dai bus cittadini. L’acqua è pulita (come dappertutto d’altronde da queste parti) ma comunque abbastanza freddina, nonostante fossimo in pieno agosto. Nel tardo pomeriggio torniamo in appartamento e dopo una doccia ristoratrice e un po’ di riposo, usciamo di nuovo per cominciare a familiarizzare con le intricate vie del centro storico di Alghero. Giungiamo a Piazza Civica e inoltrandoci per i vicoli, arriviamo alla chiesa di San Francesco che visitiamo velocemente all’interno, meritando certamente una sosta (insieme alla Cattedrale di Santa Maria che si trova in Piazza Duomo). Continuando a vagare raggiungiamo i bastioni Marco Polo e Cristoforo Colombo e da qui ammiriamo il primo dei tanti tramonti infuocati a cui assisteremo, con il promontorio di Capo Caccia sullo sfondo. Camminando giungiamo alla fine nei pressi della famosissima Villa Las Tronas, un tempo utilizzata dai reali italiani come residenza di villeggiatura e ora lussuoso albergo a 5 stelle. È giunta ora di cena e così torniamo di nuovo indietro fino a Piazza Civica, dove decidiamo di fermarci da “Il ghiotto”. Ci hanno fatto accomodare nei tavoli all’aperto sulla piazza e un servizio sbrigativo e alla buona ci ha portato una tovaglietta di carta e delle posate. Abbiamo poi scelto uno dei tanti “piatti compositi” presenti nel menu (composti da pesce o carne e relativo contorno di patate fritte o verdure) e presentati già su un tabellone all’esterno con tanto di foto. Ne abbiamo preso uno con calamari fritti e uno con carne. Niente male ma forse troppo abbondanti per noi, che non li abbiamo finiti. I prezzi sono convenienti (andiamo dai 6-7 ai 16 eur a piatto), ma durante la vacanza troveremo di meglio. Per smaltire il tutto abbiamo fatto un’ulteriore passeggiatina per le vie circostanti, concedendoci anche un buon gelato alla Gelateria Igloo che si trova proprio lungo il bastione Marco Polo. Sulla via del ritorno incontriamo tanta gente, locali aperti fino a tardi, gelaterie stracolme e… acquari pieni di aragoste in bella vista! Si perché Alghero è anche famosa per la sua aragosta alla catalana, che nei giorni a venire non mancheremo di assaggiare!

2° giorno- 07 agosto

Il secondo giorno della vacanza lo abbiamo dedicato a Stintino e alla magnifica nonché ormai celeberrima spiaggia de La Pelosa. Arriviamo verso le nove e mezzo e la folla ha già preso di assalto il piccolo arenile con la torre aragonese e le coste dell’Isola Piana e dell’Asinara a fargli da sfondo. Trovare parcheggio è un impresa, ma alla fine ce la facciamo e posteggiamo in uno di quelli a pagamento lungo la strada che dopo aver costeggiato la spiaggia, sale verso l’alto. Anche trovare uno piccolo spazio per appoggiare i nostri zaini sarà difficile, ma alla fine senza neanche stendere i teli perché non c’era affatto posto, riusciamo a raggiungere l’acqua che nonostante tutto era davvero meravigliosa. Immagino che splendore sia questa spiaggia in bassa stagione, quando gli avventori sono davvero pochi! L’acqua è bassa e trasparente e non ha davvero nulla da invidiare ai caraibi con le sue mille sfumature di blu. La sabbia bianca e fine è come talco su cui è piacevole camminare a piedi nudi. Dopo un bagnetto, stanchi di stare accalcati ci siamo spostati nella attigua spiaggia de La Pelosetta. Più piccola e un po’ rocciosa in qualche punto (ma meno affollata) ci ha permesso di godere dello stesso mare della sua sorella maggiore per qualche ora in più. Il sole va e viene e alla fine verso mezzogiorno decide di scomparire quasi completamente. Un vero peccato! Così ripartiamo e facciamo un giro per il paese di Stintino. Ci aspettavamo di trovare qualche punto informativo per le escursioni all’Asinara e invece niente perché l’ufficio turistico è chiuso ad ora di pranzo. Consumiamo il pranzo al sacco all’ombra di una panchina con vista sul porticciolo cittadino (da non confondere con quello più moderno da cui partono appunto le escursioni per l’Asinara) e torniamo indietro .Visto che il sole è tornato, ci fermiamo alla spiaggia de Le Saline per un’ ultimo bagno prima del ritorno. Questa spiaggia è davvero particolare. La sua distesa è fatta di grossolana sabbia bianca e l’acqua, di mille tonalità di azzurro non ha nulla da invidiare a quella della Pelosa. In più ha il vantaggio di essere poco frequentata. Persino non potendo contare su un tempo dei migliori, con il sole che andava e veniva, l’acqua rimaneva comunque trasparente e invitante. Tornati alla base, dopo una sosta ristoratrice, ripartiamo… questa volta per Castelsardo, cittadina posta su un’altura magnifica da cui si gode uno splendido tramonto e su cui sorge il famoso Castello medievale. La vista sul promontorio dell’Asinara è davvero impagabile. Ci si ritrova sospesi sul blu, mentre il sole cala dolcemente. La visita al Castello (ingresso eur 2) comprende il Museo Dell’Intreccio, che ha sede nel castello stesso ed è dedicato all’arte della lavorazione dei cestini, che rendono per un motivo in più Castelsardo famosa in Sardegna e non solo. Per la cena decidiamo di tornare ad Alghero, dove prenderemo una pizza da asporto da OK Pizza.

