Delhi, Sariska, Sgra, Goa

E così fu India... Il nostro viaggio in India è stato completamente inaspettato, la nostra meta era un'altra ma visto che non avevamo trovato posto in aereo girovagando in internet mi è capitata tra le mani questa offerta Eurofly per un volo diretto a Delhi, dopo aver parlato con gli altri ‘amici di viaggio’ abbiamo deciso di prenotare il...
Scritto da: consuelina
delhi, sariska, sgra, goa
Partenza il: 21/02/2007
Ritorno il: 03/03/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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E così fu India…

Il nostro viaggio in India è stato completamente inaspettato, la nostra meta era un’altra ma visto che non avevamo trovato posto in aereo girovagando in internet mi è capitata tra le mani questa offerta Eurofly per un volo diretto a Delhi, dopo aver parlato con gli altri ‘amici di viaggio’ abbiamo deciso di prenotare il volo e di organizzare tutto da noi , o meglio da me perché tramite internet io ho prenotato hotel e spostamenti.

Innanzitutto vorrei consigliare a che vuole affrontare un viaggio in india di organizzare tutto con largo anticipo perché i tempi indiani sono molto ma molto più lunghi dei nostri, e di questo ci si rende conto già andando in ambasciata per la richiesta del visto, attese allucinati e organizzazione pari a zero, così come per il resto del paese, un sottobosco di disservizi e caos anche negli aeroporti, chi vuole andare in India deve essere preparato anche a questo. Come dicevo prima tramite internet ho contattato varie agenzie di viaggio indiane ed alla fine la scelta è caduta sulla Indofrench tour di Jaipur per il noleggio di una Toyota Qualis con autista che ci scarrozzasse in giro per 4 giorni , sempre tramite internet poi ho prenotato il volo interno da delhi a Goa con ‘spicejet’ e gli hotel .

La partenza è il 21 febbraio siamo in quattro, il volo eurofly è abbastanza comodo e 7 ore passano in fretta.

Arrivati a Delhi ci aspetta il titolare dell’agenzia con un mazzo di fiori per noi, ci porta dall’autista che stava aspettando nel parcheggio ed iniziamo la nostra avventura…

L’impatto con la capitale è interessante, il traffico è peggio di quello di Bangkok, non ci sono regole di guida , per le strade si intrecciano auto che suonano incessantemente il clacson , risciò, tuc tuc e carri trainati da mucche e motorini,già dall’inizio abbiamo capito che il nostro autista non era molto pratico , non conosceva le strade e non sapeva nemmeno orientarsi bene, ci consoliamo pensando che magari queste sue lacune fossero circoscritte a Delhi, ma ahimè ci sbagliavamo !!!! Arriviamo in hotel dopo un paio di ore passate a girovagare qua e là; la zona è Karol Bagh una shopping area piena di negozi e banchetti di vario genere, il nostro hotel è il crest inn un tre stelle che ne meritava a malapena mezza , da fuori il palazzo è abbastanza diroccato, la reception è accettabile così come le camere ma il bagno è veramente sporco, la tendina della doccia che una volta deve essere stata bianca era completamente nera a tratti grigia ed i servizi anch’essi rovinati e giallastri, fortunatamente io ho sempre con me lo spray lisoform per disinfettare, una spruzzatina e via i germi !!!! ma nonostante lo spray nessuno di noi ha avuto il coraggio di fare la doccia.

Usciamo dall’hotel quasi subito per fare un giro di perlustrazione nei dintorni , l’ambiente è caotico e affascinante, un mix di colori e bagliori dati dai negozi di sari e gioielli , troviamo un fast food pizza hut dove pranziamo con una pizza che non era male poi incontriamo il nostro autista per una visita delle attrazioni principali della città.

