Destinazione Azzorre

Natura, relax e vita di mare a Faial e Sao Miguel
Scritto da: *Margie*
destinazione azzorre
Partenza il: 09/08/2013
Ritorno il: 17/11/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Cercavamo una meta naturalistica e abbiamo trovato un piccolo eden fatto di filari di ortensie, piantagioni di tè, piscine termali naturali, deserti lavici, spiagge nere e l’immensità dell’oceano.

Abbiamo organizzato il viaggio da soli a marzo, e il nostro itinerario è stato: Lisbona (6-9 agosto), Isola di Faial (9-12 agosto), Isola di Sao Miguel (12-17 agosto), Lagos e Algarve (17-23 agosto).

Abbiamo modulato il viaggio in questo modo sia perché non ci sono voli diretti sulle Azzorre dall’Italia, sia perché volevamo fare qualche giorno di mare in Algarve a fine vacanza.

Ma veniamo alle Azzorre

9 agosto – atterriamo nel tardo pomeriggio all’aeroporto di Horta con un bellissimo sorvolo sulle isole di Faial e di Pico, ma anche un brivido per la vicinanza delle scogliere e dei faraglioni. Le operazioni aeroportuali si sbrigano velocemente perché l’aeroporto è piccolo, all’uscita c’è un desk dell’ufficio del turismo a cui rivolgersi per info sull’isola o prenotazioni alberghiere e i banchi degli autonoleggi. E’ indispensabile prenotare la vettura dall’Italia perché al nostro arrivo erano esaurite. Dopodiché abbiamo preso possesso della stanza in una delle strutture di Turismo Rural e siamo andati subito nel paesino dove c’era la Festa del Mare (prima settimana di agosto) con atmosfera godereccia, balli popolari e ristoranti tendati.

10 agosto – dopo aver trovato un po’ di nebbia sulla Caldeira siamo scesi e abbiamo fatto il periplo dell’isola, che consiglio di percorrere in direzione di Pico in modo da avere scorci fotografici sul vulcano. Il Pico ha qualcosa di magico e ricorda il Fuji come rappresentato nei cartoni animati giapponesi. Nel pomeriggio abbiamo fatto whale-watching con uno dei due operatori che si trovano direttamente alla marina ma abbiamo visto “solo” diverse tipologie di delfini. Le balene australi transitano a maggio e i capodogli sono stati avvistati più al largo. Comunque le escursioni sono molto ben organizzate, è possibile fare snorkeling con i delfini e ci sono le vedette da terra che segnalano la presenza o meno di cetacei.

11 agosto – torniamo alla Caldeira per vederla con il favore del sole e si apre ai nostri occhi un panorama bellissimo, così ci avviamo per il sentierino da dove si snodano diversi percorsi dagli 8 ai 20 km. Dopo una passeggiata scendiamo per prendere il sole nei pressi della piscina naturale sotto il Capelinho, visitiamo il centro vulcanologico e saliamo sul Capelinho. Più saliamo e più abbiamo la sensazione di essere sulla luna, intorno a noi solo terra nera, lapilli, venature basaltiche, accenni di muschi e poi di nuovo il blu dell’oceano, l’azzurro del cielo e il verde intenso della terra non colpita dall’ultima eruzione del 1956-57.

Accaldati e stanchi decidiamo di rilassarci nelle piscine naturali di Varadouro. Le piscine sono ricavate fra gli scogli e farvi il bagno è veramente particolare: da fuori assomigliano ad una piscina artificiale ma una volta che ci si tuffa si è nel mare, fra i pesci e con le onde che infrangendosi sugli scogli alimentano la piscina.

12 agosto – visitiamo il museo delle balene (ex fabbrica di lavorazione dell’olio), stiamo un po’ sulla spiaggia di Porto Pim e poi andiamo su quella più grande di Almoxarife. Per poi lasciare l’isola nel tardo pomeriggio, direzione Sao Miguel.

13 agosto – anche a Sao Miguel è indispensabile avere l’auto, così ci rechiamo subito a Sete Cidades, ossia una formazione lacustre con un lago azzurro e uno verde. Dato che troviamo nebbia, scendiamo e costeggiamo verso Ribeira Grande con una fermata intermedia per mangiare un’ottima cataplana a Rabo dei Peixe. Proseguiamo per Porto Formoso per vedere le uniche piantagioni di tè in Europa e visitiamo sia Chà Porto Formoso, sia Chà Gorreana. In entrambi i casi ci offrono il tè e passeggiamo fra i macchinari in funzione e gli addetti ai lavori.

Proseguiamo per Caldeira Velha dove ci godiamo un piccolo angolo di eden nei laghetti geo-termici naturali in mezzo al bosco, quello più in alto è alimentato da una cascata che rende il bagno ancora più suggestivo. Sulla via del rientro ci fermiamo a contemplare la Lagoa do Fogo e decidiamo di cenare alla marina.

14 agosto – è il giorno di Furnas! Qui vediamo le prime fumarole, ci stupiamo nell’osservare come si cucina il Cozido (ossia un bollito misto di carni e verdura cotto e lasciato stufare per 4 ore sotto terra), facciamo un giro lungo il lago e percorriamo il sentierino che collega il paese dove è possibile mangiare il cozido, visitare altre fumarole, fare un bagno nella piscina termale più grande d’Europa all’interno del Parco Terra Nostra (senza spaventarsi del colore argilloso dell’acqua), visitare i giardini botanici e rifarsi un bagnetto nelle piscine di Poca da Dona Belha.

15 agosto – seguendo le usanze locali, facciamo un pic-nic a Sete Cidades e con il sole ci accorgiamo che i laghetti sono un po’ in secca e non si vede la discromia. Poco importa, facciamo una passeggiata, prendiamo il sole e andiamo a fare il bagno nell’oceano sulla spiaggia di Mosteiros. L’acqua non è così fredda come si narra, sulle spiagge vigilano i bagnini e c’è sempre qualche baretto nelle vicinanze per usare la toilette o rifocillarsi. Riprendiamo poi la strada costiera, puntando verso sud e ci accorgiamo di un’altra piscina termale naturale che si rivela una delle cose più incredibili della vacanza. In località Ginetes / Ferraira abbiamo trovato quest’angolo non segnalato dalle guide, dove sgorga una sorgente di acqua calda in corrispondenza dell’oceano e quindi, immergendosi, si fa un “trattemento Kneipp” naturale determinato dal moto ondoso (arriva l’onda di acqua fresca e quando si ritrae si sente l’acqua calda). Ne approfittiamo per goderci il tramonto con una birra e perderci nei colori e nei profumi della festa paesana di Agua de Pao.

16 agosto – giornata in completo relax sulla spiaggia vulcanica di Praia Grande.

17 agosto – ultimo giro in centro e visita al big tree del parco Antonio Borges prima di salutare queste isole lussureggianti e dimenticate dal turismo di massa.

Ma sarà un arrivederci!



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