3° giorno, 08 agosto

Come prima cosa oggi ci dedicheremo alla visita di Capo Caccia e delle sue Grotte di nettuno. Sono raggiungibili anche via mare: infatti da Alghero partono frequentemente dei traghetti che trasportano i turisti fino alle grotte. In alternativa, numerose agenzie private propongono costose uscite di un giorno con soste per fare il bagno e pranzo a bordo. Noi abbiamo raggiunto il promontorio con la macchina seguendo una strada straordinariamente panoramica che termina in uno spiazzo dove abbiamo parcheggiato. Abbiamo raggiunto così la Escala del Cabriol, una scala letteralmente a picco sul mare e scavata nella roccia, con la bellezza di 656 gradini da scendere e (soprattutto) risalire sotto un sole che ovviamente ad Agosto e in tarda mattinata è cocente! È stato impegnativo ma non ci siamo pentiti della scelta. Tornando indietro la useremmo di nuovo per giungere alle grotte perché le vedute che essa offre sono davvero impagabili. Alla fine della Escala si trovano le grotte di Nettuno, al cui interno si trovano stalattiti e stalagmiti che assumono le forme più varie. Esse sono visitabili solo con visita guidata al costo di 13 Eur a persona. Noi non le abbiamo visitate in quanto era piuttosto lo scenario naturalistico tutto attorno ad esse che ci interessava e così, dopo aver raggiunto l’ingresso dove c’è la biglietteria e l’approdo dei traghetti siamo tornati indietro. Consiglio vivamente di indossare un capellino e di portarsi dell’acqua per poter affrontare al meglio la risalita. Soprattutto consiglio di recarsi sul posto la mattina presto o sul fare della sera, cosicché le temperature elevate non diventino quasi letali. Stremati dalla fatica della risalita, ci siamo rimessi in auto e abbiamo raggiunto Cala Dragunara che è davvero poco distante. Doveva rivelarsi una bella caletta ideale per lo snorkeling e invece, per mera sfortuna, le nostre aspettative vengono deluse. Il sole comincia a nascondersi tra le nuvole e così ci ritroviamo in una piccola spiaggia poco affollata, ma con acque che diventano scure e limacciose, non proprio invitanti. In poche parole, siamo rimasti giusto il tempo di vedere un traghetto attraccare al piccolo molo in cemento per caricare decine di persone dirette alle Grotte di Nettuno. Infatti i traghetti che da Alghero si dirigono alle Grotte, fanno anche una fermata in questa cala. Comincia a cadere qualche gocciolina e così dopo aver comprato una costosissima bottiglietta d’acqua nell’unico bar presente (da evitare a causa di scortesia e prezzi altissimi) ripartiamo per una nuova meta. Un po’ scoraggiati per il tempo che sembra davvero mettersi male, torniamo verso Alghero. Tuttavia in poco tempo le poche gocce di pioggia spariscono e, anche se il sole stentava a uscire ci siamo fermati nella Spiaggia di Maria Pia, che è vicinissima al centro di Alghero. Lunga e di sabbia bianca con una bella pinetina alle spalle, darà il meglio di sé poco dopo quando un sole splendente tornerà a brillare. Decidiamo di rimanere fino a metà pomeriggio; così consumiamo il solito pranzo al sacco che avremo l’abitudine di prepararci ogni mattina prima di partire e compriamo del cocco da un ambulante napoletano, con cui finiamo per fare due chiacchiere. Alla fine torniamo alla base per prepararci ad uscire di nuovo. Alle 17.30 ci aspetta la visita guidata (e gratuita se senza degustazione vini) della Cantina Sella&Mosca, autentico caposaldo della viticoltura locale. Per potervi partecipare basta presentarsi in orario in enoteca. La visita è davvero interessante, si visitano le cantine storiche e il piccolo museo, mentre una brava guida illustra la storia dell’azienda vinicola. Soddisfatti, torniamo in centro per la cena. Scegliamo Sa Mesa. Non si trova esattamente in un luogo caratteristico, in quanto vicinissimo alla zona commerciale e ad al parcheggio di un super market, ma devo dire che abbiamo mangiato abbastanza bene.