Iniziamo con l’India Gate, un maestoso arco costruito in onore dei soldati caduti nella seconda guerra mondiale , la costruzione è molto bella e tutta adornata di fiori freschi alla base dove una guardia sorveglia costantemente la Gate, intorno c’è un parco dove molte famiglie indiane stavano facendo un pic-nic e nel parco c’è una sorta di laghetto in cui i bimbi fanno allegramente il bagno ma ci galleggia di tutto , cartacce, rifiuti di vario genere , plastica e l’acqua ha un colore poco invitante.

Seconda tappa è il forte rosso di Delhi, anche qui il nostro autista si perde ed arriviamo al forte molto innervositi, facciamo i biglietti e non faccio in tempo a mettere il naso fuori la biglietteria che una signora mi prende per la maglia e mi mette una spilla con attaccato un pezzo di carta con su la bandiera indiana e pretendeva dei soldi per la scuola in cui diceva di essere maestra, naturalmente non era vero, è un escamotage che usano per guadagnare soldi facili con i turisti; la fila per entrare al forte è separata come in tutte le altre attrazioni ed anche in aeroporto, donne da una parte e uomini dall’altra e questo perché ai controlli ti toccano un po’ ovunque per controllare se hai bombe o armi . Il forte è maestoso e nei giardini vivono cucciolate di cane adorabili, peccato che alcune sale come il bagno turco e l’harem non sono visitabili all’interno.

Finita la visita al forte dovevamo andare al Raj ghat dove è stato bruciato Gandhi ma a causa della poca esperienza dell’autista e dal continuo perdersi per le vie della capitale si era fatto tardi così torniamo in hotel per riposarci prima di cena.

Andiamo di nuovo a Pizza Hut che oltre ad essere vicino è anche nella via in cui ci sono molti negozi e shopping areas, purtroppo però alle 10.00 è già tutto chiuso e le strade sono buie quindi conviene ritirarsi.

Il giorno dopo sveglia presto , scendiamo per la colazione e scopriamo il fantastico ristorante del crest inn hotel, un sottoscala buio e sporco con 4 tavoli su cui c’erano delle tovaglie piene di fori e macchie di olio, incredibile !!!! Lasciamo Delhi per il Sariska park, una riserva naturale inserita nel progetto tigre, peccato però che di tigri non ve ne sia neanche l’ombra. Durante il tragitto vediamo delle scene di vita quotidiana , persone che si lavano in fontanelle ai bordi della strada, bambini che raccolgono buste di plastica dalle montagne di immondizia, cani , maiali, capre e mucche ai bordi stradali e signore in sari coloratissimi che fabbricavano mattoni di sterco.

Arriviamo al Sariska Palace hotel per pranzo, il palazzo è bellissimo un heritage nel mezzo delle montagne che vale la visita, ci danno il benvenuto facendoci la tikka, il segno rosso benaugurate tra le sopracciglia. Dopo il pranzo nel ristorante del palazzo con cibo tipico indiano partiamo per il safari, all’entrata ci danno un foglio su cui segnare gli animali da noi avvistati per poi riconsegnarlo all’uscita.

In tre ore abbiamo visto molti cervi, antilopi, cinghiali, pavoni e 2 coccodrilli miseri miseri, ne tigri ne leopardi ne pantere…Un po’ di delusione … chissà che fine gli avranno fatto fare!?!? La serata passa velocemente tra una chiacchiera e l’altra, siamo tutti molto ansiosi di partire l’indomani per Agra dove finalmente vedremo il mitico Taj Mahal.

Sveglia preso di nuovo per la partenza, questa volto il viaggio in strada è terribile, incontriamo moltissimi cani schiacciati dalle auto, la loro guida è terribile e non si scomodano più di tanto se un cane attraversa la strada, ad una integralista animalista come me questo fa molto arrabbiare e urlo nelle orecchie dell’autista ogni volta che un cane passa vicino e lui non mostra intenzione di rallentare.

La sosta intermedia prima di Agra è Abanerhi, un pozzo a gradinate che avevo visto in un film di bollywood e ci tenevo molto a visitare ma trovarlo si dimostra un odissea, l’autista si perde di nuovo ed innervosito corre come un pazzo per recuperare il tempo, rischiamo la vita una ventina di volte .