4° giorno, 09 agosto

Oggi ci spostiamo un po’ da Alghero e per questo partiamo molto presto. Destinazione: Capo Coda Cavallo prima e la Costa Smeralda poi. È stata una giornata faticosa e mi sento di sconsigliarla se si alloggia sulla costa occidentale (magari rimandando la visita ad un altro viaggio tutto dedicato alla costa nord-orientale della Sardegna). Tuttavia non essendo mai stati in queste località, la curiosità ha avuto la meglio su di noi. La prima meta è stata Capo Coda Cavallo da cui si gode una magnifica vista dell’Isola di Tavolara. Non siamo scesi alla spiaggia ma abbiamo solo ammirato il panorama dall’alto, per poi dirigerci alla volta di Cala Brandinchi. Questa è una piccola spiaggia a mezzaluna, lambita da acque sorprendentemente limpide e basse, davvero stupenda! Verso mezzogiorno siamo ripartiti e abbiamo fatto tappa a Porto Rotondo. Era ora di pranzo e dunque deserta e con tutti i negozi chiusi. La cosa non mi è affatto dispiaciuta. L’abbiamo potuta godere di più senza quella patina e quel luccichio che la riveste la sera, quando le strade si affollano (e anche troppo, stando ai racconti di chi ci è stato). Abbiamo passeggiato lungo la banchina del porto turistico, raggiunto la piazzetta e imboccato un gradevole vialetto alberato e completamente adombrato dagli alberi, dove abbiamo consumato il solito pranzo al sacco. Devo dire che mi è parsa una piccola bomboniera! Un po’ artefatta certo, ma graziosa. Decidiamo di rimetterci in marcia alla ricerca di un’altra spiaggia e durante il percorso incontriamo un bel punto panoramico, dove ci fermiamo a scattare innumerevoli foto. D’altronde il colpo d’occhio è straordinario: un mare azzurro (che più azzurro di così non si può!) si fonde con un cielo limpido e punteggiato da qualche nuvoletta bianca. Innumerevoli yacht e barche in lontananza completano il paesaggio, insieme a qualche cespuglio di macchia mediterranea. Una fresca brezza spira e l’attimo sarebbe quasi poetico, se non fosse per il fatto che siamo sul ciglio di una strada trafficata! La nostra idea iniziale era di raggiungere la spiaggia di Liscia Ruia e quella di Capriccioli. Però ci perdiamo, non riusciamo a capire come raggiungerle e ci ritroviamo a percorrere una strada dissestata e polverosa. Percorrendola, cominciamo a vedere zone adibite più o meno maldestramente a parcheggio e dunque cominciamo a sperare di essere sulla buona strada. Parcheggiamo l’auto in uno dei salatissimi parcheggi presenti e alla fine un provvidenziale cartello ci spiega finalmente dove siamo! Né a Capriccioli né a Liscia Ruia, ma a livello di una spiaggia che si trova tra le due e prende il nome di “Li ‘Itriceddhi”. Poco male però visto lo spettacolo che ci si para innanzi! Poco affollata, acqua trasparente, sabbia dorata. Il prototipo di spiaggia che ti aspetti dalla famosissima Costa Smeralda! Un sogno ad occhi aperti! La ricorderò come una delle più belle località viste durante la vacanza, insieme con la spiaggia de La Pelosa. Ce la godiamo per un pò, finché l’orologio non ci ricorda che abbiamo ancora una sosta da fare prima del ritorno, spingendoci a ripartire. Ci aspetta la così detta Spiaggia del principe o Portu Li Cogghi, resa famosa dal milionario Aga Khan a cui si deve la nascita del “mito” della Costa Smeralda. Non è difficile da trovare, tuttavia non è semplice accedervi. Si parcheggia poco lontano e poi attraverso un percorso accidentato e tutto in discesa si scende alla baia, che è ormai diventata spiaggia simbolo della costa. Ma diversamente non può essere.. anche qui sabbia soffice e bianca, acqua limpida, cielo azzurro e tanti yacht sullo sfondo a completare il paesaggio. Passiamo alcune delle ore meglio spese di tutta la vacanza in questo magnifico posto, e poi a malincuore ripartiamo per Alghero sul finire del pomeriggio. Sulla via del ritorno faremo anche una toccata e fuga a Porto Cervo, che ci colpirà meno di Porto Rotondo e in cui faremo solo un passaggio veloce in macchina. Torneremo ad Alghero che è praticamente buio, tramortiti da una giornata magnifica ma stancante.