Finalmente troviamo Abanerhi e per me è come essere nel film, ci sono dei bimbi a cui do dei dolcetti ma molti di loro sono prepotenti e rubano quelli dei bimbi più piccoli , questo mi fa ricordare le parole di un mio amico che è spesso in india, non dare mai delle cose a chi te le chiede spudoratamente, quelle persone non ne hanno bisogno e lo fanno per poi rivendersele e fare soldi facili, è meglio che andare a lavorare. Arriviamo ad Agra di pomeriggio e ci dirigiamo al Taj, l’entrata è distante dal parcheggio e prendiamo un risciò per arrivarci (esperienza interessante), ricordate che al Taj Mahal è vietato introdurre cibo, bevande, caramelle o gomme, telefoni cellulari e persino delle batterie sfuse, vi consiglio di lasciarle in hotel o in auto perché i depositi nel Taj non sono sicuri, scambiano spesso le cose. La vista di questo cenotafio è strabiliante, non sembra neanche reale , rimaniamo tutti estasiati a guardarlo e a fare le foto, rimaniamo fino al tramonto e poi ci dirigiamo all’ mother Teresa missoneries of charity orphanage , però è già notte ed i bimbi dormono, noi lasciamo le cose portate dall’Italia ( vestiti, giochi e materiale scolastico) e ci rammarichiamo di non aver saputo anche della presenza di persone adulte invalide nell’orfanotrofio perché avremmo portato qualcosa anche per loro.

Il nostro hotel ad Agra è lo Yatris niwas, buon hotel di categoria media, la sera facendo una passeggiata ci imbattiamo in una processione di matrimonio, lo sposo vestito di bianco su un cavallo sta in testa alla banda, dei carri stile sagra paesana e dei parenti che ballano come forsennati, divertente ed interessantissimo da vedere, stanno andando dalla sposa. La mattina seguente partiamo per Delhi dove prenderemo il volo spice jet per Goa, durante il tragitto però facciamo un incidente, un camion di ferro viaggiava contro mano e ci ha urtato violentemente sulla fiancata, naturalmente il camion non si è fermato, l’autista scende guarda il danno ( la parte posteriore è completamente rientrata) scrolla le spalle e ripartiamo… Noi rimaniamo allibiti sia dal comportamento di entrambi(autista e camion) sia dalla paura presa.

Arriviamo in aeroporto sani e salvi, Goa ci aspetta… Il volo spice jet è comodo, ci servono degli ottimi biscotti e delle bottigliette di acqua, atterrati dopo 2 ore e mezzo sul posto ci aspettava il tranfer per l’hotel Majestic, elegante e pulito ma nel mezzo del nulla, per spostarsi era necessario prendere dei taxi, notiamo che siamo gli unici occidentali nell’hotel, il resto sono famiglie indiane, infatti al ristorante c’è cibo indiano doc ed è super piccante più che al nord, povero il mio stomaco !!!!!!! apprezziamo molto il butter naan una sorta di pizzetta con sopra del burro, in quanto a pane l’India è impareggiabile, il resto però per me più che per gli altri è troppo piccante ed a volte anche dei semplici ceci sono immangiabili a causa del masala, un mix di spezie che può essere paragonato ad una bomba, pensate che c’è anche il the masala!!!!!.

Qui è tutto molto diverso dal nord , la colonizzazione portoghese si nota dagli edifici e dalle chiese, si vede meno povertà e la vegetazione è molto rigogliosa.

La spiaggia più vicina a noi è calangute, una sorta di Rimini all’asiatica , in spiaggia ci sono numerosi shaks cioè mini stabilimenti dove il lettino e l’ombrellone è gratis se si fa almeno una consumazione, non aspettatevi il mare delle andatane, qui l’acqua varia dal marroncino al verde fondo di bottiglia. Anche a Calangute notiamo di essere quasi gli unici occidentali per il resto ci sono intere famiglie indiane che hanno abitudini assai diverse dalle nostre, oltre che all’abitudine di gettare tutte le cartacce e le bottiglie di plastica per terra c’è quella di fare il bagno interamente vestiti, capite quindi l’interesse generato intorno a noi che eravamo in costume da bagno—bikini, credo che ora centinaia di indiani stiano scherzosamente commentando foto e filmati fatti stile paparazzo dai loro amici a noi, l’interesse spesso non si fermava solo alla spiaggia, capitava a volte che andando in giro per la città qualcuno ci fermasse per fare una foto con loro, non ho mai capito bene perché , eppure eravamo vestiti !!! forse era per i miei tatuaggi, forse per l’ombrellino tailandese che uso per il sole o forse perché ai loro occhi risultavamo curiosi !!!! I giorni passano in fretta tra shopping al mercato delle pulci di Anjuna ( una volta a settimana il mercoledì) e visite ai musei-chiese. L’ultimo giorno pensando di essere passata indenne ai vari malesseri che colpiscono chi visita questo paese, ho un calo fisico dovuto probabilmente ai 10 giorni passati a riso in bianco e naan così la mia pressione decide di abbandonarmi proprio sotto il sole cocente in spiaggia, dopo una gita in barca per vedere i delfini ( adorabili giocavano e sbuffavano in mare aperto).

La mattina seguente mi sento meglio , facciamo un giro nella capitale Panaji per gli ultimi acquisti e poi via in aeroporto per il volo che ci riporterà a Delhi, al check in Spice jet l’impiegato cerca di farci credere che abbiamo 160 euro di eccesso bagaglio, gli faccio ‘gentilmente notare che si ha diritto a 20 kilogrammi ciascuno e con aria di sufficienza mi dice ‘ ok potete andare’.

A delhi ci aspetta il volo di ritorno per Roma che parte con 2 ore di ritardo perché inizialmente non riuscivano a trovare un parcheggio libero per l’aeromobile poi hanno messo 15 mila quintali di cargo non segnalato dalla documentazione di bordo , quintali che hanno scombussolato tutto il piano perché essendo più pesanti le ore di volo sono diventate 9 e il carburante non era sufficiente quindi abbiamo dovuto anche aspettare un nuovo rifornimento, per non parlare poi dell’organizzazione aeroportuale , un vero è proprio caos, fino a 10 minuti prima della partenza non sapevano neanche a quale uscita farci andare ed ai controlli la fila era lunghissima anche perché dei simpatici furbetti locali ti passavano avanti, infatti io ed altri 2 componenti del gruppo avevamo completato i controlli e avevamo una fretta pazzesca perché rischiavamo di perdere il volo ma uno di noi mancava, ci guardiamo intorno e di lui non c’era traccia, torniamo indietro e cosa vediamo !?!? il poveretto messo in un angolo da alcuni prepotenti che gli sono passati avanti, al quel punto io credo di essere diventata verde per lo stress accumulato dai vari disservizi e maleducazioni incontrate in 11 giorni ed ho iniziato ad urlare in inglese quanto maleducati fossero e che per il loro non rispetto noi rischiavamo di perdere il volo.

Morale della favola: le mie urla non li hanno nemmeno sfiorati hanno continuato a fare i loro comodi fingendo di non sentire!!!!! Incredibile. Si conclude così il nostro viaggio in questo paese che nonostante la maleducazione, i disservizi ed il resto è interessantissimo e rimane nel mio cuore, però non andateci già stressati o rischiate un attacco di cuore.



  • Uraz Grassia Uraz Grassia
    Ciao ! molto interessante! Sono stato nel Goa a ottobre 2016 e ho pubblicato diversi video del Goa sul mio canale. Se Vi va di dare un occhio per raccogliere qualche idea in più nel caso stiate pianificando un viaggio nel Goa, o anche solo se avete nostalgia di quei posti e volete riguardali, Vi invito a cliccare il seguente link! https://www.youtube.com/channel/UCOSBmNhh_XUFMVxi6wA37Ng"
  • Uraz Grassia Uraz Grassia
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