5° giorno, 10 agosto

Oggi ci dedichiamo alla cosiddetta Riviera del Corallo, che da Alghero si estende fino a Capocaccia. In realtà, non essendo sub e non avendo di conseguenza fatto immersioni, noi di corallo non ne abbiamo visto (tranne che nei negozi specializzati ovviamente!). Qualche algherese ci ha anche raccontato che ne è rimasto ben poco per colpa della micidiale tecnica a strascico (anziché subacquea) che ne ha fatto strage. Qualcosa è rimasto, dicono, ma solo in qualche grotta di più difficile accesso. Davvero un peccato! La prima tappa della giornata è la Spiaggia delle Bombarde. Si trova subito prima dell’Hotel Dei Pini, venendo da Alghero. È davvero deliziosa ma poco godibile, visto il grande affollamento. Così dopo una passeggiata e un bagnetto ed esserci accorti che la spiaggia diveniva via via sempre più piena, decidiamo di spostarci. Della Riviera del Corallo fa parte anche la spiaggia che si trova subito dopo e che è quella del Lazzaretto, in cui siamo stati il primo giorno. Sono entrambe spiagge stupende (non c’è che dire!), ma in alta stagione sono davvero poco vivibili. Così come seconda tappa di giornata scegliamo Porto Conte e più precisamente la Spiaggia Mugoni. Qui troviamo il nostro paradiso! Una spiaggia magnifica e non troppo affollata con una splendida vista su Capo Caccia, acqua trasparente e sabbia dorata e fine. Diventerà la nostra preferita in zona Alghero! Tra l’altro, la spiaggia è attrezzatissima per chi adora gli sport acquatici. Abbiamo visto praticarvi canoa, vela e kayak… c’è persino una scuola di windsurf! La giornata passa veloce tra un bagno e un riposino. Alla fine torniamo sul presto in appartamento per poterci preparare alla serata, che per noi sarà speciale! Oggi è il compleanno del mio fidanzato e così per festeggiare abbiamo in programma una cena a base di una specialità algherese di cui molti mi avevano parlato molto bene, e cioè l’aragosta alla catalana! Prima di cena però facciamo un giretto in città per goderci il tramonto. Raggiungiamo i bastioni del porto dalla Porta a Mare e li percorriamo fino alla Torre della Polveriera, punto più settentrionale del centro storico. Da qui la vista è sublime. Un infuocato sole dà l’addio alla giornata e noi siamo lì a goderci questo momento magico! Finito lo “spettacolo”raggiungiamo il ristorante Mabrouk, dove già da qualche giorno avevamo prenotato un tavolo. Sarà la cena più memorabile della vacanza! Fanno solo un menù fisso che cambia in base al pescato del giorno e che comprende vari antipasti, tre assaggi di primi e tre assaggi di secondi o in alternativa a questi ultimi l’aragosta alla catalana, che abbiamo trovato superlativa. A fare da cornice al pasto un Vermentino bianco fresco celestiale. Insomma una cena degna di un’occasione importante, con ingredienti freschi e di qualità, che non ci hanno fatto pentire della scelta fatta. Una lunga passeggiata dopo cena coronerà questa giornata, che per noi è stata praticamente perfetta.

6° giorno, 11 agosto

Oggi andiamo a fare l’escursione dedicata alla scoperta dell’ Arcipelago della Maddalena. Basandoci su alcune recensioni trovate su Tripadvisor, scegliamo la Dea del mare, la cui agenzia ha sede a Palau. Li avevamo contattati telefonicamente qualche giorno prima e ci avevano proposto una non proprio economica crociera su un veliero d’epoca a motore, che per lo più ci aveva convinto per le poche persone ospitate a bordo. Non poche, infatti, le barche che abbiamo visto salpare alla volta della Maddalena, stipate fino all’inverosimile! Partiamo dal porto di Palau in orario e la brava guida a bordo comincia a spiegarci qualche aneddoto riguardante l’arcipelago. Abbiamo potuto ammirare da lontano la celeberrima Spiaggia Rosa sull’Isola di Budelli (su cui non si può sostare in quanto a rischio ambientale) e dopo aver avvistato una strana formazione rocciosa a forma di. coccodrillo (!), abbiamo raggiunto Porto della Madonna con le sue famose piscine naturali. Qui abbiamo sostato per fare un bagno. Questo specchio d’acqua è racchiuso fra le isole di Budelli, Santa Maria (su cui tra l’altro si trova la famosissima casa di Benigni, in cui si dice sia nata la prima bozza del film La Vita è Bella) e Razzoli. Più e più volte facendo il bagno, abbiamo sgranato gli occhi davanti a uno spettacolo magnifico, costituito di isolotti lambiti dalle acque trasparenti e pulite delle piscine, in cui abbiamo anche trovato anche una bellissima stella marina, che subito timida si è nascosta tra le rocce! Intorno alle 13.30 siamo risaliti a bordo per il pranzo che comprendeva oltre a qualche antipastino, una spaghettata, dolcetti tipici e caffè. Poco dopo abbiamo raggiunto l’isola di Spargi con le sue meravigliose spiagge, intervallate da rocce e macchia mediterranea e abbiamo fatto sosta per il bagno a Cala Soraya, chiamata così perché il turchese delle sue magnifiche acque ricorderebbe il colore degli occhi della famosa regina persiana. È raggiungibile solo via mare e confermo che il colore di queste acque è assolutamente sorprendente. Alla fine della sosta, siamo ripartiti e tornati a Palau, non prima però di una sosta fotografica per ammirare la Roccia dell’orso, uno scoglio granitico modellato a forma di orso dall’acqua e dal vento. Nel complesso posso dire che è stata un’esperienza esaltante, che consiglierei di non perdere. È stata solo un po’ stancante a causa del lungo viaggio di ritorno. Infatti una volta tornati a casa, dopo la solita pizza da asporto crolliamo in un sonno profondo.

7° giorno: 12 agosto

La mattinata dell’ultima giornata effettiva di vacanza la dedicheremo alla scoperta di alcune spiagge localizzate nei dintorni di Alghero, che non avevamo ancora avuto modo di visitare. Cominciamo da Porto Ferro, lunghissima spiaggia di sabbia tendente al rossiccio, da cui il nome, con dune molto alte e alle cui spalle si trova una rigogliosa macchia mediterranea. È riconoscibile poiché è sovrastata da ben tre torri di avvistamento spagnole. Quando arriviamo è pressoché deserta. Ha un ché di selvaggio e avventuroso. Viene preferita dagli amanti degli sport acquatici, da qualche passeggiatore solitario, nonché da campeggiatori improvvisati e qualche nudista. Facciamo un giro di perlustrazione e decidiamo di cercare altro. Approdiamo alla Spiaggia dell’Argentiera, che è una suggestiva insenatura con spiaggia di ciottoli a cui si arriva attraversando una sorta di insediamento fantasma, che una volta fungeva da base per l’attività mineraria che qui aveva luogo. Si arriva comodamente con la macchina fino alla spiaggia, dopo essere passati appunto tra le strutture abbandonate. Il luogo ha un ché di misterioso e suggestivo: acqua turchese e cristallina sono contornati da uno scenario davvero singolare che ci convincono a rimanere. Dopo qualche ora decidiamo di ripartire e di tornare in alcune delle spiagge che ci sono piaciute di più. Sulla via del ritorno diamo anche un’occhiata alla spiaggia di Porto Palmas, in cui però non ci fermiamo. Alla fine decidiamo di fermarci di nuovo alla Spiaggia di Mugoni, dove passeremo l’intero pomeriggio e che si rivelerà ancora la migliore in zona. L’ultimo bagno prima di rincasare invece lo riserviamo alla spiaggia del Lazzaretto, dove ci eravamo ripromessi di tornare. L’ultima cena della vacanza infine è all’Osteria quattro stagioni: sarà perché ci hanno letteralmente parcheggiato ad un tavolino posto sull’asfalto della strada antistante, sarà perché il pasto non è stato dei più memorabili (con un fritto di paranza unto e poco saporito), sarà perché era l’ultima sera prima della partenza, questa cena non sarà affatto memorabile.

Concludiamo la serata con una passeggiatina in centro e lungo i bastioni, come al solito gremiti di gente. Compriamo anche qualche souvenir in un negozio specializzato nella lavorazione dei coralli in Piazza Civica e alla fine salutiamo questa stupenda città, prima di riprendere il volo che la mattina dopo ci riporterà a casa un po’ tristi ma sicuri di aver passato una bellissima vacanza fatta di sole, mare fantastico e cibo ottimo!

Guarda la gallery
cultura-bh7jp

Torre del porticciolo-Alghero



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari